Alessano
Alessano: bruciato il “patriarca”
Hanno ucciso il “patriarca”. L’istinto omicida della civiltà in cui viviamo, che di civile ha solo l’apparenza, non risparmia nessuno, soprattutto i più deboli
Hanno ucciso il “patriarca”. L’istinto omicida della civiltà in cui viviamo, che di civile ha solo l’apparenza, non risparmia nessuno, soprattutto i più deboli, indifesi, con potere di rivalsa zero: anziani, bambini, donne. E scaglia la sua furia iconoclasta anche contro la natura. Vittima sacrificale silenziosa, incolpevole. Accade in agro di Alessano, a due passi da dove, l’estate passata, la Lega Nord innalzò un ripetitore per diffondere il verbo di Radio Padania, che però adesso tace, spenta dal Ministero: trasmetteva su una frequenza occupata. In zona “Fasciàne”, incantevole collina a nord-ovest del centro abitato, solcata da orgogliosi ulivi secolari, c’era da tempo immemorabile una stupenda quercia dall’immensa chioma, alla cui ombra si erano rinfrescati milioni di animali, riposato i viandanti (la Serra dei Peccatori è vicina), gli uccelli avevano nidificato fra i suoi robusti rami, beccato le ghiande . Tre anni fa l’Unione Europea varò una legge per censire e difendere i “patriarchi” d’Europa, per l’appunto tutti gli alberi vecchi di secoli, di rara bellezza e di antico lignaggio, trattati con rispetto e quasi soggezione dalla gente. In tutt’altre faccende affaccendati, gli amministratori del Comune di Alessano (il centro salentino che diede i natali a monsignor Tonino Bello), dove evidentemente il fuoco è devastante realtà sempre in agguato (un anno fa bruciò l’albero della pace) e l’ambientalismo alla burlesque è materia di conversazione nei salotti buoni dove regna il birignao della erre moscia, ma lontana da una dimensione concreta, ebbene, si “dimenticarono” di censirla. L’avessero fatto, sarebbe quanto meno stata segnalata e forse, chissà, mai dire mai, anche protetta. E invece l’ecologismo parolaio mixato alla negligenza hanno “armato” la mano dei vandali che hanno appiccato il fuoco nel tronco cavo. Così oggi lo spettacolo è desolante: la grande chioma si regge su un tronco nero e vuoto, che la tramontana, che soffia spesso in quelle contrade silenziose, potrebbe buttare a terra da un giorno all’altro. “Un altro monumento alla natura, alla bellezza, alla biodiversità del territorio, che incuteva rispetto e paura, è stato distrutto”, afferma con tristezza il prof. Antonio Negro, che abita in una casa a poca distanza, “e sì che il nostro territorio è già segnato abbondantemente da questi monumenti al degrado sorti negli ultimi 20 anni, dal villaggio rupestre di Macurano ai resti di quello che avrebbe dovuto essere il palazzetto dello sport, peraltro già finanziato, per non parlare dei rifiuti ingombranti abbandonati nelle campagne, vecchie cucine, frigoriferi, lavatrici, ecc., sino ai parchi fotovoltaici che circondano il paese”. Sarà un caso, ma a due passi dalla povera quercia bruciata, il “patriarca”, dovrebbe nascere – il progetto è in itinere – ancora un altro insediamento di pannelli. Come dire: vetro e silicio scacciano le radici millenarie, relativizzano la memoria, atomizzano il dna di un popolo e l’essenza stessa della sua anima. Ma nessuno se ne sorprende, né tantomeno se ne scandalizza.
Francesco Greco
Alessano
L’Ass. Naz. Carabinieri di Tricase a scuola contro bullismo e cyberbullismo
Domattina l’incontro con gli studenti del Comprensivo Specchia-Alessano
Domani, mercoledì 19 novembre, la Sezione Tricase dell’Associazione Nazionale Carabinieri incontrerà studenti e studentesse del Comprensivo Specchia-Alessano per discutere di bullismo e cyberbullismo.
L’evento è diviso in due fasce orarie, per permettere alle classi di entrambi dei plessi situati nei due Comuni di beneficiare dell’iniziativa.
Interventi e dettagli di seguito in locandina.

Alessano
In Cammino da Tricase ad Alessano
Il corteo, partito alle 14,30 da piazza Pisanelli a Tricase, ha attraversato il paese per giungere alla collina della Chiesetta della Madonna di Fatima. Più di 150 studenti hanno sfidato la stanchezza e ascoltato con attenzione tutti gli interventi, segno che la condivisione è parte di quel vocabolario della pace tanto caro al nostro Vescovo
In Cammino prima della Marcia.
In attesa della Marcia per la Pace sulla via di don Tonino Bello (in programma domani dalle 9,30), si è svolto il quinto cammino da Tricase ad Alessano, sulla tomba di don Tonino.
Promosso dal gruppo parrocchiale “don Tonino” della Chiesa della Natività di Tricase, in collaborazione con la Fondazione “Don Tonino Bello”, il cammino ha coinvolto gli istituti scolastici di Tricase ed Alessano, con il consueto entusiasmo dei ragazzi.
Dopo il saluto del parroco don Gianluigi, il corteo, partito alle 14,30 da piazza Pisanelli a Tricase, ha attraversato il paese per giungere alla collina della Chiesetta della Madonna di Fatima.
Assistiti prima dalla Polizia municipale di Tricase e poi da quella di Alessano, grandi e piccini hanno condiviso quasi sette chilometri di strada, tra periferie e campagne, ulivi e cave dismesse.
All’arrivo, ad attendere i pellegrini sulla tomba del Venerabile, c’erano Stefano Bello, nipote di don Tonino, il sindaco Osvaldo Stendardo, il presidente della Fondazione Giancarlo Piccinni, i dirigenti Chiara Vantaggiato dell’Istituto G. Salvemini e Rina Mariano del Comprensivo Tricase – Via Apulia.
Protagonista del momento di approfondimento, l’ingegnere Vito Alfieri Fontana, testimone e pacificatore che, da produttore di armi, è diventato sminatore.
Tante riflessioni e domande da parte dei ragazzi degli istituti scolastici, che hanno trovato risposte certe nella scelta di un uomo che ha abbracciato la pace.
Più di 150 studenti hanno sfidato la stanchezza e ascoltato con attenzione tutti gli interventi, segno che la condivisione è parte di quel vocabolario della pace tanto caro al nostro Vescovo.
In chiusura, Maria Grazia Bello, rappresentante del gruppo “don Tonino”, ha ringraziato i partecipanti e le istituzioni coinvolte, consapevole delle difficoltà di svolgere iniziative che coinvolgono gli studenti in orario extrascolastico. Ma ne è valsa la pena perché l’insegnamento di don Tonino è proprio questo: «In piedi, costruttori di pace!».
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Alessano
In Marcia per la Pace, sulla via di don Tonino Bello
In programma domani con partenza alle 9,30. Seguirà un percorso simbolico: dalla casa natale dell’indimenticato “Vescovo col Grembiule”, fino alla sua tomba. Alla manifestazione promossa dalla CISL di Lecce in collaborazione con il Comune di Alessano, la Fondazione Don Tonino Bello prenderanno parte anche gli studenti di scuola media e delle superiori del territorio
Nell’ambito della “Maratona per la Pace“, iniziativa di mobilitazione nazionale, in programma una manifestazione ad Alessano, paese natale di Don Tonino Bello, indimenticato vescovo e profeta di pace.
L’evento, promosso dalla CISL di Lecce in collaborazione con il Comune di Alessano, la Fondazione Don Tonino Bello e le istituzioni scolastiche del territorio, è in programma per domani, mercoledì 6 novembre e intende lanciare un chiaro messaggio di rifiuto ad ogni forma di conflitto e violazione dei diritti umani.
Alle 9,30 prenderà il via la Marcia per la Pace che seguirà un percorso simbolico: dalla casa natale di don Tonino fino alla sua tomba.
Un cammino che vuole onorare la memoria e l’eredità spirituale del Vescovo, grande testimone dei princìpi di fratellanza tra i popoli e rispetto della dignità umana.
Il tutto con la partecipazione attiva degli studenti di scuola media e delle superiori del territorio, coinvolti in prima persona in un momento di riflessione e impegno civico.
Il programma prevede: alle 9,30 l’avvio della marcia dalla casa natale di don Tonino Bello; alle 10,30 i saluti istituzionali del sindaco di Alessano Osvaldo Stendardo, dei dirigenti scolastici Salvatora Accogli (Istituto comprensivo di Alessano), Anna Lena Manca (I.I.S.S. Don Tonino Bello – Liceo Artistico Nino Della Notte di Tricase –Alessano – Poggiardo) e Chiara Vantaggiato (I.I.S.S. G. Salvemini di Alessano).
Alle 11,20, introduzione all’evento a cura di Ada Chirizzi, Segretario Generale CISL Lecce e Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione don Tonino Bello.
Alle 11,30 il momento clou dell’iniziativa con la toccante testimonianza di don Salvatore Leopizzi di Pax Christi, che condividerà il suo percorso e la sua esperienza al fianco di don Tonino Bello, il pastore scomodo che marciò contro la guerra (marcia pacifista su Sarajevo 1992 – foto in fondo alla pagina), offrendo una preziosa lezione di impegno per la pace.
L’evento si pone come un momento fondamentale per costruire la pace “stando in piedi“, come ricordava Don Tonino Bello: «Occorre, forse, una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un “dato”, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il “prodotto” di un impegno. Non un nastro di partenza, ma una situazione di arrivo».
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