Tricase
Tarsu Tricase: fra stangate e timori
Gentile Direttore, il tema che in questi giorni sta facendo molto discutere i cittadini del Comune di Tricase è quello dell’imposta sui rifiuti (Tarsu). Esso si è riaffacciato
Gentile Direttore, il tema che in questi giorni sta facendo molto discutere i cittadini del Comune di Tricase è quello dell’imposta sui rifiuti (Tarsu). Esso si è riaffacciato sulla scena della discussione pubblica, suscitando diffusamente scontento e molta rabbia. Ciò, a causa delle ragioni qui di seguito riportate, rispetto alle quali ogni chiarimento sarebbe senz’altro opportuno.
La prima ragione di questo disappunto sta nell’aumento pari al 25 % subìto dall’imposta nell’anno corrente: ampiamente preannunciato ad inizio anno, esso risulta certificato nei bollettini di pagamento pervenuti a ciascun cittadino.
Sembra allora corretto affermare che, per dovere istituzionale, in casi simili, il Comune sia tenuto ad offrire, alla collettività, il massimo della chiarezza e trasparenza: soprattutto quando si tratti d’incrementare, con sensibile effetto per le tasche di ogni cittadino, una certa imposta locale. (di un quarto, nel nostro caso). Si tende a far notare come, in realtà, un tale aumento sia imputabile a decisioni dell’A.T.O. (ambito territoriale ottimale: consorzio di comuni). Ciò è certamente indubbio, da un lato. Dall’altro, però, qualche domanda s’impone: il nostro Comune non è forse parte di questo consorzio: qual è il suo ruolo all’interno dello stesso? Quali sono le capacità d’incidenza nelle relative decisioni? Ancora: si dice che la stangata derivi, in particolare, dall’aumento dei costi di gestione e smaltimento che il consorzio dei comuni deve sostenere. E’ possibile però sapere quale sia stato il fattore capace di condurre ad un aumento addirittura del 50 % (così si afferma) di tali costi? Aumento tanto consistente da mettere il cittadino nella paradossale condizione di dover quasi ringraziare il Comune di Tricase per essersi fermato al solo 25 %.
Con tutta probabilità, questa situazione è il frutto di politiche centrali volte, per esigenze di risparmio, a falcidiare risorse destinate agli enti locali, i quali, intanto, sono e saranno costretti, purtroppo, a rifarsi sulle tasche di tutti i rappresentati. Così, l’imposta in questione è divenuta uno strumento utile per il recupero di qualche finanza smarrita, come per esempio quella prima ricavabile dall’I.C.I. sulla prima casa. Come a dire: ciò che è uscito dalla porta è rientrato dalla finestra. Del resto, queste sono le scelte dell’attuale classe dirigente centrale (non a caso in crisi), del cui indirizzo politico è espressione, si sa, anche il comune di Tricase. Ciò, evidentemente, anche sul terreno delle responsabilità.
La seconda ragione del malcontento diffuso (a Tricase e dintorni) sta, invece, nelle procedure di accertamento attivate, di recente, dal Comune stesso per verificare la correttezza delle denunce con cui i cittadini hanno dichiarato e dichiarano all’ente i dati degli immobili su cui l’imposta dev’essere calcolata. Si badi bene: lo scontento non nasce certo dall’esercizio in sé di tale facoltà. Il Comune, anzi, deve combattere l’evasione con gli strumenti previsti dalla legge e dai regolamenti. Di conseguenza, ciascun privato potrà subire – e giustamente – accertamenti e sanzioni per gli immobili non dichiarati in denuncia o dichiarati parzialmente.
Il dubbio però sorge proprio su questo punto: quali sono gli immobili che devono essere dichiarati dal privato? La legge, al riguardo, elenca una serie di casi per i quali la tassa deve essere esclusa; tali casi si riferiscono ai locali “inidonei a produrre rifiuti”. (es. “per natura”, per “condizioni di obiettiva inutilizzabilità”). La legge, purtroppo, non è interpretata in senso univoco, dando luogo, essa, a divergenze di vedute.
Così, per una certa, criticabile opinione, inidonei a produrre rifiuti – per obiettiva inutilizzabilità – sono gli immobili insuscettibili di essere abitati, vale a dire, precisamente, quelli vetusti, quasi in prossimità di crollo, inagibili, e soprattutto sforniti di contratti con gli enti eroganti i servizi essenziali (es. gas, luce elettrica). Solo queste categorie dovrebbero sottrarsi alla imposta.
Non produttivi di rifiuti in quanto “obiettivamente inutilizzabili” dovrebbero infatti considerarsi anche quegli immobili che, pur forniti dei suddetti servizi (luce, gas), non siano capaci di produrre spazzatura in quanto completamente disabitati. Da un lato, infatti, non risponderebbe ad alcun principio logico tassare un garage o un appartamento o, in genere, un immobile totalmente improduttivo di rifiuti, seppur dotato di luce o gas. La presenza di tali servizi non costituisce indizio di per sé sufficiente a fondare la presunzione circa la capacità produttiva di rifiuti da parte del locale. Dall’altro, ci sarebbero anche delle conseguenze giuridiche rilevanti: non tassare un immobile perché inagibile o privo di luce e tassarne uno che – al contrario – possieda l’attacco all’energia elettrica ma risulti completamente inutilizzato, comporterebbe una irragionevole disparità di trattamento, intollerabile di fronte all’art. 3 Cost., il quale, anche in questo caso, esige trattamenti uniformi dinanzi a situazioni uguali.
Tenga conto, dunque, il Comune di Tricase, nello svolgimento delle procedure attivate, di quanto appena esposto. L’opzione di fare cassa, scelta certo legittima ma, ad un tempo, pregna di un denso significato politico, rispetto al quale, certo, i cittadini si esprimeranno in futuro, deve trovare il suo naturale limite nel rispetto della parità di trattamento e della ragionevolezza della scelta stessa. Tanto più in un periodo di devastante crisi, come quello che stiamo vivendo.
Voci frazionate
Gruppo giovani Depressa
Attualità
“Vita mia”: il film di Winspeare al Torino Film Festival
Il film è stato girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria Di Leuca
La Fondazione Apulia Film Commission e la Regione Puglia saranno presenti alla 43ª edizione del Torino Film Festival con “Vita Mia” di Edoardo Winspeare.
Il nuovo film del regista di Depressa di Tricase, girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria di Leuca, sarà programmato nella sezione Zibaldone mercoledì 26 novembre alle 18,15 (Sala due Cinema Romano- Galleria Subalpina).
Protagonisti della vicenda sono: Dominique Sanda, Celeste Casciaro, Ninni Bruschetta, Ignazio Oliva, Karolina Porcari, Johanna Orsini, Francesca Ziggiotti, Dora Sztarenki, Josef Scholler, con la partecipazione di Stefan Liechtenstein e Christian Liechtenstein.
Il film racconta, attraverso la vita di Didi, il Novecento come una crepa luminosa.
Nobile ungherese in un’Europa attraversata dal fuoco della Storia, Didi assiste da bambina all’arrivo dei nazisti, poi al comunismo, quindi all’esilio.
In Francia cuce per sopravvivere alla Maison Dior, prima di sposare un aristocratico italiano e approdare nel silenzio dorato, ma fragile, del Salento. Il film la ritrae anziana, malata, ancora fiera.
L’arrivo di Vita, giovane pugliese chiamata ad assisterla, innesca un incontro inatteso: due mondi lontani – l’aristocrazia impoverita e la cultura popolare – che imparano a riconoscersi. Tra fatiche quotidiane, pudori e piccoli conflitti, nasce un legame capace di sospendere barriere sociali e politiche.
Il viaggio di Didi in Ungheria, intrapreso per seguire la causa di beatificazione del padre, riapre le ferite profonde della Storia: la Shoah, le colpe sopravvissute, le memorie che reclamano ascolto. Il ritorno nei luoghi dell’infanzia diventa una camera d’eco del “secolo breve”.
Grazie alla presenza forte e semplice di Vita, Didi trova infine un varco: l’accettazione del proprio passato e un fragile approdo alla serenità. In lei si riflettono i traumi e le rinascite di un intero secolo.
“Vita Mia” è prodotto da Stemal Entertainment e Saietta Film con Rai Cinema, il contributo di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020. La distribuzione internazionale è affidata a Beta Cinema.
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Casarano
Piogge e rovesci temporaleschi nel fine settimana
Il fine settimana vedrà un temporaneo miglioramento al Nord, con clima però decisamente freddo e gelate notturne anche in pianura. Nel frattempo piogge e rovesci temporaleschi indugeranno al Centrosud, specie nella giornata di sabato. Il tutto accompagnato da venti freddi settentrionali anche forti…
ANTICIPO DI INVERNO SULL’ITALIA
“Correnti fredde di matrice artica hanno portato l’Europa bruscamente in inverno con freddo e neve a tratti in pianura, dopo una prima parte di novembre decisamente mite. Il flusso freddo ha ora raggiunto il Nord Italia e nel weekend dilagherà anche al Centrosud, portando anche sul bel Paese un anticipo d’inverno”, secondo Edoardo Ferrara di 3bmeteo, “il contrasto tra la massa d’aria fredda con quella più mite mediterranea darà vita ad una perturbazione che nella giornata di venerdì interesserà gran parte d’Italia con piogge e rovesci sparsi, localmente anche a sfondo temporalesco e accompagnati da grandine”.
NEL WEEKEND NEVE A QUOTE MEDIO-BASSE ANCHE AL CENTROSUD, GELATE AL NORD
“Il fine settimana vedrà un temporaneo miglioramento al Nord, con clima però decisamente freddo e gelate notturne anche in pianura. Nel frattempo piogge e rovesci temporaleschi indugeranno al Centrosud, specie nella giornata di sabato. Il tutto accompagnato da venti freddi settentrionali anche forti”.
LUNEDI’ ALTRA PERTURBAZIONE, POSSIBILE NEVE A TRATTI IN PIANURA AL NORD
“Già domenica sera giungeranno gli avamposti di una nuova perturbazione da ovest, che rinnoverà condizioni di maltempo diffuso nel corso di lunedì, ad eccezione dell’estremo Sud che probabilmente rimarrà all’asciutto e con maggiori aperture. Tuttavia il richiamo di venti più miti di Scirocco e Libeccio determinerà un progressivo rialzo della quota neve, che sarà più marcato al Centrosud”.
Attualità
Ruote nella Storia a Tricase, l’eleganza della memoria
Tra storia, mare e motori, al volante di oltre cinquanta auto d’epoca, la tappa nel Salento del viaggio di ACI e ACI Storico alla scoperta dei luoghi più belli d’Italia. Il Presidente di Automobile Club Lecce Francesco Saverio Sticchi Damiani: «Questa edizione sarà ricordata a lungo». Il sindaco di Tricase Antonio De Donno: «Evento che ha portato Tricase in tutta Italia grazie anche allo spot girato da Helen Mirren e Taylor Hackford»
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Le protagoniste assolute della tappa salentina di Ruote nella Storia sono state le oltre cinquanta eleganti vetture d’epoca che, nel fine settimana scorso, hanno trasformato Tricase in un museo a cielo aperto.
Il pubblico ha potuto ammirare quasi sessant’anni di storia dell’automobile.
Esemplari rari come la Fiat Topolino del 1952 e la Ford F1 del 1950, la raffinata Lancia Aurelia B24 del 1957 insieme alle intramontabili icone degli anni Sessanta e Settanta, dalla Fiat 500 F alla Lancia Fulvia, dalla Fiat X1/9 alle Alfa Romeo Giulia Super e GT 2000.
Gli anni successivi hanno portato in strada modelli come la Citroen Charleston, la Lancia Beta Montecarlo, la Spider Alfa Romeo degli anni Novanta e la Porsche Carrera 4 911 del 2001.
L’edizione organizzata dall’Automobile Club Lecce ha proposto anche un omaggio speciale alla storica casa Lancia, alla quale è stato dedicato un riconoscimento assegnato durante la cerimonia finale dal Lancia Club Italia.
«Questa edizione di Ruote la Storia è partita con il botto, con due premi Oscar, Helen Mirren e Taylor Hackford testimonial ufficiali», ha evidenziato Francesco Saverio Sticchi Damiani, Presidente AC Lecce, «un ringraziamento particolare va alla disponibilità del Comune di Tricase, e in particolare del sindaco Antonio De Donno, che ci ha aiutato a organizzare una tappa di “Ruote nella Storia” veramente unica. Quest’anno, per quanto riguarda la prova di avviamento alla regolarità abbiamo organizzato le due specialità di regolarità a media e con i pressostati. Abbiamo avuto 53 bellissime macchine e mi sento di dire che questa edizione sarà ricordata a lungo»
L’iniziativa, che rientra nel progetto nazionale di ACI Storico e Automobile Club d’Italia, è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Tricase ed è cofinanziata da Coesione Italia 21-27 Puglia, Unione Europea, Repubblica Italiana, Regione Puglia e Pugliapromozione.
Alla riuscita della manifestazione hanno contribuito anche SARA Assicurazioni, CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) Salento, GAL Capo di Santa Maria di Leuca.
Il primo momento della manifestazione si è svolto di sabato pomeriggio nel centro di Tricase, con l’accoglienza all’interno di Palazzo Gallone, dove i presenti hanno potuto osservare un’antica carrozza ottocentesca della famiglia Antonaci dell’Abate, affiancata da una selezione di auto d’epoca esposte anche in piazza Pisanelli.
Nelle sale del GAL Capo di Leuca è stata allestita una mostra documentaria del Museo di Storia Patria di Tricase, dedicata al rapporto tra la comunità e la cultura dei motori.
La serata si è poi conclusa con un incontro divulgativo dedicato al tema della mobilità responsabile e del turismo legato al motorismo storico.
«“Ruote nella Storia” è un evento che non si limita a celebrare il motorismo storico, ma diventa una narrazione collettiva del territorio, della Puglia più autentica», ha evidenziato il sindaco di Tricase Antonio De Donno, «qui a Tricase, nel più bel salotto del Salento, ha sancito un legame indissolubile fra la città e chi ha cura di gioielli del passato che tramandano valori di passioni, lavoro e maestria italiani. Grazie alla famiglia Sticchi Damiani, a Francesco e al presidente Angelo, che rappresentano un pezzo di storia dell’automotive nazionale ed internazionale. Un evento che ha portato Tricase in tutta Italia grazie allo spot girato per la promozione nazionale da Helen Mirren e Taylor Hackford, che non finiremo mai di ringraziare».
- L’Alfa Romeo Giulia tra i muretti a secco
- La chiesa di San Domenico fa da sfondo a Ruote nella Storia
- Un momento della manifestazione svoltasi a Tricase
La domenica si è aperta presto in piazza Pisanelli, dove le vetture hanno fatto il loro ingresso per il raduno ufficiale.
I partecipanti hanno condiviso una colazione con degustazione del tradizionale pasticciotto, offerta dal Comune, prima di iniziare una passeggiata guidata nel centro storico
Successivamente la carovana ha attraversato il territorio in un percorso panoramico che ha toccato Andrano, Marina Serra e Tricase Porto, un paesaggio incantevole fatto di ulivi secolari, muretti a secco e masserie, fino a raggiungere la Quercia Vallonea, uno dei simboli naturalistici più imponenti del Salento.
L’itinerario ha ospitato due prove di avviamento alla regolarità: la prova a media denominata Vallonea, e la prova cronometrata Marina Serra.
Vincitore assoluto il leccese Flavio Greco, insieme a Maria Carla Fornari dominatore anche della prova a media a bordo della Fiat X 1/9 del 1973 di proprietà; sul podio anche Giuseppe Peschiulli, di Casarano, con Rossella Borgia su un’Alfa Romeo Giulia Spider del 1973 leader anche nella prova a tubi, e il barese Raffaele Tiberino con Luciana Pagliara su Alfa Romeo GT 2000 del 1973.
Il pranzo conviviale al ristorante Bellavista ha chiuso la manifestazione, con la consegna dei premi alle vetture più meritevoli e del Premio Speciale Lancia, assegnato alla Fulvia berlina del 1971 di Giovanni Tasco.
La targa del Lancia Club Italia ufficiale è stata consegnata da Pietro Iaquinta alla Beta Coupé del 1980 di Giuseppe Piscopo.
Una giuria di esperti ha conferito il premio Eleganza alla Aston Martin DB7 Volante, anno 1997, di proprietà di Livio Cesare Ziani, mentre la coppa per la storicità è stata assegnata alla Alfa Romeo Giulia Spider del 1964, guidata da Emilio Ampolo e Silvana Fuso.
Il premio simpatia, votato direttamente dai partecipanti, è stato conferito alla mitica Autobianchi “Bianchina” del 1963 di Emanuele Sergi.
- La Balilla
- L’Aurelia
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