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Tricase

Più imprese salentine

Chiude positivamente il bilancio 2016: in 12 mesi 994 aziende in più. Il record negativo di Tricase che ha perso il maggior numero di attività

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Il 2016 si chiude positivamente per il tessuto imprenditoriale salentino,   con un saldo positivo di  994 imprese, il migliore dal 2010. A determinare questo andamento, il più basso livello di iscrizioni dell’ultimo decennio (5.283 in 12 mesi), compensato però dal rallentamento delle chiusure (4.289). Grazie a questo saldo attivo, il sistema imprenditoriale a fine dicembre arriva a contare 72.622 aziende registrate e 85.357 localizzazioni. Il 13% delle imprese è guidato da giovani con meno di 35 anni,  proprio a loro si deve il bilancio positivo del 2016, una nuova attività su tre, infatti,  è stata aperta da un under 35: 1.773 neo giovani imprenditori su un totale di 5.283,  con un tasso di crescita dell’11,4% e un saldo di  968  imprese giovanili.


La Camera di Lecce” – dichiara il presidente dell’Ente Alfredo Prete – “dedica grande attenzione ai giovani sia nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro ospitando gli studenti delle scuole superiori (alternanza prevista dal decreto buona scuola per contribuire a tagliare le distanze tra giovani e imprese) sia attraverso il progetto “Crescere imprenditori”, attivato nell’ambito del programma nazionale Garanzia Giovani, che prevede corsi di formazioni per i giovani imprenditori, ma soprattutto un’attività di supporto personalizzata per capire e poi realizzare un business plan efficace. L’Ente camerale,  inoltre, sta portando avanti, anche per il 2017, il progetto Eccellenze digitali, giunto alla terza edizione e che verrà ufficialmente presentato il prossimo 2 marzo, in collaborazione con Google e Unioncamere, il progetto  mette a disposizione delle piccole e medie imprese dei tutor digitali affinchè trasferiscano alle piccole imprese salentine le migliori strategie  per essere on-line  ”.


Il tasso di crescita delle imprese della provincia  imprenditoriale si attesta a +1,39% uno dei più elevati a livello nazionale, il cui tasso medio è dello 0,7%, e il secondo a livello regionale dopo Foggia  (+1,43%) con un saldo di 1.022 aziende. La provincia di Brindisi realizza un saldo di 350 imprese e un tasso di crescita dello 0,97%, Taranto  451 imprese in più (0,94%), Bari chiude il 2016 con 1.317 aziende in più e un tasso di sviluppo più contenuto rispetto alle altre province pugliesi dello 0,87%.


I settori economici


Il sistema imprenditoriale registra quindi un saldo positivo, ma i saldi dei singoli settori economici sono quasi tutti negativi, ad eccezione dell’agricoltura (+39 aziende), delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+12 imprese) e delle attività di noleggio, agenzie viaggi, servizi di supporto alle imprese,  ciò è dovuto alla presenza di  oltre 1.800 imprese prive di codice di attività in quanto non ancora  classificate e quindi distribuite  nei vari settori economici, per cui non possibile stabilire come tali aziende  si distribuiscano nei vari ambiti economici. Confrontando però il  numero delle aziende al 31.12.2016 con quello al 31.12.2015 è evidente una crescita dei servizi di alloggio e ristorazione (+4%) passate da  5.397 a 5.614,   ben 217 attività in più. Bene anche per il comparto noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese aumentate del 4,21% in un anno, passate da 1.615 a 1.683, con  68 imprese in più a fine anno. Anche le attività immobiliari in un anno sono cresciute del 4,10%, passando da 976 aziende (2015) alle attuali 1.016. Oltre al settore del commercio, che conta oltre 138 imprese in più a fine 2016 (+0,61% e 22.833 imprese), nuovo impulso alla crescita l’hanno fornito lo scorso anno le attività professionali cresciute del +3,88% rispetto allo scorso anno, passate da 1.521 a 1.580. Anno positivo anche per i servizi alla persona (+2,11%) passati da 3.265 a 3.334 nel 2016.  A fronte di questi  bilanci positivi nei settori dei servizi, i settori  tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese. Per le costruzioni, il 2016 si è chiuso con una riduzione complessiva di  169 attività (-1,65% su base annua),  ma, approfondendo l’analisi dei dati, si rileva come il processo di selezione in questo settore abbia riguardato essenzialmente le micro-imprese edili,  che nel 2016 hanno perso 285 unità, al contrario, una crescita sostenuta ha interessato le società di capitali (+32). Anche il settore manifatturiero registra  una variazione negativa dello stock di imprese di circa il 2% , con una diminuzione di 129 unità rispetto all’anno precedente. A sorpresa l’agricoltura evidenzia un incremento dello 0,86% rispetto al 2015, settore in cui hanno investito soprattutto gli under 35; attualmente le imprese agricole registrate  sono 9.052, rispetto al 31.12.2015 275 in più.


Analisi della struttura imprenditoriale anni 2009-2016


L’analisi dei dati su un arco temporale più lungo conferma la terziarizzazione della struttura produttiva salentina e una sostanziale diminuzione del peso dei settori tradizionali. Nel 2009 le imprese agricole rappresentavano il 15% delle imprese (10.683) oggi poco più del 12% (9.052), analogamente il manifatturiero il cui peso è passato dal 10,65% all’8,93% con una perdita secca di 1.156 imprese nell’arco degli ultimi 8 anni; entrambi i settori nel periodo 2009-2016 hanno registrato una  flessione superiore al 15%. Il peso del settore dell’edilizia è rimasto sostanzialmente invariato: 14,25% nel 2009 con  10.231 aziende, contro le attuali 10.073 che   rappresentano il 13,87% della struttura imprenditoriale del Salento. Cresciuto il numero delle imprese del commercio: nel 2009 erano 21.883 ora sono 22.833, e anche il loro peso percentuale sul totale delle imprese è aumentato passando dal 30,49% al 31,44%.  Globalmente sono cresciute tutte le attività legate ai servizi, in particolare le variazioni più rilevanti nel periodo 2009-2016 si sono registrate nei settori della sanità e assistenza  con una crescita del 62,4%, anche se il numero delle imprese (643) è contenuto. L’analisi dei settori più numerosi, come i servizi di alloggio e ristorazione e quelli alla persona, evidenzia, per i primi,  una crescita  di circa il 30% nel periodo 2009-2016 passando da 4.349 imprese alle attuali 5.614, i secondi, che attualmente comprendono 3.334 imprese, sono cresciuti  dell’ 11,6%. Anche le aziende che offrono servizi di supporto alle imprese hanno registrato una crescita elevata di circa il 40%, passando da 1.204 (2009) a 1.683 (2016).


La forma giuridica


La lettura dei dati dal punto di vista delle forme organizzative delle imprese evidenzia, in modo indiscutibile, il rafforzamento strutturale del sistema imprenditoriale salentino. Quasi l’ intero saldo positivo del 2016 è totalmente spiegato dalla forte crescita delle società di capitale: 848 in più in termini assoluti, con un tasso di crescita del 6,20%,  in linea con quanto registrato nel 2015, esse costituiscono il 20% della struttura imprenditoriale leccese. Le imprese individuali, che continuano a rappresentare oltre la metà dello stock di imprese esistenti (il 65,6%), mostrano un saldo di +146 unità  e un contenuto tasso di crescita (+ 0,3%). Negativo il saldo delle società di persone -106 unità (-1,4%) che con 7.369 rappresentano poco più del 10% del totale imprese. Le altre forme giuridiche chiudono l’anno con un saldo positivo di 106 unità (tasso di crescita +3,6%) e con   3.058 unità rappresentanti il 4% dello stock delle imprese.


Le imprese giovanili

I giovani salentini scelgono di  fare gli imprenditori, a fine anno le imprese giovanili sono 9.492 (il 13% del tessuto imprenditoriale ) e nel corso del 2016 una nuova attività su tre è stata aperta da un under 35: 1.773 nuove imprese su un totale di 5.283,  con un tasso di crescita dell’11,4%. Il contributo di queste imprese è stato di fondamentale importanza per mantenere positivo il saldo tra iscrizioni e cessazioni, il saldo delle imprese under 35, infatti,  è stato pario a +968 (ricordiamo che il saldo totale è di 994 imprese). Commercio (512 iscrizioni), agricoltura (99) e costruzioni (159) sono i settori maggiormente scelti dai giovani per avviare la loro impresa, settori che registrano saldi  positivi rispettivamente pari a  201, 71 e 64  aziende. La distribuzione complessiva per tipologia economica,  vede in pole position il commercio con 3.459 imprese, seguito dal settore delle costruzioni (1.081), dalle attività di alloggio e ristorazione (1.071) e dai servizi alla persona (554).


Le imprese artigiane


Nel 2016 diminuiscono ancora le imprese artigiane attestandosi alla fine dell’anno a 17.826 aziende. Il saldo è negativo (-246) ed è imputabile per oltre il 50% alle imprese di costruzioni (-134), anche il manifatturiero perde 78 imprese e il commercio altre 49. Positivi i saldi dei servizi di noleggio, servizi alle imprese (+14) e delle altre attività di servizi, sostanzialmente servizi alla persona  (+13). In relazione alla forma giuridica, il saldo negativo è imputabile alle imprese individuali  (-213) e  alle società di persone (-74), mentre anche per gli artigiani le società di capitale registrano un saldo positivo pari a +35 imprese.


Le imprese dei Comuni


Il Comune capoluogo contribuisce  al saldo provinciale  con ben 349 imprese, seguono Nardò (48), Gallipoli (46), Squinzano (42) e Melendugno (35).


L’analisi dei valori relativi che   i comuni più dinamici dal punto di vista imprenditoriale sono stati Arnesano, Surano e Santa Cesarea Terme che registrano un tasso di sviluppo superiore al 4%. La maggior  parte dei Comuni salentini ha realizzato saldi positivi o comunque pari a zero (7 Comuni), 26 Comuni invece hanno chiuso il 2016 in rosso.


In valore assoluto è il comune di Tricase che ha perso il maggior numero di attività (-24), considerando i valori relativi, invece, sono i comuni di Martignano (-2,92%), Giurdignano (-2,96%) e Botrugno (-3,19%) a realizzare il peggior risultato dell’anno.


 


 


Andrano

Olè, mobilità sostenibile sulle vie del Parco

Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase, laboratorio ad Andrano il 7 novembre. Tre le direttrici: tre direttrici ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea; intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marine; accesso alla costa e fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative

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Pianificare una mobilità lenta e sostenibile lungo il tratto di costa da Otranto a Leuca, per ridefinire insieme alla comunità una nuova idea di fruizione dell’area.

Con questo obiettivo nasce il progetto “Olè”, promosso dalla Provincia di Lecce, con il supporto tecnico di Città Fertile, finanziato dalla Regione Puglia, presentato oggi a Palazzo Adorno a Lecce.

Per illustrare tutti i dettagli e le opportunità di “Olè”, sono intervenuti il consigliere provinciale Ippazio Morciano, il dirigente responsabile Roberto Serra e, per Città FertileRino Carluccio.

L’obiettivo è quello di costituire un laboratorio partecipato per la fruizione sostenibile della Costa Otranto-Leuca, che possa operare come strumento di governance locale, cabina di regia e incubatore di progettualità condivise.

Il Laboratorio avrà un ruolo centrale per l’attuazione della pianificazione, la promozione e il dialogo tra comunità e istituzioni.

Il progetto, prendendo come riferimento la pianificazione in materia paesaggistica e della mobilità a livello regionale, provinciale e del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase, vuole promuovere la rigenerazione dell’attuale sistema della mobilità del tratto costiero e retro-costiero all’interno di un’area che si caratterizza per le sue peculiarità identitarie, paesaggistiche, ambientali e culturali.

Olè” è un progetto Integrato di Paesaggio, finanziato dalla Regione Puglia, Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio, nell’ambito del “Sostegno ai Comuni finalizzato all’implementazione degli strumenti di governance per l’esercizio delle funzioni di tutela e valorizzazione del paesaggio e per l’attuazione della pianificazione paesaggistica a scala locale”.

Il percorso progettuale prevede la realizzazione di un laboratorio di co-progettazione “Scenario Workshop la costa sostenibile” ispirato al metodo EASW (European Awareness Scenario Workshop), che si svolgerà ad Andrano il 7 novembre, presso il Castello Spinola-Caracciolo, sede del Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase.

La fase realizzativa sarà suddivisa in diversi step per conoscere le azioni in corso e quelle pianificate.

Ad un periodo di osservazione partecipata e al coinvolgimento degli stakeholders, seguirà la redazione del “Manifesto della transizione ecologica Olè”, per orientare le linee programmatiche provinciali e il sistema di governance.

Successivamente, verrà incoraggiata l’istituzione di tre forum e la definizione di progetti pilota su proposta dei partecipanti.

Il sistema della mobilità verrà analizzato e suddiviso secondo tre direttrici in linea con i rispettivi forum tematici: la mobilità attiva partendo dalla ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea, considerata come “Strada Parco”; l’intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marinel’accesso alla costa e la relativa fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative che vengono svolte a mare.

L’integrazione tra le criticità e le potenzialità emerse dai tre forum consentiranno di costruire, assieme alla comunità, la visione futura del territorio e la governance condivisa.

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Appuntamenti

Una serata per Pasolini a Tricase, a 50 anni dal suo omicidio

L’idea dell’Associazione “Tricase, che fare?” in memoria dell’icona culturale del nostro Paese del secolo scorso

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A Tricase l’Associazione “Tricase, che fare?” propone una serata in occasione dell’imminente 50esimo anniversario dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini.

In memoria dell’icona culturale del nostro Paese del secolo scorso, giovedì 30 si terrà l’evento che segue in locandina.


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Cronaca

Tricase: chi abbandona i rifiuti in piazza?

Il soliti zozzoni col “vizietto” di riempire i luoghi pubblici di sacchetti della spazzatura

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Siamo a Tricase in piazza dei Caduti.

Un luogo come tanti altri, almeno per il connotato di cronaca che segue.

Perché di cittadini incapaci del rispetto altrui ce ne sono tanti.

Tutti con il solito vizietto.

Quello di abbandonare rifiuti con una nonchalance che ne fa degli autori delle vere facce di… bronzo!

Perché aivoglia di prendercela con le istituzioni e chi ci governa a tutti i livelli se poi i primi a non rispettare e a non rispettarsi siamo proprio noi!

Un episodio come tanti ,dicevamo, quello di piazza Caduti a Tricase dove, peraltro, vi è l’aggravante della reiterazione del misfatto (non è la prima volta).

Ma il fatto che gli zozzoni di quella piazza (o che portano i sacchetti in quella piazza) non siano i soli non li salva certo dalal figura barbina che fanno e dalla misera dimostrazione di (in)civiltà che continuano a dare.

Giuseppe Cerfeda

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