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Attualità

«Sono Rebecca, Miss Mondo 2022»

Tutte le fasce della kermesse galliplina dedicata alla bellezza

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Mi chiamo Rebecca Arnone, ho 20 anni sono nata e vivo a Torino, ma a Miss Mondo rappresentavo la Val d’Aosta per il mio legame che da sempre ho avuto con questa splendida regione d’Italia. Dopo aver conseguito la maturità scientifica, frequento la facoltà di scienze biologiche presso l’Università di Torino. La mia passione poi diventata vero e proprio lavoro e la moda: faccio infatti la mannequin (indossatrice) sin da quando avevo quindici anni. Il mio tempo libero lo amo passare con i miei amici più cari, mi piace dipingere, ma soprattutto scrivere. La mia più grande passione, infatti, è quella di comporre racconti brevi. Ne ho completati ben 10 e ne vado orgogliosa. Amo la musica metal-rock ed adoro i Maneskin, ne vado pazza diciamo. Ah dimenticavo, mi piace fare centro e scoccare frecce, pratico infatti con tanta passione il tiro a segno con armi corte e lunghe”.


Ha le idee chiare la splendida ventenne piemontese. Rebecca ha un fisico statuario e modellato.


E’ alta infatti 180 centimetri, ha capelli biondi ed occhi castani. Particolari fisici non indifferenti che le fanno tenere la passerella con grande eleganza e disinvoltura.


Rebecca è figlia unica. Il papà, Giovanni Arnone è medico chirurgo all’ospedale Martini di Torino, la mamma Sabrina Predebon, originaria del veneto, è casalinga. Il fidanzato da un anno c’è e si chiama Federico.


E lui il fortunato che gli ha rapito il cuore.


Il mio sogno è quello di riuscire a farmi strada nel mondo dello spettacolo e ringrazio Miss Mondo e la sua organizzazione serie e di livello, per avermi dato questa grande opportunità. A chi dedico questa vittoria? Non ho dubbi. Ai miei genitori ed a tutti coloro che da sempre mi sostengono e credono in me”.






Lo show finale di Miss Mondo 2022


La notte della bellezza di Gallipoli: sobria, elegante e di livello. Si può sintetizzare così, a dire della critica, la finale nazionale di Miss Mondo 2022, che ieri nella splendida cornice di Villa dei Fiori a Gallipoli, ha scelto la rappresentante italiana che a dicembre prossimo rappresenterà l’Italia alla kermesse internazionale di Miss World.


Tanti gli aspetti scenici e coreografici che hanno reso lo spettacolo entusiasmante, una vera e propria passerella, tecnologia interattiva in cui ha trionfato la bellezza. Un evento vetrina che di fatto, e come da tradizione, ha aperto l’estate 2022 degli eventi in Puglia.


Non è stata solo una sfilata, ma una miscela originale di contenuti e percorsi, nei quali le top 25 finaliste del concorso, sono state valorizzate rappresentando al meglio tutte le regioni del Bel Paese. Diversi, infatti, i format con cui si sono dovute misurare nei loro 18 giorni di permanenza a Gallipoli: dai social media al make-up, dallo sport all’outfit, dal portamento al set fotografico, dal model al talent, fino alla conoscenza delle lingue straniere.


A presentare la serata finale è stata la verve di Simone Rugiati abile a districarsi tra le Miss come quando sta ai fornelli.


Con lui ospiti dell’evento Emanuela Aureli, che con le sue imitazioni ha portato sul palco di Villa dei Fiori tanti ospiti e vip del mondo dello spettacolo.


Di rilievo la presenza del noto regista Stefano Reali, che ha raccontato alle Miss, l’importanza dei percorsi formativi per approdare in tv o al cinema, emozionante la performance del cantante Edson D’Alessandro vincitore di Tù Sì Che Vales 2016 e dulcis in fundo il fascino e l’eleganza dell’attore Fabio Fulco che ha incoronato la neo Miss Mondo 2022 Rebecca Arnone, dopo il testa a testa Manuela Noaro.


Special guest della finale, la Miss Mondo 2021, la bellissima Claudia Motta, reduce da un anno straordinario e dalla presenza fissa nel format sportivo di Mediaset “Tiki Taka” condotto da Piero Chiambretti e protagonista della prossima edizione di Donna Avventura su Rai due. Bello, di qualità e soprattutto emozionante, sarà lo show, con in primo piano le 25 finaliste che sfileranno, balleranno e si confronteranno. Il programma è stato scritto dalla direttrice artistica del concorso Maria Rosaria De Simone, i balletti coreografati da Lino Perrone, uomo di spettacolo con alle spalle esperienze in Rai e Mediaset.






Le fasce speciali


Miss Mondo 2022 ha assegnato le sue fasce speciali sponsor.


Miss Mondo Alpak è stata proclamata Greta Narcisi in rappresentanza della regione Umbria.


Miss Caroli Hotels è invece Chiara Helg dell’Emilia Romagna.


L’importante ed ambita fascia Gil Cagné, assegnata da Pablo direttore artistico della nota casa di make-up, è andata alla veneta Sara Dal Molin.


La fascia “Non ci ferma nessuno” collegata al format sociale di Luca Abete, storico inviato di Striscia la Notizia, è andata alla Friulana Giada Santoro.


La fascia moda capelli Philip Martin’s è andata invece alla piemontese Letizia Turco.


Assegnate anche le due altre fasce speciali collegate ai partner della kermesse: Miss Mondo Cdh – Cinema district hub, accompagnata da una borsa di studio ed assegnata da Domenico Barbano amministratore delegato della società, è andata a Francesca Mamè – Lombardia.


La fascia Miss Mondo Actor’s Planet, anch’essa assegnata con importante borsa di studio dal regista Stefano Reali è andata a Daliscia Kalala del Piemonte.


Fasce speciali queste, che si sommane alle altre assegnate nei giorni scorsi e che vedono protagoniste: Francesca Mamè (Lombardia) che si è guadagnata la fascia Miss Social Media, titolo assegnato da Yari Brugnoni di “Not Just Analytics”.


Arianna Galli (Lazio) la fascia Miss Set Fotografico, titolo assegnato da Marco Perulli, fotografo ufficiale del concorso oltre che professionista di livello che lavora da anni nel settore fotografico curando campagne pubblicitarie per varie aziende e posati di celebrity.


A Rebecca Arnone (Valle d’Aosta) assegnata la fascia Miss Model, alla bellezza della Campania Emanuela Sorrentino la fascia Miss Talent, a Daliscia Agnes Kalala (Piemonte) è andata la fascia Miss Outfit, titolo assegnato da Claudia Russo Miss Mondo Italia 2008 ed oggi fashion blogger e giornalista di moda.


A Maria Carmen Crescenzi (Abruzzo) è andata la fascia Miss Sport, a Marika Nardozi (Lazio) la fascia Make-Up scelta da Pablo art director del noto brand Gil Cagnè, ed infine la nona ed ultima fascia speciale di questa primo step della kermesse è andata a Yvonne Di Francia della Campania che si è guadagnata la fascia “People Choice”, praticamente la Miss più votata dal pubblico, contest che ha raccolto oltre 70mila voti.


Intanto c’è da sottolineare anche l’aspetto, non meno importante che riguarda la promozione del territorio. In questi giorni Gallipoli, baciata dal sole e dal mare cristallino, ha continuato a riempiersi e colorarsi di bellezza, con miss, influencer, visagisti, artisti e tanti volti noti di spettacolo e tv che tra selfies, stories e scatti dei paparazzi, hanno fatto la spola tra il lungomare, il centro storico ed il centro commerciale della città jonica, animando le splendide location che di volta in volta ospitano le Miss Mondo.






 


Attualità

Santa Cesarea Terme: lasciatemi dire…

Considerazioni a margine di Annibale Elia, consigliere d’opposizione dal 1975 al 1980 e vice sindaco in tutti gli anni ’80

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Prendendo spunto dal docufilm di Alfredo De Giuseppe, “Santa Cesarea, splendore e disperazione, Annibale Elia che ha vissuto da di dentro numerosi anni della politica del paese (consigliere d’opposizione dal 1975 al 1980 e vice sindaco in tutti gli anni Ottanta) ci ha consegnato alcune sue “considerazioni a margine” che vi proponiamo di seguito.

«Il documentario ci ha mostrato la bellezza di un posto che abbiamo sempre amato.

Splendida la fotografia perché bella è lei: Santa Cesarea dono della creazione. E poi…

Intanto un falso assoluto: nel perimetro urbano del capoluogo comunale, ossia Santa Cesarea non vi è un caso, che sia uno, di costruzione abusiva

Il Comune di Santa Cesarea Terme si è dotato di PRG nel 1970.

Lo stesso può essere oggetto di critica come lo è stato.

Chi lo ha adottato ha forse avuto una visione troppo ottimistica, tant’è che a distanza di 50 anni il maggior numero di comparti non è stato attuato.

Una visione ottimistica ed un indirizzo di scuola urbanistica, allora imperante, che ha permeato lo studio, che non è stato recepito dalla popolazione.

Anzi… il primo comparto realizzato a Vitigliano nel 1981. A Santa Cesarea intorno al 2000.

Questa forse la prima causa di una decadenza via via accentuatasi nel tempo.

Quella che possiamo definire la Santa Cesarea storica è una serie di villette, di palazzi, di abitazioni, tutte in bello stile e che formano il panorama che ammiriamo!

Poi il blocco delle costruzioni durato circa 30 anni ha fatto fuggire da Santa Cesarea quella borghesia che l’aveva resa bella e accogliente.

Aggiungasi le previsioni di PRG che privilegiavano le case o villette a schiera… e l’abbandono (da parte dei borghesi) diventa pressoché totale.

Una parola, per amor di verità, sul blocco: la colpa totale della politica.

Gli assertori del PRG convinti che poi il popolo capirà; i contrari hanno intravisto la possibilità di sostituirsi al comando, cavalcando la protesta e fomentando la paura.

Indicare però i ruderi di quelle che dovevano essere le case dei pescatori come abusivismi edilizi, è un falso storico.

Costruite negli anni 50, lasciate a metà a seguito del fallimento della cooperativa che le aveva ideate e le stava costruendo, ignorate (!) dai proprietari del terreno… non realizzato il comparto previsto nel PRG come Servizi per il turismo e la balneazione.

È sicuramente vero, come si è voluto indicare nel documentario, che le comunità di Cerfignano e Vitigliano non si sono (ancora!) amalgamate.

Ne è prova che soltanto le prime elezioni del dopoguerra hanno visto un sindaco che non fosse di Cerfignano.

Ma se all’origine la perla rifulse, vuol dire che quella causa non è così fondamentale.

Oggi quella che si è voluta chiamare disperazione è dovuta ad una mancanza di visione che, come accennato dal prof. Cuccodoro, non ha voluto tenere e non tiene conto dell’identità di una realtà territoriale.

All’origine della costruzione di Santa Cesarea era quasi obbligatorio, data la ridotta possibilità di mobilità,  trasferirsi per poter lavorare o realizzare una qualsiasi attività: nella prima metà del secolo scorso la popolazione del centro cresceva e negli anni ’50 raggiungeva circa 400 abitanti in inverno.

A conferma vi erano due pluriclassi con circa 30 ragazzi per ognuna.

Con la cresciuta mobilità, e ancor più dopo che la gestione della Terme SpA è divenuta politica (1979) l’occupazione presso le Terme non è stata precipua di chi abitava a Santa Cesarea, anzi si è passati nel tempo, all’inizio 1-1-1, vale a dire uno di Cerfignano, uno di Vitigliano e uno di Santa Cesarea, poi cambiato il segno politico 1-1 (Cerfignano – Vitigliano) ed infine nei tempi più recenti 1 sempre (C).

Una località senza popolazione naturalmente va a decadere. Gli errori della politica sono stati tanti: dalla ripartizione degli investimenti comunali sempre divisi per 3, quando andava bene; dalle case popolari costruite la prima volta a Santa Cesarea, ma poi mai più, anzi venduto un suolo di proprietà dell’ECA e che era destinato a tale utilizzo.

È mancata, in una parola, la cura della Comunità!

E non può sorprendere: oggi surrettiziamente si sta trasferendo perfino il Consiglio Comunale!

Un discorso a parte la gestione delle Terme.

Finché la gestione è stata del privato, è stato suo interesse veder crescere e sviluppare la località.

 Successivamente quando si è insediata la politica nella gestione diretta, per un primo momento ha potuto godere del trend positivo, che era anche positivo nella legislazione. I curisti erano arrivati a 35mila.

Lo studio dell’Università di Bari realizzato nel 1986 prevedeva nel giro di pochi anni un numero di curisti pari ad 80mila.

Si pensò il nuovo Centro Termale, con una possibilità di raddoppio successivo.

Ma gli effetti deleteri della politica che diventa gestione si sentirono subito: nel vecchio stabilimento lievitavano gli addetti, mentre si riducevano i curisti; il nuovo ebbe bisogno subito di una doppia gara, perché nel frattempo l’Amministrazione comunale era cambiata.

Ma se la proprietà della società Terme e quella del nuovo Centro Termale erano entrambe pubbliche, il dominio (vale a dire chi comandava) era completamente diverso.

Al che anziché sviluppare sinergie si è pervenuti alla situazione che è sotto i nostri occhi… disperati.

E quando poi è cambiata anche la legislazione riguardante le cure termali tutto è diventato più difficile.

Non è quindi la apertura ai privati dello sfruttamento delle acque termali la panacea di tutti i mali, come pare voglia suggerire il documentario.

Non riusciamo a comprendere altro suggerimento!

Negli anni ’90 fu fatto anche un tentativo in tal senso, abbandonato dagli stessi privati…

L’inversione del trend deve venire dalla politica, partendo dalla cura della comunità che insiste su Santa Cesarea, che sola può gestire quei servizi essenziali indispensabili per la comunità medesima e per tutti coloro che periodicamente si aggiungono come curisti o villeggianti».

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Attualità

Gagliano dice “no” al bullismo con “Dipendo da me”

Eventi, laboratori, un murales e formazione: a scuola la giornata conclusiva del progetto ideato da Indisciplinati e che ha coinvolto anche ospiti importanti, tra cui il rapper Kento, fresco di riconoscimento all’Hip Hop Cinefest

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Con l’avvicinarsi della chiusura dell’anno scolastico, a Gagliano del Capo si è chiuso anche il primo ciclo di attività di “Dipendo da me”. Un progetto per il contrasto a bullismo e cyberbullismo ed alle nuove forme di dipendenza da internet, ideato dalla presidente della Cooperativa Sociale Indisciplinati di Racale, Liliana Putino, e promosso dalla Regione Puglia e dal Comune di Gagliano, in collaborazione con l’organizzazione di volontariato “Fabbricare Armonie” e con il locale Istituto Comprensivo.

Con “Dipendo da me”, in questi mesi, studenti, studentesse e corpo docenti del Comprensivo di Gagliano sono stati protagonisti di una serie di azioni, diverse tra loro ma orientate al medesimo obiettivo: il rafforzamento, nei più giovani, di uno sguardo critico e consapevole rispetto all’uso e all’impatto delle nuove tecnologie sulla vita quotidiana.

La giornata evento 

Ieri, venerdì 10 maggio in occasione dell’evento finale, a chiusura di questa prima annualità di progetto, l’Istituto Comprensivo di Gagliano ha accolto una giornata evento, che ha portato a termine le attività intraprese durante il percorso.

Si è iniziato la mattina, in ambito scolastico, con studenti e studentesse che si sono cimentati nei momenti finali dei laboratori di creatività, di break dance e di street art che li hanno visti protagonisti in queste settimane. Performance con cui hanno anche inaugurato il murales, su una delle facciate della scuola, realizzato proprio con “Dipendo da me”, ed hanno “rappato” con l’ospite Kento, al secolo Francesco Carlo.

Il tutto alla presenza degli ospiti di questa giornata, che poi, nel pomeriggio, sono stati protagonisti dell’ampio ed eterogeneo momento formativo indirizzato a genitori, docenti e operatori culturali.

Alle ore 16, presso la Biblioteca Comunale di Gagliano del Capo, si è tenuto l’incontro dal titolo “Linguaggi ed espressioni creative giovanili. Conoscere, capire, dialogare”, aperto daisaluti istituzionali: per l’amministrazione comunale, il sindaco Gianfranco Melcarne e l’assessora alle Politiche Sociali Tiziana Orlando. Con loro la dirigente scolastica del Comprensivo Pamela Licchelli e l’assessore regionale a Istruzione e Formazione Sebastiano Leo.

Dirigente scolastica, sindaco e presidente di Indisciplinati

Poi il momento di “Rap e street culture: musica e arte contro l’emarginazione”, con uno degli ospiti speciali di questa giornata: Kento. Rapper, scrittore e docente in scuole, istituti penali minorili e comunità di recupero, Kento (pseudonimo di Francesco Carlo) ha portato a Gagliano la sua testimonianzaproprio a pochi giorni dalla ricezione di un importante riconoscimento: la sua webserie “Barre Aperte – Rap e teatro nelle carceri”, viaggio in due Istituti penali per minorenni (tra cui il “Beccaria” di Milano), è stata premiata come “Best of the web” dell’Hip Hop Cinefest. 

Con lui, gli interventi di Liliana Putino, counselor, attrice e registra teatrale della coop. soc. Indisciplinati, Giacomo Sances, insegnante, scrittore e musicista, Lucrezia Rosano, docente e formatrice dell’ass. Granelli di Sabbia, e Roberto Molentino, formatore e operatore culturale.

Infine, nell’ultimo blocco formativo, le esperienze del progetto GRAF – Roma, per “Stimolare il protagonismo giovanile e promuovere l’empatia”. GRAF è un progetto innovativo che si basa sull’idea che la formazione esperienziale, non formale e informale sia una pratica in grado di creare conoscenza e apprendimento di strumenti innovativi. 

Per l’occasione, sono stati a Gagliano l’ideatore del progetto GRAF, Francesco Bianchi, e Federico Valerio, formatore, illustratore ed esperto di comunicazione sociale, nonché cofondatore della casa editrice “Brucofarfalla”, unica nel suo genere in quanto gestita da persone con disabilità intellettive.

Il progetto “Dipendo da me”

“Dipendo da me” è un progetto che parte dall’assunto che per i “nativi digitali” internet e la “social networkizzazione” rappresentano un elemento irrinunciabile, e muove i suoi passi nella convinzione che il contrasto all’insorgenza di comportamenti aggressivi, atti di bullismo e cyberbullismo, nonché alle nuove forme di dipendenza da internet, debba svilupparsi attraverso un’azione informativa e formativa e mediante lo sviluppo di una comunità educativa diffusa.

Da qui la scelta di destinare una parte delle attività anche a genitori e professionisti, e non esclusivamente agli alunni ed alle alunne del Comprensivo.

Da sottolineare poi che, nell’ambito del progetto, non si sono tenuti solo incontri diretti in classe tra utenza e formatori, ma anche un insieme di proposte che lavorano in maniera indiretta al raggiungimento dell’obiettivo. In quest’ambito rientrano i laboratori precedentemente citati. Percorsi messi in campo durante l’anno scolastico per favorire l’acquisizione nei destinatari di una serie di strumenti utili alla mediazione dei conflitti sociali, alla convivenza, alla coesione sociale ed allaconsapevolezza digitale, e che hanno interessato tanto le classi della primaria quanto quelle della secondaria.

Classi che, proprio in queste settimane, per avvicinarsi al meglio all’evento del 10 maggio, hanno ricevuto dal sindaco Melcarne, dall’assessora Orlando e dalla presidente di Indisciplinati Liliana Putino una copia del libro “Te lo dico in rap”. Un lavoro con cui l’ospite speciale del progetto “Dipendo da me”, Kento, ha realizzato un vero e proprio manuale rap destinato alle nuove generazioni, per stimolarle a mettersi alla prova esprimendo le proprie emozioni.

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Attualità

Sport e inclusione in acqua a Racale con il progetto “Lympha”

Attività psicomotoria e laboratori di scoperta del sé: il percorso promosso dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Racale per ragazzi e ragazze con disturbo dello spettro autistico

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L’acqua come fonte di vita, protagonista di un percorso multisistemico destinato a bambini e bambine con disturbo dello spettro autistico o con altra disabilità.

È l’idea di Lympha, progetto del Comune di Racale promosso dall’assessora alle Politiche Sociali Elisa Francioso e sostenuto dall’Ambito Territoriale di Gallipoli, in collaborazione con la coop. soc. Indisciplinati e la piscina comunale di Racale.

Un percorso che, sotto la guida di una equipe di esperti e professionisti, ha reso venti tra ragazzi e ragazze residenti nei Comuni dell’Ambito protagonisti di attività psicomotorie in piscina, cui faranno seguito laboratori di manipolazione creativa e scoperta del sé attraverso le parole e l’immaginazione, sempre legati alla conoscenza del mondo acquatico. 

L’obiettivo finale del progetto è quello di creare le condizioni per un miglioramento generale del benessere dei ragazzi e delle ragazze colpiti da autismo. Una condizione che rappresenta  uninsieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo che, secondo stime, interessa in Italia circa 1 bambino su 77 e la cui diffusione è segnalata, da studi epidemiologici internazionali, in forteincremento.

Le attività

Gli interventi del progetto Lympha sono iniziati lo scorso febbraio, con due appuntamenti a settimana presso la piscina comunale di Racale per un totale di 80 ore complessive di attività psicomotoria in acqua.

Con la collaborazione del Team Puglia SCSD A.RL., vengono realizzati una serie di esercizi destinati, tra le altre cose, a stimolare le capacità comunicative, favorire l’autonomia di ogni singolo beneficiario e promuovere la conoscenza dell’ambiente acqua come un ambiente da scoprire che stimola piacere e relazione.

A margine di queste attività, tuttora in corso, si passerà al secondo intervento: un lavoro sulle parole, un momento di sperimentazione con il proposito di stimolare l’immaginazione e migliorare la relazione tra la persona e l’acqua.

Chiuderà il percorso un intervento dedicato alla manipolazione creativa, finalizzata alla produzione di piccoli oggetti. Un’esperienza sensoriale e di abilità motoria, in cui i partecipanti lavorano per potenziare, appunto, la propria creatività.

La realizzazione di un oggetto, infatti, permette di mettere a frutto le proprie caratteristiche personali, che si rispecchiano nell’oggetto stesso.

Infine, il prossimo dicembre, si terrà un evento finale per socializzare il percorso intrapreso con Lympha, anche attraverso una mostra degli oggetti realizzati e la proiezione di un video-racconto delle attività progettuali.

Le dichiarazioni

Elisa Francioso con il gruppo durante le attività

L’assessora alle Politiche Sociali Elisa Francioso ha commentato: “Abbiamo voluto fortemente questo progetto perché crediamo sia uno strumento importate per supportare ragazzi e ragazze con disturbo dello spettro autistico nel superamento di difficoltà comunicative, relazionali e di movimento. Confido nella possibilità che, grazie anche all’evento finale, questo percorso possa rappresentare un momento di crescita per tutta la comunità, contribuendo all’abbattimento di stigma sociali estereotipi. Nondimeno, Lympha ci dà l’opportunità di offrire alle famiglie dei ragazzi con autismo anche un piccolo ma importante supporto economico indiretto, attraverso la possibilità di accedere gratuitamente ad una infrastruttura importante quale la piscina comunale.

Lympha rientra in un’ampia serie di interventi destinati all’inclusività attraverso lo sport. Siamo partiti lo scorso anno, sempre con attività psicomotorie in acqua, con “Sport bene comune”. Un progetto finanziato dalla Regione Puglia, rivolto alla stessa tipologia di utenza. Continueremo, ancora una volta con fondi regionali, con un altro bando vinto in queste settimane: un progetto che ci permetterà l’acquisto di strumentazione utile a rendere la nostra piscina comunale ancor più inclusiva”.  

Il sindaco Salsetti a bordo vasca

Il sindaco Antonio Salsetti ha aggiunto: “Lympha è un progetto speciale, che integra armonicamente motricità e attività psichica.Un progetto di grande rilevanza sociale e dalle finalità nobili che perseguiremo anche in futuro, durante il percorso di costruzione della Cittadella dello Sport che, proprio attorno alla piscina comunale di Racale, vedrà presto sorgere un polo sportivo unico nel circondario. Dotato anche di un nuovo palazzetto dello sport,grazie al quale potremo realizzare nuovi progetti di inclusione sociale, destinati non solo ai giovani ma anche agli anziani”.

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