Sport
Calcio, il Tricase espugna San Vito e infila la terza
Terza vittoria consecutiva per i rossoblù. Decide un gol di D’Amico. Tricase a quota 9 a meno 2 punti dalla zona Play Off.

Il Tricase vince ancora, conquista tre punti pesanti sul difficilissimo campo del San Vito secondo in classifica, reduce da una clamorosa sconfitta a Brindisi domenica scorsa. La squadra si mostra in crescita e si intravedono miglioramenti nei meccanismi di gioco. Buono anche l’atteggiamento e l’approccio alla gara: nel primo tempo la squadra è spesso aggressiva e mette più volte in difficoltà i biancoverdi, mentre nella ripresa, si è limitata il più delle volte a controllare e a gestire il vantaggio senza però mai rischiare concretamente di subire gol.
Il vantaggio del Tricase arriva al 10′ con Alberto D’Amico che realizza la sua seconda marcatura stagionale (la prima in campionato) dopo quella all’Otranto alla prima di Coppa Italia. Il numero 9 rossoblù, infila un pallone finito nella sua zona di posizione, dopo aver sbattuto sulla traversa, in occasione di una punizione centrale eseguita da Romano.
Il tutto tra le proteste dei giocatori del San Vito che contestano al direttore di gara, di non aver convalidato il presunto offside dello stesso D’Amico, segnalato dal guardalinee qualche istante prima, nell’azione da cui è scaturito il fallo dei brindisini che ha poi sancito la punizione.
Dopo due minuti, il Tricase va vicino al 2-0: è ancora D’Amico il protagonista, con un tiro insidioso che però colpisce il palo.
Nella ripresa, la partita cambia.
Il Tricase, prova a colpire in contropiede, contro un San Vito diverso, sceso in campo con più determinazione. La squadra locale, sotto di un gol va a caccia del pari, ma i rossoblù fanno un buon lavoro in fase difensiva, non consentendo agli avversari di rendersi pericolosi.
“Sono molto contento della prestazione dei ragazzi” -dichiara a fine gara il tecnico Branà- “stiamo dimostrando di crescere e di potercela giocare con chiunque, anche perché quello di oggi era un campo difficilissimo”.
Ancora buone indicazioni dunque dal team rossoblù, soprattutto in difesa. Dopo tre sconfitte consecutive con cinque gol subiti e zero all’attivo, la rotta si inverte e le ultime tre gare, portano tre vittorie, quattro gol all’attivo e soprattutto zero gol subiti. “Quello della difesa è senz’altro il dato positivo più importante” -sottolinea Branà– “si sa che se non prendi gol, puoi anche non vincere ma di sicuro non perdi e questo è un aspetto fondamentale, sul piano della crescita”.
E dopo il senatore Botrugno, ritrova quindi la via del gol anche un under come D’Amico: “sono particolarmente contento soprattutto degli under, perché i più grandi li conosciamo, alcuni ragazzi un po’ meno” -continua Branà– “ma stanno facendo un lavoro eccellente, D’Amico ha fatto benissimo anche l’anno scorso sono sicuro che possa ripetersi e migliorarsi ancora”.
“Dedico questo gol e questa vittoria ai miei genitori “-dichiara un soddisfatto D’Amico– “che mi hanno incoraggiato in un periodo in cui ero un po’ giù di morale, ricordandomi che il gol l’avrei ritrovato dopo quello fatto all’Otranto”. “Ora spero di continuare, voglio fare meglio dell’anno scorso”.
Domenica al “via Olimpica” arriva il Leverano, ex squadra di Branà, con 8 punti in classifica, oggi sconfitta a Mesagne per 2-1.
Questi gli altri risultati della sesta giornata del girone B di Promozione, con classifica e il prossimo turno:
Avetrana – Carovigno 5-0
Fasano – Real San Giorgio 0-0
Fragagnano – Fly Team Brindisi 3-1
Manduria – A.Toma Maglie 2-0
Mesagne – Leverano 2-1
Otranto – Galatone 4-1
PS Laterza – Real Alberobello 3-2
S. Vito – Atl. Tricase 0-1
SF Leverano – Lizzano 3-0
Classifica:
Otranto 16
Sf Leverano 16
Fragagnano 14
S. Vito 12
Mesagne 10
Galatone 9
Fasano 9
Atl. Tricase 9
Leverano 8
Manduria 7
Ps Laterza 6
A.Toma Maglie 4
Lizzano 4
Fly Team Brindisi 4
Real San Giorgio 3
Real Alberobello 3
Carovigno 2
Toma Maglie -2 punti di penalizzazione.
Prossimo turno 26/10/2014 ore 14.30
A.Toma Maglie – Fasano
Atl. Tricase – Leverano
Carovigno – PS Laterza
Fly Team Brindisi – Mesagne
Galatone – Fragagnano
Lizzano – Avetrana
Real Alberobello – Manduria
Real San Giorgio – S. Vito
SF Leverano – Otranto
Valerio Martella
Ruffano
Volley femminile: Ruffano sogna la Serie C
A margine di una stagione da incorniciare, anche con la finale di Coppa Puglia, domani la sfida al Matera che può valere la promozione

di Lorenzo Zito
Il Volley Ruffano femminile scrive una delle pagine più belle della sua storia sportiva. Un gruppo che, negli anni, è rimasto unito e coeso, trasformandosi da squadra di adolescenti appassionate a collettivo maturo e vincente.

Una crescita lenta ma costante, alimentata da una passione incrollabile per la pallavolo e da una determinazione che non è mai venuta meno, neanche nei momenti più difficili.
«Siamo una squadra che non si è mai modificata negli anni – racconta Michela Nuzzo, capitana della MB Volley – e questo è il nostro punto di forza. Anche quando sembrava tutto perduto, ci siamo sempre rialzate, sorprendendo gli avversari e spesso anche noi stesse».
La stagione appena conclusa ha superato ogni aspettativa: il Ruffano ha chiuso il campionato al primo posto, conquistando l’accesso ai playoff per la promozione in Serie C. Un traguardo importante, ma non l’unico. Le ragazze hanno infatti raggiunto per la prima volta nella loro storia la finale della Coppa Puglia, portando a casa un sorprendente secondo posto che ha lasciato il segno.
«È stato un anno duro, pieno di ostacoli – prosegue la capitana – ma ci siamo sempre rialzate, affrontando a testa alta ogni sfida».

Ora l’attenzione è tutta rivolta ai playoff, dove il Ruffano vuole giocarsi al meglio le sue carte: «Affronteremo questi playoff con concentrazione e determinazione, consapevoli del percorso fatto. Il duro lavoro ci ha portate fin qui, e continueremo a guardare in alto».
La prima dei play off sarà domani alle ore 18:30 in via dello Sport a Ruffano, nel locale palazzetto, contro il Matera. Il paese, da decenni grande amante del volley, sarà al loro fianco.
Casarano
Passerella d’onore per il Casarano
Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

GRAVINA- CASARANO 4-2
Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)
Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.
Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.
Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.
In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.
Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.
Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.
Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.
Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.
Giuseppe Lagna
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Cronaca
Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara
Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.
Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.
Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.
Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.
Ed è stato di parola!
Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.
Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.
Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.
E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.
Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.
Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.
Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».
I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.
Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.
Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.
Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.
Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.
Come se il dolore si potesse mettere da parte.
Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.
Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.
La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.
La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.
Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.
Attenzione, però!
Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.
Giuseppe Cerfeda
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