Attualità
Il 17 maggio giornata internazionale contro l’omofobia a Lecce
Un’occasione cruciale per rilanciare il messaggio di una cultura dell’accoglienza, della relazione e della valorizzazione delle differenze. Lo spunto è offerto dalla
Un’occasione cruciale per rilanciare il messaggio di una cultura dell’accoglienza, della relazione e della valorizzazione delle differenze. Lo spunto è offerto dalla Giornata internazionale contro l’omofobia, martedì 17 maggio, che Agedo Lecce (Associazione di genitori, parenti e amici di persone omosessuali) intende celebrare per la prima volta a Lecce presentandosi alla città, lanciando un invito aperto a tutti, oltre ogni differenza. La Giornata internazionale contro l’omofobia è stata indetta dal Parlamento Europeo nella Risoluzione sull’omofobia in Europa del 26 aprile 2007, e ad oggi aderiscono all’iniziativa più di settanta nazioni. “Liberiamo le differenze”, non a caso, è il significativo messaggio con cui il 17 maggio Agedo Lecce – attiva dal 2010 come sede provinciale dell’associazione nazionale con sede a Milano – vuole animare la città, organizzando presso le Officine Cantelmo un’iniziativa di riflessione sul tema, realizzata con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Ufficio scolastico regionale, Asl Lecce, Ordine psicologi della Puglia, Università del Salento e in collaborazione con il Csv Salento.
L’intento dell’iniziativa – presentata oggi a Lecce presso la sede del Csv Salento – è coinvolgere da vicino il mondo della scuola, ma anche le istituzioni e la cittadinanza, rispetto ai temi del rispetto di tutte le persone e di tutte le soggettività, contro la discriminazione e nell’ottica della promozione di una cultura dell’accoglienza, della relazione e dunque della valorizzazione delle differenze. Sono ben 296 gli studenti delle scuole superiori della Provincia di Lecce che, grazie al coinvolgimento avviato con l’Ufficio scolastico provinciale, durante la mattina di domani 17 maggio saranno presenti alle Officine Cantelmo, partecipando all’evento e alla premiazione del logo vincitore del concorso indetto da Agedo Lecce proprio per gli studenti leccesi. Vincitrice è Anna Carico, dell’Istituto tecnico Deledda, con il logo “Strade-ponti”, che valorizzando i colori della bandiera arcobaleno suggerisce la forma di un nodo che vede tutti coinvolti, uniti in percorsi che conducono alla felicità. L’obiettivo di Agedo Lecce è infatti proprio offrire solidarietà e aiuto alle famiglie che vivono con disagio la scoperta dell’omosessualità dei propri figli, lavorare nel sociale per ridurre e abbattere i pregiudizi, le paure e gli stereotipi relativi all’omosessualità, educare al rispetto delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali.
“E’ importante cercare di lavorare sul territorio cercando di diffondere questi valori, affermando che omosessualità non è malattia e devianza ma un diverso orientamento della sessualità umana – ha sottolineato Gianfranca Saracino, presidente di Agedo Lecce – ricordando che agire per una parte della popolazione significa farlo per il benessere di tutti”. E l’omofobia è un male contro cui la battaglia è tutt’altro che vinta se si pensa, come ha affermato Alessandro Taurino, docente di psicologia clinica presso l’Università di Bari, che “c’è chi, anche nell’ambito sanitario, tra medici e psichiatri, sostiene che dall’omosessualità si debba guarire. Occorre quindi modificare il sistema di rappresentazione delle persone, lavorare insieme per unire i vari punti di vista”. E’ una realtà, quella dell’omofobia, “che rispecchia l’orientamento della società di oggi – ha precisato Roberto Martella, consigliere delegato per le politiche sociali al Comune di Lecce – che sta andando verso la paura della diversità sotto ogni punto di vista. Per combattere questo atteggiamento è fondamentale la presenza dei giovani, e significativa quindi la presenza così massiccia per la giornata di domani. E’ un segnale importante”. L’omosessualità sta diventando, finalmente, “un tema affrontato e rispettato nel dibattito culturale e politico nazionale, oltre ogni tabù e ogni stupida banalizzazione – ha detto Luigi Russo, presidente Csv Salento -. E’ apprezzabilissimo l’approccio delicato e appassionato delle associazioni di volontariato come l’Agedo di cui fanno parte genitori e amici di omosessuali, che non intendono sovvertire l’ordine costituito, che non intendono mancare di rispetto per la cultura della maggioranza degli italiani, ma vogliono semplicemente sottolineare che, quando si affronta il tema delle diversità, e quella della omosessualità in particolare, ciò che è in gioco è lo sviluppo di una cultura sociale che deve essere inclusiva e rispettosa delle identità di ognuno, che è un altro modo di dire <<umanizzazione>>, contro ogni violenza palese o occulta”.
Gli studenti domani saranno invitati anche ad assistere alla proiezione del film documentario “Due Volte Genitori” (trailer su www.duevoltegenitori.com) – una pellicola di Claudio Cipelletti prodotta da Agedo col finanziamento della Commissione Europea – a cui seguirà un dibattito con esperti ed educatori. Nel corso del pomeriggio, a partire dalle 16, interverranno autorevoli relatori tra cui Rita De Santis, Presidente nazionale Agedo, ed esponenti del mondo accademico, e sarà avviato un confronto-dibattito con il pubblico sul tema della giornata. Il film documentario “Due Volte Genitori” sarà nuovamente proiettato per l’intera cittadinanza. L’iniziativa di Agedo Lecce è inoltre in sintonia con il protocollo d’intesa contro tutte le discriminazioni, firmato dai ministri della Pubblica Istruzione e Pari Opportunità e dal Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola, documento a cui anche Agedo ha aderito con la sua firma il 22 ottobre del 2010. Per contatti con l’associazione si può scrivere a agedolecce@gmail.com.
Appuntamenti
Il Salento al centro del benessere sessuale accessibile
“Piacere per Tutti Day”: per il terzo anno consecutivo Lecce torna capitale italiana del benessere sessuale e affettivo accessibile grazie all’evento ideato e promosso da Piacere per Tutti ODV. Sabato 22 verrà anche presentato il nuovo calendario fotografico “Corpi Liberi – Sensualità senza barriere”, firmato dalla fotografa Veronica Leo e che racconta il desiderio, la bellezza e la profondità emotiva dei corpi con disabilità
Lecce torna ad essere, per il terzo anno consecutivo, la capitale italiana del benessere sessuale e affettivo accessibile grazie al “Piacere per Tutti Day”, l’evento ideato e promosso da Piacere per Tutti ODV con l’obiettivo di abbattere barriere culturali e materiali che ancora oggi impediscono a molte persone con disabilità di vivere la propria affettività e sessualità in modo libero, dignitoso e completo.
L’appuntamento è per sabato 22 novembre all’Hotel Leone di Messapia, con una giornata dedicata all’inclusione, alla relazione, all’educazione affettiva, alla creatività, alla corporeità e alla libertà espressiva.
Anche quest’anno verranno donati massaggi olistici accessibili, offerti gratuitamente per favorire momenti di benessere sensoriale e cura personale.
Durante la serata sarà inoltre presentato il nuovo calendario fotografico “Corpi Liberi – Sensualità senza barriere”, firmato dalla fotografa Veronica Leo, un progetto che racconta il desiderio, la bellezza e la profondità emotiva dei corpi con disabilità.
«Ha mai immaginato la tua vita senza una storia d’amore, senza mai ricevere una carezza, un abbraccio, un gesto di piacere condiviso? Probabilmente no. Perché per ciascuno di noi l’amore, l’intimità e la tenerezza sono parti fondamentali dell’esistenza», dichiara Serena Grasso, presidentessa di Piacere per Tutti ODV, «eppure, per moltissime persone con disabilità, tutto questo rischia di non accadere mai. Non per mancanza di desiderio o capacità di amare, ma perché barriere culturali, ostacoli pratici e assenza di servizi accessibili impediscono loro di vivere la propria affettività e sessualità in modo pieno e libero. Proprio per contrastare tutto questo, nel 2023 è nato il “Piacere per Tutti Day”».
«In questa edizione», conclude Serena, «presenteremo anche il calendario “Corpi Liberi – Sensualità senza barriere”, un progetto fotografico nato per affermare che anche i corpi con disabilità desiderano, amano e seducono».
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Attualità
Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo
Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase
Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.
Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.

A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.
Approfondimenti
Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”
Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…
L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.
Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.
Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.
Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.
“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.
Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.
Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.
Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.
Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”
E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.
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