Attualità
Calcio di A: Lecce, il morso di Corvia vale una rimonta epica
Al “Via del Mare” Giacomazzi e compagni evitano la sconfitta al 94′. Corvia sigla il 3-3 finale spegnendo il Cagliari e regalando ai suoi un punto prezioso in chiave salvezza.
Sei gol, tanti colpi di scena, una valanga di emozioni. Una rimonta epica. La firma il Lecce, con la grinta e con il cuore. Daniele Corvia pesca il jolly al 94′, spegnendo il Cagliari in extremis, all’ultimissimo secondo e sull’ultimo pallone utile del match. Al “Via del Mare” finisce 3-3, i salentini evitano le conseguenze di un brutto stop casalingo contro una squadra ormai spensierata e si riportano a tre punti di vantaggio sulla Sampdoria, attualmente terz’ultima. La voglia di salvezza dei giallorossi equivale al rammarico rimasto nelle tasche degli isolani, diligenti e cinici per 88 minuti, prima di concedersi alla incredibile rimonta dei padroni di casa.
Eroe del pirotecnico pomeriggio è stato Daniele Corvia, ariete romano gettato nella mischia per l’ultimo quarto d’ora (al posto d’un inguardabile Jeda), spietato e letale nel firmare il pareggio finale, sulla deliziosa imbeccata di Giacomazzi. Fino a quel momento il pomeriggio giallorosso era stato molto vicino all’incubo, rovinato da un Acquafresca ritrovato, sempre a segno nelle ultime tre trasferte. L’ex attaccante dell’Under 21, oltre all’inzuccata vincente di Conti, ha siglato una bella doppietta, continuando a cercare di non far rimpiangere Matri.
Il Lecce, meno spumeggiante del solito, s’è ritrovato a fare i conti con un avversario poco propenso a prestarsi alla velocità altrui, tenendo apposta la difesa bloccata per impedire di regalare praterie alla compagine di casa. I salentini sono riusciti a salvare la pelle nonostante i diversi contropiedi concessi ai rossoblu, ma hanno pagato (come al solito) le classiche amnesie difensive. Improponibile Grossmuller in mediana, De Canio ha rimediato inserendo Brivio e avanzando Mesbah a centrocampo. Proprio l’algerino ha siglato la prima rete, ma, come detto, il pomeriggio s’è fatto epico negli ultimissimi minuti. Prima il colpo di testa vincente di Fabiano, poi il contropiede sprecato incredibilmente (a porta vuota) da Ragatzu e infine la zampata di Corvia al 94′: controllo di petto e destro al volo all’angolino del portiere. In quell’istante, per il “Via del Mare”, è stato delirio totale.
Giorgio Coluccia
I risultati della 33^ giornata:
Cesena-Bari 1-0
Chievo-Bologna 2-0
Genoa-Brescia 3-0
Lecce-Cagliari 3-3
Parma-Inter 2-0
Fiorentina-Juventus 0-0
Catania-Lazio 1-4
Roma-Palermo 2-3
Milan-Sampdoria 3-0
Napoli-Udinese (ore 20,45)
Classifica: Milan 71; Napoli 65; Inter 63; Lazio 60; Udinese 56; Roma 53; Juventus 52; Palermo 47; Cagliari 44; Fiorentina 43; Genoa 42; Bologna 40; Chievo 39; Catania 36; Lecce, Parma 35; Cesena 34; Sampdoria 32; Brescia 30; Bari 21.
* Bologna 3 punti di penalizzazione
** Napoli e Udinese una partita in meno
Il programma della 34^ giornata, sabato 23 aprile, ore 15:
Juventus-Catania (ore 21)
Bologna-Cesena
Roma-Chievo (ore 12,30)
Cagliari-Fiorentina
Inter-Lazio
Genoa-Lecce
Brescia-Milan (ore 19)
Palermo-Napoli
Udinese-Parma
Bari-Sampdoria
Attualità
Genitore si scusa con la dirigente del Liceo Comi: “Rivolsi parole gratuitamente ingiuriose”
“Fu solo il frutto di un momento di forte tensione personale”: nella lettera pubblica inviata alla Redazione, l’intento di chiudere bonariamente una vicenda incresciosa risalente al 2024
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di scuse giunta in Redazione dal signor Grazio De Paoli, genitore di uno studente del Liceo Comi. La lettera pubblica è indirizzata alla Dirigente del medesimo istituto. Come si evince dalla stessa comunicazione, inviata alla Redazione per tramite dell’avvocato Francesco Accoto, la presente vale quale presa di coscienza dell’errore commesso e come manifestazione della volontà di chiudere bonariamente una spiacevole vicenda, risalente al 2024. All’epoca, nel mese di settembre, lo scrivente avrebbe rivolto pubblicamente delle parole ingiuriose all’indirizzo della Dirigente e del Liceo.
“In riferimento a quanto accaduto nel settembre 2024, durante l’accoglienza nell’auditorium delle classi prime del Liceo “G. Comi” di Tricase, desidero esprimere alla Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato, e all’intera comunità scolastica, le mie più sincere scuse per le parole e i toni inappropriati usati. Riconosco che il mio intervento è stato inopportuno, errato, offensivo e non riflette il rispetto e la stima che invece avrebbe dovuto avere la Dirigente e dell’Istituto e tutti gli altri addetti, che si sono distinti per serietà, attenzione e professionalità nelle numerose attività scolastiche ed extracurriculari svolte.
Le mie parole, gratuitamente offensive, pronunciate in quella circostanza nell’auditorium del Liceo “G. Comi”, sono state solo il frutto di un momento di forte tensione personale, senza alcuna responsabilità da parte della Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato né di tutta la scuola. Per quanto ho potuto constatare il Liceo “G. Comi” ha sempre garantito un percorso formativo di elevata qualità, e il personale docente e non docente, insieme alla Dirigente, si è sempre mostrato all’altezza del proprio compito educativo verso mio figlio assicurandogli un ottimo percorso scolastico quinquennale”.
Attualità
Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo
Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase
Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.
Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.

A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.
Approfondimenti
Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”
Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…
L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.
Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.
Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.
Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.
“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.
Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.
Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.
Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.
Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”
E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.
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