Attualità
Microcredito, l’aiuto della Chiesa funziona
Davide: “Grazie al Prestito della Speranza ho potuto accedere ad un finanziamento per aprire un’attività che desideravo da diversi anni”; Valentina: “Quasi un anno fa mi sono rivolta a voi per il prestito della speranza ho potuto così realizzare un mio sogno, ossia aprire un negozio di Intimo”
Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – S.Maria di Leuca, in un incontro con i giovani imprenditori beneficiari dei sostegni economici, ha dichiarato: “L’aiuto economico concesso non prevede una grossa somma, ma questo ha dato a voi la possibilità di realizzare i vostri progetti restando legati al territorio di origine, senza andare via come altri vostri coetanei. Ricordatevi che Steve Jobs costruì il primo computer nel garage dei suoi genitori, per poi crescere in tutto il mondo, come le vostre attività che hanno la possibilità di crescere e consolidarsi notevolmente. Vi invito, grazie al passaparola tra di voi e con i vostri clienti, comunicate le vostre attività in modo tale di fare rete tra di voi e farvi conoscere vicendevolmente.”
La Diocesi di Ugento nell’ambito delle attività a contrasto della crisi economica che attanaglia le aziende e le famiglie ha attivato da anni varie forme di sostegno economico come il Progetto Policoro nato nel 1995, contemporaneamente a quello nazionale, con l’obiettivo di contrastare la disoccupazione giovanile, specialmente nel Sud Italia. Nel corso degli anni il Progetto Policoro si è rivelato un fruttuoso esempio di pastorale integrata (tra Pastorale Sociale e del Lavoro, Caritas e Pastorale Giovanile) che ha portato alla nascita di circa 700 attività lavorative in Italia, ed è ormai anche un punto di riferimento per giovani e meno giovani in cerca di lavoro e con la voglia di attivarsi nella terra del Capo di Leuca, grazie anche al Prestito della Speranza e al Progetto Tobia.
Queste due agevolazioni finanziarie prevedono l’erogazione di prestiti a sostegno di nuove idee imprenditoriali, altrimenti bloccate sul nascere dai requisiti richiesti dagli Istituti Bancari. Il microcredito è rivolto a soggetti cosiddetti “non bancabili”. Si rivolge a soggetti privi di garanzie reali o personali (fideiussioni grazie alla “rete di fiducia”: il coinvolgimento dell’intera comunità che prende l’impegno di farsi carico e di presentare la persona che vuole intraprendere attraverso una garanzia morale firmata dal sindaco e dal parroco.
Il Centro Servizi Diocesano Progetto Policoro sta riscontrando una notevole affluenza di richieste di persone per l’avvio di un’attività lavorativa. Da febbraio 2013, dopo la stipula della convenzione tra la Fondazione Mons. Vito De Grisantis e la Banca Popolare Pugliese, sono stati erogati 13 finanziamenti, pari ad euro 130.000 con il Progetto Tobia, con l’avvio di altrettante attività economiche soprattutto ad incidenza giovanile, e in modo particolare femminile, e altre richieste sono in lista di attesa per la loro erogazione. Con il “Prestito della Speranza – Credito fare impresa”, destinato alle microimprese a bassa capitalizzazione o di nuova costituzione, con un prestito erogato in unica soluzione dell’importo massimo di € 25.000, con particolare attenzione per i giovani under 40, sono nate numerose attività economiche su tutto il territorio diocesano e sono stati stanziati dal 2012 circa € 450.000 e sono nate 26 imprese nei più diversi settori: agenzia immobiliare, centro estetico, friggitoria ambulante, negozio di intimo, negozio di pasta fresca, negozio di telefonia, bar, studio d’arte, cartoleria, impresa edile, impresa di pulizia, ecc.
Il Prestito della Speranza è finalizzato non soltanto all’avvio di nuove attività economiche, ma offre anche un aiuto economico a quelle imprese già esistenti che vogliono ampliare o diversificare la loro attività attraverso nuovi investimenti oppure imprese che hanno bisogno di sollevarsi da un periodo di forte crisi economica. Il prestito della Speranza si avvale a livello regionale di un gruppo di volontari appartenenti all’Associazione Vobis, dove sono presenti anche due direttori bancari in pensione, che accompagnano i richiedenti durante tutto il percorso di avvio dell’impresa e ciò anche grazie al lavoro.
Il “Prestito della Speranza – Credito Sociale”, come forma di sostegno al reddito, costruisce un “ponte” per le famiglie in difficoltà, permettendo loro di superare la crisi, grazie a un prestito di importo massimo di 7.500 euro, erogato in 6 rate bimensili di € 1.250,00 ciascuna. Dal 2012 nel territorio della Diocesi sono stati erogati circa € 230.000 a favore di 40 famiglie che hanno ottenuto la possibilità per risollevarsi da temporanee situazioni di difficoltà economica.
Le positive esperienze di microcredito, le iniziative realizzate sui temi dell’evangelizzazione e del lavoro, le attività quotidiane del Centro Servizi, condotte dagli Animatori di Comunità, hanno generato numerose attività d’impresa e diverse realtà associative importanti. In questi anni, la Diocesi di Ugento, grazie al contributo di uno staff di professionisti, è sempre stata attenta alle problematiche della perdita del lavoro e della disoccupazione, giovani e adulti vengono invitati ad avviare percorsi di imprenditorialità o nuove forme di associazionismo. Il Centro Servizi diocesano Progetto Policoro, operativo ad Alessano negli uffici dell’Auditorium Benedetto XVI sulla Strada Statale 275 Km 23,600 – Tel. 0833/082949, supporta i richiedenti nell’intera stesura delle istanze di accesso al prestito. Successivamente vengono valutate da una commissione di esperti e professionisti che offrono le loro competenze a favore dei futuri imprenditori, valutandone le idee e i progetti, per poi dare un giudizio sulla loro fattibilità, inoltre, dopo la nascita dell’impresa continuano ad incontrarli per affrontare insieme le problematiche che potrebbero sorgere. In modo tale che altri giovani e non, che vogliono intraprendere e non sono bancabili, possano farlo grazie al Microcredito, si può sostenere il sodalizio, attraverso la destinazione del 5 x mille nella Dichiarazione dei Redditi scrivendo il Codice Fiscale 90036390756 della Fond. Mons. De Grisantis e ponendo la firma alla voce Chiesa Cattolica per l’8 x mille,o versando un contributo con l’ IBAN: IT40Y0358901600010570279252.
Queste alcune testimonianze:
DAVIDE LICCHETTA ha avviato una friggitoria in riva al mare a Felloniche, Marina di Castrignano del Capo, dal nome “Stuzzichiamo”
“Grazie al Prestito della Speranza ho potuto accedere ad un finanziamento per aprire un’attività che desideravo da diversi anni. Ho trovato una grande disponibilità, nel Centro Servizi del Progetto Policoro e Fondazione De Grisantis, da parte di tutti, mi hanno dato una mano a cominciare dalla presentazione del business Plan e fino all’erogazione del finanziamento stesso. Per mia esperienza è l’unica associazione ad aiutare veramente i giovani ad entrare nel mondo del lavoro e senza chiedere nulla in cambio” mi sono sentito incluso da una comunità che ha avuto a cuore la mia vita.”
L’esperienza di VALENTINA MARTELLA che ha avviato un negozio di intimo a Tricase
“Quasi un anno fa mi sono rivolta a voi circa il prestito della speranza per poter realizzare un mio sogno ossia aprire un negozio di Intimo uomo donna e bambino; accessibile proprio a tutti.
Ho trovato persone molto disponibili che hanno ascoltato le mie esigenze con pazienza e che mi hanno seguito dall’ inizio fino alla “fine” in questo percorso. Sono molto entusiasta di essere riuscita nel mio intento e posso dire che ad oggi il mio negozio mi ha dato tante soddisfazioni.
Ringrazio il Prestito della Speranza per avermi aiutato perché senza di esso non sarei mai riuscita a far diventare realtà questo sogno che mi portavo avanti fa tantissimi anni seppur la mia giovane età.
Il racconto di MARIA PAOLA SERGI con la sua attività dal nome “Pielle Store”, avviata a Tiggiano
“La mia idea imprenditoriale nasce da un lungo e attento studio del settore turistico alberghiero, nel quale già da tempo lavoro. Le strutture ricettive e di accoglienza devono periodicamente acquistare oltre ai prodotti alimentari anche attrezzature, come piatti, posate, pentole, bicchieri ed ogni altro bene necessario per la loro attività. Sul nostro territorio i fornitori di questi beni sono pochissimi e posizionati in aree molto distanti dalle strutture stesse, provocando un logico dispendio di tempo e di denaro per gli albergatori e per i ristoratori. Così abbiamo deciso di aprire un punto vendita di forniture alberghiere e abbigliamento professionale, abbiamo steso un business plan e quantificato la somma necessaria per avviare la nostra attività. Provvidenziale si è rivelato l’accesso al Prestito della Speranza che la Diocesi di Ugento ci ha messo a disposizione. Uno staff di professionisti volontari, gentilissimi e preparati, ci ha seguito fin dalle prime fasi della nostra richiesta, dandoci sostegno e fiducia. Oggi la nostra piccola attività è avviata; con l’aiuto del Signore e con il nostro impegno, speriamo possa prosperare al meglio, regalandoci lavoro e soddisfazioni.”
Attualità
Chef salentino Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo
L’onorificenza assegnata a Salvatore Palma di Carpignano Salentino in una cerimonia tenutasi a Palazzo Madama
Allo chef Salvatore Palma di Carpignano Salentino assegnata l’onorificenza, per conto dell’Accademia del Leone d’oro, di Cavaliere della Cucina italiana nel Mondo.
Lo chef de ” Il Parco delle Minuzie” di Salice Salentino è stato insignito a Palazzo Madama sede del Senato della Repubblica Italiana, in una cerimonia che ha visto protagonisti, oltre ai professionisti della ristorazione, anche molti personaggi della musica e della tv.
«È inutile nascondere l’emozione e la gratitudine che provo per questo grande traguardo che trasformerò in ambizione per raggiungere nuovi obiettivi con l’amore di sempre per la ristorazione e con tanto tanto impegno!», le prime parole dello chef salentino, «l’onore di essere seduto accanto a personaggi di lustro, italiani e mondiali, mi ha dato ancora più voglia di migliorarmi sempre. Rientro a casa con entusiasmo e voglia di rimettermi in gioco, cosa che farò subito con il nuovo progetto insieme al mio amico di lunga durata Giuseppe Plata con il quale ho appena iniziato la mia nuova avventura di Chef del Parco delle Minuzie a Salice Salentino!».
«Ringrazio chi ha sempre creduto in me», conclude Salvatore Palma, «questo prestigioso riconoscimento lo dedico alle mie nipotine unica forza e amore della mia vita».
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Attualità
Il doppio volto della Gen Z salentina
Fuga dal Salento, ma l’artigianato convince. “Next Generation Salento Experience” di Confartigianato Imprese Lecce, presentati i risultati dell’indagine: il 69% immagina un futuro lontano ma il 55% degli intervistati intravede nel lavoro artigiano, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità professionale
Più realisti, digitali, consapevoli dei propri diritti, ma anche incerti e preoccupati per le opportunità del territorio.
È la fotografia della Generazione Z salentina tracciata dalla V edizione di “Next Generation Salento Experience”, progetto promosso da Confartigianato Imprese Lecce, con il patrocinio della Camera di Commercio di Lecce, per favorire il dialogo tra scuole e sistema produttivo locale.
L’indagine — realizzata attraverso questionari rivolti ai ragazzi delle classi III, IV e V degli istituti superiori della provincia e a un campione di imprese salentine — ha coinvolto 1.004 studenti e 20 aziende appartenenti al mondo dell’artigianato, della manifattura e dell’edilizia.
Studenti: digitali, competenti, ma con fragilità relazionali e poca fiducia nel territorio
Dal report emerge un quadro generazionale che sorprende per maturità e concretezza.
Gli studenti dichiarano di sentirsi ben preparati sulle competenze digitali e tecniche, mentre riconoscono difficoltà nelle soft skills: problem solving (57,5%), pianificazione (57%) e autostima (55%).
Significativa la crescita degli indecisi sul futuro post-diploma, oggi al 24,5% (contro il 17% dello scorso anno), segno di un’incertezza che riguarda tanto il mondo universitario quanto l’ingresso nel mercato del lavoro.
Il 50,7% sceglie l’università, mentre un 6% punta all’imprenditorialità e altrettanti a diventare dipendenti.
Solo il 4% valuta i percorsi professionali come alternativa concreta.
Tra i valori del lavoro ideale spiccano: ritorno economico (85%); stabilità e sicurezza contrattuale (67%); crescita professionale (45%); work-life balance ovvero l’equilibrio tra vita professionale e vita personale (43%).
Fuga dal Salento, fenomeno ancora sistemico
Il dato più critico riguarda la mobilità territoriale: il 69% immagina di lasciare il Salento, attratti da città italiane come Milano, Torino e Bologna, o da mete europee come Londra e Amsterdam.
Le ragioni?
Migliori opportunità lavorative, servizi più efficienti, dinamismo sociale.
Solo il 25% prevede di restare, soprattutto per radici familiari, qualità della vita e clima.
La percezione delle opportunità locali rimane bassa: il 46,5% è poco ottimista, mentre il 12% è completamente disilluso.
Artigianato: attrattivo, soprattutto se digitale
Oltre il 55% degli studenti percepisce l’artigianato come settore con buone opportunità, soprattutto nella sua componente innovativa: artigianato digitale e tecnologico (stampanti 3D, digital design, making); mestieri tradizionali reinterpretati in chiave moderna
Una narrazione dell’artigianato come laboratorio di innovazione, dove tradizione e tecnologia si incontrano.
L’85% degli studenti ritiene che l’intelligenza artificiale influenzerà profondamente il futuro del lavoro, chiedendo alla scuola oltre alle competenze tecniche, anche formazione critica e creativa sull’uso dell’IA.
Il punto di vista delle imprese: più export, più digitalizzazione, ma è allarme competenze
Le 20 imprese intervistate confermano il trend di crescita dell’export: il 50% opera oggi sul mercato nazionale (contro il 28% dello scorso anno); il 25% esporta all’estero, con una forte presenza negli Stati Uniti.
Aumenta l’uso di tecnologie digitali e strumenti cloud, mentre permangono lacune su big data, realtà aumentata e metaverso.
Il dato più allarmante riguarda il reperimento di personale under 35: l’80% delle imprese lo definisce molto o abbastanza difficile.
Le cause? Carenza di competenze (55%); scarso interesse dei giovani (50%); aspettative economiche elevate (30%).
Per le aziende risultano fondamentali incentivi alle assunzioni, percorsi di tirocinio e un dialogo più strutturato con le scuole.
Il Concorso di Idee: 17 progetti e una generazione che immagina un Salento innovativo
Durante la presentazione del report sono stati premiati i vincitori del Concorso di Idee, promosso da Confartigianato Lecce, un contest che permette agli studenti di trasformare idee innovative in proposte d’impresa.
Per questa edizione sono state raccolte 17 proposte progettuali, molte delle quali orientate a sostenibilità, tecnologia, rigenerazione culturale e servizi digitali.
Tre i progetti vincitori della borsa di studio da 500 euro messa in palio da Confartigianato: AgroView, sistema solare intelligente per l’irrigazione automatizzata presentato da una studentessa del Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” di Maglie; EventCore, regia mobile intelligente per contenuti audio-video presentato da uno studente dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Enrico Fermi” di Lecce; Re–design del patrimonio del Liceo Artistico di Galatina, modello di start-up scolastica replicabile presentato dalla classa 4b, sezione Architettura e Ambiente.
Le proposte testimoniano una generazione capace di immaginare soluzioni innovative per il territorio, ma che rischia di allontanarsi per mancanza di opportunità concrete.
Una generazione pronta, quindi, ma il territorio deve fare la sua parte.
«L’indagine evidenzia un quadro generazionale consapevole, preparato e attento alle trasformazioni del mercato. I giovani salentini hanno talento, visione e una forte predisposizione all’innovazione», dichiara Emanuela Aprile, segretaria di Confartigianato Lecce, «i ragazzi, però, ci chiedono anche con chiarezza un territorio più capace di accoglierli. È fondamentale continuare a rafforzare il dialogo tra sistema formativo e mondo produttivo, affinché i giovani possano trovare nel territorio opportunità adeguate alle loro competenze e aspirazioni. Il nostro impegno è costruire ponti tra scuola e impresa, perché restare deve essere una scelta possibile».
«Colpisce che, nonostante la voglia di partire, oltre la metà dei ragazzi veda nell’artigianato, soprattutto quello tecnologico, una reale opportunità», sottolinea il presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo, «questo conferma che il futuro del Salento passa da un artigianato che innova, investe e sa parlare il linguaggio delle nuove generazioni. Confartigianato continuerà a sostenere percorsi che valorizzino il talento delle nuove generazioni e favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di competenze».
«I risultati dell’indagine confermano la necessità di investire con decisione sulle competenze dei giovani e sulla competitività del nostro sistema economico», aggiunge il segretario generale della Camera di Commercio di Lecce Francesco De Giorgio, «la Camera di Commercio è impegnata a sostenere progettualità che rafforzino il legame tra formazione, innovazione e imprese, affinché i giovani trovino nel Salento un contesto dinamico e capace di attrarre talenti».
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Attualità
A Tiggiano 60 anni dopo
Un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia
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Sessant’anni a Tiggiano, tutti insieme, una magia che solo nelle piccole comunità ancora si ripete.
1965 un anno meraviglioso, da quel momento è iniziato un viaggio fatto di sorrisi, incontri e sentieri condivisi di giorni che si sono intrecciati l’uno all’altro. Trasformando il tempo in memoria e la memoria in storia.
«Sessant’anni dopo ci ritroviamo a Tiggiano con la stessa allegria negli occhi e una complicità che non ha mai smesso di illuminarci il cammino», racconta Raffaella Riso, una dei neosessantenni tiggianesi, «abbiamo attraversato stagioni diverse accolto ciò che la vita ci ha donato custodito,affetti speranze e piccoli grandi miracoli quotidiani. Il 28 Novembre abbiamo celebrato tutto questo, la bellezza dei giorni che ci hanno condotti fin qui,la forza dei legami che ci uniscono,la gioia semplice e autentica di rivederci ancora una volta insieme».
Perché 60 anni non sono solo un traguardo, sono «un dono prezioso, una storia custodita una festa che celebra il cammino e chi lo ha reso straordinario».
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