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Attualità

Quando la visita è (troppo) fiscale

La visita fiscale è un accertamento predisposto dal datore di lavoro o dall’Inps sull’effettivo stato di malattia del dipendente assente a lavoro. Il lavoratore è tenuto

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La visita fiscale è un accertamento predisposto dal datore di lavoro o dall’Inps sull’effettivo stato di malattia del dipendente assente a lavoro. Il lavoratore è tenuto alla reperibilità nelle fasce orarie stabilite dalla legge nel luogo indicato al datore e per tutto il periodo di malattia assegnato dal medico di Medicina Generale nel certificato. Chi effettua i controlli dell’Inps è dunque chiamato ad un controllo “fiscale” che, come recita il suo stesso nome, si deve attenere rigorosamente alla legge. Ma qualunque norma, se non applicata con la giusta dose di buon senso, può provocare delle storture. Questo in generale e soprattutto quando si ha a che fare con situazioni molto particolari. Nel caso specifico, quanto raccontatoci da un’operaia del Gruppo Adelchi (al Sergio’s di Specchia) residente nel Capo di Leuca, ci ha lasciato la forte sensazione che chi è incaricato dei controlli, lo abbia fatto dopo essersi spogliato di tatto e sensibilità. La signora in questione, che per comodità chiameremo con il nome fittizio di Angela, ha 40 anni ed è afflitta da ansia e depressione, una vera e propria malattia che le impedisce di sopportare pressioni di ogni tipo e che l’ha ridotta a pesare appena 38 chili dopo averne persi, solo negli ultimi tre mesi, ben 16! Abbiamo incontrato la signora Angela e alla sua vista abbiamo subito pensato che non ci volesse chissà quale indottrinamento di medicina per capire che c’è qualcosa non va. Ridotta pelle ed ossa, decisa nel narrare la sua versione dei fatti, ma apprensiva all’ennesima potenza e attenta sempre e comunque a non urtare la sensibilità di alcuno. Ritiene, però, di aver subito “un atto di violenza gratuito” e questo la fa stare ancora peggio: “Soffro di questa patologia da un paio d’anni”, racconta, “ma non ho subito lasciato il lavoro perché ho provato ad andare avanti cercando di venirne fuori con alcuni calmanti prescrittimi dal medico generico. Le cose però sono peggiorate con svenimenti, crisi di pianto e quant’altro. Ho sempre lavorato con piacere senza mai assentarmi dal posto di lavoro per futili motivi. Eppure nel momento della difficoltà nessuno se n’è ricordato e di certo posso dire che in nessun modo sono stata agevolata”. E quindi “tra uno svenimento e l’altro, non riuscendo più a sostenere i ritmi quotidiani del lavoro e nonostante un’iniziale ritrosia, mi sono convinta ad andare dal neurologo: così inizio la terapia farmacologica e mi viene redatto un certificato medico di un mese, poi rinnovato lo scorso 7 ottobre”. Nel frattempo ha ricevuto la visita fiscale: “Sono costretta a rimanere a casa dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20, eppure per la patologia che ho dovrei uscire e distrarmi… Fatto sta che mi sono comunque attenuta a quegli orari, ho ricevuto la visita fiscale da parte di un’incaricata dell’Inps che ha voluto vedere il certificato rilasciato dal medico curante e le medicine che sto assumendo”. La signora Angela è sposata (ma il marito lavora tutto il giorno in un altro paese della provincia) ed ha due figli, una di 13 anni e l’altro di 10, “da portare e prendere a scuola, in palestra, ecc. Per questo, nonostante i suoi pressanti inviti a non farle “perdere tempo”, sono riuscita a convincere l’incaricata dell’Inps a ridurmi un po’ l’orario di costrizione tra le mura domestiche”. Il 17 ottobre scorso il fattaccio: “Dovevamo fare dei controlli al cuore a mia figlia e per questo ci serviva l’impegnativa del medico curante. Erano le 17,10, sono “scappata” giusto qualche minuto per risolvere la faccenda. Nel frattempo è arrivata l’incaricata dell’Inps che nonostante la richiesta di mio marito di aspettare qualche minuto, ha risposto a muso duro: “Non ho tempo da perdere, non ho tempo da perdere…”. Ha rilasciato una carta con la quale il giorno dopo mi sarei dovuta presentare all’Inps di Casarano. Detto e fatto, mi sono recata all’Inps e dopo aver atteso il mio turno, ho dimostrato con i certificati il motivo per il quale mi ero dovuta assentare da casa. C’è stata una discussione in merito ma alla fine mi hanno detto che non c’erano problemi. Torno a casa sicura che tutto fosse in ordine, invece dopo qualche giorno mi arriva una raccomandata, datata 18 ottobre, quindi il giorno stesso che mi ero recata all’Inps, con la quale mi si comunicava che il certificato non era più valido. Immediatamente mi sono rivolta ad un legale ed ora sono in attesa di saperne di più”. Ovviamente quanto accaduto ha ancora di più acuito la sofferenza di una donna visibilmente consumata da una malattia infida e inabilitante: “Vorrei lanciare un messaggio per tutte quelle persone che, come me, vivono una situazione scomoda ed avvilente. La depressione è una vera e propria malattia dalla quale si esce con quella forza di volontà che purtroppo non possediamo e che ci viene richiesta comunque da chi non capisce e non può sapere. Per noi ogni piccolo male appare insormontabile, se poi subiamo l’accanimento di taluni…”. Come dicevamo in apertura, se qualunque legge o normativa non viene applicata con una buona dose di buonsenso, può provocare delle storture. E nel caso specifico chi effettua i controlli, a nostro modesto parere, non dovrebbe svolgere solo un ruolo simile a quello di un funzionario di polizia ma anche informare e collaborare con l’utente/paziente. Dovrebbe magari anche consigliarlo sulla cosa migliore da fare nella sua situazione. Perché la soluzione a cui si tende è che il lavoratore guarisca per il suo bene e per non continuare a “pesare” sulle casse dello Stato. Di furbastri in giro ce ne saranno, inutile nascondersi dietro ad un dito, ma varrebbe la pena ricordarsi che se una mela è marcia, non è affatto scontato che anche le altre lo siano.


Giuseppe Cerfeda

Attualità

Equo-solidale: a Marittima un mese di degustazioni

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La Bottega Equo-Solidale Marittima inaugura un ciclo di degustazioni gratuite per promuovere il commercio equo e solidale

La Bottega Equo-Solidale di Marittima presenta “Degustazione in Bottega”, un calendario di appuntamenti dedicati alla scoperta dei prodotti del commercio equo-solidale, pensato per offrire alla comunità un’esperienza conviviale, rilassante e attenta al benessere globale.

Le degustazioni, completamente gratuite, si svolgeranno presso la sede della Bottega, in via Conciliazione 11 (Marittima, alle spalle della chiesa madre), dalle 17:00 alle 20:30, in un’atmosfera curata con luci soffuse, candele e musica soft.

Il programma prevede quattro incontri tematici:

– 7 dicembre – Tè, infusi e frollini

– 14 dicembre – Cioccolata di Modica

– 28 dicembre – Tè, caffè d’orzo e frollini

– 3 gennaio – Cioccolata calda e frollini

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di far conoscere da vicino prodotti di qualità provenienti da filiere etiche, che garantiscono condizioni di lavoro dignitose ai produttori e rispettano l’ambiente. Un’occasione per scoprire nuovi sapori, sostenere il commercio equo e vivere momenti di incontro all’interno della comunità.

Per informazioni: 338 7768095
Instagram: @bottega_equosolidale_marittima

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Appuntamenti

Salve, il Centro Antidiscriminazione “L’Amara” si presenta

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Saranno presentati a Salve i servizi del Centro antidiscriminazione L’Amara”, il primo centro di supporto per vittime di discriminazione a causa dell’orientamento sessuale e identità di genere della provincia di Lecce, attivo dal mese di luglio nella sede dello Spazio Sociale Zei, in Corte dei Chiaramonte 2, nel capoluogo salentino.

L’appuntamento è per venerdì 21 novembre, alle 18,30 in piazza della Concordia 27, negli spazi di Arci Cassandra, associazione dell’ATS promotrice del CAD L’Amara insieme a Spazio Sociale Zei (capofila) DiVagare, 73100 GAYA, Transparent, LeA- Liberamente e Apertamente, Arci Cassandra e Arcigay Salento, con il contributo dell’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).

Interverranno Gaia Barletta, Alessia Bleve, Adriano Sergio, del coordinamento CAD L’AmaraRiccardo Buffelli, presidente Arci Cassandra APS.

L’incontro sarà anche l’occasione per raccontare le attività dei primi quattro mesi di vita dello sportello di accoglienza e primo ascolto che offre supporto e assistenza legale, sanitaria, psicologica, di consulenza e orientamento alle persone LGBTQIA+ e accompagnamento al lavoro. 

Oltre ai servizi di base, nella fase iniziale, è stato siglato il protocollo d’intesa con ARPAL e strutturata la formazione per il personale che inizierà sempre venerdì 21 novembre, mentre le attività di formazione per il personale ASL, prevista nell’ambito della legge regionale 25 del 19 luglio 2024 partirà il 2 dicembre.

Sono stati strutturati i protocolli di intervento;  è stato attivato il gruppo “peer to peer” chiamato “Piccole rivoluzioni personali” che si riunisce nello spazio della Sala Galante del Convitto Palmieri (nell’ambito dei Patti di collaborazione col Polo Bibliomuseale di Lecce).

Prosegue anche l’attività di costruzione di una rete di collaborazione con realtà del territorio, attive in ambito sociale ed è sempre attivo il confronto con il CAD “Mondi” di Bari e il CAD “Aria” di Foggia per la costruzione di una rete regionale.

MURI DI PAROLE

La presentazione sarà preceduta, dalle 16,30 alle 18,30, sempre nella sede di Arci Cassandra, da “Muri di parole”, una laboratoria, uno spazio-tempo accogliente e non giudicante, guidato dalla pratica transfemminista nel quale un gruppo di persone si confronta in presenza e in maniera orizzontale, costruttiva e creativa su uno o più temi di interesse collettivo attraverso l’utilizzo consapevole delle parole.

È pensata per le persone della comunità lgbtqia+ e rivolta a chiunque voglia scambiare parole, pensieri ed esperienze attorno al tema del lavoro: quello che c’è, quello che manca, quello che vorremmo, quello che sogniamo; uno spazio-tempo sicuro, non giudicante e alla pari in cui potersi confrontare collettivamente e portare la propria testimonianza, diretta o indiretta, di discriminazione legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere negli spazi deputati al lavoro.

La laboratoria, condotta da Gaia Barletta, attivista queer, operaia culturale ed esperta di gender equality e diversity management, rientra nelle attività del progetto Comunità Arcobaleno InFormazione, progetto sostenuto con il bando “Realizziamo il cambiamento con il sud”, promosso da Fondazione Con il Sud e Action Aid Italia, tramite la collaborazione con Fondazione Realizza il cambiamento.

La partecipazione è libera e gratuita, si consiglia di arrivare in orario per poter svolgere al meglio le attività.

IL CENTRO ANTIDISCRIMINAZIONE “L’AMARA”

Il Centro antidiscriminazione “L’Amara” di Lecce, si trova nella sede dello Spazio Sociale Zei in Corte dei Chiaramonte, 2 ed è promosso dall’ATS composta da Spazio Sociale Zei (capofila), DiVagare, 73100 GAYA, Transparent, LeA- Liberamente e Apertamente, Arci Cassandra e Arcigay Salento, con il contributo dell’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) e la collaborazione di altri enti pubblici e privati come Comune di Lecce, ASL Lecce, Cgil, Arpal, Polo Biblio-museale di Lecce, Disus Unisalento, Antigone, Agedo, Mixed – Cad Bari, Arcigay Foggia “Le bigotte”, Open group, Camera a sud, Mediterranea, 34° Fuso, Polis Aperta. I centri antidiscriminazione, istituiti a livello nazionale in seguito alla non approvazione del Ddl Zan, in Puglia sono riconosciuti nel solco della Legge regionale contro l’omolesbobitransfobia e l’abilismo, approvata il 9 luglio 2024, promossa da Donato Metallo.

“L’Amara” è uno sportello di primo ascolto e supporto, non di emergenza, per chiunque subisca esclusioni o violenze legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale aperto dal lunedì al venerdì, in sede, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19; in tutti gli altri giorni e orari è attivo via telefono, WhatsApp e Telegram al numero 379/1625246. Ad accogliere e rispondere alle telefonate ci sono le persone del segretariato sociale che applicano i protocolli condivisi con la supervisione del gruppo di coordinamento per rimandare alle figure professionali necessarie: psicologhe, psicoterapeute, avvocate, educatrici, assistenti sociali e mediatrici sociali, esperte per l’accompagnamento e l’inserimento lavorativo.

Uno spazio sicuro che offre un sostegno concreto attraverso servizi gratuiti a cura delle associazioni della ATS i cui membri metteranno a disposizione le esperienze maturate negli anni e le specifiche professionalità. Chi si rivolge al Cad trova supporto psicologico, consulenza legale per casi di discriminazione, accompagnamento al lavoro e orientamento professionale e orientamento ai servizi sociosanitari del territorio.

LA MARA

Non solo servizi: le associazioni promuovono parallelamente attività di sensibilizzazione e prevenzione di comportamenti violenti e discriminatori rivolti all’intera comunità e attività di formazione e informazione per operatori e altri professionisti che interagiscono con persone LGBTQIA+. Sono in programma incontri tra pari con educatrici e psicologhe su diversi temi: relazione, pregiudizio, fiducia, emozioni, socialità; incontri con personale medico e professionalità legate alla sfera intima e sessuale e alla salute riproduttiva, informazione e prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili con particolare attenzione allo stigma e al pregiudizio collegati. Incontri informativi e di ascolto si terranno anche nella Casa circondariale di Lecce, insieme all’associazione partner Antigone.

Il centro antidiscriminazione prende il proprio nome da La Mara, la prima donna transessuale leccese, figura controversa, ma nota in tutto il territorio per la sua storia personale, per la ricchezza accumulata, e anche per tutti gli episodi di discriminazione, bullismo, esclusione che ha subito a causa del suo orientamento sessuale e della sua identità di genere.

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Attualità

Antica tela di San Michele Arcangelo restaurata a Specchia

Grazie alla Fondazione “Banca Popolare Pugliese Giorgio Primiceri” restaurato dipinto del XVII Secolo raffigurante il “guerriero di Dio” e difensore della fede 

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Completato il restauro del dipinto raffigurante San Michele Arcangelo risalente al XVII Secolo, di autore ignoto (120 x 150 cm), realizzato con la tecnica di olio su tela.

L’intervento di restauro è stato realizzato da Antonietta Maccagnano, titolare dello Studio ARCADIA –  Restauro e Conservazione Opere d’Arte di Porto Cesareo, su incarico del parroco di Specchia, don Antonio Riva.

La tela ritrae San Michele Arcangelo, difensore del popolo ebraico e adottato dalla Chiesa come protettore del cristiano militante, venerato come il “guerriero di Dio” e il difensore della fede.

L’iconografia religiosa ripropone frequentemente l’immagine del Santo nell’atto di trafiggere Satana, qui raffigurato come una figura antropomorfa alata.

Satana giace indifeso e atterrito ai piedi del Santo, glorioso e trionfante, pronto a sferrare il colpo mortale.

San Michele è raffigurato a figura intera al centro della composizione, con indosso una cotta di maglia e armato di spada. La sua figura si staglia su uno sfondo caratterizzato da un paesaggio montano e un cielo denso di nuvole.

Nella parte superiore della tela si trova l’iscrizione: ” Quis ut Deus “, una locuzione latina che significa “Chi è come Dio ?“. È attribuita all’arcangelo Michele ed è il suo motto, pronunciato in battaglia contro Lucifero, che si ribellò contro Dio.

La conservazione ed il restauro di un’opera d’arte hanno avuto come obiettivo la preservazione dell’opera nel suo stato originale e la prevenzione da ulteriori deterioramenti.

Il dipinto e la cornice si presentavano in pessime condizioni, in particolare per la presenza di ridipinture su tutta la superficie pittorica.

L’intervento della restauratrice Maccagnano è stato complesso e accurato, con la finalità di ripristinare il più possibile la sua leggibilità e stabilità, intervenendo sia sul supporto tessile che sulla pellicola pittorica, senza compromettere l’autenticità.

Con questo intervento, la Fondazione riafferma il proprio impegno prioritario nella tutela e valorizzazione dei beni culturali del territorio, contribuendo in modo significativo a preservare la memoria e la bellezza di opere d’arte che sono parte integrante della nostra storia.

La Fondazione “Banca Popolare Pugliese – Giorgio Primiceri” – ETS, ente non profit di natura privata e autonomia, è stata costituita per iniziativa della Banca Popolare Pugliese.

Essa svolge la propria missione operando e sostenendo iniziative nei settori dell’assistenza sociale e sociosanitaria, della beneficenza, dell’istruzione, della promozione e valorizzazione dei beni culturali, della tutela e valorizzazione dell’ambiente, della promozione della cultura e dell’arte, e della ricerca scientifica di particolare interesse sociale.

Tali attività sono volte a rafforzare il tessuto civile e sociale, specialmente nel territorio pugliese di riferimento della Banca.

La tela di San Michele Arcangelo è collocata nella controfacciata della navata laterale sinistra della Chiesa Madre a Specchia, luogo sacro dove negli ultimi anni sono state ritrovate, restaurate e conservate diverse testimonianze artistiche risalenti ai secoli scorsi: un’antica croce astile, risalente al primo quarto del XVI secolo, usata per secoli nelle processioni solenni; una tavola, raffigurante la “Madonna del Passo”, risalente al 1500, di grande valore storico e devozionale; una campana realizzata a Venezia risalente al 1400; altre quattro antiche tele raffiguranti: San Francesco Saverio del 1600, San Camillo De Lellis e Papa Clemente XIV entrambe del 1700 e la Madonna del Buon Consiglio del 1824, e dei reliquiari che custodiscono alcune spoglie dei Santi venerati a Specchia.

 

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