Cronaca
Schiaffi, spinte e sciarpa bruciata a bimbo interista: 3 indagati

I fattacci del match di serie A tra Lecce ed Inter finiscono nel mirino della Procura.
In tre, C.A., 51enne, V.S., di 29 anni, entrambi di Copertino e S.E., 20enne, di Campi Salentina, sono indagati con l’accusa di lesioni aggravate, tentata rapina, rapina e reato continuato in concorso tra loro e con altri soggetti tuttora in fase di identificazione.
Sugli spalti si sarebbero registrati spintoni, pugni, ceffoni e addirittura episodi che avrebbero visto coinvolti dei bambini: ad un piccolo tifoso nerazzurro sarebbe stata sottratta la sciarpa dell’Inter per poi bruciarla davanti ai suoi occhi.
Fatti raccapriccianti che hanno destato scalpore in molti nei giorni seguenti il match ma che, per altrettanti invece, sono passati in cavalleria, classificati come normali episodi giustificati dalla rivalità “calcistica”.
Tra le vittime di aggressione anche una mamma, una 40enne della provincia di Brindisi, allo stadio insieme al compagno e ai figli, che ha riportato un ‘trauma contusivo della regione nucale e del rachide cervicale con algie irradiate nell’arto superiore sinistro’, dimessa dall’ospedale “Perrino” di Brindisi, cui si è rivolta per le cure mediche, con una prognosi di 10 giorni salvo complicazioni.
Il ragazzo con la sciarpa famigerata invece a causa delle spinte ricevute dal suo aggressore, è caduto in avanti, sui gradoni di cemento, saltando completamente un’intera fila di posti, senza fortunatamente riportare gravi danni.
I 3 indagati poi, non paghi, si son diretti verso un altro uomo, anche lui con indosso una sciarpa dell’Inter che, dopo essere stato afferrato dal giubbotto e colpito con un pugno allo zigomo sinistro, è stato privato del vessillo, sfilatogli dal collo.
La sciarpa, in seguito, è stata data alle fiamme da C.A. che l’ha sventolata sopra le teste degli spettatori sotto di lui, esibendola come “trofeo” all’indirizzo del settore ospiti.
Queste le dichiarazioni del Questore in merito: “Il messaggio che vogliamo trasmettere è quello che lo stadio non è terra di nessuno, con le normative che si sono susseguite nel corso degli anni i servizi vengono predisposti. Quella con l’Inter è stata una gara che nonostante abbia registrato il tutto esaurito, un settore ospiti pieno e l’arrivo di diverse centinaia di tifosi ultras provenienti da Milano, non ha registrato alcun episodio di contato tra le opposte tifoserie. Quanto accaduto, ripeto, ha riguardato un altro settore e il messaggio che si vuole far passare è quello che se si compiono determinati reati, o semplici violazioni dei regolamenti dell’impianto sportivo, non si rimane impuniti”.
Lo striscione contro Antonio Conte
“Stiamo lavorando anche per quel che riguarda lo striscione apparso in Curva Nord contro l’allenatore Conte – conclude Andrea Valentino. Ma ciò riguarda tutti gli striscioni non autorizzati. Noi andiamo a verificare se sia possibile identificare chi lo ha fatto entrare, nonostante i controlli all’ingresso e chi lo ha tenuto tra le mani materialmente. Stiamo lavorando su quello e su altri striscioni che nel corso di questa stagione sono stati fatti entrare senza autorizzazione”.
Il racconto di un tifoso nerazzurro
Ne avevamo parlato per primi proprio il lunedì dopo il match, riportando il video di un tifoso interista del barese che aveva raccontato quanto accadutogli allo stadio in occasione del match.
Clicca qui per leggere l’articolo e vedere la sua testimonianza.
Cronaca
Fiamme in campagna: tratti in salvo conigli, oche e galline

Un incendio scoppiato in serata nel territorio di Galatone ha richiesto l’intervento urgente dei Vigili del Fuoco, che hanno evitato conseguenze ben più gravi.
Intorno alle 21:40, una squadra proveniente dalla sede distaccata di Gallipoli è stata chiamata ad operare nei pressi della Strada Provinciale 231, dove un rogo aveva interessato un cumulo di masserizie situato all’interno di un terreno in stato di abbandono, accanto a un’abitazione disabitata.
Il rapido intervento dei Vigili del Fuoco ha permesso di circoscrivere le fiamme, impedendo che si propagassero alla casa e ai terreni limitrofi.
Particolarmente delicata la situazione per la presenza, nello stesso terreno, di gabbie contenenti animali vivi – tra cui galline, oche e conigli – che sono stati messi in salvo senza riportare alcun danno.
Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri della stazione di Gallipoli, che hanno eseguito i rilievi necessari per chiarire le cause dell’incendio e accertare eventuali responsabilità.
Copertino
Contro il lavoro nero: sequestri, sanzioni salate e chiusure
I Carabinieri, in collaborazione con i colleghi del (N.A.S.) e dell’Ispettorato del Lavoro, hanno condotto un approfondito servizio di controllo finalizzato a contrastare il lavoro sommerso e le irregolarità nelle attività commerciali e garantire la tutela della salute pubblica.

Quattro attività commerciali controllate e varie difformità: lavoratori irregolari, mancanza di documentazione di sicurezza e violazioni sanitarie.
Sanzionate e sospese due aziende; deferiti due uomini per guida in stato di ebbrezza e segnalato un giovane per possesso di droga.
I Carabinieri di Gallipoli, in collaborazione con i colleghi del (N.A.S.) e dell’Ispettorato del Lavoro (N.I.L.), hanno condotto un approfondito servizio di controllo finalizzato a contrastare il lavoro sommerso e le irregolarità nelle attività commerciali e garantire la tutela della salute pubblica.
A Copertino, presso un autolavaggio, sono state riscontrate gravi irregolarità quali il mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.), l’assenza di sorveglianza sanitaria e la presenza di lavoratori irregolari.
A Galatone, un’attività di somministrazione di alimenti e bevande è stata sottoposta a controlli che hanno evidenziato omissioni sulla sorveglianza sanitaria, mancata attuazione delle procedure di autocontrollo e la presenza di un lavoratore irregolare. Anche in questo caso, sono state applicate sanzioni per oltre diecimila euro e la sospensione dell’attività.
A Neviano, sono state controllate due attività di somministrazione di alimenti e bevande, riscontrate violazioni riguardanti la mancata prevenzione degli incendi e il mancato aggiornamento del D.V.R.
In questo caso le sanzioni comminate sono state di oltre tredicimila euro.
Nel complesso, le attività di controllo hanno coinvolto quattro aziende, verificato l’impiego di otto lavoratori, comminate sanzioni amministrative per quasi cinquantamila euro.
Sul fronte della sicurezza stradale, i militari dell’Arma hanno deferito in stato di libertà due uomini, rispettivamente di Nardò e Parabita, trovati alla guida di autovettura con tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti.
Inoltre, un giovane gallipolino è stato segnalato alla Prefettura di Lecce per il possesso di circa 0,5 grammi di sostanza stupefacente, verosimilmente marijuana.
Alliste
Un ettaro di discarica abusiva
Carabinieri forestali a tutela del vincolo paesaggistico. Ad Alliste sequestrata vasta area quadri utilizzata come discarica di rifiuti anche pericolosi. Denunciato il proprietario

I Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli sono intervenuti ad accertare una situazione di gestione di rifiuti, su una vasta area in zona tutelata per il paesaggio, ai sensi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (categoria “Immobili ed aree di notevole interesse pubblico” del cosiddetto “Codice Urbani”), risultata del tutto illecita.
L’ episodio riguarda un terreno in località Perni in agro di Alliste, della superficie di quasi un ettaro (9mila metri quadri), per due terzi ricoperto da rifiuti di ogni tipo, in parte livellati e spianati.
I materiali abbandonati al suolo erano composti prevalentemente da scarti di demolizioni edili, compresi infissi in legno, ferro e plastica, pannelli in cartongesso, nonché rifiuti pericolosi come contenitori con residui di vernici, solventi, silicone.
Al margine di questo piazzale di rifiuti erano stati realizzati un locale in lamiera della superficie di 30 metri quadri, ad uso deposito, e un altro in pietra a secco, con antistante pavimentazione in piastrelle e tufo granulare.
A parte la gestione illecita dei rifiuti, le suddette opere sono risultate abusive, mancando qualsiasi titolo autorizzativo.
Per di più, come detto, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, e caratterizzata da vegetazione spontanea a macchia mediterranea.
Ad evitare il protrarsi degli abusi, i Carabinieri Forestali hanno sottoposto a sequestro preventivo l’ intera area, e denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce il proprietario, un 70enne del posto.
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