Attualità
Operazione “Mercante in Fiera”: ecco tutti gli arrestati
Nelle prime ore della mattinata odierna, il Comando Compagnia Carabinieri di Gallipoli ha portato a termine una vasta operazione, denominata “Mercante in Fiera”,
Nelle prime ore della mattinata odierna, il Comando Compagnia Carabinieri di Gallipoli ha portato a termine una vasta operazione, denominata “Mercante in Fiera”, tesa a contrastare due associazioni per delinquere finalizzate al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, l’una operante nel territorio di Galatina, l’altra in quelli di Copertino, Monteroni di Lecce, Leverano, Veglie e Lecce. A conclusione di una tanto articolata quanto impegnativa attività, iniziata nell’aprile del 2009 e conclusasi nel dicembre dello stesso anno, posta in essere dai militari della Tenenza di Copertino e della Stazione di Galatina, il G.I.P. presso il Tribunale di Lecce, Dott. Vincenzo BRANCATO, su richiesta del P.M. Dott. Antonio DE DONNO della Procura della Repubblica di Lecce, ha emesso n. 24 (ventiquattro) ordinanze di custodia cautelare nei confronti delle sottonotate persone accusate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, a varie vicende di spaccio e detenzioni illecite di sostanza stupefacente, nonché ad una tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose:
- DI GESU’ LUIGI, nato a Galatina, classe 1970, ivi residente, Sorvegliato Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel Comune di Residenza, già condannato per associazione di tipo mafioso;
- LAGNA ANTONIO, nato a Galatina, classe 1976, ivi residente;
- TUNDO ROBERTO, nato a Galatina, classe 1975, ivi residente;
- CICCARDI ALESSANDRO, nato a Galatina, classe 1981, ivi residente;
- CICCARDI MASSIMILIANO, nato a Galatina, classe 1967, ivi residente;
- NARCISI PIETRO nato Fasano (BR), classe 1962, domiciliato a Galatina;
- VADRUCCIO ALESSANDRO, nato a Galatina, classe 1983, ivi residente;
- ROSSETTI MARCO FERNANDO nato a Galatina, classe 1976, attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Lucera (FG) (notifica avvenuta in carcere da parte dei CC della Compagnia di Lucera);
- LO BUE ANDREA, nato a Galatina, classe 1978, ivi residente;
- SANTORO ALESSANDRO, nato a Galatina, classe 1978, ivi residente;
- CALCAGNILE ANTONIO, nato a Copertino, classe 1954, ivi residente;
- DRAZZA ANTONIO, nato in Germania classe 1981, residente Copertino;
- PROTOPAPA ANTONIO, nato a Lecce, classe 1976, residente Monteroni di Lecce, attualmente ristretto presso la Casa Circondariale di Lecce, Borgo S. Nicola (notifica avvenuta in carcere);
- CONVERSANO SALVATORE, nato a Leverano, classe 1969, ivi residente;
- TORNESE ROSANNA, nata a Lecce classe 1974, residente Monteroni di Lecce;
- PROTOPAPA ANGELA, nata a Monteroni di Lecce, classe 1972, domiciliata ad Oria (BR) (ordinanza eseguita dai CC della Compagnia di Francavilla Fontana (BR);
- PROTOPAPA CARLA, nata a Monteroni di Lecce, classe 1969, ivi residente;
- SPEDICATO DANIELE, nato a Lecce, classe 1978, residente Nardò;
- MEGA STEFANO, nato in Germania classe 1981, residente Alezio;
- BERGAMO GIUSEPPE, nato a Leverano, classe 1964, ivi residente;
- LEZZI VANESSA, nato a Copertino, classe 1989, domiciliata Monteroni di Lecce. Predetta veniva associata presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari;
- MURRONE CARMEN, nata a Lecce, classe 1980, ivi residente. Predetta veniva associata presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari;
- ERPETE CLAUDIO, nato a Bari, classe 1961, residente a Monteroni di Lecce, già Sorvegliato Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno in Monteroni di Lecce;
- FRACASSO MARCO, nato a Casarano, classe 1980, residente Parabita. Predetto veniva associato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
Oltre ai prevenuti venivano deferiti in stato di libertà ulteriori n. 15 (quindici) soggetti coinvolti a vario titolo nell’indagine e sottoposti, in mattinata odierna, a perquisizione domiciliare, con conseguente notifica di avviso di garanzia. I provvedimenti sono stati eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Gallipoli, coadiuvati nell’esecuzione dall’Elinucleo di Bari, dal Nucleo Cinofili di Modugno (BA), nonché dai militari delle varie Compagnie del Comando Provinciale: Lecce, Maglie, Campi Salentina, Casarano e Tricase. Complessivamente venivano impiegati oltre 140 Carabinieri e n. 50 mezzi.
L’INIZIO DELLE INDAGINI
L’indagine, posta in essere dai militari della Stazione di Galatina e della Tenenza di Copertino, ha avuto inizio nell’aprile 2009, a seguito di una denuncia di tentata estorsione sporta da un imprenditore galatinese, organizzatore anche di eventi presso l’ente fieristico galatinese, presso il Comando Stazione Carabinieri di Galatina, grazie alla quale emergeva il persistente interesse del “Clan COLUCCIA” alla gestione degli affari che ruotano intorno alla conduzione dell’ente Fiera di Galatina, nonché portava alla luce l’esistenza di un sodalizio criminoso volto alla gestione di un consistente traffico di sostanze stupefacenti con ramificazioni in Galatina, Copertino, Monteroni di Lecce, Lecce e Leverano. In particolare, l’imprenditore galatinese nella denuncia palesava un tentativo estorsivo, posto in essere ai suoi danni ad opera di DI GESU’ Luigi, elemento di spicco della consorteria criminale capeggiata dai fratelli COLUCCIA, il quale gli faceva richiesta della somma di € 30.000. Tale pretesa, esplicitamente formulata dal DI GESU’, sarebbe stata finalizzata a garantire al medesimo imprenditore, che in quei giorni stava organizzando un evento fieristico presso la fiera galatinese, la “protezione” sulle attività commerciali ad esso facenti capo, oltre che imporre un proprio “servizio” di protezione in occasione dello svolgimento della manifestazione da lui organizzata presso il centro fieristico. Nella formulazione della pretesa estorsiva, il DI GESU’ si presentava quale esponente del clan mafioso facente capo ai fratelli COLUCCIA, operante nei territori di Galatina e Noha. Da alcune sue dichiarazioni, inoltre, esternava il suo ruolo di referente del Clan, essendo i fratelli COLUCCIA ancora ristretti. Per tale tentativo estorsivo, secondo quanto emerso dalle indagini, deve altresì reputarsi sussistere la circostanza aggravante delle modalità mafiose con cui è stato posto in essere. Le indagini sono state svolte attraverso: numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento dei personaggi attenzionati; accurate analisi di tutte le informazioni raccolte; intercettazioni telefoniche, ambientali e di videoripresa; intrusioni e infiltrazione nell’ambiente criminale per l’installazione di mezzi tecnici di intercettazione e di videoripresa.
I PRIMI SOSPETTI
Le attività di indagine e le immediate risultanze investigative, iniziate e ottenute nell’immediatezza a seguito della denuncia sporta dall’imprenditore galatinese per la tentata estorsione, hanno permesso di individuare due distinte associazioni finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti, di cui facevano parte alcuni degli imputati arrestati in data odierna. La prima operante sul Comune di Galatina, la seconda su quelli di Copertino, Monteroni di Lecce, Leverano, Veglie e Lecce. Al fine di dare una importante risposta alla popolazione e porre così freno a tali delitti, venivano intensificati i servizi preventivi ed info-investigativi allo scopo di individuare gli autori degli stessi.
LE ASSOCIAZIONI FINALIZZATE AL TRAFFICO E ALLO SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI.
- a. Galatina.
In Galatina, le investigazioni hanno permesso di accertare l’esistenza di una associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina” ed “hashish”, della quale facevano parte LAGNA Antonio, TUNDO Roberto, CICCARDI Alessandro, NARCISI Pietro e CICCARDI Massimiliano. Nel’ambito della stessa il LAGNA Antonio dirigeva e coordinava l’attività del gruppo, impartendo disposizioni circa i modi ed i tempi dell’attività di spaccio e circa il recupero dei relativi proventi. Sempre in Galatina le attività d’indagine esperite consentivano altresì l’individuazione di analogo gruppo delinquenziale dedito allo spaccio di stupefacenti del tipo “eroina”, facente capo a SANTORO Alessandro, che agiva in collaborazione con ROSSETTI Marco e LO BUE Andrea.
- b. Copertino, Monteroni di Lecce, Leverano, Veglie e Lecce.
In tali Comuni, le attività consentivano di individuare analoga organizzazione delinquenziale, gravitante nella gestione di un rilevante traffico di sostanze stupefacenti, principalmente del tipo “cocaina”, della quale facevano parte PROTOPAPA Antonio, CONVERSANO Salvatore, TORNESE Rosanna, PROTOPAPA Angela, PROTOPAPA Carla, SPEDICATO Daniele, MEGA Stefano, BERGAMO Giuseppe, LEZZI Vanessa e MURRONE Carmen. Nell’ambito della stessa associazione, primeggiano le figure di PROTOPAPA Antonio, TORNESE Rosanna e CONVERSANO Salvatore. Il PROTOPAPA Antonio appare inoltre essere colui che dirige, coordina, organizza l’operato degli altri sodali. Da precisare che in tale compito, risulta coadiuvato dalla convivente TORNESE Rosanna, che risulta, in più circostanze, al corrente di tutta l’attività illecita svolta dal convivente ed in più circostanze opera in prima persona, sostituendolo anche nella gestione dell’attività di spaccio in sua assenza. Il CONVERSANO Salvatore costituisce il principale punto di riferimento di PROTOPAPA Antonio, come coadiutore nella complessiva gestione dell’attività illecita, tenendo i rapporti con i sodali anche per conto del predetto. Nell’ambito di tale organizzazione assumono risalto anche le figure dello SPEDICATO Daniele, BERGAMO Giuseppe e MEGA Stefano, i quali, oltre ad effettuare in proprio l’attività di spaccio, svolgevano mansioni di corrieri, ricevendo la sostanza stupefacente dal PROTOPAPA Antonio, dal CONVERSANO e dalla TORNESE Rosanna e consegnandola agli altri sodali per l’ulteriore cessione a terzi. PROTOPAPA Angela, PROTOPAPA Carla, LEZZI Vanessa e MURRONE Carmen provvedevano a procacciare i clienti ed, una volta ricevuta l’ordinazione, a richiedere la consegna della sostanza stupefacente al PROTOPAPA Antonio, alla TORNESE ed al CONVERSANO, nonché a consegnarla agli assuntori.
Da precisare che spesso, durante le conversazioni, i soggetti appartenenti ad entrambe le organizzazioni adoperavano un linguaggio palesemente criptico nel riferirsi alla sostanza stupefacente, utilizzando termini quali “bicchiere di aperitivo, viaggio, favore, minuti, frutti di mare, carne cotta, cruda” ed altro. Da sottolineare che in capo ad ERPETE risultano le violazioni di cui all’art. 9, secondo comma, della legge 1423/1956, per aver violato gli obblighi e le prescrizioni inerenti alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, in quanto frequentava ripetutamente PROTOPAPA Antonio, CONVERSANO Salvatore e MEGA Stefano, soggetti già noti alle forze di polizia, per l’acquisto di sostanza stupefacente.
“MERCANTE IN FIERA”
Il nome dell’indagine “Mercante in Fiera” trae origine dagli interessi che la criminalità organizzata avrebbe evidenziato in relazione alla realtà economica rappresentata dalla Fiera di Galatina. La sua denominazione è riferita anche all’inizio dell’attività di indagine, che vedeva come protagonisti diversi soggetti orbitanti nell’ambito dell’ente fiera.
Attualità
“Vita mia”: il film di Winspeare al Torino Film Festival
Il film è stato girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria Di Leuca
La Fondazione Apulia Film Commission e la Regione Puglia saranno presenti alla 43ª edizione del Torino Film Festival con “Vita Mia” di Edoardo Winspeare.
Il nuovo film del regista di Depressa di Tricase, girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria di Leuca, sarà programmato nella sezione Zibaldone mercoledì 26 novembre alle 18,15 (Sala due Cinema Romano- Galleria Subalpina).
Protagonisti della vicenda sono: Dominique Sanda, Celeste Casciaro, Ninni Bruschetta, Ignazio Oliva, Karolina Porcari, Johanna Orsini, Francesca Ziggiotti, Dora Sztarenki, Josef Scholler, con la partecipazione di Stefan Liechtenstein e Christian Liechtenstein.
Il film racconta, attraverso la vita di Didi, il Novecento come una crepa luminosa.
Nobile ungherese in un’Europa attraversata dal fuoco della Storia, Didi assiste da bambina all’arrivo dei nazisti, poi al comunismo, quindi all’esilio.
In Francia cuce per sopravvivere alla Maison Dior, prima di sposare un aristocratico italiano e approdare nel silenzio dorato, ma fragile, del Salento. Il film la ritrae anziana, malata, ancora fiera.
L’arrivo di Vita, giovane pugliese chiamata ad assisterla, innesca un incontro inatteso: due mondi lontani – l’aristocrazia impoverita e la cultura popolare – che imparano a riconoscersi. Tra fatiche quotidiane, pudori e piccoli conflitti, nasce un legame capace di sospendere barriere sociali e politiche.
Il viaggio di Didi in Ungheria, intrapreso per seguire la causa di beatificazione del padre, riapre le ferite profonde della Storia: la Shoah, le colpe sopravvissute, le memorie che reclamano ascolto. Il ritorno nei luoghi dell’infanzia diventa una camera d’eco del “secolo breve”.
Grazie alla presenza forte e semplice di Vita, Didi trova infine un varco: l’accettazione del proprio passato e un fragile approdo alla serenità. In lei si riflettono i traumi e le rinascite di un intero secolo.
“Vita Mia” è prodotto da Stemal Entertainment e Saietta Film con Rai Cinema, il contributo di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020. La distribuzione internazionale è affidata a Beta Cinema.
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Attualità
Questo non è amore
Progetto strategico della Polizia di Stato per sostenere le vittime e sensibilizzare la società, promuovendo una cultura basata sul genere. Michelle Hunziker testimonial della campagna di sensiziolizzazione
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), prosegue l’impegno della Polizia di Stato nella campagna permanente “…questo non è amore”, realizzata dalla Direzione Centrale Anticrimine.
Le azioni realizzate dalla Polizia di Stato in tale ambito rappresentano un importante impegno istituzionale per il contrasto alla violenza di genere, nell’ottica di contribuire alla realizzazione di un cambiamento culturale più ampio che riguardi l’intera società.
Sul tema della violenza di genere c’è la consapevolezza che molte donne, anche in situazioni di pericolo, non denunciano per paura, per vergogna o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
L’iniziativa “…questo non è amore” intende smontare gli stereotipi e le false credenze legate alla violenza nei confronti delle donne, portando le forze dell’ordine direttamente tra la gente, nei luoghi pubblici con una presenza visibile e rassicurante, fatta di ascolto, accoglienza e informazione.
Ogni anno, le Questure organizzano numerosi eventi di sensibilizzazione sul territorio nazionale dove si registra una consistente partecipazione della cittadinanza.
Proprio grazie a questi incontri informali, è possibile rompere il silenzio e aiutare le donne a riconoscere i segnali di pericolo.
Nel corso degli incontri viene divulgato un opuscolo informativo (a livello cartaceo e digitale) che tratta in modo specifico i temi della violenza domestica e di genere garantendo una prevenzione concreta. Nell’opuscolo ricorda che uscire dalla spirale della violenza è possibile: per questo sono presenti numeri utili, indirizzi dei centri antiviolenza, strumenti normativi previsti dal legislatore, storie di donne che hanno trovato il coraggio di denunciare e molto altro ancora.
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nella prefazione della brochure di quest’anno ha ricordato che «la violenza contro le donne non è mai un numero: è una vita violata, una dignità calpestata, un dolore che attraversa l’intera società. Non possiamo limitarci a contarne i casi: ogni femminicidio è una ferita che riguarda tutti, istituzioni e cittadini, e che richiede una risposta corale e responsabile».
Testimonial della nuova edizione è Michelle Hunziker che introducendo l’opuscolo ha affermato: «La tutela delle donne che si ottiene con l’applicazione delle leggi deve essere supportata da un profondo cambiamento culturale, che deve avvenire nella mente e nel cuore di tutti noi. Per questo è importante sensibilizzare, specialmente i più giovani, e accompagnare le vittime di violenza verso il raggiungimento dell’indipendenza economica. Denunciare non è un obbligo né una condanna, semmai un’opportunità. È il primo passo per essere, o tornare a essere, sicure, autonome, libere».
Per questo motivo, “…questo non è amore” rappresenta un progetto strategico che mira a sostenere le vittime e alla sensibilizzazione della società, promuovendo una cultura basata sul genere.
L’attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato si rivolge anche agli autori delle violenze grazie all’impegno delle Questure, dei centri antiviolenza e degli ospedali che hanno reso operativo il Protocollo Zeus.
Al momento dell’esecuzione del provvedimento di Ammonimento del Questore, l’autore delle condotte viene informato della presenza sul territorio di centri specializzati che si occupano di offrire un percorso integrato sulla consapevolezza del disvalore sociale e penale delle condotte tenute.
In molti casi l’autore delle condotte che riesce a seguire il percorso psicologico riesce a interrompere la spirale della violenza e gestire gli eventuali eventi successivi, evitando la recidiva.
Nell’ottica di favorire uno scambio costante di informazioni e competenze per un intervento integrato e multidisciplinare a tutela delle vittime, sono stati sottoscritti numerosi i protocolli di collaborazione tra la Polizia di Stato e la società civile per lo sviluppo di campagne di informazione e sensibilizzazione.
Le intese siglate prevedono l’attivazione di reti territoriali per un supporto immediato e coordinato posto a tutela non solo delle donne, ma anche dei figli esposti alla violenza subita dalle madri.
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Attualità
Ruote nella Storia a Tricase, l’eleganza della memoria
Tra storia, mare e motori, al volante di oltre cinquanta auto d’epoca, la tappa nel Salento del viaggio di ACI e ACI Storico alla scoperta dei luoghi più belli d’Italia. Il Presidente di Automobile Club Lecce Francesco Saverio Sticchi Damiani: «Questa edizione sarà ricordata a lungo». Il sindaco di Tricase Antonio De Donno: «Evento che ha portato Tricase in tutta Italia grazie anche allo spot girato da Helen Mirren e Taylor Hackford»
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Le protagoniste assolute della tappa salentina di Ruote nella Storia sono state le oltre cinquanta eleganti vetture d’epoca che, nel fine settimana scorso, hanno trasformato Tricase in un museo a cielo aperto.
Il pubblico ha potuto ammirare quasi sessant’anni di storia dell’automobile.
Esemplari rari come la Fiat Topolino del 1952 e la Ford F1 del 1950, la raffinata Lancia Aurelia B24 del 1957 insieme alle intramontabili icone degli anni Sessanta e Settanta, dalla Fiat 500 F alla Lancia Fulvia, dalla Fiat X1/9 alle Alfa Romeo Giulia Super e GT 2000.
Gli anni successivi hanno portato in strada modelli come la Citroen Charleston, la Lancia Beta Montecarlo, la Spider Alfa Romeo degli anni Novanta e la Porsche Carrera 4 911 del 2001.
L’edizione organizzata dall’Automobile Club Lecce ha proposto anche un omaggio speciale alla storica casa Lancia, alla quale è stato dedicato un riconoscimento assegnato durante la cerimonia finale dal Lancia Club Italia.
«Questa edizione di Ruote la Storia è partita con il botto, con due premi Oscar, Helen Mirren e Taylor Hackford testimonial ufficiali», ha evidenziato Francesco Saverio Sticchi Damiani, Presidente AC Lecce, «un ringraziamento particolare va alla disponibilità del Comune di Tricase, e in particolare del sindaco Antonio De Donno, che ci ha aiutato a organizzare una tappa di “Ruote nella Storia” veramente unica. Quest’anno, per quanto riguarda la prova di avviamento alla regolarità abbiamo organizzato le due specialità di regolarità a media e con i pressostati. Abbiamo avuto 53 bellissime macchine e mi sento di dire che questa edizione sarà ricordata a lungo»
L’iniziativa, che rientra nel progetto nazionale di ACI Storico e Automobile Club d’Italia, è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Tricase ed è cofinanziata da Coesione Italia 21-27 Puglia, Unione Europea, Repubblica Italiana, Regione Puglia e Pugliapromozione.
Alla riuscita della manifestazione hanno contribuito anche SARA Assicurazioni, CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) Salento, GAL Capo di Santa Maria di Leuca.
Il primo momento della manifestazione si è svolto di sabato pomeriggio nel centro di Tricase, con l’accoglienza all’interno di Palazzo Gallone, dove i presenti hanno potuto osservare un’antica carrozza ottocentesca della famiglia Antonaci dell’Abate, affiancata da una selezione di auto d’epoca esposte anche in piazza Pisanelli.
Nelle sale del GAL Capo di Leuca è stata allestita una mostra documentaria del Museo di Storia Patria di Tricase, dedicata al rapporto tra la comunità e la cultura dei motori.
La serata si è poi conclusa con un incontro divulgativo dedicato al tema della mobilità responsabile e del turismo legato al motorismo storico.
«“Ruote nella Storia” è un evento che non si limita a celebrare il motorismo storico, ma diventa una narrazione collettiva del territorio, della Puglia più autentica», ha evidenziato il sindaco di Tricase Antonio De Donno, «qui a Tricase, nel più bel salotto del Salento, ha sancito un legame indissolubile fra la città e chi ha cura di gioielli del passato che tramandano valori di passioni, lavoro e maestria italiani. Grazie alla famiglia Sticchi Damiani, a Francesco e al presidente Angelo, che rappresentano un pezzo di storia dell’automotive nazionale ed internazionale. Un evento che ha portato Tricase in tutta Italia grazie allo spot girato per la promozione nazionale da Helen Mirren e Taylor Hackford, che non finiremo mai di ringraziare».
- L’Alfa Romeo Giulia tra i muretti a secco
- La chiesa di San Domenico fa da sfondo a Ruote nella Storia
- Un momento della manifestazione svoltasi a Tricase
La domenica si è aperta presto in piazza Pisanelli, dove le vetture hanno fatto il loro ingresso per il raduno ufficiale.
I partecipanti hanno condiviso una colazione con degustazione del tradizionale pasticciotto, offerta dal Comune, prima di iniziare una passeggiata guidata nel centro storico
Successivamente la carovana ha attraversato il territorio in un percorso panoramico che ha toccato Andrano, Marina Serra e Tricase Porto, un paesaggio incantevole fatto di ulivi secolari, muretti a secco e masserie, fino a raggiungere la Quercia Vallonea, uno dei simboli naturalistici più imponenti del Salento.
L’itinerario ha ospitato due prove di avviamento alla regolarità: la prova a media denominata Vallonea, e la prova cronometrata Marina Serra.
Vincitore assoluto il leccese Flavio Greco, insieme a Maria Carla Fornari dominatore anche della prova a media a bordo della Fiat X 1/9 del 1973 di proprietà; sul podio anche Giuseppe Peschiulli, di Casarano, con Rossella Borgia su un’Alfa Romeo Giulia Spider del 1973 leader anche nella prova a tubi, e il barese Raffaele Tiberino con Luciana Pagliara su Alfa Romeo GT 2000 del 1973.
Il pranzo conviviale al ristorante Bellavista ha chiuso la manifestazione, con la consegna dei premi alle vetture più meritevoli e del Premio Speciale Lancia, assegnato alla Fulvia berlina del 1971 di Giovanni Tasco.
La targa del Lancia Club Italia ufficiale è stata consegnata da Pietro Iaquinta alla Beta Coupé del 1980 di Giuseppe Piscopo.
Una giuria di esperti ha conferito il premio Eleganza alla Aston Martin DB7 Volante, anno 1997, di proprietà di Livio Cesare Ziani, mentre la coppa per la storicità è stata assegnata alla Alfa Romeo Giulia Spider del 1964, guidata da Emilio Ampolo e Silvana Fuso.
Il premio simpatia, votato direttamente dai partecipanti, è stato conferito alla mitica Autobianchi “Bianchina” del 1963 di Emanuele Sergi.
- La Balilla
- L’Aurelia
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