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Attualità

Tartufo nuovo oro di Puglia. E nel Salento…

Esito e dati del workshop con esperti e ricercatori tenutosi presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Tra le zone più vocate il Salento nell’area compresa tra Muro Leccese, Otranto, Scorrano, Vaste di Poggiardo, Torcito di Cannole. Peppe Zullo: «In cucina, e non solo, il tartufo come nuova chiave per svelare il tesoro della Puglia». Gennaro Sicolo (Cia Puglia): «La ricerca è fondamentale, avviare percorso di sinergia e concertazione». Giuliano Borgia (Ass. Pugliese Tartufo): «Ricca vocazione della Puglia, enorme indotto da sviluppare»

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Sette ricchissime aree tartufigene dal nord al sud della Puglia, ben 58 località pugliesi in cui insistono insediamenti naturali e aree tartuficole coltivate, un’intera economia, quella della tartuficoltura, da poter sviluppare, con un potenziale per certi aspetti sorprendente e di certo ancora sottoutilizzato: sono questi alcuni dei temi e dei dati emersi dal workshop sugli “Elementi per una tartuficoltura razionale”, che si è tenuto a Bari, nella sala conferenze dell’Assessorato regionale all’Agricoltura.


In realtà, si può ben dire che questo appuntamento si sia caratterizzato come il primo di una serie di workshop attraverso i quali lanciare in modo strutturato e definitivo una nuova economia colturale.


«La Puglia ha una straordinaria vocazione naturale alla tartuficoltura», conferma Giuliano Borgia, vicepresidente dell’ARPT Associazione Regionale Pugliese Tartufo, «occorre, però, che quella dei tartufi sia considerata una coltura vera e propria, regolata e promossa con normative e misure regionali specifiche, non solo qualcosa che ha a che fare col rimboschimento», aggiunge Borgia, che è il primo imprenditore pugliese ad aver creato un’azienda tartuficola con filiera completa, dalla coltivazione al prodotto trasformato.


«C’è un enorme indotto ancora da sviluppare», spiega Borgia, «e comprende anche il turismo, i tour tra boschi, pinete e tartufaie».


«CIA Agricoltori Italiani di Puglia crede moltissimo nello sviluppo di questa vocazione dal potenziale davvero notevole», dichiara Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale dell’organizzazione che unisce e tutela gli agricoltori, «la ricerca, come ha messo bene in evidenza il workshop, è fondamentale», aggiunge Sicolo, «ed è uno degli strumenti che potranno essere attivati in un percorso di concertazione e sinergia tra organizzazioni agricole, università, realtà associative e Regione Puglia».


Il workshop organizzato da CIA Puglia, ARPT e FODAF Puglia, col patrocinio e la collaborazione della Regione Puglia, è stato aperto dai saluti di Oronzo Antonio Milillo (presidente Fodaf Puglia), Carlo Sacco (presidente ARPT) e Gennaro Sicolo.


Per la Regione Puglia, è intervenuto il direttore del Dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone.


Di assoluto livello scientifico gli interventi dei professori ed esperti Gian Luigi Rana e Gianluigi Gregori.


In Puglia, le 7 aree tartufigene, da nord a sud, sono state individuate in: Monti della Daunia, Gargano, Murge Nord-Ovest, Murge Sud-Est, Valle d’Itria, Arco Jonico, Salento.

Proprio nel Salento e dove più drammatici sono stati i danni arrecati all’olivicoltura dalla Xylella, la tartuficoltura potrebbe rappresentare una delle strade più percorribili per una parziale rigenerazione e riconversione colturale.


LA PUGLIA DEI TARTUFI


In provincia di Foggia, le aree a più alta vocazione sono allocate a Celenza Valfortore, Biccari, Vieste e Vico del Gargano. Nella BAT, boschi e conifere attorno a Spinazzola e Minervino Murge. Nel Barese, i ‘giacimenti’ di Poggiorsini, Corato, Cassano delle Murge, Grumo Appula, Bitonto, Noci, Santeramo in Colle. Molto interessanti inoltre le zone di Taranto, Brindisi e Lecce, con Marina Franca (Ta); Ostuni, Cisternino, San Pancrazio Salentino e Ceglie nel Brindisino; Muro Leccese, Otranto, Scorrano, Vaste di Poggiardo, Torcito Cannole nel Leccese.


LE VARIETÁ E LA CUCINA


Le varietà maggiormente presenti in Puglia sono: scorzone, bianchetto, uncinato e mesenterico. Scorzone e bianchetto presentano ottime caratteristiche organolettiche molto apprezzate sia dagli chef che dai consumatori.


Al workshop, è intervenuto lo chef Peppe Zullo, di Orsara (Fg), uno degli ambasciatori della cucina pugliese nel mondo: «Questa iniziativa sul tartufo è assolutamente da ripetere e implementare con incontri e seminari in tutta la Puglia», dichiara Zullo, «il tartufo può e deve essere una nuova chiave attraverso la quale far conoscere al palato e agli occhi di tutto il mondo i tesori naturali, culturali e colturali della nostra straordinaria e infinita regione».



Attualità

Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

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di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

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Attualità

I carabinieri portano la magia del Natale in reparto

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…

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Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati. 

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.

Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini. 

Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.

I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.

Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.

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Aradeo

Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…

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Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione 

I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;

Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni; 

un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi; 

il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese. 

Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.

Inoltre è stato notificata un Dacur  per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. 

Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.

Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.

L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.

La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa. 

Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.

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