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Cronaca

Avvocati: è caos

Dimissioni della presidente Roberta Altavilla e degli altri cinque componenti del Consiglio dell’Ordine degli avvocati 

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La presidente Roberta Altavilla, il segretario Vincenzo Caprioli, la consigliera tesoriera Luigia Fiorenza ed i consiglieri Simona Bortone, Laura Bruno e Raffaele Fatano lasciano. Erano stati dichiarati ineleggibili dalla sentenza della Consulta perché hanno svolto due o più mandati consecutivi prima del voto dello scorso maggio.


«Abbiamo congiuntamente deciso di non dare seguito alla nostra tutela in sede giurisdizionale conseguente ai reclami proposti da alcuni candidati non eletti, al Consiglio Nazionale Forense, contro la nostra proclamazione», si legge in una nota.


«Sarebbe stato nostro pieno diritto», hanno scritto ancora, «attendere la decisione del Consiglio competente in via esclusiva in materia elettorale, perché, oltre ai profili di costituzionalità vagliati dalla Consulta, ci sono una pluralità di questioni interpretative della normativa, oltre a ulteriori e rilevanti aspetti di legittimità costituzionale, anche con riferimento alla retroattività della norma e alla sua incidenza sull’elettorato attivo e passivo.


Purtroppo il divieto di terzo mandato, pur se oggetto di critiche anche da parte di illustri costituzionalisti, piuttosto che suscitare un sereno e approfondito dibattito, ha dato sfogo a pressioni indebite, mirate, ancor prima della pronuncia della Corte Costituzionale, ad ottenere immediate dimissioni. Pressioni sconfinate spesso nella diffamazione e nella calunnia e sono divenute oramai intollerabili.


Sin dal momento della candidatura abbiamo espressamente dichiarato di aver svolto almeno due mandati seppure, in taluni casi, di diversa durata; allo stesso modo sarebbe stato doveroso che altri candidati avessero manifestato l’esistenza di differenti ipotesi di incandidabilità e ineleggibilità sebbene previste dalla legge.

La tendenza del legislatore a ricorrere a norme con efficacia retroattiva è uno degli elementi di maggiore preoccupazione, che dovrebbe consigliare un diverso atteggiamento da parte dei Giuristi, per le possibili future implicazioni.


Pur consapevoli che ogni Avvocato, anche quando tratta questioni che lo coinvolgano personalmente e attengano alla rappresentanza, non debba mai cedere alle pressioni, soprattutto quando le stesse siano volgari, calunniose e appaiano dirette a fini diversi da quelli dichiarati, siamo altrettanto consci che  la permanenza nella carica potrebbe indurre l’opinione pubblica a malevole, quanto infondate illazioni, circa la volontà di mantenere inesistenti privilegi, derivanti dal ruolo, così svilendo l’avvocatura tutta.


Rivendichiamo dunque la legittimità del nostro operato, poiché non vi sono, allo stato, sentenze che abbiano modificato il risultato elettorale e il foro merita rispetto anche per il rilevante suffragio elettorale che ha inteso attribuirci”.


Poi l’annuncio: «Nelle prossime ore rassegneremo le dimissioni da componenti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lecce per evitare che si addensino nell’opinione pubblica ombre che offuschino l’istituzione forense, che dopo oltre quarant’anni ospiterà il Congresso Nazionale, un successo raggiunto con  il nostro serio e proficuo impegno. Auspichiamo nel contempo analogo senso di responsabilità da parte di coloro che si trovano in condizioni di ineleggibilità per differenti profili».


Cronaca

Gettavano rifiuti in campagna: 4.500 euro di multa

Galatina: la Polizia di Stato sorprende due uomini mentre si liberavano di materiale inerte di risulta. La sanzione dopo aver ripulito da quanto abbandonato nel terreno e provveduto allo smaltimento del materiale. Per uno dei due anche la sospensione della patente

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Gli agenti in servizio presso il locale Commissariato hanno sanzionato un uomo di 68 anni sorpreso a scaricare materiali inerti nelle campagne in agro di Galatina.

I poliziotti, durante un normale controllo del territorio, hanno notato in aperta campagna una Fiat Panda, nei pressi della quale due uomini erano intenti a svuotare dei grossi recipienti da materiale inerte di risulta.

Sorpresi sul fatto i due sono stati invitati a ripulire quanto già abbandonato nel terreno e a provvedere allo smaltimento del materiale con la relativa presentazione della ricevuta dell’avvenuto smaltimento presso la sede del Commissariato di Polizia.

Alla consegna del documento richiesto, avvenuta oggi, il responsabile dell’infrazione, proprietario del materiale inerte e dell’auto con cui lo trasportava, ai sensi della normativa sui rifiuti, è stato multato con una contravvenzione di 4.500 euro e con una sanzione accessoria che prevede la sospensione della patente di guida da quattro a sei mesi.

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Cronaca

Ritrovata a Morciano l’auto rubata al sindaco di Tricase

Era parcheggiata in pieno centro abitato, intatta ed immacolata.

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Ritrovata l’auto del sindaco di Tricase, oggetto di furto nella notte tra il 7 e l’8 novembre scorsi.

La Fiat 500L di Antonio De Donno era stata rubata in quel di Tricase, sparendo nel nulla sino alle scorse ore.

I carabinieri della Compagnia di Tricase l’hanno ritrovata a Morciano di Leuca. Era ferma in sosta, nel centro del paese.

Nessun danno, nessun elemento particolare riconducibile a possibili crimini che possano esser stati perpetrati col mezzo in questi giorni. Al contempo, nessun fatto di cronaca (particolari rapine o furti) che possano fare il paio con l’evento.

Resta quindi il mistero sull’accaduto.

Con la forte probabilità che, quale che fosse l’intento all’origine del furto, i ladri abbiano desistito vista la risonanza mediatica: probabile non immaginassero di aver rubato l’auto del sindaco e, quindi, che il fatto finisse per far notizia su tutta la stampa locale.

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Cronaca

Tricase, rubata l’auto del sindaco De Donno

Il sindaco ha presentato una denuncia presso la locale caserma dei Carabinieri, dipendente dalla compagnia cittadina….

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Nella notte fra tra il 7 e l’8 novembre scorsi è sta rubata la vettura, una Fiat 500L, di proprietà del sindaco Antonio De Donno, che era parcheggiata davanti alla sua abitazione, nei pressi dei laboratori ASL.

Il sindaco ha presentato una denuncia presso la locale caserma dei Carabinieri, dipendente dalla compagnia cittadina.

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