Castrignano del Capo
Sbarco di migranti a Leuca
Un barca a vela con a bordo 75 persone è stata intercettata da una motovedetta della Guardia di Finanza a poche miglia dalla costa e scortata fino al porto
Nel tardo pomeriggio di ieri, al largo della costa salentina, i mezzi aeronavali impiegati nell’ambito della “Joint Operation THEMIS 2020” coordinata dall’International Coordination Center di Frontex istituito presso il Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Pratica di Mare, hanno localizzato e monitorato una barca a vela sospettata di trasportare migranti irregolari che dirigeva verso le coste italiane.
In piena notte e con condizioni marine avverse che hanno reso difficoltose le operazioni, al largo di Leuca, le unità navali delle Fiamme Gialle del Reparto Operativo Aeronavale di Bari e del Gruppo Aeronavale di Taranto, hanno fermato il veliero che navigava verso le coste salentine alla ricerca di un approdo sicuro.
Il veliero, nominato “Nisan”, di colore bianco e lungo circa 15 metri, è stato scortato dai finanzieri di mare, presso il porto di Santa Maria di Leuca e sottoposto a sequestro.
I 75 migranti, tutti maschi, (tra cui 6 minori non accompagnati), bengalesi e pakistani, da giorni stipati sottocoperta, sono stati fatti sbarcare nel porto di Leuca e poi condotti presso l’Hot Spot di Taranto per gli accertamenti di rito, mentre i due skipper, di nazionalità ucraina, sono stati tratti in arresto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’operazione aeronavale di questa notte, compiuta a pochi giorni dal recente fermo di un’altra barca a vela, al largo di Gallipoli, con 32 migranti a bordo e l’arresto di due scafisti turchi, conferma ancora una volta, l’efficacia del sistematico e integrato dispositivo di presidio marittimo messo in atto in Puglia dalla Guardia di Finanza quale “polizia del mare” a contrasto dei traffici illeciti rivolti verso le coste nazionali e dell’Unione Europea.
Dall’inizio dell’anno, sono 21 gli scafisti arrestati e 16 le imbarcazioni sequestrate dalla Guardia di Finanza, in Puglia.
Castrignano del Capo
Castrignano del Capo: arrestato spacciatore, era ai domiciliari
Il 56enne del posto Filippo Costanzo è stato trovatop in possesso di droga e per lui si sono aperte le porte del carcere leccese di Borgo San Nicola
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I carabinieri della Stazione di Castrignano del Capo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sostituzione della misura coercitiva degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Il provvedimento riguarda Filippo Costanzo, 56 anni, sempre di Castrignano del Capo.
Il 56enne era stato fermato dagli agenti di polizia del Commissariato di Taurisano nel novembre scorso e sottoposto ai domiciliari.
questa volta è stato fermato dai carabinieri e sempre per detenzione ai fini di spaccio.
Solo pochi giorni fa infatti, gli uomini dell’Arma avevano proceduto al controllo dell’uomo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, dando seguito ad una perquisizione domiciliare.
In tale circostanza è stato trovato in possesso di grammi 6 di marijuana già confezionata e pronta per essere ceduta.
A seguito di ciò l’uomo è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria quale detentore di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre quanto rinvenuto è stato invece sottoposto a sequestro.
Ieri mattina, quindi, i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza e per l’uomo, al termine delle formalità di rito, si sono aperte le porte della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” del capoluogo salentino.
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Castrignano del Capo
Castrignano del Capo, altro colpo della Banda del Postamat
Poco prima delle 5 i ladri, con il collaudato metodo della marmotta hanno asportato l’erogatore automatico di banconote
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Alba col botto a Castrignano del Capo.
Non erano neanche le 5 del mattino quando un boato ha svegliato molti dei residenti.
La deflagrazione arrivava da via Grassi dove è tornata a colpire la banda dei postamat.
Con il collaudato il metodo della marmotta (viene infilato dell’esplosivo nella feritoia dello sportello automatico da dove vengono erogati i contanti, proprio come una marmotta che si infila in tana) hanno asportato l’erogatore automatico di banconote.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Tricase che come prima cosa hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti della zona, alla ricerca di elementi utili all’identificazione dei malviventi.
Secondo le prime notizie trapelate ad agire sarebbero stati almeno in due, incappucciati, e sarebbero giunti sul posto (e poi scappati) a bordo di una Y10.
Non è ancora dato sapere quale sia stato il bottino del colpo portato a termine.
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