Attualità
Calcio, serie A: Lecce pronto a giocarsi tutto
Chiamata decisiva per le sorti dei giallorossi nella accesa lotta salvezza: al Via del Mare sbarca il Napoli di Cavani. Si gioca domenica 8 maggio, alle ore 15.
Vietato fallire. Il treno salvezza potrebbe non passare più. Il Lecce si gioca tutto contro il Napoli: in palio un’annata intera, la sopravvivenza nel calcio che conta. E serve una grande impresa, sia per l’eccelso valore dell’avversario, che per la difficile situazione di classifica. Il terz’ultimo posto a tre giornate dalla fine non promette nulla di buono, l’unico punto conquistato nelle ultime tre uscite ha fatto sprofondare nel baratro il team di De Canio, adesso chiamato al miracolo in un pomeriggio ad alta tensione, dentro un “Via del Mare” che si preannuncia bollente. Nonostante all’avversario basti un solo punto per ottenere la certezza della Champions (attesi in Salento almeno 1200 tifosi partenopei), c’è da scommettere che il Napoli non regalerà nulla, farà la sua partita contando sul trio delle meraviglie Hamsik-Lavezzi-Cavani, 46 gol in 3, di cui 26 segnati dal Matador uruguaiano, vero spauracchio che decise il match d’andata con una sassata al 93′.
Ai giallorossi servirà la partita perfetta (sulla falsariga, ad esempio, di quanto mostrato con Juve e Udinese), evitando di prestare i fianchi alle letali ripartenze dei campani. Mister De Canio ha messo in guardia i suoi, portandoli in ritiro già dalla serata di giovedì. L’assoluzione di Di Michele ha portato una buona ventata d’ottimismo, l’attaccante di Guidonia vorrà esser ancor più decisivo in questo delicato rush finale, anche se dovrà fare massima attenzione (in vista del derby a Bari) in quanto diffidato, così come i vari Rosati, Grossmuller, Brivio, Mesbah e Tomovic. E’ in diffida anche Ferrario, ma non è stato convocato perchè in condizioni fisiche non perfette: al centro della difesa, sarà Gustavo a prendere il suo posto in coppia con Fabiano. Il modulo iniziale sarà il 4-4-2, Olivera potrebbe essere dirottato a destra (sacrificando Munari), mentre in attacco Di Michele supporterà Corvia (preferito a Jeda). Questa la probabile formazione di partenza: Rosati, Tomovic, Gustavo, Fabiano, Brivio, Olivera, Vives, Giacomazzi, Mesbah, Di Michele, Corvia. Arbitrerà il signor Valeri di Roma.
Giorgio Coluccia
Il programma della 36^ giornata, domenica 8 maggio, ore 15:
Palermo-Bari (sabato 7, ore 18)
Brescia-Catania
Cagliari-Cesena
Juventus-Chievo (lunedì 9, ore 20,45)
Inter-Fiorentina
Udinese-Lazio
Roma-Milan (sabato 7, ore 20,45)
Lecce-Napoli
Bologna-Parma
Genoa-Sampdoria (ore 20,45)
Classifica: Milan 77; Inter 69; Napoli 68; Lazio 60; Udinese, Roma 59; Juventus 56; Palermo 50; Fiorentina 49; Genoa 45; Cagliari 44; Parma 41; Chievo 42; Catania, Bologna 40; Cesena 37; Sampdoria 36; Lecce 35; Brescia 31; Bari 21.
* Bologna 3 punti di penalizzazione
** Bari retrocesso in serie B
Attualità
Genitore si scusa con la dirigente del Liceo Comi: “Rivolsi parole gratuitamente ingiuriose”
“Fu solo il frutto di un momento di forte tensione personale”: nella lettera pubblica inviata alla Redazione, l’intento di chiudere bonariamente una vicenda incresciosa risalente al 2024
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di scuse giunta in Redazione dal signor Grazio De Paoli, genitore di uno studente del Liceo Comi. La lettera pubblica è indirizzata alla Dirigente del medesimo istituto. Come si evince dalla stessa comunicazione, inviata alla Redazione per tramite dell’avvocato Francesco Accoto, la presente vale quale presa di coscienza dell’errore commesso e come manifestazione della volontà di chiudere bonariamente una spiacevole vicenda, risalente al 2024. All’epoca, nel mese di settembre, lo scrivente avrebbe rivolto pubblicamente delle parole ingiuriose all’indirizzo della Dirigente e del Liceo.
“In riferimento a quanto accaduto nel settembre 2024, durante l’accoglienza nell’auditorium delle classi prime del Liceo “G. Comi” di Tricase, desidero esprimere alla Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato, e all’intera comunità scolastica, le mie più sincere scuse per le parole e i toni inappropriati usati. Riconosco che il mio intervento è stato inopportuno, errato, offensivo e non riflette il rispetto e la stima che invece avrebbe dovuto avere la Dirigente e dell’Istituto e tutti gli altri addetti, che si sono distinti per serietà, attenzione e professionalità nelle numerose attività scolastiche ed extracurriculari svolte.
Le mie parole, gratuitamente offensive, pronunciate in quella circostanza nell’auditorium del Liceo “G. Comi”, sono state solo il frutto di un momento di forte tensione personale, senza alcuna responsabilità da parte della Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato né di tutta la scuola. Per quanto ho potuto constatare il Liceo “G. Comi” ha sempre garantito un percorso formativo di elevata qualità, e il personale docente e non docente, insieme alla Dirigente, si è sempre mostrato all’altezza del proprio compito educativo verso mio figlio assicurandogli un ottimo percorso scolastico quinquennale”.
Attualità
Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo
Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase
Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.
Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.

A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.
Approfondimenti
Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”
Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…
L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.
Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.
Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.
Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.
“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.
Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.
Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.
Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.
Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”
E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.
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