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Cronaca

Abusi sulle pazienti: 14 anni a medico salentino

Denunciato da 28 vittime per episodi registrati tra il 2007 ed il 2016: molti sono caduti in prescrizione

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Il medico leccese Gianfranco De Lorenzis, 69 anni, è stato condannato dal tribunale di Parma a 14 anni per violenza sessuale aggravata e continuata, più pene accessorie e vari risarcimenti.


Una inchiesta che nel tempo ha messo in luce palpeggiamenti, baci e abusi da parte del medico, che esercitava in una clinica di Parma. Molestie che si sarebbero consumate tra il 2007 ed il 2016.


Sono 28 le pazienti costituitesi parte civile. Molti episodi sono caduti in prescrizione.


Il medico, specialista in chirurgia dell’obesità, era stato raggiunto, anni addietro, anche delle telecamere de Le Iene: la vicenda è stata raccontata dal giornalista Giulio Golia. In quel frangente, il dottore era cascato nella trappola del programma Mediaset, molestando un’esca inviata proprio dalla produzione.

Il professionista si è tuttavia sempre difeso dichiarando di aver solo praticato visite scrupolose.


 


Castrignano del Capo

Stringe la gola all’arbitro, inibito dirigente del Capo di Leuca

È accaduto al termine della gara valida per il campionato “Allievi” contro il Lecce Soccer Academy. Provocato momentaneo blocco del respiro al direttore di gara. Necessario l’intervento dei carabinieri

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Lo sport scuola e palestra di vita, così si dice.

E così dovrebbe essere, soprattutto in campo dilettantistico e, a maggior ragione, nei settori giovanili.

Evidentemente, però, qualcosa non quadra.

Perché è anche vero che lo sport, il calcio in questo caso, è lo specchio della società che viviamo, dove rispetto, fairplay e lealtà vengono spesso e volentieri sopraffatti da prepotenza e violenza.

Come accaduto al termine della partita del campionato allievi tra Capo di Leuca e Lecce Soccer Academy di dove chi è chiamato a dare l’esempio ha clamorosamente toppato.

Apprendiamo dal Comunicato Ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio Lega Nazionale Dilettanti – Comitato Regionale Puglia che al Capo di Leuca è stata comminata un’ammenda di 300 euro e che al dirigente Rocco Villarosa, è stato inibito fino al 7 maggio 2028.

Perché a fine gara, come si legge nel comunicato della Federazione, in seguito all’espulsione di un calciatore della Capo di Leuca (il che non giustifica certo quanto avverrà), mentre il direttore di gara si dirigeva verso il suo spogliatoio, è stato avvicinato in modo minaccioso da un uomo che indossava la divisa della squadra locale e proferiva al suo indirizzo espressioni irriguardose.

Due altri dirigenti hanno provato a bloccarlo ma colui che si scoprirà in seguito essere un dirigente del Capo di Leuca, si lanciava contro il direttore di gara, afferrandolo per il collo e premendo con forza, sino a provocargli un momentaneo blocco del respiro.

Nonostante l’intervento di altri tre dirigenti, continuava nella sua condotta, impedendo che il direttore di gara chiudesse la porta dello spogliatoio.

In aiuto dell’arbitro è giunto un dirigente accompagnatore del Lecce Soccer, fino all’arrivo dei carabinieri che hanno identificato il dirigente aggressore che, nel frattempo, continuava a inveire contro il povero arbitro.

La punizione della Lega è arrivata ma non è questo il punto.

Come faranno allenatori, dirigenti e quant’altro a parlare di rispetto e comportamento esemplare a quei ragazzi che hanno visto un loro dirigente comportarsi così?

Inibizione fino al 7 maggio 2028?

In tutta sincerità ci saremmo aspettata una punizione ben più severa perché, chi non è un portatore sano di educazione, rispetto e lealtà, non può certo promuovere lo sport e tutti i suoi valori né, tantomeno, avere in carico l’educazione non solo sportiva dei più giovani.

Infine, per inciso e senza mnimizzare, si può anche sbagliare e chiedere scusa. E, in questo caso, sarebbe il minimo…

Giuseppe Cerfeda

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Cronaca

Tricase, ex Adelchi: Tar dà ragione a OLC

Bocciato parere negativo del Comune, la struttura della zona industriale potrà essere riconvertita in attività commerciali

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Dopo un iter giudiziario lungo quasi tre anni è arrivata la decisione del Tribunale amministrativo che ha, in pratica, bocciato il parere del Comune di Tricase avverso alla riconversione dell’ex complesso industriale Adelchi ad opera della OLC.

L’azienda di Specchia potrà quindi convertire dei capannoni nati per la produzione in locali commerciali di medie dimensioni. Conversione per la quale la OLC aveva già provveduto a regolarizzare alcune difformità edilizie.

Era proprio questo il punto del contendere: il Comuine di Tricase, infatti, riteneva non possibile la conversione da produzione in commercializzazione in una zona industriale sottostante al Consorzio Asi.

La OLC aveva impugnato il provvedimento comunale, contestato i rilievi dell’ufficio tecnico ed evidenziato come le disposizioni locali non impediscano il mutamento della destinazione d’uso, così  come sia possibile monetizzare anche per il regolamento del Consorzio, operazione applicabile anche agli immobili sul territorio comunale.

LA CRONISTORIA

Riepiloghiamo le tappe della vicenda OLC.

16 maggio 2022. L’Asi, il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Lecce, comunica al Suap di Tricase e all’OLC il proprio «parere favorevole» al progetto relativo alla ex sede Adelchi per il «cambio di destinazione d’uso, da locali a mensa-spogliatoio, a due locali commerciali di tipologia dimensionale M2». Comunicazione a firma del Capo Servizio Tecnico, ing. Leonardo Dimitri.

8 agosto 2022. Su delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Asi, stabilito in 146.004,54 euro l’importo per la monetizzazione delle aree (importo da versare all’ASI, NdR), «considerato che il parere favorevole dell’Uffico Tecnico è condizionato alla cessione delle aree da destinare a verde e parcheggi (…) al Consorzio e rese pubbliche o alla monetizzazione degli stessi».

25 agosto 2022. Il comune di Tricase comunica (a firma del responsabile del settore Lavori Pubblici e Urbanistica, Vito Ferramosca) ad OLC e Asi il «preavviso di diniego» al «progetto per il cambio di destinazione d’uso» indicando carenze di standard urbanistici e contesta la decisione dell’Asi di monetizzare, evidenziando come il Regolamento «contempla tale eventualità solo in caso di impossibilità a reperire nuove aree standard», mentre «nel caso di specie (…) l’ex calzaturificio dispone di fabbricati ed aree esterne inutilizzati per gli scopi produttivi… Si fa presente inoltre che il Consiglio comunale ha adottato la variante urbanistica per la realizzazione di un lotto della S.S. 275, il cuii tratto finale interessa l’immissione dell’arteria statale proprio sull’asse di spina della zona industriale di Tricase, dove sono previsti gli accessi alle due medie strutture di vendita…».

2 settembre 2022. La OLC replica ritenendo «infondato quanto proposto dall’Ufficio Tecnico comunale, perché le superfici e i volumi approvati sorgerebbero all’interno di un lotto che non soddisferebbe i parametri urbanistici». Si fa inoltre presente che la nuova S.S. 275 consentirà una «sensibile riduzione della mole di traffico sulla Provinciale Montesano – Tricase» e, anche con la variante prevista dal Comune, «la mole di traffico veicolare sull’asse di spina dell’area industriale rimarrà inalterata».

4 ottobre 2022. Il comune di Tricase, sempre a firma del responsabile di settore di Lavori Pubblici e Urbanistica, notifica ad OLC ed ASI il diniego definitivo per i motivi elencati nel preavviso del 25 agosto.

11 ottobre 2022. Dallo Studio Legale Associato Pietro Quinto parte, per conto di OLC, il ricorso al Tar avverso il diniego del Comune di Tricase. Contestati oltre alla «violazione e falsa applicazione» di articoli di Legge e regolamento ASI, «difetto di motivazione», «violazione del giusto procedimento», «eccesso di potere», «erroneità dei presupposti di fatto e di diritto»; «travisamento»; «sviamento»; «difetto di istruttoria».

3 febbraio 2023. OLC convoca una conferenza stampa nell’ex calzaturificio Adelchi e rende pubblica l’intera vicenda.

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Attualità

Casarano e dintorni, tutti insieme contro la violenza di genere

Convocata in Prefettura una riunione per la sottoscrizione di un protocollo d’intesa “per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere nell’Ambito Territoriale sociale di Casarano”

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La violenza contro le donne rappresenta un fenomeno complesso e appare diffuso nel nostro Paese, sebbene il suo legame con contesti familiari e affettivi ne renda difficile una quantificazione puntuale.

Molto spesso, infatti, restano sommersi quegli abusi che non sfociano nel gesto estremo ma che sono estremamente diffusi e particolarmente rilevanti, sovente cagionati anche in presenza di figli minori, nei cosiddetti casi di violenza assistita.

A livello sociale, la percezione di un fenomeno allarmante e multiforme, desta numerose preoccupazioni, soprattutto da parte delle Istituzioni che quotidianamente si adoperano in azioni concrete, tese a garantire tutela e protezione alle donne vittime di condotte violente.

In tale contesto, la Prefettura di Lecce ha ravvisato l’opportunità di attivare sul territorio sinergie interistituzionali, con il coinvolgimento attivo degli Ambiti Sociali Territoriali, tese alla messa in campo di azioni che possano favorire il contrasto di un fenomeno, talvolta silente, che necessita di interventi volti al contrasto e al contenimento di comportamenti pregiudizievoli per la sicurezza pubblica.

A tale riguardo, anche a seguito delle modifiche della normativa di settore, domani si porcederà alla sottoscrizione del Protocollo d’ Intesa con l’Ambito Territoriale Sociale di Casarano, la Provincia di Lecce, la Regione Puglia ARPAL, il Ministero della Giustizia —L Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna e Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecce, l’Azienda Sanitaria Locale di Lecce e con le Associazioni del terzo settore, Enti gestori dei Centri Antiviolenza attivi sul territorio del citato Ambito di Casarano.

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