Lecce
Parte l’avventura del Club Scherma Lecce
Tutto pronto per il via alla nuova stagione agonistica che vedrà gli atleti del Club Scherma Lecce impegnati il prossimo weekend a Napoli, per disputare la Prima Prova
Tutto pronto per il via alla nuova stagione agonistica che vedrà gli atleti del Club Scherma Lecce impegnati il prossimo weekend a Napoli, per disputare la Prima Prova Nazionale Cadetti. La società leccese peraltro, è reduce dalla visita – in terra siciliana – ai rappresentanti italiani protagonisti ai Mondiali di Scherma ospitati a Catania. I fratelli leccesi Alessandra e Giulio Martina (i quali dal Club Scherma Lecce sono approdati al prestigioso Club Scherma Roma), hanno potuto sostenere – insieme al resto della delegazione del club leccese – il neocampione mondiale, Paolo Pizzo (anche lui in forza al Club Scherma Roma), il quale ha promesso una sua visita presso la Sala d’Armi leccese, in Via Stomeo. Dopo l’esperienza vissuta ad incoraggiare gli azzurri, i due schermidori del Club Scherma Lecce, sono pronti a salire in pedana – per la specialità Spada Maschile – allestita a Napoli, manifestazione in programma il prossimo weekend. Ad incoraggiare i due alfieri del Club Scherma Lecce – Giulio Montesardo e Marco Massari – la presidente Sari Greco: «Un grande in bocca al lupo a tutti i miei atleti che anche questa stagione (2011/12) hanno continuato a vestire i colori del nostro club, con la voglia di iniziare a rivivere le emozioni bellissime che questo sport riesce a regalare – commenta la presidente del Club Scherma Lecce – Consapevole che la scherma continua ad attraversare un periodo particolarmente “d’oro”, che ci proietta fiduciosi, peraltro alle imminenti Olimpiadi di Londra, affrontiamo il nuovo anno con l’impegno di sempre, sperando che i nostri allievi siano sempre protagonisti di momenti indimenticabili. Una gioia sportiva che la scherma riesce a farci vivere, non solo in pedana ma soprattutto nella nostra Sala d’Armi di Via Stomeo a Lecce. Un grandissimo in bocca al lupo al maestro Alessandro Rubino, esempio lodevole di “maestro di vita”, come spesso accade in questo sport, il quale, lavorando in silenzio, in soli cinque anni, ha regalato a tantissimi nostri atleti, la gioia di essere protagonisti tante volte, molti dei quali riuscendo a portarli sul gradino più alto del podio. A lui e a tutto lo staff, rinnovo la mia totale fiducia e i complimenti per il lavoro svolto finora, portato avanti con serietà e tanta passione. Questo percorso di crescita – conclude la presiedente Greco – è stato certificato anche dalla volontà, da parte di tre allievi del maestro Rubino, di iscriversi al Corso per Istruttori di Scherma di I Livello. Si tratta dei leccesi, Marco Marra, Nico Brindisino e Chiara Spedicato, i quali, oltre a continuare ad essere dei validi atleti, saranno anche impegnati in un nuovo percorso formativo che sicuramente completerà la loro crescita schermistica. Anche a loro, un grandissimo in bocca al lupo». Nei giorni scorsi difatti, hanno avuto inizio le lezioni per il Corso Istruttori I livello (ex istruttori regionali) organizzato dal Comitato Regionale FIS Puglia in collaborazione con la Scuola Regionale dello Sport del Coni. Le prime lezioni si sono svolte sabato 15 ottobre presso la sede del Club Scherma Bari. Si riparte domenica 23 ottobre (dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00) presso la sede del CAF di spada Lame Azzurre Brindisi con una lezione di fioretto per complessive otto ore a cura di Franco Lionetti.
Attualità
“In preda alla propaganda: transizione sessuale non può essere strumentalizzata in campagna elettorale”
La riflessione degli ex consiglieri comunali, rispettivamente di Casarano e Tricase, Enrico Giuranno e Francesca Sodero
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“Tra le sciagure dei tempi che corrono sembra oramai inevitabile annoverare una comunicazione politica sempre più aggressiva, sguaiata e confusa.
Soprattutto, incurante della complessità e della delicatezza di alcune specifiche problematiche individuali e sociali per le quali ci si dovrebbe aspettare che il sistema politico porti avanti analisi imparziali, proposte equilibrate ed un’informazione caratterizzata da chiarezza e sobrietà.
Questa tendenza, di per sé dannosa, assume i caratteri della pericolosità quando prende di mira bambini, adolescenti e giovanissimi in genere, in un momento storico in cui queste generazioni iniziano a manifestare un diffuso e profondo disagio esistenziale, cui fa da sfondo un sempre più radicato nichilismo.
La politica non dovrebbe sguazzare in questo mare di insicurezze e fragilità per le proprie campagne di marketing.
Invece, sembra approfittarne esattamente come farebbe una qualunque impresa per vendere i propri prodotti.
Lo fa soprattutto cavalcando il tema dei diritti civili, uno dei pochi su cui centro-destra e centro-sinistra tentano di marcare le proprie differenze sostanziali, mentre all’interno del centro-sinistra i partiti fanno a gara per proporsi come migliori portavoce di talune istanze, alzando sempre più l’asticella dell’aggressività della comunicazione politica.
Peccato però che queste degenerazioni nel modo di fare politica, oltre a non apportare alcun concreto beneficio al Paese, possono raggiungere livelli allarmanti di rischio nell’alimentare disagio e confusione nei giovani, proprio nel momento in cui si discute su come sostenerli nell’educazione al rispetto, alle emozioni e all’affettività, che sembrano smarriti.
E veniamo al recente caso che ha destato la nostra attenzione e sul quale teniamo ad esprimere il nostro disappunto, nella sincera speranza che spinga ad un’ampia e seria riflessione.
Ci riferiamo al post dai toni trionfalistici pubblicato sulla pagina social del gruppo di Lecce di un partito nazionale a commento della sentenza con cui il Tribunale civile ha autorizzato il cambiamento del sesso e del nome ad una giovane persona trans.
Il post, che rilancia il titolo di un articolo di stampa contenente un “evviva!” di troppo, sembra portare avanti, per quanto confusamente, l’idea che il percorso sanitario e giuridico previsto per l’avvio dei trattamenti per la disforia di genere e per il cambiamento di sesso vada semplificato e reso agevole.
Emerge, ci tocca notare, un totale appiattimento sulle istanze di parte della comunità queer, in cui si perde completamente di vista il perseguimento della salute fisica e psichica della persona in quanto tale.
Non traspare nessuna traccia di un’adeguata considerazione delle esperienze che, soprattutto nei Paesi che per primi hanno regolamentato e gestito i percorsi di cambiamento di genere, raccontano storie drammatiche di ripensamenti e di cause giudiziarie contro le strutture sanitarie per l’inadeguatezza del supporto psicologico erogato.
Nessuna imparziale riflessione sui rischi derivanti dalla somministrazione dei bloccanti della pubertà e sullo status di soggetto medicalizzato a vita che queste scelte comportano.
Nessuna manifesta sensibilità rispetto alle problematiche generazionali del tutto peculiari che i giovanissmi del nostro tempo stanno attraversando e che potrebbero canalizzare la confusione provocata dall’eccesso di stimoli e di messaggi persuasivi, ma anche dalle sempre più diffuse neuroatipicità, in direzioni sbagliate e di sofferenza, in presenza di un approccio ideologico o superficiale nei riguardi di queste delicate tematiche.
L’argomento meriterebbe molto più spazio e non è questa la sede adeguata, né siamo noi dotati delle competenze necessarie per sviscerarlo.
Quello che però riteniamo doveroso fare è condividere questa riflessione per tenere vivo un dibattito che non può e non deve essere lasciato nelle mani dei partiti ma fatto proprio e difeso dalla società civile per orientare le scelte che i politici dei nostri giorni non sono evidentemente in grado di affrontare con la dovuta serietà, mentre rincorrono scampoli di consenso”.
Enrico Giuranno
Francesca Sodero
Cronaca
Neonato positivo alla cocaina alla nascita, tolto ai genitori
Il piccolo, nato lo scorso 17 ottobre, presentava tremori sospetti alla nascita, subito dopo il parto è stato ricoverato e tenuto sotto osservazione nel reparto di Neonatologia…
Il Tribunale per i minorenni di Lecce dispone l’affidamento provvisorio a dei parenti di un neonato trovato positivo alla cocaina., dopo i test tossicologici.
Ora si cercherà di capire, coadiuvati dai servizi sociali, se i genitori sono idonei a far crescere il piccolo con loro.
Il piccolo, nato a Lecce al “Vito Fazzi”, lo scorso 17 ottobre, presentava tremori sospetti alla nascita, subito dopo il parto è stato ricoverato e tenuto sotto osservazione nel reparto di Neonatologia.
Dopo settimane di controlli, ritenuto il bimbo ormai fuori pericolo, è stato dimesso ed affidato ai parenti.
A destare preoccupazione nel personale medico, al momento della nascita, erano stati i tremori sospetti del piccolo, la madre, invece, era risultata negativa.
I sanitari non escludono che la donna sia potuta entrare in contatto con la cocaina diversi giorni prima del parto, questo avrebbe permesso di annullarne le tracce, mentre sarebbero rimaste nel corpo del neonato.
Cronaca
Avevano 20 chili di hashish nella Mercedes. Due arrestati
I due spacciatori sono incappati in un controllo della polizia che, dopo averli fermati, ha perquisito l’auto parcheggiata vicino. Per I due arrestati si sono aperte le porte del carcere di Borgo San Nicola
Nel corso dei controlli straordinari del territorio disposti dal Questore della provincia di Lecce Giampietro Lionetti, le pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Puglia Meridionale, durante il pattugliamento di una zona periferica di Lecce, hanno notato due uomini a piedi intenti a parlare con un’altra persona in un’auto.
I poliziotti hanno deciso di effettuare un controllo sul gruppo di persone notando subito subito che le tasche di uno dei tre, un 39nne di Lecce, erano eccessivamente rigonfie.
Insospettiti, lo hanno invitato a esibirne il contenuto che consisteva in un taglierino, un portafogli contenente una dose di cocaina del peso di oltre un grammo, due smartphone e un mazzo di chiavi di una Mercedes, che era parcheggiata nelle vicinanze e di proprietà dell’altro uomo fermato, un 36nne di San Pietro Vernotico.
Il veicolo è stato perquisito e, a bordo, sono stati rinvenuti 199 panetti di hashish, contenuti in parte in un borsone e altri distribuiti sotto ai sedili, per un peso complessivo di oltre 20 chilogrammi.
Si è proceduto, così, alla perquisizione domiciliare del proprietario del veicolo e nell’abitazione i poliziotti hanno trovato un altro pezzo di hashish di oltre 50 grammi, due dosi di cocaina di oltre 10 grammi e materiale vario utile per il confezionamento dello stupefacente.
Rinvenuti anche 1.085 euro in contanti.
La perquisizione personale del terzo fermato, un uomo di 33 anni di origini albanesi, ha portato, invece, al rinvenimento di una cipollina di cellophane contenente 0,33 grammi di cocaina.
Il 39nne leccese e il 36nne di San Pietro Vernotico sono stati arrestati dai poliziotti e associati presso la locale Casa Circondariale.
Tutto il materiale rinvenuto, compreso il veicolo contenente il quantitativo di droga, è stato posto sotto sequestro.
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