Attualità
Ruffano: l’orgoglio di Gaetani
“Un’opposizione che vive ancora nella nostalgia dei tempi che furono, tempi in cui si poteva fare e disfare a piacimento nelle chiuse stanze del Palazzo, tempi in cui si ottenevano
“Un’opposizione che vive ancora nella nostalgia dei tempi che furono, tempi in cui si poteva fare e disfare a piacimento nelle chiuse stanze del Palazzo, tempi in cui si ottenevano convenzioni di ogni tipo per figli e parenti, è un’opposizione che non va da nessun parte, che non solo non dà nessun contributo alla crescita e allo sviluppo di Ruffano, ma che, seminando il seme dell’odio e della zizzania, non aiuta la nostra città a rinascere sulle ceneri di un passato buio. E questo il consigliere Marcello Falco dovrebbe ben saperlo! Ma non è facile poter dialogare con chi è abituato a guardare la pagliuzza negli occhi degli altri senza accorgersi della trave che gli offusca la vista. La nostra Amministrazione è in carica da pochi mesi e mi piace ricordare che, con un consenso plebiscitario, è stata chiamata a gran voce dai cittadini a subentrare ad un Commissario Prefettizio che si era dovuto insediare a causa della rimozione dell’ex sindaco Nicola Fiorito per gravissime ragioni di ordine morale, una rimozione che era stata sancita addirittura da un Decreto del Presidente della Repubblica Italiana! È normale, oserei dire fisiologico, che ogni Giunta abbia un tempo tecnico di rodaggio. Occorre fare squadra, occorre oliare i meccanismi, occorre parlare lo stesso linguaggio per evitare la Babele delle parole stonate. Ma di una cosa i ruffanesi possono stare certi: con noi e grazie alla presenza di un sindaco galantuomo come Carlo Russo, di un sindaco che è onesto e leale garante del programma elettorale, la città non sarà più avvolta in quella soffocante cappa di clientelismo che ha smorzato le ambizioni dei nostri giovani, le aspirazioni dei nostri talenti, il desiderio di migliorarsi costantemente dei nostri imprenditori. Con la nostra Giunta ci sarà, finalmente, quell’attenzione per tutti senza la quale una collettività non ha futuro. Prima di noi, Ruffano è stata una città per pochi, una città per i soliti, una città per i figli di papà. Con noi, quelle pagine oscure non si ripeteranno più! Si può litigare, si può bisticciare, si possono anche alzare i toni, ma senza l’ombra del minimo dubbio, posso affermare a voce alta che certi scandali del passato non torneranno più. Con quegli scandali si è affossata una città! Basta, adesso è tempo di rinascere! Ma mentre noi combattevamo contro gli scandali del passato, il consigliere Falco era muto come un pesce nell’acquario. E si può capire anche perché… Con noi si faranno finalmente i concorsi per il completamento dell’organico comunale! E per evitare ciò che è successo in passato, faremo in modo che le commissioni esaminatrici vengano nominate con una trasparenza garantita dagli organi preposti! Tutti i concorrenti, per quel principio di meritocrazia fino ad ora calpestato, dovranno sapere di giocarsela alla pari, di avere pari chances e pari opportunità di partenza. I più preparati non dovranno temere nulla! Quanto alla rassegna “Estate tra i due mari”, va detto che abbiamo regalato ai nostri cittadini di Ruffano e di Torrepaduli un nutrito cartellone di eventi, un bouquet culturale che ha spaziato dalla musica classica a quella leggera, dal teatro al balletto, dall’enogastronomia alla presentazione di libri, senza dimenticare una rassegna di musica popolare dedicata al mai dimenticato Amedeo De Rosa. Sui palchi di Ruffano e Torrepaduli si sono esibiti Francesco Del Prete, Giuseppe Gullotta, i Modà, Pilar, i Robba de Smuju con Uccio Aloisi e addirittura il Balletto del Sud di Fredy Franzutti. Abbiamo valorizzato le splendide location di Piazza del Popolo, Piazza San Francesco, Piazzetta Giangreco, Piazza Libertà e il suggestivo Largo San Rocco di Torrepaduli. I turisti ed i nostri concittadini hanno potuto apprezzare i talenti delle ruffanesi-doc Valeria Vetruccio ed Elena Marzano. Il tutto è stato realizzato all’insegna della trasparenza amministrativa. La contabilità è facilmente consultabile negli uffici del Comune di Ruffano ai quali può accedere qualunque cittadino per chiedere ogni opportuno chiarimento. La strategia del fango non paga, soprattutto quando viene scientificamente orchestrata nei confronti di una persona che, come il sottoscritto, avrà pure tanti difetti, ma vanta una specchiata moralità che gli consente di guardare tutti negli occhi. Capisco che a qualcuno manchino tanto i giorni infausti di certi festival dalla contabilità poco chiara! Pazienza, se ne facciano una ragione. Con noi è cambiato il modo di amministrare la città”.
Pasquale Gaetani
In risposta all’intervista al consigliere di minoranza del Comune di Ruffano, Marcello Falco, pubblicata su “il Gallo” del16/29 ottobre 2010, riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’assessore alla Cultura e Servizi Sociali del Comune di Ruffano, Pasquale Gaetani.
Attualità
Genitore si scusa con la dirigente del Liceo Comi: “Rivolsi parole gratuitamente ingiuriose”
“Fu solo il frutto di un momento di forte tensione personale”: nella lettera pubblica inviata alla Redazione, l’intento di chiudere bonariamente una vicenda incresciosa risalente al 2024
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di scuse giunta in Redazione dal signor Grazio De Paoli, genitore di uno studente del Liceo Comi. La lettera pubblica è indirizzata alla Dirigente del medesimo istituto. Come si evince dalla stessa comunicazione, inviata alla Redazione per tramite dell’avvocato Francesco Accoto, la presente vale quale presa di coscienza dell’errore commesso e come manifestazione della volontà di chiudere bonariamente una spiacevole vicenda, risalente al 2024. All’epoca, nel mese di settembre, lo scrivente avrebbe rivolto pubblicamente delle parole ingiuriose all’indirizzo della Dirigente e del Liceo.
“In riferimento a quanto accaduto nel settembre 2024, durante l’accoglienza nell’auditorium delle classi prime del Liceo “G. Comi” di Tricase, desidero esprimere alla Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato, e all’intera comunità scolastica, le mie più sincere scuse per le parole e i toni inappropriati usati. Riconosco che il mio intervento è stato inopportuno, errato, offensivo e non riflette il rispetto e la stima che invece avrebbe dovuto avere la Dirigente e dell’Istituto e tutti gli altri addetti, che si sono distinti per serietà, attenzione e professionalità nelle numerose attività scolastiche ed extracurriculari svolte.
Le mie parole, gratuitamente offensive, pronunciate in quella circostanza nell’auditorium del Liceo “G. Comi”, sono state solo il frutto di un momento di forte tensione personale, senza alcuna responsabilità da parte della Dirigente scolastica, Prof.ssa Antonella Cazzato né di tutta la scuola. Per quanto ho potuto constatare il Liceo “G. Comi” ha sempre garantito un percorso formativo di elevata qualità, e il personale docente e non docente, insieme alla Dirigente, si è sempre mostrato all’altezza del proprio compito educativo verso mio figlio assicurandogli un ottimo percorso scolastico quinquennale”.
Attualità
Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo
Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase
Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.
Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.

A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.
Approfondimenti
Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”
Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…
L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.
Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.
Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.
Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.
“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”
Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.
Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.
Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.
Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.
Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”
E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.
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