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Finte pajare: il sindaco fa il punto

“Anziché ristrutturare, hanno iniziato a costruire. Invece di rimettere in sesto i terrazzamenti, li hanno distrutti per recuperare pietre da utilizzare nella realizzazione di nuove pajare”

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C’è chi le distrugge e chi se le inventa. Sono uno dei più genuini simboli della storia recente del Salento. Costruzioni agricole che popolano le nostre campagne e che, in alcuni casi, dopo qualche anno di abbandono tornano a vivere sotto una nuova luce. Sono le pajare, traccia indelebile del passato, bellezza inimitabile e, agli occhi dei salentini, inconfondibile. Per quelli poco allenati dei turisti, forse, un po’ meno. Dev’essere quello che hanno a pensato a Torino, in una società di informatica, quando gli è venuto in mente di partire alla volta di Tiggiano per investire un milione di euro in…tutt’altro campo.


Son venuti qui pensando di trovarci indietro di 30 anni e di poter fare quello che volevano. E ci è mancato poco che ce la facessero per davvero”. Commenta così la truffa delle pajare il sindaco di Tiggiano Ippazio Morciano. Armato di aerofotogrammetria, ci accoglie nel suo studio e ci aiuta a far luce sulla storia del presunto resort che, poco a poco, stava sorgendo di nascosto sui terrazzamenti a ridosso della scogliera tiggianese. “Di resort parlano i giornali, nessun documento né della Procura né di altri enti fa un simile riferimento”, ci tiene a precisare, ma poi ammette: “Tutto però lascia immaginare che l’obiettivo finale fosse quello”.


Siamo in pieno Parco naturale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, qualche centinaio di metri a sud di Torre Nasparo, in una zona tanto meravigliosa quanto incontaminata, almeno fino a ieri. È il 2008 quando gli investitori piemontesi indirizzano i loro conti correnti verso il Salento. “Hanno comprato vari terreni in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, da diversi proprietari, mettendo insieme un’area di circa 5 ettari sul costone tra la litoranea e la scogliera del demanio”. Non potendo costruire in un’area tutelata, “hanno presentato al Comune di Tiggiano, alla precedente amministrazione (ndr. con Martella sindaco) un progetto di pulitura della zona e di recupero dei terrazzamenti, consistente in una sorta di ristrutturazione dei muretti a secco e di pulizia dei percorsi”, racconta il primo cittadino. “Mi parlavano di un progetto di recupero volto a creare dei centri di ricerca collegati alla loro azienda e pienamente in armonia col territorio. Insomma, un fiore all’occhiello per Tiggiano, sponsorizzato anche dal progettista, un docente universitario che aveva intrattenuto un rapporto di collaborazione col Comune garantendo degli stage a dei ragazzi del posto. Poi, anziché ristrutturare, hanno iniziato a costruire. Invece di rimettere in sesto i terrazzamenti, li hanno distrutti per recuperare pietre da utilizzare nella realizzazione di nuove pajare. Hanno, verrebbe da dire, presentato un progetto all’inverso”.


IMG_0984Ebbene sì, ottenuta dalla precedente amministrazione l’autorizzazione per il recupero della zona e forti dell’ok ad avviare i lavori, hanno iniziato la loro opera, quasi raddoppiando (arbitrariamente) il numero di costruzioni rurali esistenti. Ma prima, hanno provveduto ad accatastare, nel 2009, la quindicina di pajare che già insistevano sulla zona. Approfittando della vecchia normativa, differente da quella attuale che richiede la documentazione fotografica della struttura da registrare, gli investitori torinesi hanno fatto accatastare anche altre pajare inventate. All’epoca, del tutto inesistenti.


“Molti si chiedono dove fosse il Comune di Tiggiano in tutto ciò”, aggiunge il sindaco, “ma non sanno che i trulli sono stati accatastati come unità collabenti, quindi come ruderi, e non come unità immobiliari. In questo caso l’obbligo per gli Uffici comunali è di semplice notifica, non di controllo sul territorio”.


IMG_0998IMG_0998Cosi, tra il 2010 ed il 2012, sono state tirate su dal nulla altre 14 pajare, senza alcuna autorizzazione e, in più, (è bene ripeterlo) in pieno Parco Otranto-Santa Maria di Leuca. A onor del vero, alcuni dei trulli realizzati ex novo sono delle vere e proprie d’arte. Forse non solo un turista, ma anche noi del posto, non avremmo saputo distinguerli da quelli originali. Invecchiati ad arte con il cemento e costruiti letteralmente intorno ad alberi (come da foto) per mascherarne la fresca creazione, non sono stati ultimati. Non per mancanza di tempo o di denaro, ma per poter presentare poi un nuovo piano di recupero al Comune, come si trattasse, appunto, di semplici ruderi da ristrutturare.


“Hanno bussato alle porte del Comune nel 2013 con la fretta di chi deve intervenire per salvare il salvabile. Hanno provato ad accelerare i tempi per ottenere la nostra autorizzazione, forti del parere favorevole degli altri enti competenti: soprintendenza, Corpo Forestale, ed Ente Parco”.

Il sindaco fa un passo indietro e spiega come già in precedenza gli Uffici comunali avessero sentito…puzza di bruciato: “Nell’estate 2012, in seguito all’incendio che bruciò quasi 30 ettari di macchia mediterranea, da Marina Serra alla marina di Corsano, gli imprenditori piemontesi fecero richiesta per realizzare delle vasche antincendio sui loro terreni. A insospettirci fu il fatto che l’area di loro proprietà era stata solo sfiorata dall’incendio. Per questo oggi, col senno di poi, viene facile immaginare che ne avrebbero fatto delle piscine. E da qui nasce l’ipotesi resort, seppur mai confermata. Fortuna (nella sfortuna) volle comunque che”, continua il primo cittadino, “un’altra disgrazia ambientale, la morìa dei lecci, iniziò a sfoltire la boscaglia che di fatto nascondeva tanto i lavori quanto le nuove pajare”.


Infatti più in là, nel marzo 2013, quando davanti al parere favorevole degli enti preposti il Comune di Tiggiano stava temporeggiando annusando qualcosa di sospetto nelle pajare da “salvare” tempestivamente, è intervenuta la polizia provinciale. “Ci ha chiesto l’acquisizione della pratica del primo permesso, quello rilasciato nel 2008. E nel frattempo ha sorvolato l’area con dei droni. Due giorni dopo, davanti all’evidenza emersa dal raffronto tra aerofotogrammetria e nuove immagini dei droni, quei 5 ettari sono stati sequestrati”.


Notizia di oggi è che, mentre sarebbe iniziato uno scaricabarile tra i possibili indagati, la società torinese avrebbe già riconosciuto i propri errori e spinto per una sorta di patteggiamento con un ripristino dei luoghi a sue spese (come li ripristinano non si sa, visto che già prima nessuno aveva ben chiaro come fossero). Il resto è storia futura. Ora rimane da capire di chi siano le colpe. Resta da comprendere come sia possibile che enti posti a tutela del territorio rilascino determinati nullaosta con la leggerezza di bere un bicchier d’acqua. Resta da capire chi fosse l’aggancio e quali i punti di riferimento sul posto per una società piemontese magicamente in grado di muoversi in un angolo di Salento così nascosto e inesplorato. Vanno messi insieme i pezzi e nominati i responsabili di questo teatrino dell’emancipato nord e del Mezzogiorno indietro di 30 anni.


IMG_1275Di incontrovertibile resta la truffa, architettata a tavolino, ai danni dello Stato e della comunità intera, oltre al palese danno al territorio, resosi al contempo vittima e complice con la sua conformazione. Perché se per anni nessuno ha messo il naso in quel cantiere, è anche grazie alla sua ubicazione. “Dalla strada non si vede nulla, ma anche da dentro la vegetazione la fa da padrona”, spiega il sindaco. Non a caso le nuove pajare si concentrano tutte nell’area in cui la boscaglia si fa più fitta. Ma nonostante ciò, come in ogni storia di paese che si rispetti, non può mancare un tentativo di collegamento personale tra il primo cittadino ed il misfatto di turno. “Qualcuno dice che dovevo accorgermene di persona, perché ho una piccola casa a mare, a circa 600 metri da quella zona. Ma non sanno che lì, con tutto quel verde, c’è davvero poco da vedere, anche da due passi”.


Noi a ridosso di quella boscaglia ci siamo stati. Abbiamo intravisto qualche tetto spuntare tra i tanti alberi e nulla più. E alla fine, anche noi, come il sindaco in precedenza, ci siamo chiesti come facessero a scendere laggiù. Ma non ce ne siamo stupiti. Lui, con un sorriso, ce l’aveva anticipato: “Addai…è roba de Tarzan”.


Lorenzo Zito


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Tricase, commercio e futuro, fra dubbi e speranze

Paola Baglivo, di Ottica Moderna e Gino Bortone della gioielleria Bortone, delineano il futuro della città…

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Paola Baglivo, Ottica Moderna – Tricase
“Gli sconti che offrono online sono improponibili per noi che dobbiamo necessariamente tener conto delle spese da sostenere”
«La concorrenza dell’e-commerce è spietata», ammette Paola Baglivo di Ottica Moderna, «in particolare, noi la sentiamo molto per gli occhiali da sole. Gli sconti che offrono online sono improponibili per noi che dobbiamo necessariamente tener conto delle spese da sostenere. È una partita persa».

“Per le festività natalizie, in verità, non nutro molte speranze…”

Il bilancio dell’ultimo anno è «positivo, anche perché la nostra è una realtà consolidata, molto concentrata sul servizio svolto sempre in maniera molto professionale. Per le festività natalizie, in verità, non nutro molte speranze», conclude, «ascolto molte lamentele dai miei clienti, i costi sono aumentati e gli stipendi sono sempre gli stessi. C’è molta incertezza per il futuro».
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Gino Bortone, Gioielleria Bortone, Tricase
«I lavori di riqualificazione da programmare con le associazioni di categoria»
Gino Bortone dell’omonima Gioielleria è anche presidente dell’Associazione Commercianti. Ci ragguaglia così sulle iniziative in programma per le feste: «L’associazione commercianti di Tricase, in collaborazione con l’amministrazione comunale, le associazioni del territorio (Tricasèmia, Associazione Filia, Proloco, Adovos Giovani) e altre attività sensibili al bene comune della Città, ha contribuito a creare l’atmosfera Natalizia, allestendo diversi addobbi tra le vie del paese».
Sulle difficoltà che vive il settore, Bortone riporta come «le associazioni nazionali di categoria denunciano una sofferenza, per i negozi di prossimità, con vari fattori alla chiusura di molte attività con la conseguente desertificazione dei centri urbani».
A questo si aggiungono gli intoppi a livello locale: «Quando sono alle porte lavori di riqualificazione o anche quei lavori cosiddetti indifferibili, si dovrebbero programmare gli interventi confrontandosi con le associazioni di categoria, per non creare ulteriori difficoltà e ostacoli che, alla lunga, potrebbero portare alla disaffezione da parte del consumatore nei confronti dei negozi di prossimità.

“Vivibilità e caoticità delle città contribuiscono a cambiare abitudini e stile di vita. Di conseguenza cambia anche il modo di fare acquisti”

Purtroppo, la vivibilità e caoticità delle città contribuiscono a cambiare abitudini e stile di vita. Di conseguenza cambia anche il modo di fare acquisti e ci si rivolge sempre più all’e-commerce».
Ricordando che, «l’importanza del commercio di prossimità non è da sottovalutare neanche sotto l’aspetto sociale, in quanto rappresenta anche luogo di incontro, di crescita e scambio di opinioni».
Tolto il dente passato il dolore. Sugli aspetti positivi Bortone sottolinea che «uno dei punti di forza di Tricase resta quello di essere il centro più grande del basso Salento, annoverando un numero considerevole di attività commerciali. Pertanto, il commercio continua ad essere una forte attrattiva per tutti i paesi dell’hinterland.
Anche l’immagine della Città sta cambiando: aver valorizzato strade e piazze, favorirà l’arrivo di più persone da altri paesi per trascorrere una giornata spensierata».
Per il futuro Gino Bortone auspica che si possa «accrescere la collaborazione tra amministrazione comunale e Associazione Commercianti, unendo le sinergie e attenzionando le esigenze del settore».
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Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;

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Il punto dei vista dei commercianti di Casarano e Ruffano

Luigi Cacciatore, di Cacciatore Calzature, Paolo Cavallo, Vodafone Multiservizi, Alessandro Venneri, Libreria Dante Alighieri: questo Natale sarà così…

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Luigi Cacciatore, Cacciatore Calzature, Ruffano

«Amazon, Zalando & Co. hanno distrutto il commercio alterando valore degli articoli e periodi dei saldi»

Luigi Cacciatore, dell’omonimo negozio di calzature, non nasconde le sue perplessità: «Difficile fare previsioni sul periodo natalizio di quest’anno a Ruffano. Tutto è molto confuso e incerto anche a causa della mancanza del sindaco, dopo le note vicende». 

Sull’attività associativa rivela che vi è un’associazione commercianti locale che, a suo avviso, «si è resa pubblica sporadicamente senza grandi coinvolgimenti. E, comunque», ammette, «io non ne faccio parte».

Riguardo alla vendita online, e alle grosse piattaforme «Amazon, Zalando & Co. hanno distrutto il commercio alterando completamente il valore degli articoli, i periodi di vendita e le regolari percentuali di guadagno. 

“Questo colpisce tutti indistintamente dal tipo di prodotto o articolo che si tratta”

E questo colpisce tutti indistintamente dal tipo di prodotto o articolo che si tratta.

Si aggiungano tutte le diverse iniziative che vanno sempre a ledere sulle percentuali di guadagno dei negozi di prossimità, dal “Black Friday” ai saldi sempre più anticipati rispetto ai tempi giusti per mettere in saldo le rimanenze. Basti vedere le promozioni estive che iniziano a luglio, in piena stagione!

Tali situazioni mettono in ginocchio tutti noi commercianti che tiracchiamo quel carretto che finanzia, a suon di onerose tasse, lo Stato. Così, giorno dopo giorno, sempre più saracinesche restano chiuse». 

Sull’anno che sta per concludersi, «il mio personale bilancio tutto sommato non è male, anche se non rende merito a sforzi e investimenti. Comunque, nutro grandi speranze per il periodo natalizio che lo scorso anno fu comunque positivo».

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Paolo Cavallo, Vodafone Multiservizi, Casarano

Screenshot

«Il cliente vuole toccare con mano, vedere il prodotto e ascoltare i professionisti del settore»

Paolo Cavallo del punto vendita Vodafone (a Casarano e Tricase) riferisce: «Anche se non ne faccio parte, sono a conoscenza che in paese opera un’associazione che sta promuovendo l’iniziativa Compra a Casarano».

“La vendita online nel nostro settore esiste. Chi compra su internet, però, deve essere cosciente dei molti rischi che corre”

Sulla concorrenza dell’ecommerce esprime il suo punto di vista con riferimento al settore della telefonia: «La vendita online nel nostro settore esiste. Chi compra su internet, però, deve essere cosciente dei molti rischi che corre. Tante sono, infatti le truffe. Resi e garanzia per chi compra online restano il problema principale». 

Infatti, ammette che, «nel complesso, nell’ultimo anno, noi abbiamo registrato buoni numeri e constatato che il cliente vuole toccare con mano, vedere il prodotto e ascoltare i professionisti del settore. Sicuramente, poi, farà i confronti con i prezzi online ma sempre assumendosi la responsabilità della sua scelta finale». 

Sulle festività di fine anno Paolo Cavallo si dice fiducioso: «Presentiamo offerte anche più convenienti rispetto all’e-commerce. Quindi ci aspettiamo buoni risultati»

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Alessandro Venneri, Libreria Dante Alighieri, Casarano

«Solo la stabilizzazione della viabilità in centro da parte del Comune potrà restituirci un po’ di serenità»

Alessandro Venneri, titolare della Liberia Dante Alighieri, premette che «l’associazione del commercianti in realtà si è un po’ dissolta in questi ultimi due anni, dopo che è stata siglata una sorta di convenzione per un “travaso” nella Confcommercio e molti si sono rifiutati».

Anche se non c’è un’associazione ufficiale, però, «da un paio di anni alcuni di noi, imprenditori e piccoli imprenditori, fanno gruppo e operano sul territorio di Casarano, per promuovere iniziative e contribuire a rendere attrattiva la città. A tal proposito», anticipa Venneri, «per quanto riguarda il prossimo Natale, si stanno delineando in questi giorni alcune manifestazioni che coinvolgeranno il centro del paese e, molto probabilmente, la villetta di via Lupo, piazzetta Petracca: iniziative, come mercatini e musica live, programmate tutte, subito dopo la festa dell’Immacolata, nei fine settimana di dicembre».

Sulla concorrenza agguerrita dell’e-commerce ammette: «La sofferenza dovuta a cali di vendite c’è indubbiamente stata. Il commercio on-line indubbiamente ha preso piede. A questo si aggiunga che noi casaranesi abbiamo pagato anche il fatto che negli ultimi anni la viabilità del centro sia stata coinvolta dal rifacimento di piazze e strade e, ancora oggi, come dicevo prima, ci sono lavori in corso che rendono precari traffico e parcheggi. 

Tutto questo, ovviamente, crea un certo scombussolamento in chi vuole venire a trovarci.

Tornando al commercio elettronico, difficile quantificare il danno per la mia attività e quelle degli altri commercianti del posto. Detto che, comunque l’e-commerce è un ulteriore impedimento per i negozi di prossimità, bisogna reagire con i propri mezzi. Se un nemico non puoi sconfiggerlo devi farlo tuo alleato. 

“Non possiamo certo metterci a combattere i colossi nazionali e internazionali però, quindi abbiamo iniziato”

Non possiamo certo metterci a combattere i colossi nazionali e internazionali però, quindi abbiamo iniziato a utilizzare piattaforme per la vendita on-line per far quadrare i conti. Allo stesso tempo, abbiamo implementato l’utilizzo dei canali social e tutto ciò che il mercato digitale propone».

Anche per questo il bilancio dell’anno che sta per finire per la Dante Alighieri è «tutto sommato soddisfacente, nonostante il settore dei libri nazionali denunci un deciso calo di vendite perché quei libri si trovano anche online. 

Il settore dei libri locali o salentini invece, è in crescita. Così come quello dell’editoria scolastica. Quest’ultimo, un settore nel quale siamo particolarmente specializzati dopo cinquant’anni di attività sempre svolta con la massima professionalità».

Più che alle festività di fine anno, Venneri guarda un po’ più in là: «Sono certo che la stabilizzazione della viabilità in centro da parte del Comune  possa restituirci un po’ di serenità, anche se non potrà mai restituire alla città tutte quelle attività che nel frattempo sono state costrette a chiudere».


la prima pagina de il Gallo

Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;

seguono, fra poco su queste colonne, le interviste ai commercianti di, Tricase…

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Maglie e le opinioni dei commercianti, questo Natale…

Marco Candido, di Candido Store, e Luigi Muci, di Muci Abbigliamento, tra consigli, suggerimenti e…

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Marco Candido, Candido Store – Maglie 

«Contro le vendite online, dovremo essere bravi a rendere lo shopping esperienza piacevole e gratificante»

Marco Candido (Candido Store) ci porta a conoscenza che «sono stati programmati degli eventi per tutti i fine settimana, fino a Natale, con spettacoli di artisti di strada. 

Insieme agli addobbi sempre più ricchi e ricercati, contribuiranno a creare a Maglie quel clima natalizio di serenità e spensieratezza di cui tutti abbiamo bisogno». 

In paese però non c’è una vera e propria associazione dei commercianti: «Purtroppo no, ad eccezione di un’associazione di strada che ovviamente coinvolge solo una parte di noi. Più volte si è provato a crearne una, ma senza risultato».

Sulla concorrenza che corre sul web ammette: «L’e-commerce ha portato la totalità dell’offerta di ogni servizio e prodotto nelle nostre case o, meglio, nelle nostre mani, sui nostri smartphone, spesso a prezzi più vantaggiosi. È ovviamente una concorrenza che si fa sentire, alla quale i negozi di prossimità posso rispondere, con successo, offrendo i servizi che l’e-commerce ancora non può dare. 

Innanzitutto, una selezione di prodotti mirata e innovativa, che risponda e anticipi le esigenze della propria clientela e che la supporti quindi nelle scelte d’acquisto; una qualità del servizio in fase di acquisto, intesa come consulenza ed in generale come esperienza piacevole e gratificante, che difficilmente un ordine online può dare. 

“I nostri acquisti sono spesso emozionali, rispondendo più ad una necessità di gratificazione personale…”

Oggi i nostri acquisti, soprattutto nel nostro settore, sono spesso emozionali, rispondendo più ad una necessità di gratificazione personale che ad una specifica esigenza, e noi dobbiamo essere bravi a rendere questa esperienza piacevole e gratificante. 

Altro punto di forza dei negozi di prossimità deve essere la credibilità, in termini di garanzia totale di soddisfazione dell’acquisto effettuato; il cliente deve poter contare sul fatto che noi ci siamo e ci saremo sempre per risolvere i problemi che dovesse riscontrare». 

Candido definisce l’anno che sta per finire come «altalenante, con mesi fortemente negativi e altri molto positivi.

Nel complesso siamo in linea con lo scorso anno e questo, nel nostro settore, non è male. Viviamo globalmente un momento di forti turbolenze ed incertezze che non aiutano il mercato, ma siamo convinti che serietà, coerenza e essere propositivi alla lunga paghino. Quindi, si: siamo fiduciosi per le festività».

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Luigi Muci, Muci Abbigliamento – Maglie

«Siamo fortunati perché il nostro centro storico è una sorta di Centro Commerciale a cielo aperto»

 Luigi Muci, di Muci Abbigliamento Uomo, ammette: «A Maglie non abbiamo un’associazione commercianti, quindi le iniziative ogni anno nascono un po’ “a spot” e sono create da tante piccole associazioni. 

Poi, la Proloco, insieme all’amministrazione, le mette insieme per creare un cartellone natalizio. Quest’anno i commercianti di via San Giuseppe, che è una stradina pedonale molto carina che costeggia il municipio, hanno organizzato degli eventi. Via collegata anche con piazza Caduti di via Fani, luogo di ritrovo per la vita notturna magliese, che da un paio d’anni è stata resa pedonale. In questa zona del centro storico si terranno degli spettacoli che richiameranno un bel po’ di gente». 

Sulle vendite di fine anno aggiunge: «C’è molta attesa per il periodo natalizio, che ha un’incidenza del 20-30% sul fatturato annuo. Ovviamente, ciò dipende anche dalla tipologia del negozio».

Sulla concorrenza dell’e-commerce: «Negli ultimi periodi le vendite sono calate per vari motivi e non soltanto, per l’avvento dell’online spesso preferita da chi acquista per la convenienza economica ,visti gli sconti che effettuano e anche perché più facile e veloce. 

Il piccolo negozio di vicinato può contrastarla con la fidelizzazione del cliente, con la qualità e, soprattutto, garantendo accoglienza, offrendo il surplus della consulenza e guadagnando la fiducia dei clienti. Almeno nei piccoli centri i rapporti personali resistono e sono importanti».

“Dobbiamo fare i conti con la desertificazione dei piccoli centri. Fenomeno che non coinvolge solo il nostro settore…”

Il centro storico magliese è un centro commerciale a cielo aperto: «Dobbiamo fare i conti con la desertificazione dei piccoli centri. Fenomeno che non coinvolge solo il nostro settore, la desertificazione commerciale comporta tutta una serie di problematiche anche sociali.

Tutto sommato noi, a Maglie, siamo fortunati perché la nostra città offre una serie di negozi tutti raccolti in centro. Chi viene a Maglie può scegliere tra un’ampia gamma di negozi (uomo, donna, calzature, oggettistica, ecc.), vicini uno all’altro. Questo è un punto a nostro favore che ci aiuta a mantenere ancora un appeal importante anche per la posizione della Città che è centrale rispetto all’intero Salento». 

Ricollegandosi alla rivalità con il variegato mondo di internet, Muci sottolinea: «È importante cercare di far capire al consumatore che anche se risparmia qualche euro, quando acquista on-line arreca un danno al proprio paese, al commercio, all’economia del proprio territorio. Senza dimenticare che, acquistando on-line, si rinuncia a fare una passeggiata in centro: l’acquisto è anche un importante momento sociale, che consente di comunicare, di confrontarsi con i negozianti, di scambiare due chiacchiere».

Screenshot


Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;

seguono, fra poco su queste colonne, le interviste ai commercianti di Casarano, Tricase e Ruffano…

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