Attualità
Antichi affreschi ed una nuova cripta: a Ruffano riaffiora la storia
L’intervento di restauro della Chiesa della Madonna del Carmine riporta alla luce meraviglie tombate e dimenticate, lì dove già insiste la cripta di San Marco

a cura di Lorenzo Zito
Sarà una festa di San Marco particolare e per certi versi insolita quest’anno per Ruffano. La rituale tappa presso la chiesa della Madonna del Carmine, per far visita alla statua di San Marco ed alla cripta a lui intitolata, riserverà ai visitatori uno scenario inatteso. Un piccolo viaggio a tu per tu con la storia per secoli celata nel ventre e sotto le pareti della chiesa, venuta ora a galla con l’opera di restauro della stessa attualmente in corso. o. L’intervento
di restauro della chiesa è iniziato a novembre 2021 con un lungo lavoro sugli altari e all’esterno della chiesa. Un’attività che ha portato inaspettatamente alla luce delle meraviglie nascoste e di cui si era persa memoria (a fine articolo la galleria fotografica).
Sotto l’attento sguardo del priore dell’Arciconfraternita della Santissima Trinità e della Madonna del Carmine, Angelo Vignes, l’architetto Massimo Ratta sta guidando i lavori che, di giorno in giorno, stanno scoprendo un volto celato di questo angolo di Ruffano.
È bene ricordare, per chi non conosce il luogo, che la Chiesa del Carmine è un edificio sorto nel XVII secolo sulla vecchia chiesa di San Marco, ed ubicato in quello che oggi è il centro storico del paese (siamo in piazza IV Novembre). La nascita di questa chiesa segue l’avvento della suddetta confraternita, che prese possesso del luogo. Da allora, si sono susseguiti interventi di ampliamento e di restauro della chiesa stessa, restituendo ai giorni nostri un luogo sacro che sovrasta la nota cripta di San Marco, realizzata tra l’XI ed il XII secolo, scoperta agli inizi del Novecento e recante splendidi affreschi bizantini.
Culla di altri tesori
Ebbene oggi la Chiesa della Madonna del Carmine si scopre essere culla di altri tesori. Il restauro, avviato in queste settimane col placet della Sovrintendenza, ha previsto un ripristino dell’originale apertura e della scalinata d’accesso alla cripta di San Marco, sul lato sinistro della navata.
Durante i lavori, la rimozione dell’intonaco intorno alla porta ha scoperto una lunga serie di antichi affreschi che corrono lungo tutta la parete della chiesa. Ancor più sorprendente quello emerso sopra la stessa porta: un’ampia nicchia ad arco che nel tempo, su due differenti stratificazioni, ha accolto due opere di periodi diversi. La più antica (risale almeno al 1400) è un affresco raffigurante un paesaggio di non facile identificazione: si scorgono due torri ai due lati dell’opera. La seconda, che fu realizzata a copertura della precedente, ha una collocazione temporale più chiara: è una pittura raffigurante la Madonna del Carmine, successiva all’insediamento della confraternita nella metà del 1600.
L’intervento di restauro è diventato col passare dei giorni uno splendido percorso alla scoperta della storia del luogo. L’ampliamento dell’angusta scalinata d’accesso alla cripta ha fatto emergere l’antica scala, quella realizzata originariamente, ben più larga di quella a noi sin qui nota.
E poi ancora un’altra scoperta. Il nuovo volto, emerso di metro in metro, ha fatto maturare negli addetti ai lavori la convinzione che la chiesa potesse celare altro. Il georadar ha fatto il resto, segnalando un vuoto accanto alla cripta, sotto al pavimento della chiesa, proprio nel suo punto centrale. Gli scavi hanno fatto luce su un’altra cavità, non comunicante con la precedente, e dalle evidenti finalità funebri. Si tratta di una seconda cripta, un ambiente cui si accedeva da una botola, senza una scala. Evidenti le sue finalità, di natura funebre: al suo interno ossa, del legno (presumibilmente resto di antiche bare), degli abiti (con cui chi riposa qui era stato sepolto). Il soffitto di questa cavità, poi, corrispondente con la base su cui poggia l’attuale pavimento (realizzato a metà del secolo scorso sopra al precedente) porta traccia di altre sepolture, tombe scavate nella roccia.
Oggi la chiesa della Madonna del Carmine si presenta come un cantiere aperto sulla storia. Al centro della navata, un grande buco nel pavimento scopre la cripta appena riscoperta. L’impressione è quella che, andando oltre, possano emergere altri segreti, altre opere tombate.
Uno sforzo per il bene di tutti
Il lavoro all’orizzonte è ben più importante e lungo di quello preventivato. Ed anche la sua natura, adesso, assume tutt’altro pregio e peso storico. Un peso di cui l’arciconfraternita non potrà farsi carico da sola.
“Le scoperte sono sorprendenti al punto che la gente, nell’apprenderne per passaparola, si è convinta che qui sia in atto un restauro foraggiato dalle istituzioni”, ci spiega il priore Angelo Vignes. “Invece, nostro malgrado”, aggiunge, “i lavori portati avanti sinora sono stati sostenuti esclusivamente dell’arciconfraternita, e gravano in buona parte anche sulle tasche dei suoi volontari e del sottoscritto. Nessun ente, né statale né ecclesiastico, ha risposto al nostro appello. L’auspicio è che le istituzioni prendano atto del valore storico e culturale di questo restauro, e ci sostengano nel portare a termine un’opera di cui beneficerà tutta la comunità”.
Chiunque volesse contribuire con una donazione per la causa alla Confraternita può farlo alle seguenti coordinate: conto corrente intestato a “Confraternita Ss. Trinità e Carmine”. Iban IT36N0760116000001019266129
Le foto
Attualità
Strada litoranea invasa dalla vegetazione, la Provincia ha avviato le operazioni di sfalcio
Destinati 150mila euro solo per il quadrante Ovest che parte da Otranto e arriva fino a Morciano di Leuca. Sulla questione “velocità” lungo la litoranea si aspetta il Sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa “Otranto Santa Maria di Leuca”, progetto già finanziato che prevede l’installazione di videocamere di sorveglianza che fungeranno da inibitori

Non appena pubblicato l’articolo relativo alle multe comminate alle auto in sosta, ieri, sulla litoranea tra Tricase e Marina di Andrano, in cui si rimarcava la necessità di ripulire le banchine delle strade dalla vegetazione e di far rispettare i limiti di velocità vigenti, siamo stati contattati dalla Provincia.
Ci hanno informato che «sono già state avviate le attività di sfalcio nel cosiddetto “Quadrante Sud Ovest”, quello che va da Otranto fino a Morciano di Leuca».
Operazioni partite proprio da Otranto e che quindi giungeranno nei prossimi giorni anche sul litorale tricasino.
La Provincia ha comunicato che, «nonostante le esigue riorse e, nonostante abbia in carico la gestione di oltre 2mila chilometri di arterie stradali», ha destinato «solo per il suddetto “Quadrante Sud Ovest”, la somma di 150mila euro per lo sfalcio della vegetazione, nei pressi delle banchine stradali»
Sia ben inteso, “banchine stradali”, con la precisdazione che, quindi, «verrà ripulito solo il tratto che interferisce con la viabilità, il resto, quello più lontano è demanio marittimo e quindi di competenza dei Comuni».
Riguardo ai limiti di velocità lungo la Litoranea, la Provincia ci ha aggiornato sul Sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa “Otranto – Santa Maria di Leuca“, «già finanziato per 22milioni di euro (a valere su fondi CIS) e in stato avanzato di progettazione».
Quel progetto oltre alla riqualificazione dell’intera litoranea prevede anche «l’installazione di videocamere di sorveglianza che fungeranno da inibitori per chi scambia quella strada per una pista di velocità».
Attualità
Marcello Gemmato al Centro Ilma
Il Sottosegretario alla Salute: «Opera eccezionale voluta e sostenuta dalla popolazione salentina, sarà la casa della prevenzione dei tumori con servizi gratuiti per tutti»

Il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato si è recato in visita al “Centro Ilma”, l’Istituto multidisciplinare per la lotta ai tumori che la LILT di Lecce con il suo fondatore, l’oncologo Giuseppe Serravezza, ha realizzato alle porte di Gallipoli in un’area di sette ettari di cave dismesse, esclusivamente grazie dalle donazioni della popolazione salentina.
Il Centro si occuperà di erogare servizi gratuiti nei seguenti settori: Ricerca applicata sulle cause ambientali del cancro, Diagnosi precoce, Riabilitazione fisica e Sostegno psicologico, Assistenza socio-sanitaria domiciliare ai pazienti terminali, Divulgazione scientifica.
«Una realtà eccezionale, frutto dell’intuizione del prof. Serravezza, sarà la Casa della Prevenzione. Mi piace pensare che esistano uomini, donne, medici, professionisti che si spendano così per gli altri», ha detto il Sottosegretario Gemmato che ha visitato tutti i Dipartimenti della grande struttura ormai in fase di completamento.
«Apprezzo davvero», ha aggiunto, «lo straordinario Volontariato e lo spirito solidaristico che contraddistingue l’azione della Lilt di Lecce. Rilancio sull’importanza della Prevenzione, su cui il nostro Ministero sta lavorando tanto e continua ad investire. L’attenzione dei vertici nazionali è massima su questo tema che ha come cornice la sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale».
Alla visita, hanno partecipato, tra gli altri, il deputato Antonio Gabellone, il direttore generale dell’Asl di Lecce Stefano Rossi con la responsabile degli Screening oncologici Elisabetta De Matteis, la consigliera Titti Cataldi per il Comune di Gallipoli e il sindaco di Casarano Ottavio De Nuzzo.
«Ringraziamo il Sottosegretario per aver voluto toccare con mano questa nostra importante realtà, sicuramente unica nel panorama nazionale, il sogno del dottore Serravezza, condiviso e sostenuto da tutti noi, di offrire alla cittadinanza tutta un ‘ospedale per sani’, come lui stesso lo definisce, dove in primis si lotterà per non far ammalare le persone, attraverso la Ricerca applicata sulle cause, che sono intorno a noi, la Divulgazione scientifica e i Dipartimenti Ambiente e Salute, Alimentazione e Stili di vita», sottolineano il presidente della Lilt di Lecce, Simonetta Pepe, e il responsabile del Comitato tecnico-scientifico, l’oncologo Carmine Cerullo, «Ci auguriamo che il Ministero possa essere concretamente al nostro fianco e sostenere questo progetto straordinario, le cui attività di ricerca sono già iniziate con il Progetto Geneo ed Extra-Geneo per lo studio della genotossicità dei suoli, che ha coinvolto ben 52 Comuni della nostra provincia. I servizi offerti nel campo della Prevenzione primaria e secondaria andranno ad affiancarsi ed integrarsi con quelli erogati dalla Asl di Lecce, così come già avviene come già avviene nei 36 Ambulatori di Prevenzione Lilt attivi in provincia, l’Assistenza domiciliare oncologica che Lilt eroga in 5 Distretti socio-sanitari, e nei Centri di Orientamento Oncologico (C.Or.O) ove sono presenti quotidianamente i volontari Lilt».
«Doveroso ricordare», sottolineano Pepe e Cerullo, «che la struttura, oggi patrimonio di tutti i cittadini che l’hanno fortemente voluta e sostenuta, è stata progettata e realizzata grazie al lavoro volontario e all’impegno di tantissimi professionisti del territorio, ringraziamo per tutti l’ingegnere Flaviano Giannone cui è affidata la Direzione Lavori. Siamo ora alla fase della dotazione tecnologica per la quale occorrono ulteriori risorse al fine di poter mettere in funzione al più presto il Centro e offrire servizi fondamentali alla cittadinanza, che andranno ad integrarsi e a supportare la rete dei servizi socio-sanitari del nostro SSN, con cui da sempre collaboriamo. È un progetto che oggi più che mai riteniamo fondamentale per arginare le disuguaglianze sanitarie e andare incontro alle esigenze crescenti di tanta parte della popolazione che purtroppo spesso rinuncia a curarsi. Per cui continuate a sostenerci, anche attraverso il 5 per mille a Lilt Lecce. Il vostro aiuto è fondamentale per continuare ad erogare i servizi gratuiti e sostenere i progetti Lilt di Educazione alla Salute che oggi coinvolgono oltre 70 scuole del territorio».
Il Centro Ilma è un progetto “di iniziativa popolare” realizzato da Lilt Lecce in seguito ad un protocollo d’intesa con Regione Puglia, Provincia di Lecce, Università del Salento e Comune di Gallipoli, e finanziato grazie alle sole donazioni ed al senso solidaristico dei salentini.
I servizi erogati saranno gratuiti come tutte le attività svolte dalla Lilt di Lecce da oltre 30 anni sul territorio provinciale.
Testimonial d’eccezione del “Centro Ilma” sono i Premi Oscar Helen Mirren e Taylor Hackford, i quali hanno realizzato due video-messaggi a sostegno dell’Istituto diffusi da tempo sui media e tramite i canali social e web Lilt Lecce.
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Attualità
Serie C, Casarano da leggere
Presentati “Dietro la porta” di Gabriele Marra e “Al primo colpo di Antonio Scarangella. cresce intanto l’attesa in città pre il tirono tra i professionisti. Iscrizioen completata e “Capozza” pronto

di Giuseppe Lagna
Nel Chiostro di Palazzo dei Domenicani, sede del Comune di Casarano, al termine della presentazione del libro “Dietro la porta” di Gabriele Marra, è intervenuto il presidente del Casarano Calcio, Antonio Filograna Sergio, a ringraziare l’autore, come anche Antonio Scarangella, presente in platea, per il suo voluminoso “Al primo colpo“.
Ambedue le opere dei due tifosi rossoazzurri, centrate sulla recente vittoria del campionato, stanno a dimostrare l’entusiasmo palpabile in città, per il ritorno in serie C, dopo un “purgatorio” di ben ventisette anni.
Con un forte applauso il presidente ha poi dichiarato quanto già noto: “Il Casarano Calcio è ufficialmente iscritto in serie C per il campionato 2025-2026!“.
Ma quanto lavoro!
Lungo e complesso è stato l’iter burocratico, ma, nonostante difficoltà incontrate, la documentazione è stata presentata con due giorni di anticipo sulla scadenza del 6 giugno e la stessa ha superato successivamente il dettagliato esame della CO.VI.SOC.
Ugualmente lo stadio Capozza, in simbiosi tra l’amministrazione comunale e la società, in meno di un mese è stato adeguato alle richieste della Lega Pro, attraverso una serie di lavori interni ed esterni.
Ora non resta che attendere le ufficialità del mercato, che prenderà il via il primo luglio, per conoscere con certezza la composizione della nuova rosa, fatta di conferme e acquisti, su cui circolano già numerose voci.
Sempre il patron Antonio Filograna Sergio nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto intendere di metter su una formazione che faccia ben figurare il Casarano nel palcoscenico ricco di formazioni blasonate, secondo il suo pensiero di “sognatore, ma sempre con i piedi ben piantati a terra“.
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