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Attualità

Casarano: ok la cittadinanza a Zaki, però…

Patrick cittadino onorario casaranese? Ben venga! Insieme però a tutti gli altri che come lui sono innocenti ma che, per loro sfortuna, non hanno nemmeno l’onore di esser nominati a Sanremo e continuano a marcire in 6 in una cella in attesa che il giudice torni dalle ferie o dallo smartworking o nella speranza che il cancelliere non si perda una fotocopia del loro fascicolo

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La minoranza consiliare di Casarano non demorde e, dopo aver preso contatti con il Presidente del Consiglio Comunale, Giampiero Marrella, dopo una prima istanza dello scorso dicembre, è pronta a ripresentare l’Ordine del Giorno per il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki.


Probabilmente ormai tutti sapranno delle vicissitudini giudiziarie di questo ragazzo egiziano (la cui vicenda è stata ricordata anche da Amadeus dal seguitissimo palco di Sanremo): cittadino egiziano, studente dell’Università di Bologna,  attivista di opposizione e membro di un’Associazione per la difesa dei diritti umani, nel 2019 viene colpito da un ordine di cattura da parte del suo Paese, con l’accusa di  minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie, propaganda per il terrorismo.


Patrick continua comunque a studiare tranquillamente a Bologna ma il 7 febbraio di un anno fa, appena atterrato a il Cairo, viene arrestato in ottemperanza a quel provvedimento per il quale risultava essere latitante.


Da lì in poi, per il povero Patrick inizia un calvario giudiziario e procedurale che, a distanza di oltre un anno, lo vede ancora in uno stato di “carcerazione preventiva” in attesa di un vero e proprio processo.


Da lì in poi, su input di 26 europarlamentari italiani, tutta la comunità internazionale prende a cuore la difficile e ben poco invidiabile situazione di questo ragazzo, intimandone all’Egitto l’immediata scarcerazione.


Sulla scia di queste vicende quindi, l’iniziativa della minoranza consiliare casaranese e l’istanza di concessione della cittadinanza onoraria.


Ma la domanda che sorge è: perché? Ovviamente l’iniziativa è meritoria ed altrettanto ovviamente tutti noi ci auspichiamo che il ragazzo venga al più presto liberato e quindi la domanda completa è: “perché proprio lui?” o meglio, “perché solo lui?”.


Solo nel 2019 e solo nel nostro Paese, le Corti di Appello hanno ritenuto fondate oltre mille richieste di riparazione per ingiusta detenzione (fonte: errorigiudiziari.com) e noi contribuenti abbiamo pagato le relative e giuste compensazioni economiche, alle quali vanno aggiunte tutte quelle che rinunciano a ricorrere o che non riescono a dimostrarlo (attenzione: dati relativi al solo 2019).

La Corte di Strasburgo inoltre ha già più volte richiamato il nostro Paese per aver ecceduto, guarda un po’, proprio nell’istituto della custodia cautelare. E già il fenomeno comincia a toccarci un po’ più da vicino soprattutto se ricordiamo il periodo di “mani pulite” o certe maxi-operazioni anche più attuali che poi si risolvono in un nulla di fatto. Inoltre, non scordiamolo, il ragazzo è egiziano, detenuto in Egitto ed il provvedimento è emanato da uno Stato sovrano e quindi perfettamente legittimo da un punto di vista normativo anche a livello internazionale; oltretutto non si intravedono pericoli per la sua vita (le imputazioni infatti non prevedono la pena di morte) e pare che la madre lo abbia potuto incontrare.


Questo non toglie nulla all’auspicio che Patrick possa essere liberato, anche perché notoriamente le carceri egiziane non sono così confortevoli; ma accanto a lui auspichiamo che venga liberato anche Gennaro Esposito a Poggioreale, Ciccillo Cacace a San Vittore e tutte le centinaia di detenuti che aspettano per tantissimo tempo, il corso della giustizia.


Attenti poi a non cadere nella tentazione di pensare che sia un problema esclusivo dei nostri giorni in quanto il grande Nanni Loy, già nel 197,1 diresse Alberto Sordi in quell’inquietante film “detenuto in attesa di giudizio” che, in un certo qual modo, raccontava proprio gli stessi fatti.


Patrick cittadino onorario casaranese? Ben venga! Insieme però a tutti gli altri che come lui sono innocenti ma che, per loro sfortuna, non hanno nemmeno l’onore di esser nominati a Sanremo e continuano a marcire in 6 in una cella in attesa che il giudice torni dalle ferie o dallo smartworking o nella speranza che il cancelliere non si perda una fotocopia del loro fascicolo.


Perché, purtroppo, in una società come la nostra in cui quel che conta è solo l’evidenza mediatica, ed i problemi si risolvono solo se interviene Striscia la Notizia, sarebbe oltremodo ingeneroso, nei confronti proprio degli ultimi e dei dimenticati, continuare a dare ancora più evidenza a chi già ce l’ha o peggio, fare qualcosa soltanto perché va di moda e perché quella è la tendenza “politicamente corretta” del momento.


Antonio Memmi


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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