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Attualità

Clamoroso a Ruffano: il Sindaco sfiduciato dopo neppure un anno e mezzo!

Continua l’ecatombe di Amministrazioni Comunali nel Salento. Stavolta è toccato a quella di Ruffano, dove il sindaco Carlo Russo, eletto alla fine di marzo 2010 con

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Continua l’ecatombe di Amministrazioni Comunali nel Salento. Stavolta è toccato a quella di Ruffano, dove il sindaco Carlo Russo, eletto alla fine di marzo 2010 con una civica di orientamento di centrodestra, è stato sfiduciato in seguito alle dimissioni di una parte dei Consiglieri comunali, che le hanno protocollate questa mattina. Ma la crisi era in atto già da tempo. E contro i suoi colleghi dimissionari, si è scagliato il consigliere Pasquale Gaetani: “La fine di questa esperienza amministrativa guidata da Carlo Russo appare a tutti gli effetti un esempio di coraggio da imitare perché, finalmente, nella nostra città le persone perbene, come il Sindaco, che non accettano di soggiacere ad alcun condizionamento hanno la forza d’animo di andar via piuttosto che rimanere alla ricerca di equilibri sconvenienti per la città e i cittadini. Mi spiace per chi ha posto in essere trame meschine e ricattatorie! C’è una Ruffano migliore, una Ruffano che ha deciso di voltare pagina, di mettersi alle spalle i tranelli e gli inganni. La Giunta Russo non era e non sarà mai un cavallo di Troia nel quale far salire gli sconfitti e i perdenti di sempre, per renderli prima vittoriosi e poi artefici del malaffare e dell’inganno perpetrato ai danni della collettività. I signori che hanno firmato le dimissioni adesso dovranno assumersi la responsabilità di mettersi insieme e di andare a chiedere il voto ai cittadini che sapranno bene come ricompensarli, dal momento che noi spiegheremo per filo e per segno i risvolti di una scelta che ha tutte le connotazioni del ricatto. Il Primo Cittadino, il sottoscritto e tanti altri consiglieri hanno mantenuto la schiena dritta e hanno detto: NO! Noi non ci siamo piegati e abbiamo la fierezza e l’orgoglio di rivendicarlo ad alta voce, poiché chi si è battuto con ardore per ridare dignità a Ruffano, dopo gli scandali degli scorsi governi, non poteva permettersi il lusso di abbassare l’attenzione e la tensione morale. Nelle prossime ore daremo il benvenuto al Commissario Prefettizio e poi ci prepareremo ad una campagna elettorale che ci vedrà ancor più attenti e permeabili alle infiltrazioni di chi, con la forza dei nostri consensi, spera di costruirsi vantaggi personali. Di partito degli onesti, ha parlato nelle settimane scorse il Segretario nazionale del mio partito, Angelino Alfano. È a quegli ideali, insieme alla tempra che proviene dalla mia formazione politica e ai valori che l’amicizia del Sottosegretario Alfredo Mantovano mi ha insegnato, che mi appellerò per restituire alla mia città un governo degno di questo nome e fiero della stima dei cittadini, come quello al quale Carlo Russo avrebbe certamente continuato a dare vita se non fosse stato ritenuto troppo “scomodo” dai Don Rodrigo in salsa ruffanese”.

Attualità

Genitore si scusa con la dirigente del Liceo Comi: “Rivolsi parole gratuitamente ingiuriose”

“Fu solo il frutto di un momento di forte tensione personale”: nella lettera pubblica inviata alla Redazione, l’intento di chiudere bonariamente una vicenda incresciosa risalente al 2024

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di scuse giunta in Redazione dal signor Grazio De Paoli, genitore di uno studente del Liceo Comi. La lettera pubblica è indirizzata alla Dirigente del medesimo istituto. Come si evince dalla stessa comunicazione, inviata alla Redazione per tramite dell’avvocato Francesco Accoto, la presente vale quale presa di coscienza dell’errore commesso e come manifestazione della volontà di chiudere bonariamente una spiacevole vicenda, risalente al 2024. All’epoca, nel mese di settembre, lo scrivente avrebbe rivolto pubblicamente delle parole ingiuriose all’indirizzo della Dirigente e del Liceo.

“In riferimento a quanto accaduto nel settembre 2024, durante l’accoglienza nell’auditorium delle classi prime del Liceo “G. Comi” di Tricase, desidero esprimere alla Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato, e all’intera comunità scolastica, le mie più sincere scuse per le parole e i toni inappropriati usati. Riconosco che il mio intervento è stato inopportuno, errato, offensivo e non riflette il rispetto e la stima che invece avrebbe dovuto avere la Dirigente e dell’Istituto e tutti gli altri addetti, che si sono distinti per serietà, attenzione e professionalità nelle numerose attività scolastiche ed extracurriculari svolte.

Le mie parole, gratuitamente offensive, pronunciate in quella circostanza nell’auditorium del Liceo “G. Comi”, sono state solo il frutto di un momento di forte tensione personale, senza alcuna responsabilità da parte della Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato né di tutta la scuola. Per quanto ho potuto constatare il Liceo “G. Comi” ha sempre garantito un percorso formativo di elevata qualità, e il personale docente e non docente, insieme alla Dirigente, si è sempre mostrato all’altezza del proprio compito educativo verso mio figlio assicurandogli un ottimo percorso scolastico quinquennale”.

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Attualità

Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo

Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase

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Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.

Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.


A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.

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Approfondimenti

Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”

Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…

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L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.

Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.

Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.

Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.

“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.

Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.

Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.

Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.

Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”

E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.

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