Casarano
Serie C, oggi il Calendario
Girone C, “infernale”, quasi una serie B. Già carico il presidente Antonio Filograna Sergio: «Ci sono tutte le premesse per fare un buon campionato, dare soddisfazione ai nostri tifosi e per questo non vediamo l’ora di scendere in campo»

di Giuseppe Lagna
Queste le squadre inserite nel girone C della serie C, già definito con il classico termine di “infernale”, quasi una seconda serie B.
Vi faranno parte: Atalanta U23, Audace Cerignola, AZ Picerno, Benevento, Casarano, Casertana, Catania, Cavese, Cosenza, Crotone, Foggia, Giugliano, Latina, Monopoli, Potenza, Salernitana, Siracusa, Sorrento, Team Altamura, Trapani.
Sono state rese note dalla Lega Pro anche le date del campionato, che avrà inizio domenica 24 agosto e terminerà il 26 aprile con soste il 28 dicembre e tre turni infrasettimanali i mercoledì 24 settembre, 11 febbraio e 4 marzo.
Il debutto del Casarano al Capozza avrà luogo domenica 17 agosto alle ore 21 per il primo turno eliminatorio della Coppa Italia contro il Team Altamura.
Va aggiunto che il Casarano è stato inserito nel girone B del campionato Primavera 4, composto da undici squadre: AZ Picerno, Campobasso, Casarano, Casertana, Cavese, Guidonia Montecelio, Pianese, Pineto, Siracusa, Sorrento, Team Altamura.
A questo punto non resta che conoscere il calendario del campionato, che sarà emanato in giornata, atteso con trepidazione da tifosi e simpatizzanti delle Serpi, dopo ben ventisette anni di campionati dilettantistici.
La squadra, intanto, prosegue la preparazione agli ordini di Vito Di Bari in quel di Cascia, raggiunta dal presidente Antonio Filograna Sergio, «desideroso di stare qualche giorno con i calciatori, capire un po’ gli umori, vedere anche i ragazzi nuovi che hanno raggiunto la nostra Società quest’anno».
«Ci sono tutte le premesse per fare un buon campionato, dare soddisfazione ai nostri tifosi e per questo non vediamo l’ora di scendere in campo», ha concluso il Presidente.
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Attualità
Lavoro in Puglia, fabbisogni occupazionali e sfide per il futuro
ARPAL Puglia presenta il primo rapporto sul mercato del lavoro regionale: strumento fondamentale per orientare le politiche attive del lavoro verso percorsi formativi utili all’ingresso nel mercato del lavoro

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L’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro – ARPAL Puglia ha presentato, il Primo Rapporto ARPAL – Il mercato del lavoro in Puglia: Caratteristiche, dinamiche e fabbisogni occupazionali 2025-2028“.
Il report, curato dal prof. Gianfranco Viesti (Cerpem-Centro Ricerche per il Mezzogiorno di Bari), offre un’analisi approfondita e inedita del panorama occupazionale pugliese, fornendo strumenti essenziali per orientare le politiche del lavoro e i percorsi di istruzione e formazione.
I COMMENTI
«Sono felice di presentare dati occupazionali che ci mettono in linea con le grandi regioni del nord e di aver dotato la Puglia di uno strumento di precisione, elaborato da ARPAL Puglia, per collocare i lavoratori secondo le esigenze delle imprese, una vera e propria bussola socio economica per tutti gli attori istituzionali e per le famiglie, che non ha precedenti in altre parti d’Italia», ha dichiarato il presidente Michele Emiliano, «merito alla nostra agenzia per le politiche attive del lavoro e al suo management di aver rivoluzionato in positivo il ruolo dei centri per l’impiego, in favore di imprese e cittadini, con il compito ulteriore di colmare sempre di più il divario di genere e le disuguaglianze tra i nord e i sud della Puglia, con un occhio attento a ripopolarla con i corridoi lavorativi, dimostrando che senza immigrazione regolare non c’è futuro e a breve interi comparti produttivi potrebbero bloccarsi per carenza di forza lavoro, come il rapporto ARPAL certifica».
«La presentazione dei dati contenuti nel rapporto sui fabbisogni occupazionali in Puglia di Arpal rappresenta un momento di consegna dei risultati ottenuti dal lavoro svolto con attenzione ed efficacia in questi anni oltre che un momento di riflessione strategica sul futuro del nostro mercato del lavoro», ha evidenziato l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Sebastiano Leo, «anche grazie all’istituzione dell’Osservatorio regionale si conferma come sia essenziale approfondire le dinamiche occupazionali e le esigenze in evoluzione delle imprese per poter traghettare il futuro. I numeri ci raccontano un aumento importante dell’occupazione e del Pil regionale, frutto di scelte strategiche significative. Ora però puntiamo sulle certezze, perché questa crescita si traduca in un’occupazione solida, supportata da una formazione mirata e adeguata e al passo con i tempi. Il lavoro svolto da ARPAL Puglia offre uno spaccato puntuale e aggiornato per politiche attive più efficaci in cui, nonostante la crescita, bisogna continuare a lavorare per allineare domanda e offerta di competenze, a trainare le donne, a rafforzare le competenze legate alla transizione digitale e ambientale».
«Il primo rapporto ARPAL sui fabbisogni occupazionali rappresenta uno strumento prezioso per l’Agenzia per le politiche attive del lavoro della Regione Puglia e per tutti gli attori del sistema regionale, famiglie comprese, offrendo una base analitica solida per disegnare interventi mirati, promuovere una crescita occupazionale più inclusiva e qualificata in Puglia, orientare gli aspiranti lavoratori a studi che concilino le vocazioni personali con i possibili esiti occupazionali futuri», ha affermato il direttore di ARPAL Puglia Gianluca Budano, «serve un incrocio domanda-offerta più preciso e il rapporto è la bussola socioeconomica di questo servizio, costruito attraverso Centri per l’impiego guidati da dati concreti sui fabbisogni occupazionali. Solo così possiamo orientare efficacemente i cittadini e collegarli a percorsi formativi realmente utili all’ingresso nel mercato del lavoro»
«Spesso le istituzioni lavorano bene, ma in maniera isolata. È indispensabile unire strumenti e risorse, lavorare insieme e rendere i servizi più accessibili sia alle imprese sia ai cittadini in cerca di occupazione. Le imprese pugliesi sono in gran parte micro e piccole: crescono i contratti e gli occupati, ma non cresce il PIL né aumentano le ore lavorate. Questo significa che troppo spesso si tratta di lavori poco qualificati, a basso reddito e con un forte ricorso al part-time involontario, soprattutto femminile», ha sottolineato la presidente della Camera di Commercio Bari e Unioncamere Puglia Luciana di Bisceglie, «al Sud solo il 36,9% delle donne è occupato, venti punti percentuali in meno rispetto al Centro-Nord. Un divario che dobbiamo colmare con urgenza. Questo abisso occupazionale si traduce anche in un divario nei redditi pro capite, contribuendo ad allargare ancora di più la distanza economica tra Nord e Sud».
ANALISI INNOVATIVA E QUADRO DETTAGLIATO
Il rapporto si distingue per la sua metodologia innovativa, che integra e coordina dati provenienti da Istat, Excelsior-Unioncamere (con elaborazioni ad hoc dell’Istituto Tagliacarne per la Puglia nel 2024) e INPS (con elaborazioni ad hoc dei dati delle Comunicazioni Obbligatorie-INPS forniti da ARPAL).
Questa integrazione permette di superare le difficoltà derivanti dalle diverse fonti e di fornire un quadro estremamente dettagliato dei flussi di assunzione e dei fabbisogni occupazionali per specifiche professioni e territori, molti dei quali mai analizzati in precedenza. L’obiettivo principale è supportare ARPAL nella pianificazione e attuazione delle proprie attività e verificare la capacità del sistema educativo e formativo regionale di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.
CRESCITA, DISPARITÀ E SFIDE
Il quadro che emerge è complesso: la Puglia ha registrato un forte aumento dell’occupazione post-Covid, toccando un milione e 300mila occupati a fine 2024, con un rallentamento nel 2024.
Nonostante ciò, il mercato del lavoro pugliese presenta ancora significative debolezze rispetto alla media nazionale, con tassi di attività e occupazione inferiori, un elevato peso di contratti non standard (tempo determinato e part-time involontario) e un marcato divario di genere a svantaggio delle donne.
In Puglia, infatti, le donne rappresentano una parte significativa dei 350mila “occupabili” (definiti da Istat come disoccupati espliciti o forze di lavoro potenziali).
Si osservano forti differenze territoriali interne alla regione, con la provincia di Bari che mostra tassi di attività e occupazione più elevati, e una maggiore presenza di professioni qualificate, mentre altre province come Taranto e Foggia presentano tassi più bassi e una maggiore sbilanciamento verso professioni meno qualificate.
La struttura settoriale degli occupati pugliesi è diversa dalla media italiana, con un peso maggiore di agricoltura, edilizia e commercio, e inferiore per l’industria in senso stretto e i servizi avanzati. La dimensione media delle imprese pugliesi è particolarmente bassa, influenzando la composizione delle qualifiche professionali richieste: quasi metà dei contratti offerti riguardano imprese con 10 addetti o meno.
COSA CERCANO LE IMPRESE?
Il rapporto evidenzia un crescente disallineamento (mismatch) tra domanda e offerta di lavoro.
Nel 2024, il 42% dei contratti offerti dalle imprese pugliesi ha incontrato difficoltà di reperimento dei candidati, un dato leggermente inferiore alla media nazionale ma in forte aumento rispetto al passato. Le cause principali sono la mancanza di candidati, l’inadeguata preparazione professionale e, in misura minore, le condizioni contrattuali poco attrattive
Le professioni più richieste, in termini di numero di contratti, sono quelle a modesta qualifica (commessi, camerieri, personale per le pulizie, autisti di camion, muratori, cuochi, baristi, magazzinieri non qualificati).
Tuttavia, emerge anche una significativa domanda per professioni a maggiore qualifica, con difficoltà di reperimento particolarmente elevate per i dirigenti e gli operai specializzati, ma anche per professioni ad elevata specializzazione e tecniche.
Tra queste ultime spiccano medici, farmacisti, informatici, ingegneri, tecnici della gestione di processi produttivi e tecnici in campo ingegneristico.
Nel settore artigiano e industriale, la richiesta si concentra su idraulici, elettricisti, saldatori e addetti alla produzione alimentare e di calzature.
ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO
Il rapporto analizza in dettaglio le assunzioni a tempo indeterminato, che nel 2024 sono state circa 43mila secondo Excelsior e 61mila secondo l’Osservatorio INPS (69.000 includendo il settore pubblico dai dati Comunicazioni Obbligatorie-ARPAL).
Questo evidenzia la vivacità del mercato, seppur con la prevalenza di contratti a termine o part-time (quest’ultimo pari a circa la metà delle assunzioni totali e al 40% di quelle a tempo indeterminato).
Le assunzioni a tempo indeterminato sono più elevate per le professioni qualificate, come ingegneri (quasi un migliaio tra le varie specializzazioni), progettisti del software (oltre 700), infermieri e riabilitativi (oltre 1.200).
Anche tra gli operai specializzati, vi è una significativa richiesta a tempo indeterminato per muratori, carpentieri, idraulici, elettricisti, meccanici riparatori e autisti di mezzi pesanti (quasi tremila).
Nel settore dei servizi, spiccano le posizioni a tempo indeterminato per i servizi di pulizia (3.300) e magazzinieri (1.300).
L’analisi dei dati Comunicazioni Obbligatorie-ARPAL permette di geolocalizzare i fabbisogni a livello provinciale, mostrando come Bari concentri la maggior parte delle professioni a elevata specializzazione, mentre altre province come Foggia e la BAT presentano un peso maggiore di operai specializzati e professioni meno qualificate.
PROSPETTIVE PER IL TRIENNIO
Le previsioni indicano per la Puglia una crescita occupazionale contenuta nel 2025-26, stimata intorno alle diecimila unità all’anno.
I fabbisogni occupazionali complessivi sono stimati in circa 40mila unità all’anno, principalmente legati alla necessità di sostituzione di personale in uscita dal mercato del lavoro, in particolare quello anziano (il 7,3% dei dipendenti privati pugliesi aveva più di 59 anni nel 2022).
Infine, il rapporto sottolinea la necessità di un’azione concertata su tre grandi ambiti.
Politiche industriali: per incrementare le capacità produttive e la dimensione delle imprese, in particolare in settori a maggior valore aggiunto, e quindi la domanda di lavoro qualificato.
Politiche sociali: per fornire servizi che consentano alle donne di entrare nel mercato del lavoro, riducendo l’enorme gap di genere.
Politiche di istruzione e formazione: per accrescere professionalità e competenze dei cittadini, favorendo l’occupabilità e colmando il disallineamento tra competenze richieste e disponibili.
CLICCA QUI PER COSULTARE LA VERSIONE INTEGRALE DEL RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO REGIONALE
L’ARPAL
L’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro della Puglia nasce con la Legge regionale n. 29 del 29 giugno 2018 e ha come obiettivo prioritario la più̀ ampia inclusione nel mondo del lavoro.
Gestisce i Centri per l’impiego; favorisce l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, in sinergia con imprese e privati accreditati; promuove l’integrazione delle persone con disabilità e fragilità; supporta l’osservatorio del mercato del lavoro; collabora alla programmazione dell’offerta formativa rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro e dei fabbisogni professionali.
Approfondimenti
I sindaci e la sindrome dell’Armata Brancaleone
Insomma, come recitava la regola aurea che circolava in molte scuole di pensiero, tanto tempo fa, quella massima: “Chi non sa fare un tubo, potrà fare politica, domani”, non deve vincere, ma neanche cedere il passo a formare, una volta in sella, delle “Armate Brancaleone”…

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Fra poco, in autunno, torneremo a votare!
Ci toccherà ancora una volta, come scriveva Montanelli: “Turarsi il naso e votare…”.
Scegliere di candidarsi, dedicarsi alla politica, lo so, non è cosa facile, anzi è alquanto ardua come scelta: non deve essere un rimpiazzo, una surroga, ma impegno costante, obbligo e zelo!
Insomma, come recitava la regola aurea che circolava in molte scuole di pensiero, tanto tempo fa, quella massima: “Chi non sa fare un tubo, potrà fare politica, domani”, non deve vincere, ma neanche cedere il passo a formare, una volta in sella, delle “Armate Brancaleone”.
A leggere la realtà di oggi nel nostro Salento, sembrerebbe che quello sfottò, quella saggezza popolare, si sia trasformata in profezia.
In molte nostre città è ricominciata scuola e, in tante parti dei nostri Comuni, insieme alle lezioni sono iniziati i lavori stradali, i rifacimenti, i rumori, le deviazioni: chiaramente, a ridosso dei plessi scolastici.
Così come in tante altre vie, appena tirate a lucido con sforzi economici non indifferenti, subito dopo la posa del nuovo asfalto, iniziano i lavori dell’AQP, dell’Enel, della fibra, del Gas.
E’ solo una coincidenza o mancata programmazione, sciatteria? Sembra la facciano apposta!
A sentir loro, i politici, i manager non hanno colpe: una volta è la burocrazia, l’altra, gli uffici, l’altra ancora la Giunta che non sa coordinarsi, poi lo scirocco “mputtanutu”, le zanzare del Nilo e i social “caini” che mettono in giro certe false voci.
Capisco che avere a che fare con l’AQP (che in molti comuni sta ultimando lavori) è come aver a che fare con Brighella: pensate sono così scrupolosi che inviano le fatture da pagare 15 giorni dopo la scadenza e poi si fanno pagare il “pizzo” per il ritardato pagamento sulla fattura successiva.
Sono così organizzati che in una scuola del nostro Salento, che da mesi aveva programmato “le porte aperte” con palloncini e festoni per accogliere e dare il benvenuto ai pupi per l’inizio della materna, l’acquedotto ha deciso, proprio quel giorno, di chiudere l’acqua!
Forse in segno ben augurante di benvenuto!
Forse era un saluto liquido (senza l’acqua), o un messaggio subliminale: “Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”.
Certo, se proprio devo essere sincero, questo copione fa il pari con quelli dell’Enel (o come si chiama oggi la società dell’energia) che, bontà loro, per non dare fastidio e creare scompiglio, quando decidono di togliere la corrente in certe strade dei nostri Comuni, zitti zitti, non avvisano nessuno.
Si, forse qualcuno della loro famiglia lo avvisano: i pali della luce! Ma guai a farlo sapere in giro: che scherzo sarebbe!
O quelli delle Poste che, due volte su tre, nonostante siano una istituzione nazionale preposta alla gestione economica e alla felicità dei nostri anziani che, invece, quando si recano in agenzia, dopo aver fatto la fila per riscuotere la pensione, si sentono rispondere: “Mi dispiace, non ci sono soldi!”.
Ora potrei capire i poveri sindaci e le loro armate (politiche), che investiti da una barca di soldi – leggi PNNR – da spendere entro non oltre, plagiano Brancaleone e, dopo le votazioni creano alla meno peggio, quando non li sfiduciano, un gruppo di “tubisti” spesso mal organizzati e inconcludenti, i quali giustificano, come sopra, il loro operato.
Ma si intravede un’alba per il cambiamento?
La colpa è anche nostra: anche dei giornali, poco attenti a quello che succede; della poca denuncia e della poca assunzione di responsabilità; della evanescenza di chi si affaccia alla politica; e in ultimo di tanta gente che, specchiandosi con la realtà che la circonda, è stordita dal poco senso civico.
Fra poco, dicevo, andremo a votare, io non sono nessuno, sono solo un semplice osservatore, per questo non mi elevo a dare consigli, ma vorrei solo invitare tutti al dibattito, alla riflessione, a spendersi, a lottare, a farsi sentire anche con il voto.
Solo così potremo creare un’alba lucente, un futuro migliore per tutti, degno di questa bella terra.
Luigi Zito
Appuntamenti
A Casarano le Parole tornano a essere Pietre
Arte e teatro nel cuore del centro storico: torna “Le parole sono pietre”, palcoscenico diffuso, capace di riscoprire e valorizzare luoghi simbolo della città, dai palazzi nobiliari alle chiese, fino a ex opifici e frantoi ipogei

di Antonio Memmi
Palazzo Sansonetti apre le sue porte alla cultura.
Sabato 13 settembre, la galleria Percorsi d’Arte firma la decima edizione della manifestazione artistico-culturale “Le parole sono pietre”, un evento che intreccia pittura, teatro e musica nei luoghi simbolo della città.
Nata nel 2003, “Le parole sono pietre” ha periodicamente trasformato Casarano in un palcoscenico diffuso, capace di riscoprire e valorizzare luoghi storici – dai palazzi nobiliari alle chiese, fino a ex opifici e frantoi ipogei – intrecciando arti visive, poesia e musica.
Il titolo, ispirato a Carlo Levi, evoca le “pietre” dei palazzi antichi che diventano custodi di cultura, e le “parole” che come fili invisibili tengono insieme racconti e immaginari.
Quest’anno il sipario si alza alle 20 con l’inaugurazione della personale di Marzia Roversi, introdotta dal critico d’arte Toti Carpentieri.
Architetta mantovana, Roversi ha fatto della pittura il suo linguaggio privilegiato: dalle prime prove su intonaco alle tecniche miste su tavola, le sue opere mettono in scena figure femminili e animali sospesi tra sogno e realtà.
Tavole dorate, acrilici e legni vivi diventano porte verso un altrove poetico.
Critici come Paolo Levi e Felice Bonalumi hanno sottolineato il potere evocativo della sua ricerca: un’arte capace di porre domande sull’essenza stessa della realtà e sul confine tra immaginazione e vissuto.
Le sue opere hanno viaggiato tra Europa, Stati Uniti, Cina e Giappone, ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi.
La serata prosegue (ore 21) con lo spettacolo “Parole date”, portato in scena da Fabrizio Saccomanno con la compagnia URA Teatro.
Si tratta di un viaggio narrativo che intreccia dieci anni di esperienze, incontri e memorie, tra Salento e mondo.
«Il teatro è vivo», spiega l’attore, «perché si nutre degli istanti di vita che lo attraversano. In questo racconto c’è il peso delle difficoltà, la leggerezza delle soluzioni trovate, la forza degli incontri che cambiano lo sguardo».
URA Teatro, fondato da Saccomanno e Fabrizio Pugliese, lavora da anni sul territorio con progetti comunitari e narrazioni che intrecciano memoria e contemporaneità.
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