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Attualità

Bimbo dona papà dona

Campagna di sensibilizzazione e promozione delle donazioni del sangue cordonale e delle cellule staminali emopoietiche. Due centri per i donatori del Salento, uno a Lecce e l’altro a Tricase

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ANCI Puglia patrocina e sostiene il progetto “Bimbo dona papà dona” che ha l’obiettivo di incrementare le donazioni solidali di cellule staminali emopoietiche, in una regione dove è operativa una importante Banca del sangue cordonale presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, con una rete di raccolta presente negli ospedali di tutte le province.


«Per combattere alcune gravi malattie è indispensabile, oltre alla ricerca, la solidarietà sociale», sottolinea Fiorenza Pascazio, presidente di Anci Puglia, «donare è un gesto di amore e di generosità incondizionata verso il prossimo. Importante il coinvolgimento dei Comuni nella azione di sensibilizzazione per promuovere e diffondere la cultura del dono solidale e per contribuire concretamente a preservare la salute delle nostre comunità. È fondamentale approfondire la conoscenza per donare consapevolmente, sapendo che il trapianto di cellule staminali emopoietiche per alcune malattie è l’unica speranza di vita. I Comuni possono fare molto, sul piano dell’informazione alla cittadinanza, ma anche dotandosi di registri locali di potenziali donatori, per individuare donatori compatibili quando c’è bisogno di un trapianto».


Bimbo dona, papà dona” è rivolto ai neopapà con meno di 36 anni che hanno scelto di donare, insieme alla mamma, il sangue cordonale del proprio bambino e rappresenta la risposta delle Associazioni ADoCeS ed Adisco alla grande urgenza di reclutare nuovi giovani volontari: la pandemia Covid-19 ha messo duramente in crisi la rete donazionale e trapiantologica ed è fondamentale, per dare opportunità di cura a chi attende il trapianto, incrementare le donazioni italiane.


Non solo, è indispensabile maturare una profonda consapevolezza del proprio gesto: oggi il 25% dei donatori richiamati rinuncia alla donazione, una percentuale troppo alta, che mette a rischio il futuro dei pazienti che non hanno in famiglia un donatore compatibile, per i quali il trapianto è la sola terapia salva vita.


«Il progetto “Bimbo dona papà dona” ha l’obiettivo di promuovere la donazione come “un valore di famiglia” coinvolgendo nella scelta solidale genitori e figli», spiega la prof.ssa Giorgina Specchia, referente e componente Comitato Scientifico Federazione Italiana ADoCeS, «si incardina nel percorso donazionale del sangue cordonale, proponendo anche ai papà, già sensibili alla tematica e idonei, l’iscrizione al Registro IBMDR. Rappresenta la risposta della Federazione Italiana Adoces e di Adisco alla grande urgenza di reclutare nuovi giovani volontari: la pandemia Covid-19 ha messo duramente in crisi la rete donazionale e trapiantologica ed è fondamentale, per dare opportunità di cura a chi attende il trapianto, incrementando le donazioni italiane. Non solo, è indispensabile maturare una profonda consapevolezza del proprio gesto: oggi il 25% dei donatori richiamati rinuncia alla donazione, una percentuale troppo alta, che mette a rischio il futuro dei pazienti che non hanno in famiglia un donatore compatibile, per i quali il trapianto è la sola terapia salvavita».


Bimbo dona, papà dona” è un progetto multidisciplinare, che ha ottenuto il Patrocinio del Ministero della Salute e delle società scientifiche AOGOI e FNOPO e SIDEM, che si incardina su un percorso già esistente e che vede coinvolte molte figure professionali: dalle ostetriche e i ginecologi, che operano nei consultori territoriali e durante i corsi di preparazione alla nascita promuovono la donazione del sangue cordonale solidale e l’iscrizione al Registro IBMDR, ai volontari di ADoCeS e di Adisco, che sensibilizzano alla donazione, ai medici delle banche di sangue cordonale e delle medicine trasfusionali.


Il percorso invita i padri a “consolidare” la decisione, assunta insieme alla mamma, di donare il sangue cordonale del proprio figlio, invitandoli a iscriversi loro stessi al Registro. In questo modo, si dona tre volte: la vita, il sangue cordonale, l’iscrizione al registro IBMDR.


Un dono che rimarrà un prezioso ricordo per tutta la famiglia. ADoCeS e Adisco OdV, Associazioni componenti la Commissione nazionale Cellule staminali presso il Centro Nazionale Trapianti (ISS), promuovono le donazioni solidali del sangue cordonale e delle cellule staminali emopoietiche (che hanno ormai quasi sostituito il midollo osseo) per incrementare le donazioni volontarie disponibili presso il Registro Italiano Donatori IBMDR a beneficio dei malati di leucemia o altre gravi malattie onco-ematologiche che necessitano del trapianto ma non hanno in famiglia un donatore compatibile.

I Centri di Trapianto devono trovare quindi una donazione fra quelle volontarie, messe a disposizione dalle mamme donatrici e dai donatori iscritti al Registro. Il sangue del cordone ombelicale viene raccolto dopo il parto, in totale sicurezza per mamma e bambino, in sacche che vengono crioconservate, tipizzate, iscritte nel Registro IBMDR e possono rimanere disponibili anche per decenni nelle Banche dei nostri Ospedali.


In caso di riscontrata compatibilità con un paziente, la sacca viene inviata al Centro di trapianti per essere utilizzata a scopo trapiantologico.


La coppia donatrice deve rispondere ai criteri di idoneità alla donazione stabiliti dalle normative vigenti al fine di garantire al paziente la sicurezza della donazione.


Questa iniziativa incrementerà ulteriormente l’informazione alla cittadinanza, favorendo così le donazioni solidali. Anci Puglia sosterrà questa iniziativa condividendo con i Comuni l’informativa, i materiali promozionali e il promemoria dei webinar mensili gratuiti, dedicati alle coppie in attesa di un figlio, organizzati ogni ultimo martedì del mese alle ore 17,30 con la presenza di esperti del settore: ematologo, ginecologo, pediatra neonatologo, ostetrica, che approfondiscono il tema e rispondono alle domande.


Gli opuscoli informativi spiegano l’importanza delle due donazioni, i principali requisiti di idoneità, come avvengono e dove rivolgersi per potersi iscrivere. Le coppie che desiderano donare il sangue cordonale chiamano la segreteria per fissare l’appuntamento con l’ostetrica, un mese prima della data presunta del parto.


I papà che scelgono di diventare donatori (età 18-36 anni non compiuti) possono pre-registrarsi direttamente sulla piattaforma https://adocesfed.it, scegliere il Centro Donatore pugliese più vicino alla residenza dal quale verrà richiamato per concludere l’anamnesi medica e sottoporsi al prelievo di un campione di sangue o di saliva. Rimarrà iscritto fino al compimento dei 55 anni.


Tra i Centri pugliesi per i donatori, due sono salentini e sono ospitati dall’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce e dall’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase.


Attualità

Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

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di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

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Attualità

I carabinieri portano la magia del Natale in reparto

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…

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Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati. 

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.

Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini. 

Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.

I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.

Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.

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Aradeo

Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…

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Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione 

I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;

Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni; 

un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi; 

il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese. 

Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.

Inoltre è stato notificata un Dacur  per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. 

Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.

Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.

L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.

La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa. 

Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.

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