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Attualità

Tricase, passi carrabili e Tari: «Accertamenti come fosse… pesca a strascico!»

Ingiunzioni di pagamento relative all’accertamento fiscale delle tasse comunali del 2017: ne sono state consegnate diverse centinaia e il numero aumenterà nei prossimi giorni. Il Cantiere Civico: «La società di riscossione ha dato la sua interpretazione alla norma, chiaramente mirata a far aumentare le entrate. Crediamo sia urgente e indifferibile un intervento tecnico e politico dell’amministrazione che chiarisca come si debba applicare la norma.  Affidare la riscossione a società private non significa lavarsene le mani, ignorando i disagi dei cittadini. L’imposizione non deve somigliare o apparire una vessazione con cui si punta a far cassa»

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Nei giorni passati a Tricase molti cittadini sono stati raggiunti da cartelle relative ai passi carrabili, ora, almeno a giudicare dalle lamentele giunte in redazione è la volta di quelle riferite alla tari, la tassa sui rifiuti


Le ingiunzioni di pagamento sono relative all’accertamento fiscale delle tasse comunali del 2017.


Ne sono state consegnate diverse centinaia e, si pensa, cresceranno notevolmente nei prossimi giorni.


Si tratta di accertamenti che mirano a far pagare coloro che non hanno pagato nel tempo dovuto, sia volontariamente che per impossibilità momentanea o per dimenticanza.


Chi paga in ritardo compie un atto riparativo e di equità nei confronti di chi ha già pagato. Specialmente nel caso della TARI, il cui gettito per legge deve coprire integralmente il costo del servizio. L’importo di chi non paga, infatti, non viene coperto dalle finanze comunali ma viene spalmato sui contribuenti nelle annualità successive.


La premessa, obbligatoria, è quindi che è giusto recuperare quanto non versato e non penalizzare i cittadini che pagano e mette a rischio la qualità del servizio pubblico erogato.


Ci vengono però segnalate alcune anomalie. Segnalazioni raccolte anche dal Cantiere Civico.

I consiglieri comunali di opposizione Carmine Zocco, Gianluca Errico e Giacomo Elia hanno, infatti, emesso una nota con la quale spiegano che «quello che sta accadendo in questi giorni si svolge con modalità molto discutibili».


Secondo lo Statuto dei diritti del contribuente, il cittadino deve essere informato con gli strumenti ordinari su eventuali anomalie della sua posizione contributiva. Lo stesso Statuto stabilisce che “gli atti dell’amministrazione finanziaria devono essere motivati indicando i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione».


Stando a quanto appurato dal Cantiere civico, invece, «le lettere che stanno arrivando sono ingiunzioni vere e proprie. Contengono termini perentori entro cui presentarsi allo sportello e “difendersi”, pena l’aggravio di spese. Si capovolge, dunque, l’onere della prova. L’amministrazione, mediante la società a cui è stata affidata la riscossione dei tributi, invia centinaia (a breve potrebbero essere anche migliaia) di avvisi di accertamento e il cittadino deve difendersi in tempi stretti e con affanno».


Secondo i consiglieri di opposizione «per l’individuazione degli immobili da tassare, si sta procedendo senza rigore e con modalità che ricordano la “pesca a strascico”: si individuano i dati catastali riferibili agli immobili di ogni cittadino proprietario e si considerano passibili di tassazione, incuranti che esistano o meno le condizioni per farlo. A volte si tratta di locali in zone rurali (persino pajare abbandonate o non agibili). È utile ricordare che sempre lo Statuto afferma che non è sanzionabile il contribuente se la violazione dipende da “obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma”. E le incertezze non mancano: pensiamo all’interpretazione dell’art. 23 del regolamento TARI dove è scritto che “sono soggetti al tributo tutti i locali comunque denominati[…] e qualunque sia la loro destinazione e il loro uso, suscettibili di produrre rifiuti urbani…” E continua “Si considerano soggetti tutti i locali predisposti all’uso, anche se di fatto non utilizzati. Si considerano tali quelli dotati almeno di fornitura elettrica o di arredamento e, per i locali a uso non domestico, quelli forniti di impianti, attrezzature o in cui sia stato ufficialmente autorizzato l’esercizio di un’attività nei locali medesimi».


Dal Cantiere si chiedono: «Come possono essere considerati “produttori di rifiuti” i locali di campagna (capannoni, lamie, pajare) non utilizzati per attività e senza fornitura elettrica?  Eppure molte richieste di pagamento sono state fatte per questa tipologia di locali, spesso ridotti a testimonianza quasi “museale” di quando erano luoghi di lavoro agricolo».


Poi l’affondo: «La società di riscossione ha dato la sua interpretazione alla norma, chiaramente mirata a far aumentare le entrate. Noi crediamo, invece, che sia urgente e indifferibile un intervento tecnico e politico dell’amministrazione che chiarisca come si debba applicare la norma.  Affidare la riscossione a società private non significa lavarsene le mani, ignorando i disagi dei cittadini. L’imposizione non deve somigliare o apparire una vessazione con cui si punta a far cassa».


Attualità

I Matia Bazar a Taurisano per la festa del Crocefisso

Tutt’oggi nella giornata del 3 maggio la festa inizia fin dalla mattina, quando le famiglie taurisanesi intraprendono un pellegrinaggio rivisitato: raggiungono per una scampagnata l’altura del Manfìo

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C’è una tradizione lunga oltre cent’anni a Taurisano, nata grazie alla devozione di una coppia di coniugi. È la festa del Santissimo Crocefisso, che si celebra ogni anno il 3 maggio, presso l’omonima chiesetta.

Il luogo di culto, ubicato all’ombra di una splendida grande quercia, fu eretto nel 1904 per volere di Vito Schiavano e Maria Marraffa, che ne finanziarono la costruzione.

Da allora, la comunità di Taurisano onora con grande affetto e costanza il culto nei confronti del Santissimo Crocefisso, di cui peraltro è conservata una imponente raffigurazione proprio all’interno della chiesa, realizzata dal maestro cartepestaio leccese Giuseppe Manzo quale riproduzione fedele di un’altra opera presente a Galatone.

Il motivo di questa riproduzione trova senso ancora una volta nella storia dei succitati coniugi Schiavano, i quali erano soliti effettuare, a partire dalla data del loro matrimonio, un pellegrinaggio al Santuario di Galatone, per venerare proprio il miracoloso SS. Crocefisso della Pietà.

Questo pellegrinaggio durò circa trent’anni, fino a quando i due devoti, avendo ormai raggiunto una veneranda età e non potendo sostenere l’estenuante fatica di un viaggio così lungo, fecero appunto erigere, al limite di un fondo di loro proprietà, una cappella dedicata al SS. Crocefisso.

Per tradizione, tutt’oggi nella giornata del 3 maggio la festa inizia fin dalla mattina, quando le famiglie taurisanesi intraprendono un pellegrinaggio rivisitato: raggiungono per una scampagnata l’altura del Manfìo, situata tra Taurisano, Casarano e Ruffano, dove si trova la cripta basiliana del Crocefisso della macchia, in cui è consuetudine celebrare messa proprio in questa ricorrenza.
Dopo aver fatto visita al luogo di culto ci si ferma per trascorrere la giornata in campagna, al calar del sole si ritorna in paese e ci si prepara per la festa tradizionale.

Venerdì 3 maggio le celebrazioni si aprono sulle note della Banda “G. Verdi” di Taurisano e con le messe, delle ore 8 e delle ore 10, presso la Cappella del SS. Crocifisso.

A seguire, alle ore 11, la processione per portare la venerata immagine del Santissimo Crocifisso nella Chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo.
Ci si ritrova nel pomeriggio, alle 18,30, con la santa messa proprio nella Chiesa SS. Apostoli Pietro e Paolo.
Alle 19,30 la processione per le strade del paese. In chiusura dei riti religiosi, lo spettacolo di fuochi d’artificio.

In serata, poi, chiusura col botto. Una storica band della musica italiana salirà sul palcoscenico della festa.

Alle spalle della cappella, in via Pirandello, si esibirà l’iconico gruppo musicale Matia Bazar, due volte vincitore del Festival di Sanremo.
Il concerto avrà inizio alle ore 21, con ingresso libero.

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Tricase Destinazione Autentica 2024, avviso pubblico

Rivolto a soggetti pubblici e o privati, singoli e associati, anche a carattere religioso, ed è finalizzato ad individuare proposte di eventi ed iniziative progettuali di carattere culturale turistico di intrattenimento e spettacolo, da inserire nella programmazione della rassegna. C’è tempo fino al 31 maggio. online anche il bando “Una casa per giovani idee”

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Avviso pubblico per l’individuazione di progetti eventi di iniziativa da inserire nella programmazione culturale e turistica: “Tricase Destinazione Autentica 2024”.

L’amministrazione comunale intende valorizzare i principali attrattori culturali e turistici della città, delle frazioni e delle marine, al fine di promuovere un piano di sviluppo turistico culturale ricco e multidisciplinare.

L’avviso pubblico è rivolto a soggetti pubblici e o privati, singoli e associati, anche a carattere religioso, ed è finalizzato ad individuare proposte di eventi ed iniziative progettuali di carattere culturale turistico di intrattenimento e spettacolo, da inserire nella programmazione della rassegna dal titolo Tricase Destinazione Autentica 2024. Saranno accolte proposte che siano in linea con gli obiettivi prefissati dell’amministrazione comunale, in un’ottica di promozione turistica e riposizionamento competitivo della città. C’è tempo fino al 31 maggio.

Online anche il nuovo bando per “Luoghi Comuni”, “Una casa per giovani idee”. È un’iniziativa delle Politiche giovanili lanciata da Regione Puglia e ARTI Puglia con l’obiettivo di finanziare progetti di innovazione sociale proposti da organizzazioni giovanili, che possono essere accolti e realizzati in spazi pubblici.

C’è tempo fino al 28 maggio 2024 per candidare progetti di innovazione sociale per rivitalizzare la Chiesa della Madonna di Costantinopoli (la “chiesa dei diavoli”) e tutta l’ampia area all’aperto circostante del Comune di Tricase.

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Tricase, Pro Loco: rinnovate le cariche sociali

Nel segno della continuità e del rinnovamento. Paolo Scarascia confermato presidente all’unanimità

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Si è tenuta l’assemblea che ha dato il via al mandato 2024-2028 della Proloco Tricase, l’associazione che si occupa della promozione e valorizzazione turistica, delle potenzialità naturalistiche, ambientali, artistiche, storiche, culturali ed enogastronomiche della Città.

Sarà un Consiglio Direttivo da nove membri ad affiancare Paolo A. Scarascia, riconfermato all’unanimità presidente dell’associazione.

«In questi anni abbiamo lavorato per far sì che Proloco tornasse al centro della vita sociale di Tricase. Lo abbiamo fatto consapevoli dell’importanza e del ruolo istituzionale che gioca la nostra associazione. Dopo iniziative, eventi, collaborazioni e progetti, siamo pronti a fare un altro passo avanti» ha evidenziato Scarascia.

Il consiglio direttivo è composto da Andrea Ciardo, Gabriele Musio, Vito Sabato, Roberta Ferramosca (riconfermata vice presidente), Enzo Tamborrini, Maria Assunta Coppola, Antonia Morciano e Rocco Sparascio.

A loro, si aggiunge il collegio dei probiviri composto da Giovanni Sergi Battocchio, Tommaso Serrano e Francesco Zocco.

«Oltre alle partnership già siglate, il consiglio direttivo e i soci sono già a lavoro per l’organizzazione di iniziative territoriali che coinvolgeranno tutti i rioni, quartieri e frazioni di Tricase», ha concluso il presidente Paolo Scarascia, «vogliamo porre al centro l’importanza della socialità, della partecipazione e della valorizzazione delle peculiarità della Città».

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