Attualità
Palazzo Piri a Tricase
Un pezzo di storia del paese, che si avvale dell’uso di stili diversi e li armonizza valorizzandone gli elementi migliori

A cura di Ercole Morciano

A chi da Sant’Eufemia giunge al centro di Tricase, alla fine del corso Roma non può sfuggire la vista del Palazzo Piri che fa angolo tra via Cadorna e via Domenico Caputo. È una delle costruzioni in “stile eclettico” sorte a Tricase nei primi lustri del Novecento. Le altre più evidenti sono il Palazzo Ghionna, sulla via Roberto Caputo, angolo via Giacomo Puccini (dove si sviluppa il prospetto più lungo) e il Palazzo Dell’Abate posto su piazza Pisanelli, ang. Via Marina Porto. Altre costruzioni in stile eclettico, in forma di ville, si trovano alle marine.
Il Palazzo Piri, di recente restaurato nelle facciate dalla ditta Antonio Protopapa di Alessano con la direzione dell’arch. Matteo De Giuseppe, risponde pienamente ai criteri che ispirano l’eclettismo in architettura. Sorto come corrente di pensiero che ha le sue radici in filosofia a partire dal sec. XVIII, l’eclettismo si sviluppa in architettura fino alle prime decadi del XX sec.; si avvale dell’uso di stili storici diversi e li armonizza valorizzandone gli elementi migliori. Palazzo Piri ne è un esempio evidente e nell’insieme ben riuscito esteticamente.
La sua svettante torretta con le classiche bifore, i vasi slanciati, i balconi eleganti, le ampie finestre, la balaustra con le agili colonnine della terrazza, gli archi a tutto sesto del piano terra, gli elementi decorativi di vario genere come i richiami floreali policromi, i fregi fitomorfi sulle colonne, le serene figure apotropaiche in funzione di mensole reggi-piani dei balconi: tutto concorre a rendere il palazzo un unicum che potrebbe non piacere a tutti per la eterogeneità degli stili ma che di certo non manca di originalità.
Sono propriamente gli elementi decorativi e un pavimento a mosaico del palazzo a rimandarci verso due dei quattro Fratelli Peluso, Michele e Giuseppe. Nati a Tricase, in via della Carità, rispettivamente nel 1870 e 1872 e già ottimi mosaicisti, nel 1888 si trasferiscono a Lecce dove aprono un laboratorio e in poco tempo acquisiscono una fama che diventerà nazionale e oltre, tanto da spingerli ad aprire una rappresentanza a Parigi. Loro lavori si trovano a Milano, nella Galleria Vittorio Emanuele; nel Salento le opere dei Fratelli Peluso ingentiliscono chiese e palazzi tra i più importanti del territorio. Le benemerenze dei F.lli Peluso, specialmente di Giuseppe, si estendono al campo delle innovazioni delle tecniche, dei materiali e dei colori. Litocemento, cromofibrolite, brillonite, vetronite sono tutti materiali artificiali brevettati da loro che al pregio della leggerezza uniscono quello della resistenza e la vivacità dei colori. Sono gli elementi decorativi di Palazzo Piri a farci attribuire, per induzione, ai F.lli Peluso la loro produzione e a farci datare presumibilmente ai primi lustri del secolo XX l’artistica costruzione.
Il palazzo, oggi di proprietà Colopi-Morciano-Probo, sorge su committenza della famiglia Piri. Da essa, attestata a Tricase già dalla metà del ‘400, provengono ecclesiastici, amministratori pubblici, professionisti nel campo delle leggi e della medicina; il loro stemma (Fenice sormontata da una cometa e due stelle) è presente nell’antica Università di Padova dove, nel 1603, si laureò in medicina Joannes Nicolaus Pyrius Salentinus Tricasiensis (V. e M. Peluso, Guida di Tricase, Congedo, Galatina 2008, p.169). Esponenti del ‘900 sono: don Tommaso Piri, benemerito parroco di Caprarica (1906-1968) e Giuseppe (1903-1967) fondatore e titolare dell’omonima tipografia, gestita poi dal figlio Pasquale. Giuseppe Piri ha abitato al primo piano del palazzo con la moglie Antonietta Rizzo e i figli Pasquale ed Etta. Hanno abitato inoltre il palazzo, al primo piano, le sorelle Bacca. Leccesi, storiche insegnanti elementari nel primo ventennio del secolo (G. Pisanelli, Notizie su uomini, cose e immagini di Tricase, Ed. del Grifo, Lecce 1990, p. 101), una di loro – se non erro Emilia – sposò l’insegnante tricasino Ciro Minerva, fratello del farmacista don Toto e padre del generale Giovanni Battista Minerva.
Nel cimitero antico di Tricase vi è la tomba artistica delle sorelle Bacca, aperta e in grave sfacelo, da cui sono state asportate anche le lettere in bronzo dalle lapidi marmoree. A mia memoria nel palazzo ha abitato anche la signorina Carmela De Marco e al piano terra l’ostetrica condotta Assunta Galasso, chiamata “la mammana zzoppa” perché lievemente claudicante. Io la ricordo con gratitudine perché grazie alle sue mani sono venuto al mondo. Infine, per chiudere la piccola storia del Palazzo Piri, ricordo che al piano terra ha funzionato per molti anni l’Esattoria Comunale di don Luigi Calabro, dove mi sono recato anch’io da giovane per pagare tributi; qui, in un ambiente tranquillo, lavoravano persone simpatiche come Gino Cosi e Toto Fiore.
Le foto sono di A. Protopapa
Appuntamenti
Aeronautica: un salentino al comando a Galatina
Il Col. Fabrizio Beccarisi, originario proprio di Galatina, subentrerà al Colonnello Roberto Ambra nell’incarico di Direttore del 10° Reparto Manutenzione Velivoli

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Si svolgerà domani, mercoledì 24 settembre, all’interno dell’hangar Nord dell’Aeroporto “F. Cesari” di Galatina, la cerimonia di avvicendamento alla Direzione del 10° Reparto Manutenzione Velivoli.
Il Colonnello Fabrizio Beccarisi (nella foto in alto), galatinese, sostituirà l’uscente Colonnello Roberto Ambra.
La cerimonia sarà presieduta dal Brigadiere Generale Roberto Lo Conte, Comandante della 2^ Divisione del Comando Logistico dell’Aeronautica Militare.
Il 10° Reparto Manutenzione Velivoli è l’Ente dell’Aeronautica Militare Italiana che produce capacità operativa per le flotte di competenza.
In particolare: assicura il supporto tecnico-logistico sui Sistemi d’Arma T-339 in tutte le sue versioni, inclusa quella utilizzata dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale, T-345, T-346, alianti e sulle Barriere d’Arresto per garantirne la massima efficienza; esercita le funzioni attribuite su delega dal Comando Logistico relativamente alla gestione tecnica, logistica ed amministrativa sui sistemi predetti ed alla sola gestione tecnico-amministrativa sul Sistema T-260; addestra il personale specialista alla manutenzione sui sistemi d’arma T-339,T-346 e sulle Barriere d’Arresto e rilascia la Licenza di Manutentore Aeronautico (MAML); opera nell’ambito di una sinergica integrazione all’interno della Base di Galatina e del contesto salentino per garantire elevata utilità complessiva al sistema Paese.
Il Colonnello Roberto Ambra, Direttore uscente, durante il suo intenso periodo di comando ha permesso al Reparto di gestire con successo l’incremento della produzione di ore volo del velivolo T-339.
Contestualmente, è stato assicurato il costante supporto alla Pattuglia Acrobatica Nazionale, sia durante la trasferta in Nord America (NAT 24) sia nelle stagioni in Italia.
Nel corso del suo mandato, nonostante le criticità legate alla vetustà della flotta T-339, il Reparto è riuscito sempre a mantenere un numero di velivoli disponibili sufficiente a sostenere il numero di ore volo da produrre.
Il Colonnello Fabrizio Beccarisi, originario di Galatina, proviene dai Corsi Regolari dell’Accademia Aeronautica, è laureato in Ingegneria Aerospaziale ed ha conseguito la qualifica di Ingegnere Sperimentatore di Volo.
Nel corso della carriera ha prestato servizio presso il Reparto Sperimentale di Volo del Comando Logistico, l’agenzia NETMA di Hallbergmoos e alla Direzione Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità dove ha svolto importanti incarichi nell’ambito di diversi programmi di sviluppo della Forza Armata.
Alessano
Sea & Rivers, Puglia e Salento Plastic Free
Sabato 27 e domenica 28 settembre volontari in azione per la tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua. Oltre 260 eventi in tutta Italia. In Salento appuntamenti ad Alessano, Campi Salentina, Casarano, Cutrofiano, Guagnano, Taurisano e Castro

Torna l’onda blu dei volontari Plastic Free: sabato 27 e domenica 28 settembresi svolgerà in tutta Italia “Sea & Rivers”, il grande evento dedicato alla tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua,promosso da Plastic Free Onlus, con il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e in collaborazione con MINI Italia.
Saranno ben 28 gli appuntamenti in Puglia, uno dei numeri più alti a livello nazionale, distribuiti tra sabato e domenica, grazie all’impegno della rete capillare di referenti territoriali e all’entusiasmo dei volontari.
«Il nostro è ormai un appuntamento ricorrente e siamo felici di vedere coinvolti un numero sempre maggiore di referenti», dichiara Luigi Schifano, referente regionale Plastic Free Puglia (è di Castro, NdR), «ancora più importante è poter contare sulla collaborazione di amministrazioni comunali, associazioni locali e volontari: un segnale concreto della crescente sensibilità ambientale del nostro territorio. Il nostro obiettivo resta quello di non dover più intervenire, perché significherà che non ce ne sarà più bisogno. La strada è ancora lunga, ma il percorso che stiamo seguendo è quello giusto.
Sabato 27 settembre si terranno iniziative di clean up ad Alessano, Bisceglie, Francavilla Fontana, Campi Salentina, Putignano, Fasano, Bitonto, Laterza, Gravina in Puglia, e in Castellana Grotte, dove è prevista una passeggiata ecologica.
A Monopoli si svolgerà invece una raccolta mozziconi.
Domenica 28 sarà una giornata di mobilitazione ancora più ampia.
Nella provincia di Lecce sono previste attività a Casarano, Cutrofiano, Guagnano, Taurisano e Castro (passeggiata ecologica).
«In un momento storico in cui i mari stanno soffocando sotto il peso dei nostri scarti, Sea & Rivers rappresenta un grido collettivo di speranza e di azione», dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus, «le nostre iniziative dimostrano che invertire la rotta è ancora possibile. In appena sei anni, abbiamo organizzato più di 8.800 appuntamenti in Italia, rimuovendo oltre 4,6 milioni di chili di plastica e rifiuti. Ora è il momento di fare ancora di più».
Al centro dell’azione di Plastic Free c’è la lotta alla plastica: secondo le previsioni, entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci, con conseguenze devastanti per la biodiversità marina e per la stessa catena alimentare umana.
Si stima che l’80% della plastica presente nei mari provenga da fonti terrestri, in particolare dai fiumi, che ogni anno riversano tra 1,15 e 2,41 milioni di tonnellate di rifiuti plastici.
In Italia, un monitoraggio condotto su 12 fiumi ha rivelato che l’87% dei rifiuti fluviali contiene plastica, di cui oltre il 38% è plastica monouso.
Non si tratta solo di un problema visibile e ambientale. Studi scientifici recenti hanno rilevato la presenza di microplastiche e nanoplastiche nel sangue, nei polmoni, nel latte materno e nei tessuti umani, a conferma della pervasività di un’emergenza che riguarda non solo l’ambiente ma anche la salute pubblica.
Anche quest’anno MINI Italia rinnova il suo supporto all’iniziativa con il progetto “MINI for the Planet”, che esprime l’impegno concreto del brand per la salvaguardia dell’ambiente, condividendo con Plastic Free i valori di responsabilità e partecipazione attiva.
«Invitiamo tutti i cittadini, le famiglie, le associazioni, le scuole e le imprese a unirsi a noi», aggiunge De Gaetano, «basta andare su www.plasticfreeonlus.it/eventi, scegliere l’appuntamento più vicino e iscriversi gratuitamente. Ogni singola azione conta, ogni persona può fare la differenza. Il nostro Pianeta ci sta chiedendo aiuto: è tempo di rispondere».
Plastic Free Onlus è un’associazione di volontariato nata nel 2019 con l’obiettivo di informare e sensibilizzare cittadini e istituzioni sul pericolo dell’inquinamento da plastica. In pochi anni è diventata una delle realtà più attive in Italia in ambito ambientale, grazie a una rete capillare di referenti territoriali, progetti educativi nelle scuole, collaborazioni istituzionali e campagne di pulizia in tutto il Paese.
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Attualità
Lavori da remoto? Ecco tutta la tecnologia che ti serve nel 2025
Vediamo insieme gli strumenti indispensabili per rendere il lavoro da remoto davvero produttivo, sicuro e – perché no – anche più piacevole

Il lavoro da remoto non è più un esperimento nato durante la pandemia: è diventato la normalità per milioni di professionisti. L’ufficio, oggi, può essere ovunque – una baita di montagna, un bar nel centro città o il tavolo della cucina. Ma per sfruttare davvero libertà e flessibilità, serve un kit tecnologico intelligente, capace di semplificarti la vita e proteggerti dalle insidie digitali.
Vediamo insieme gli strumenti indispensabili per rendere il lavoro da remoto davvero produttivo, sicuro e – perché no – anche più piacevole.
VPN: il passe-partout digitale di cui non puoi fare a meno
In un mondo in cui i caffè diventano sale riunioni e gli aeroporti uffici improvvisati, la VPN gratis resta lo strumento numero uno. Non si tratta solo di connessioni criptate: pensa a una VPN come al tuo scudo digitale.
Che tu stia inviando documenti riservati da un coworking o leggendo email sul Wi-Fi dell’hotel, una VPN crea un tunnel privato che tiene lontani occhi indiscreti e hacker. E non solo: ti permette anche di aggirare restrizioni geografiche, dandoti accesso a strumenti e piattaforme fondamentali ovunque ti trovi.
In breve? La VPN è il compagno di viaggio che ti serve sempre.
Produttività smart o caos digitale? La scelta è tua
Ogni giorno spuntano nuove app che promettono miracoli. Ma attenzione: riempire il tuo laptop di strumenti inutilizzati non ti renderà più produttivo.
La strategia giusta è scegliere con criterio:
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Calendari intelligenti che incastrano riunioni tra fusi orari senza mille email.
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Trello o ClickUp per gestire i progetti in squadra.
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Notion, la piattaforma tutto-in-uno amata da chi vuole ordine e chiarezza.
E ricordati: meno è meglio. Spesso un’app leggera e ben fatta batte sistemi complessi e pieni di funzioni superflue. A questo aggiungi uno storage cloud aziendale affidabile: così i tuoi file saranno sempre al sicuro e accessibili, senza intoppi.
Benessere e concentrazione: i veri alleati del lavoro da remoto
Non tutti gli strumenti utili al lavoro da remoto sono software professionali. Alcuni ti aiutano a restare concentrato e in salute:
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Krisp, che elimina i rumori di fondo durante le call.
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Playlist e suoni ambientali che trasformano le ore di focus in momenti davvero produttivi.
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Piccole pause di mindfulness che ti proteggono dal burnout digitale.
E non dimenticare l’ergonomia: un supporto per il laptop, un poggiapolsi o un poggiapiedi regolabile possono sembrare dettagli, ma sul lungo periodo fanno la differenza tra lavorare bene e lavorare soffrendo.
Un toolkit su misura per te
Il segreto del lavoro da remoto nel 2025 è semplice: non esiste una soluzione universale. Il tuo kit tecnologico deve rispecchiare le tue esigenze. Sicurezza dei dati, strumenti che ti fanno risparmiare tempo e piccoli accorgimenti che migliorano il benessere: questo mix è la vera formula vincente.
Essere sicuri – scegliere cosa serve davvero e cosa no – è la chiave per lavorare meglio, ridurre lo stress e godersi al massimo i vantaggi del lavoro da remoto. Perché l’ufficio, ormai, è dove decidi tu.
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