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Cronaca

La Bugatti in Salento era un prototipo da produrre in 10 esemplari

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Quasi due mesi dopo, finalmente svelato il mistero della Bugatti a spasso per il Salento.





Non si tratta di un’auto di proprietà di uno sceicco, come era stato fatto credere in inverno. La macchina da 8 milioni di euro che ha attraversato in lungo e in largo il Salento, lasciando tutti a bocca aperta, era un prototipo.




Un esemplare mandato dalla stessa casa madre in provincia di Lecce e Brindisi per percorrere migliaia di chilometri prima di essere replicato in pochissimi veicoli, uno dei quali già prenotato da Cristiano Ronaldo.





È proprio Bugatti a spiegare che “saranno costruiti solo dieci veicoli Bugatti Centodieci. Quantità minime, design eccezionale con una configurazione dinamica di guida unica. In un periodo di mesi, i collaudatori e gli ingegneri Bugatti hanno raccolto dati tecnici e preziosa esperienza nel settore dell’alta velocità, su guida e circuiti, strade di campagna e nel traffico cittadino. Dati che vengono inoltrati a Bugatti Engineering per una meticolosa valutazione. Il prototipo della Centodieci, prossimo alla produzione, ha completato più di 50.000 chilometri di prova dopo essere tornato dalle ultime prove di durata a Nardò in Puglia, nel sud Italia, secondo un dettagliato processo di test”.


Cronaca

Colpito da un fulmine, 42enne muore sulla SS275

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Il violento maltempo che si è abbattuto nel primo pomeriggio sul Basso Salento ha lasciato il segno. Non solo danni, anche una vittima registrata.

Un uomo di 42 anni, originario di Roma, Marco Zampilli il suo nome, è morto mentre era alla guida della sua moto BMW.

Stava percorrendo la strada statale 275 nel territorio di Nociglia quando è stato colpito da un fulmine.

Sul posto sono accorsi i soccorritori in ambulanza e auto medica ma non hanno potuto che constatare il decesso.

Il temporale ha provocato anche degli allagamenti in diversi Comuni. Oltre a tenere alcune zone in blackout per lungo tempo. A Ruffano la luce è mancata per quasi due ore.

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Cronaca

Trasportava organi pronti per il trapianto: multato dall’autovelox

Multato sulla statale dall’autovelox e l’ASL chiede di pagare la multa per non aver comunicato i dati del conducente…

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Corsa contro il tempo con l’auto dell’ASL per trasportare organi appena espiantati dal Vito Fazzi di Lecce al Policlinico di Bari?

Viene multato sulla statale dall’autovelox di Trepuzzi e l’Asl chiede di pagare la multa per non aver comunicato i dati del conducente. Lo “Sportello dei Diritti”: “salvare vite umane non è più un’esimente? Sì cancellino le multe”

Se è la legge a stabilire che lo “stato di necessità” è un’esimente che scrimina il trasgressore da eventuali violazioni del codice della strada forse non lo è più per l’Asl Lecce?

C’è da chiederselo perché se non rientra nel concetto di “stato di necessità” il salvare vite umane destinatarie di organi per la speranza di un trapianto, allora siamo veramente al paradosso così da interpretare le norme solo in senso afflittivo e non in quello per cui sono state create.

È ciò che è accaduto all’autista di un’autovettura dell’Asl di Lecce che a causa di una corsa contro il tempo con l’auto aziendale, con a bordo personale medico per trasportare organi appena espiantati dal Vito Fazzi di Lecce sino al Policlinico di Bari, dove ad attendere c’era un paziente pronto per il trapianto, ha appreso negli scorsi giorni non solo di essere stato multato sulla statale Lecce – Brindisi dal famigerato autovelox di Trepuzzi, ma anche che l’Asl chiede di pagare la multa per non aver comunicato i dati del conducente.

Un fatto a dir poco singolare che merita una più attenta valutazione da parte dell’Asl affinché chieda un intervento da parte del Comando di Polizia di Trepuzzi per annullare i verbali in questione.

Dovrebbe essere noto anche ai profani che l’articolo 4 della L. 689/81 ha stabilito testualmente la non punibilità per colui che ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa.

Il concetto di stato di necessità è contenuto nell’articolo 54 del codice penale che testualmente stabilisce che:  “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.”

Ora, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, se il trasporto di organi destinati a salvare vite umane non costituisce “stato di necessità” ce lo dovranno dire l’Asl e il comando di Polizia Locale di Trepuzzi cui ci rivolgiamo per un’opera di sensibilizzazione affinché non ricada più su nessuno dei dipendenti impegnati nel proprio lavoro, per l’appunto di “salva vita”, anche i costi del proprio personale sacrificio per un’attività che è indispensabile per la collettività quale quella del trasporto di organi.

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Cronaca

Aereo decollato da Corfù con 273 passeggeri, costretto ad atterrare a Brindisi

Pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto dell’isola, uno dei motori del Boeing 757-300 ha preso fuoco…

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I 273 passeggeri del volo Condor DE3665 da Corfù a Düsseldorf hanno vissuto momenti di terrore nelle prime ore di sabato scorso.

Pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto dell’isola, uno dei motori del Boeing 757-300 ha preso fuoco.

L’incidente è stato testimoniato da decine di residenti e turisti dell’isola che hanno ripreso le fiamme sull’aereo con i loro telefoni cellulari, mentre sono state numerose le segnalazioni di un suono forte e assordante, simile a un’esplosione, udito dall’aereo.

Secondo quanto riportato, durante il decollo e a un’altitudine di circa 1.500 piedi, il motore destro dell’aereo iniziò a prendere fuoco e i piloti lo spensero. In quel momento l’aereo stava sorvolando il porto di Corfù e cittadini e visitatori hanno sentito un rumore assordante, come riportato.

Poi, secondo le prime informazioni, l’aereo ha effettuato una virata e si è mosso parallelamente alla pista.

L’aeroporto di Corfù è stato immediatamente messo in stato di allerta e sono state adottate tutte le misure previste dai protocolli di sicurezza in caso di atterraggio di emergenza.

Tuttavia, i piloti hanno deciso di proseguire con l’altro motore. L’aereo si è diretto a nord-ovest di Corfù, a quote comprese tra 6.000 e 8.000 piedi, verso l’aeroporto di Brindisi, in Italia dove è atterrato sano e salvo circa un’ora dopo, alle 21:15 ora locale.

A bordo dell’aereo c’erano 273 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio. I passeggeri, hanno trascorso la notte la notte in un albergo della zona.

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