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Attualità

L’estate di Martino parte da Corsano

Luigi Ciardo, 15enne di Corsano, dopo aver partecipato con una parte a “Galantuomini” di Edoardo Winspeare, si conferma volto emergente del cinema italiano e sembra

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Luigi Ciardo


Luigi Ciardo, 15enne di Corsano, dopo aver partecipato con una parte a “Galantuomini” di Edoardo Winspeare, si conferma volto emergente del cinema italiano e sembra essersi aperto un’autostrada per una luminosa carriera nel mondo della celluloide. Sul grande schermo è protagonista de “L’estate di Martino (Movimento Film) di Massimo Natale nel quale ha interpretato la parte di Martino. Il regista lo ha definito “un film per i giovani, fatto con i giovani e dedicato a loro. Non abbiamo fatto un film politico anche se il contesto in cui ci muoviamo, quello delle stragi del 1980 (Ustica e Bologna) potrebbero indurre a pensarlo. Abbiamo scelto di raccontare una favola dove però ci fosse un richiamo esplicito a quei due tragici eventi che fanno ormai parte del patrimonio storico d’Italia. Penso che i ragazzi accoglieranno bene il film anche se sono estranei a quelle vicende drammatiche. Sicuramente quello che li attirerà di più è la storia d’amore, il rapporto che Martino ha con il padre, un rapporto difficile frutto di un atteggiamento autoritario del genitore. Il padre è l’icona di quegli anni in quanto rappresenta l’operaio che è arrabbiato con gli americani, permeato proprio da un antiamericanismo diffusissimo in quel periodo in Italia”. E qui spicca il ruolo e l’interpretazione di Luigi alias Martino che manda su tutte le furie il papà comunista perché prende lezioni di surf dal capitano Clark, ufficiale americano di stanza nella base Nato di Brindisi. E quest’ufficiale è interpretato nientemeno che da Treat Williams. Ovviamente Luigi è felicissimo di questa sua avventura: “Sono molto contento di questa mia esperienza, sono stati mesi straordinari”. Ma come sei arrivato ad avere il ruolo di Martino? “L’anno scorso ho ricevuto una telefonata da un agente che mi chiedeva se fossi disposto ad effettuare un provino per recitare nel film. Aveva avuto il mio nome da Winspeare, che evidentemente era rimasto soddisfatto dalla mia partecipazione a Galantuomini. Così sono andato a Bari, ho effettuato dei provini per tutto il giorno e mi è stato chiesto di tornare il giorno dopo quando mi hanno assegnato la parte di Martino”. Cosa ha significato per un ragazzo come te che ha ancora tutta la strada davanti recitare al fianco di un personaggio del calibro di Treat Williams? “Straordinario, Treat è eccezionale; sono rimasto sinceramente impressionato dalla sua bravura: devo essere sincero pur avendo visto qualcosina su di lui, non lo conoscevo posso dire che in pratica non lo conoscevo. Ma più in generale l’esperienza è stata meravigliosa sia sul set che dietro le quinte. È  stato splendido aver avuto l’opportunità di lavorare con una troupe fantastica”. “L’estate di Martino” è impreziosito dall’interpretazione di Williams ma è anche una storia importante. “Siamo negli anni ’80, gli anni in cui tutti avevano negli occhi le stragi di Ustica e quella di Bologna e aveva preso forma un forte sentimento di antiamericanismo diffuso soprattutto tra gli estremisti di sinistra. E il padre di Martino è un comunista sfegatato così quando viene a sapere che il figlio ha fatto un buco nella rete e frequenta un soldato americano che gli insegna a fare surf…”. Luigi però non si fa incantare dal mondo di celluloide e ricorda bene che ha 16 anni e deve impegnarsi a scuola: “Frequento il secondo anno del Liceo Scientifico e naturalmente mi do da fare per conciliare le due cose. Per ora va tutto bene”. In futuro però si potrebbero spalancare porte ancora più importanti: “Spero di continuare su questa strada perché quello di diventare un attore è sempre stato il mio sogno”.

Giuseppe Cerfeda


Attualità

Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo

Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase

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Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.

Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.


A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.

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Approfondimenti

Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”

Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…

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L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.

Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.

Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.

Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.

“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.

Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.

Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.

Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.

Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”

E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.

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Equo-solidale: a Marittima un mese di degustazioni

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La Bottega Equo-Solidale Marittima inaugura un ciclo di degustazioni gratuite per promuovere il commercio equo e solidale

La Bottega Equo-Solidale di Marittima presenta “Degustazione in Bottega”, un calendario di appuntamenti dedicati alla scoperta dei prodotti del commercio equo-solidale, pensato per offrire alla comunità un’esperienza conviviale, rilassante e attenta al benessere globale.

Le degustazioni, completamente gratuite, si svolgeranno presso la sede della Bottega, in via Conciliazione 11 (Marittima, alle spalle della chiesa madre), dalle 17:00 alle 20:30, in un’atmosfera curata con luci soffuse, candele e musica soft.

Il programma prevede quattro incontri tematici:

– 7 dicembre – Tè, infusi e frollini

– 14 dicembre – Cioccolata di Modica

– 28 dicembre – Tè, caffè d’orzo e frollini

– 3 gennaio – Cioccolata calda e frollini

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di far conoscere da vicino prodotti di qualità provenienti da filiere etiche, che garantiscono condizioni di lavoro dignitose ai produttori e rispettano l’ambiente. Un’occasione per scoprire nuovi sapori, sostenere il commercio equo e vivere momenti di incontro all’interno della comunità.

Per informazioni: 338 7768095
Instagram: @bottega_equosolidale_marittima

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