Attualità
Stefania Mandurino: “Ci aspetta un’altra estate coi fiocchi”
L’estate è alle porte, ma all’APT è già tempo di bilanci. Soprattutto per il commissario Stefania Mandurino, che sta consumando gli ultimi giorni alla guida
L’estate è alle porte, ma all’APT è già tempo di bilanci. Soprattutto per il commissario Stefania Mandurino, che sta consumando gli ultimi giorni alla guida dell’Azienda di Promozione Turistica leccese, in attesa che si completino le formalità per l’insediamento del nuovo direttore generale, Giancarlo Piccirillo, da poco nominato. “Siamo già in piena attività turistica”, esordisce la Mandurino, “e ci ha fatto piacere constatare come la prima settimana di giugno sia andata anche oltre le previsioni viste le numerosissime presenze di turisti non solo nelle città d’arte ma anche nei luoghi più strettamente legati al turismo balneare. Il tutto in un sistema già pronto ad accogliere con strutture ricettive, villaggi, stabilimenti balneari, ecc., che hanno avviato la loro attività stagionale al contrario di quanto accadeva negli anni passati quando aprivano più tardi”.
Per la stagione 2011, “pur non avendo dati attendibili da poter spendere, credo di poter dire che si confermerà il percorso di crescita del turismo salentino e pugliese che ha caratterizzato gli ultimi anni. Il 2010 si è chiuso con un +12% di presenze, idem l’anno prima. Per come è andata nel corso delle vacanze di Pasqua, per le presenze del ponte del 2 giugno e, soprattutto, per quello che si sente sul Salento e sulla Puglia fra gli operatori turistici nazionali ed internazionali, presso le fiere di settore, nelle associazioni di categoria e nelle città di partenza degli aerei che collegano Bari e Brindisi con tanti importanti bacini di utenza nazionali ed europei, ho motivo di pensare che anche questo sarà un anno di crescita e di consolidamento del lavoro fatto in questi anni”. Possiamo dire che nonostante la crisi il Salento tiene? “La crisi incide sul costo dei soggiorni e sul margine di contribuzione degli operatori turistici, i quali si lamentano perché riescono sì a mantenere una presenza importante nelle loro strutture, però spesso a discapito del margine di contribuzione e retribuzione che si assottiglia sempre di più. Però il Salento tiene. Perché piace alle famiglie coi bambini, ai giovani, ai turisti che cercano luoghi nuovi e vacanze emozionali. E poi il rapporto con la gente del posto e il grande fervore culturale che tutta la nostra regione sta riuscendo ad esprimere, insieme ad un miglioramento complessivo dei servizi turistici dovuto soprattutto agli sforzi dei nostri imprenditori, fanno sì che il settore continui a dare soddisfazioni”. Che cosa manca ancora al Salento per essere al top? “I margini di miglioramento sono tanti. Ma se proprio devo indicare un deficit, è quello di un sistema di mobilità interna ancora inefficiente. Abbiamo implementato notevolmente il sistema dell’accessibilità soprattutto con quei voli per Bari e Brindisi inimmaginabili solo 4-5 anni fa. Ma poi c’è oggettivamente un problema di mobilità sul territorio perché arrivati a Brindisi, a Bari piuttosto che alla stazione di Lecce, il turista non ha a disposizione una rete pubblica efficiente e questo incide sull’anello della filiera. Ci manca anche tutta una serie di servizi di attività finalizzati ai vari prodotti turistici. Parlare di turismo culturale vuol dire organizzare una serie di attività e professioni per questo; allo stesso modo, se si tratta di turismo naturalistico, percorsi cicloturistici, turismo enogastronomico, ecc. Tutte queste espressioni devono inevitabilmente comportare la costruzione di vere e proprie filiere di servizi turistici e le filiere presuppongono attività, professioni ed anche una sinergia pubblico-privato molto forte”.
Per tanti anni si è detto della necessità di fare sistema: a che punto è il Salento? “Ci sono stati percorsi enormi di crescita in tal senso. E il sistema deve essere inteso con una trasversalità totale: non solo tutti i Comuni, che non possono ovviamente pensare di fare turismo da soli, ma anche i settori perché il turismo non può prescindere dall’artigianato, dall’enogastronomia e dal sistema di salute, di benessere e di attenzione ambientale. Così come devono essere in rete gli attori del territorio. La Regione, la Provincia, i Comuni, gli imprenditori, le professioni, le associazioni del terzo settore ed anche il mondo della comunicazione, ecc.: tutti devono remare nella stessa direzione. Da questo punto di vista si sono fatti grandi sforzi e sono anche stati raggiunti risultati importanti”. Come già detto, per due anni di seguito c’è stata una crescita di “arrivi” del 12%: quale può essere un obiettivo realistico per questo 2011? “Aumentare soprattutto le presenze di turisti stranieri e di quegli italiani che provengono da regioni più distanti, perché la scelta del Salento non deve essere fatta solo perché vi si arriva facilmente con la propria auto, ma perché si fanno delle scelte consapevoli partendo da Stoccolma piuttosto che dal Giappone e perché si decide per una vacanza a Lecce e provincia”. La Mandurino ammonisce poi a non cadere nella tentazione di pensare che il turismo debba diventare l’unica fonte di lavoro e benessere per il Salento: “Sono contraria alle monoculture. Noi siamo anche agricoltura, manifatturiero, conoscenza, cultura e tante altre cose. Altrimenti con il turismo da solo non si va da nessuna parte. Noi abbiamo un territorio da sostenere insieme a tutte le sue peculiarità, le sue storie, le sue tradizioni ed il suo saper fare”. Abbiamo imparato a sostenere il nostro territorio? “Da altre parti non hanno le nostre stesse attenzione e passione per questi temi e mi riferisco soprattutto al mondo della comunicazione che ha compreso il valore di tutto ciò che ci rende unici. Noi salentini amiamo per davvero i nostri muretti a secco, i nostri ulivi, la nostra tradizione culinaria. Certo, tutto questo va sostenuto dalle Istituzioni e da chi è preposto a fare questo per mestiere. E il mio sforzo, quello dell’APT, è sempre stato quello di mettere in rete tutto quello che il territorio esprime al di là dell’aspetto turistico. E alla fine è questo che fa la differenza: non dobbiamo diventare la nuova Las Vegas, il nostro non è un paradiso artificiale ma vero. Non dobbiamo solo raccontare il nostro passato ma offrire agli ospiti quello che di originale, di autentico, abbiamo in questo momento, mettendo in mostra quelli che sono i nostri talenti creativi. Ecco perché dobbiamo fare cultura ed evitare polemiche sterili sugli eventi”.
Per la Mandurino è anche tempo di un bilancio personale a conclusione dei cinque anni di funzione commissariale: “È stata una straordinaria esperienza e sono stati anni bellissimi, in cui il settore turistico e tutto il territorio hanno fatto passi da gigante. E questo non ce lo dicono solo i numeri ma tutto il sistema dell’offerta turistica. Aver partecipato attivamente a questo percorso è per me motivo di orgoglio. E colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno affiancato in questi anni di lavoro impegnativo, di grande responsabilità ma che mi ha regalato grandi soddisfazioni”. Cosa farà Stefania Mandurino “da grande”? “Tornerò a fare l’imprenditrice turistica, attività dalla quale mi era completamente allontanata perché il mio ruolo nell’APT richiedeva impegno totale”.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
“Vita mia”: il film di Winspeare al Torino Film Festival
Il film è stato girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria Di Leuca
La Fondazione Apulia Film Commission e la Regione Puglia saranno presenti alla 43ª edizione del Torino Film Festival con “Vita Mia” di Edoardo Winspeare.
Il nuovo film del regista di Depressa di Tricase, girato in Salento tra Depressa, Sternatia, Tricase e Santa Maria di Leuca, sarà programmato nella sezione Zibaldone mercoledì 26 novembre alle 18,15 (Sala due Cinema Romano- Galleria Subalpina).
Protagonisti della vicenda sono: Dominique Sanda, Celeste Casciaro, Ninni Bruschetta, Ignazio Oliva, Karolina Porcari, Johanna Orsini, Francesca Ziggiotti, Dora Sztarenki, Josef Scholler, con la partecipazione di Stefan Liechtenstein e Christian Liechtenstein.
Il film racconta, attraverso la vita di Didi, il Novecento come una crepa luminosa.
Nobile ungherese in un’Europa attraversata dal fuoco della Storia, Didi assiste da bambina all’arrivo dei nazisti, poi al comunismo, quindi all’esilio.
In Francia cuce per sopravvivere alla Maison Dior, prima di sposare un aristocratico italiano e approdare nel silenzio dorato, ma fragile, del Salento. Il film la ritrae anziana, malata, ancora fiera.
L’arrivo di Vita, giovane pugliese chiamata ad assisterla, innesca un incontro inatteso: due mondi lontani – l’aristocrazia impoverita e la cultura popolare – che imparano a riconoscersi. Tra fatiche quotidiane, pudori e piccoli conflitti, nasce un legame capace di sospendere barriere sociali e politiche.
Il viaggio di Didi in Ungheria, intrapreso per seguire la causa di beatificazione del padre, riapre le ferite profonde della Storia: la Shoah, le colpe sopravvissute, le memorie che reclamano ascolto. Il ritorno nei luoghi dell’infanzia diventa una camera d’eco del “secolo breve”.
Grazie alla presenza forte e semplice di Vita, Didi trova infine un varco: l’accettazione del proprio passato e un fragile approdo alla serenità. In lei si riflettono i traumi e le rinascite di un intero secolo.
“Vita Mia” è prodotto da Stemal Entertainment e Saietta Film con Rai Cinema, il contributo di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020. La distribuzione internazionale è affidata a Beta Cinema.
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
Attualità
Questo non è amore
Progetto strategico della Polizia di Stato per sostenere le vittime e sensibilizzare la società, promuovendo una cultura basata sul genere. Michelle Hunziker testimonial della campagna di sensiziolizzazione
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), prosegue l’impegno della Polizia di Stato nella campagna permanente “…questo non è amore”, realizzata dalla Direzione Centrale Anticrimine.
Le azioni realizzate dalla Polizia di Stato in tale ambito rappresentano un importante impegno istituzionale per il contrasto alla violenza di genere, nell’ottica di contribuire alla realizzazione di un cambiamento culturale più ampio che riguardi l’intera società.
Sul tema della violenza di genere c’è la consapevolezza che molte donne, anche in situazioni di pericolo, non denunciano per paura, per vergogna o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
L’iniziativa “…questo non è amore” intende smontare gli stereotipi e le false credenze legate alla violenza nei confronti delle donne, portando le forze dell’ordine direttamente tra la gente, nei luoghi pubblici con una presenza visibile e rassicurante, fatta di ascolto, accoglienza e informazione.
Ogni anno, le Questure organizzano numerosi eventi di sensibilizzazione sul territorio nazionale dove si registra una consistente partecipazione della cittadinanza.
Proprio grazie a questi incontri informali, è possibile rompere il silenzio e aiutare le donne a riconoscere i segnali di pericolo.
Nel corso degli incontri viene divulgato un opuscolo informativo (a livello cartaceo e digitale) che tratta in modo specifico i temi della violenza domestica e di genere garantendo una prevenzione concreta. Nell’opuscolo ricorda che uscire dalla spirale della violenza è possibile: per questo sono presenti numeri utili, indirizzi dei centri antiviolenza, strumenti normativi previsti dal legislatore, storie di donne che hanno trovato il coraggio di denunciare e molto altro ancora.
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nella prefazione della brochure di quest’anno ha ricordato che «la violenza contro le donne non è mai un numero: è una vita violata, una dignità calpestata, un dolore che attraversa l’intera società. Non possiamo limitarci a contarne i casi: ogni femminicidio è una ferita che riguarda tutti, istituzioni e cittadini, e che richiede una risposta corale e responsabile».
Testimonial della nuova edizione è Michelle Hunziker che introducendo l’opuscolo ha affermato: «La tutela delle donne che si ottiene con l’applicazione delle leggi deve essere supportata da un profondo cambiamento culturale, che deve avvenire nella mente e nel cuore di tutti noi. Per questo è importante sensibilizzare, specialmente i più giovani, e accompagnare le vittime di violenza verso il raggiungimento dell’indipendenza economica. Denunciare non è un obbligo né una condanna, semmai un’opportunità. È il primo passo per essere, o tornare a essere, sicure, autonome, libere».
Per questo motivo, “…questo non è amore” rappresenta un progetto strategico che mira a sostenere le vittime e alla sensibilizzazione della società, promuovendo una cultura basata sul genere.
L’attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato si rivolge anche agli autori delle violenze grazie all’impegno delle Questure, dei centri antiviolenza e degli ospedali che hanno reso operativo il Protocollo Zeus.
Al momento dell’esecuzione del provvedimento di Ammonimento del Questore, l’autore delle condotte viene informato della presenza sul territorio di centri specializzati che si occupano di offrire un percorso integrato sulla consapevolezza del disvalore sociale e penale delle condotte tenute.
In molti casi l’autore delle condotte che riesce a seguire il percorso psicologico riesce a interrompere la spirale della violenza e gestire gli eventuali eventi successivi, evitando la recidiva.
Nell’ottica di favorire uno scambio costante di informazioni e competenze per un intervento integrato e multidisciplinare a tutela delle vittime, sono stati sottoscritti numerosi i protocolli di collaborazione tra la Polizia di Stato e la società civile per lo sviluppo di campagne di informazione e sensibilizzazione.
Le intese siglate prevedono l’attivazione di reti territoriali per un supporto immediato e coordinato posto a tutela non solo delle donne, ma anche dei figli esposti alla violenza subita dalle madri.
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
Attualità
Ruote nella Storia a Tricase, l’eleganza della memoria
Tra storia, mare e motori, al volante di oltre cinquanta auto d’epoca, la tappa nel Salento del viaggio di ACI e ACI Storico alla scoperta dei luoghi più belli d’Italia. Il Presidente di Automobile Club Lecce Francesco Saverio Sticchi Damiani: «Questa edizione sarà ricordata a lungo». Il sindaco di Tricase Antonio De Donno: «Evento che ha portato Tricase in tutta Italia grazie anche allo spot girato da Helen Mirren e Taylor Hackford»
📍 Segui il Gallo
Live News su WhatsApp 👉 clicca qui
Le protagoniste assolute della tappa salentina di Ruote nella Storia sono state le oltre cinquanta eleganti vetture d’epoca che, nel fine settimana scorso, hanno trasformato Tricase in un museo a cielo aperto.
Il pubblico ha potuto ammirare quasi sessant’anni di storia dell’automobile.
Esemplari rari come la Fiat Topolino del 1952 e la Ford F1 del 1950, la raffinata Lancia Aurelia B24 del 1957 insieme alle intramontabili icone degli anni Sessanta e Settanta, dalla Fiat 500 F alla Lancia Fulvia, dalla Fiat X1/9 alle Alfa Romeo Giulia Super e GT 2000.
Gli anni successivi hanno portato in strada modelli come la Citroen Charleston, la Lancia Beta Montecarlo, la Spider Alfa Romeo degli anni Novanta e la Porsche Carrera 4 911 del 2001.
L’edizione organizzata dall’Automobile Club Lecce ha proposto anche un omaggio speciale alla storica casa Lancia, alla quale è stato dedicato un riconoscimento assegnato durante la cerimonia finale dal Lancia Club Italia.
«Questa edizione di Ruote la Storia è partita con il botto, con due premi Oscar, Helen Mirren e Taylor Hackford testimonial ufficiali», ha evidenziato Francesco Saverio Sticchi Damiani, Presidente AC Lecce, «un ringraziamento particolare va alla disponibilità del Comune di Tricase, e in particolare del sindaco Antonio De Donno, che ci ha aiutato a organizzare una tappa di “Ruote nella Storia” veramente unica. Quest’anno, per quanto riguarda la prova di avviamento alla regolarità abbiamo organizzato le due specialità di regolarità a media e con i pressostati. Abbiamo avuto 53 bellissime macchine e mi sento di dire che questa edizione sarà ricordata a lungo»
L’iniziativa, che rientra nel progetto nazionale di ACI Storico e Automobile Club d’Italia, è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Tricase ed è cofinanziata da Coesione Italia 21-27 Puglia, Unione Europea, Repubblica Italiana, Regione Puglia e Pugliapromozione.
Alla riuscita della manifestazione hanno contribuito anche SARA Assicurazioni, CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) Salento, GAL Capo di Santa Maria di Leuca.
Il primo momento della manifestazione si è svolto di sabato pomeriggio nel centro di Tricase, con l’accoglienza all’interno di Palazzo Gallone, dove i presenti hanno potuto osservare un’antica carrozza ottocentesca della famiglia Antonaci dell’Abate, affiancata da una selezione di auto d’epoca esposte anche in piazza Pisanelli.
Nelle sale del GAL Capo di Leuca è stata allestita una mostra documentaria del Museo di Storia Patria di Tricase, dedicata al rapporto tra la comunità e la cultura dei motori.
La serata si è poi conclusa con un incontro divulgativo dedicato al tema della mobilità responsabile e del turismo legato al motorismo storico.
«“Ruote nella Storia” è un evento che non si limita a celebrare il motorismo storico, ma diventa una narrazione collettiva del territorio, della Puglia più autentica», ha evidenziato il sindaco di Tricase Antonio De Donno, «qui a Tricase, nel più bel salotto del Salento, ha sancito un legame indissolubile fra la città e chi ha cura di gioielli del passato che tramandano valori di passioni, lavoro e maestria italiani. Grazie alla famiglia Sticchi Damiani, a Francesco e al presidente Angelo, che rappresentano un pezzo di storia dell’automotive nazionale ed internazionale. Un evento che ha portato Tricase in tutta Italia grazie allo spot girato per la promozione nazionale da Helen Mirren e Taylor Hackford, che non finiremo mai di ringraziare».
- L’Alfa Romeo Giulia tra i muretti a secco
- La chiesa di San Domenico fa da sfondo a Ruote nella Storia
- Un momento della manifestazione svoltasi a Tricase
La domenica si è aperta presto in piazza Pisanelli, dove le vetture hanno fatto il loro ingresso per il raduno ufficiale.
I partecipanti hanno condiviso una colazione con degustazione del tradizionale pasticciotto, offerta dal Comune, prima di iniziare una passeggiata guidata nel centro storico
Successivamente la carovana ha attraversato il territorio in un percorso panoramico che ha toccato Andrano, Marina Serra e Tricase Porto, un paesaggio incantevole fatto di ulivi secolari, muretti a secco e masserie, fino a raggiungere la Quercia Vallonea, uno dei simboli naturalistici più imponenti del Salento.
L’itinerario ha ospitato due prove di avviamento alla regolarità: la prova a media denominata Vallonea, e la prova cronometrata Marina Serra.
Vincitore assoluto il leccese Flavio Greco, insieme a Maria Carla Fornari dominatore anche della prova a media a bordo della Fiat X 1/9 del 1973 di proprietà; sul podio anche Giuseppe Peschiulli, di Casarano, con Rossella Borgia su un’Alfa Romeo Giulia Spider del 1973 leader anche nella prova a tubi, e il barese Raffaele Tiberino con Luciana Pagliara su Alfa Romeo GT 2000 del 1973.
Il pranzo conviviale al ristorante Bellavista ha chiuso la manifestazione, con la consegna dei premi alle vetture più meritevoli e del Premio Speciale Lancia, assegnato alla Fulvia berlina del 1971 di Giovanni Tasco.
La targa del Lancia Club Italia ufficiale è stata consegnata da Pietro Iaquinta alla Beta Coupé del 1980 di Giuseppe Piscopo.
Una giuria di esperti ha conferito il premio Eleganza alla Aston Martin DB7 Volante, anno 1997, di proprietà di Livio Cesare Ziani, mentre la coppa per la storicità è stata assegnata alla Alfa Romeo Giulia Spider del 1964, guidata da Emilio Ampolo e Silvana Fuso.
Il premio simpatia, votato direttamente dai partecipanti, è stato conferito alla mitica Autobianchi “Bianchina” del 1963 di Emanuele Sergi.
- La Balilla
- L’Aurelia
-
Cronaca2 settimane faScontro frontale sulla SS275, morta una donna
-
Cronaca3 giorni faColpo alla criminalità organizzata: 22 arresti
-
Cronaca3 giorni faTricase: sequestrata villa con piscina
-
Cronaca2 settimane faTricase, ennesimo colpo al distributore automatico
-
Attualità1 settimana faDolcemente, di Tricase, eccellenza italiana della pasticceria
-
Cronaca2 settimane faRitrovata a Morciano l’auto rubata al sindaco di Tricase
-
Casarano5 giorni faLecce, Gallipoli, Casarano, Taurisano e Tricase: un arresto, denunce e segnalazioni
-
Attualità1 settimana fa“Prima di restaurare la piazza comunale, la ditta mette in vendita i cordoli su Facebook”








