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Cronaca

Supermercato e impresa edile sconosciuti al fisco

Le Fiamme Gialle hanno rinvenuto una gran mole di documenti in nero nelle sedi legali di un supermercato della marina di Melendugno ed in una impresa edile a Diso. Oltre un milione di euro di ricavi non dichiarati. Nei guai anche una parrucchiera  

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I Finanzieri della Compagnia di Otranto e della Tenenza di Tricase hanno scoperto, un supermercato nella marina di Melendugno ed una impresa edile a Diso, completamente sconosciuti al fisco.


In particolare, al momento dell’intervento presso le rispettive sedi legali delle due imprese, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto una gran mole di documentazione extra-contabile (in nero) che è stata sottoposta ai conseguenti opportuni controlli.


Al fine di ricostruire il reddito non dichiarato al fisco, i Finanzieri hanno effettuato una serie di approfondimenti di natura fiscale e finanziaria, anche attraverso la consultazione delle banche dati in uso al Corpo, quantificando in oltre un milione di euro di ricavi percepiti in nero e, quindi, non assoggettati a tassazione per gli anni d’imposta dal 2017 al 2024.

Nell’ambito di ulteriori interventi, volti ad assicurare il corretto assolvimento degli obblighi fiscali, i finanzieri della Tenenza di Tricase hanno, altresì, individuato una parrucchiera, anch’essa sconosciuta al fisco per gli anni d’imposta dal 2021 al 2024.


Al termine degli accertamenti, i finanzieri hanno quantificato i ricavi sottratti a tassazione in circa 30mila euro.


*foto in alto di repertorio

Cronaca

Volano gli schiaffi alla consegna delle lauree a Tricase

Aggredito 22enne addetto al controllo dei nominativi in lista per l’accesso alla cerimonia: carabinieri sul posto e ragazzo in pronto soccorso

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Doveva essere un giorno di festa, ma si è trasformato in una giornata da dimenticare. Questa mattina a Tricase, all’ingresso della sala del Polo didattico universitario del Cardinale Panico, sede Unisalento, si è verificata un’aggressione ai danni di un giovane addetto al controllo degli accessi durante le cerimonie di consegna degli attestati di laurea.

La vittima, un ragazzo di 22 anni originario di Tricase, era incaricato di verificare i nominativi delle persone autorizzate ad assistere alla cerimonia.

Secondo quanto ricostruito, un uomo proveniente da Scorrano, giunto sul posto in compagnia di una donna non inserita nella lista degli aventi diritto all’ingresso, ha reagito con violenza al rifiuto di accesso per quest’ultima.

Dapprima le minacce verbali, poi l’aggressione fisica: in pochi istanti la situazione è degenerata e sono volati schiaffi e spintoni. Provvidenziale l’intervento di alcuni presenti, che sono riusciti a bloccare l’uomo e mettere fine all’aggressione.

Il giovane è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Tricase, dove i medici gli hanno riscontrato contusioni guaribili in dieci giorni. Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine per raccogliere testimonianze e ricostruire l’accaduto.

Una cerimonia pensata per celebrare un traguardo importante si è così macchiata di un gesto ingiustificabile.

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Cronaca

Viola le prescrizioni e minaccia il sindaco

 Arrestato dai carabinieri 52enne che già aveva minacciato il primo cittadino. Aveva il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento ma è tornato alla carica…

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Era sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico ma ha reiterato la condotta illecita fino ad essere arrestato dai Carabinieri.

È quanto avvenuto a Lequile, dove i Carabinieri della Stazione di San Pietro in Lama hanno arrestato in flagranza di reato un 52enne, già noto, poiché ritenuto responsabile della violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Tale misura cautelare si era resa necessaria già nel giugno dello scorso anno, dopo la denuncia presentata dal sindaco di Lequile, Antonio Caiaffa, con la quale il primo cittadino aveva riferito di essere vittima di continue aggressioni verbali caratterizzate da minacce di morte che l’uomo gli avrebbe rivolto, per futili motivi, ovvero con la pretesa di ottenere un posto di lavoro.

Nonostante il conseguente braccialetto elettronico,

l’uomo non ha desistito dalle sue condotte illecite, fino alla serata di ieri, quando, in violazione agli obblighi imposti dall’autorità giudiziaria, si è recato nuovamente nei pressi del municipio di Lequile dove era il sindaco.

Senza alcuna esitazione si è rivolto proprio verso il primo cittadino a cui ha rivolto ripetutamente frasi ingiuriose e minacciose fino all’arrivo dei Carabinieri che, allertati da alcuni cittadini presenti, si sono recati sul posto.

Una celere e tempestiva attività info-investigativa condotta dagli uomini dell’Arma ha permesso una prima ricostruzione dei fatti e quindi di bloccare l’uomo prima che tentasse la fuga.

Al termine delle attività, il 52enne è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la propria abitazione dove ora è stato sottoposto alla misura cautela personale degli arresti domiciliari.

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Castrignano del Capo

Stringe la gola all’arbitro, inibito dirigente del Capo di Leuca

È accaduto al termine della gara valida per il campionato “Allievi” contro il Lecce Soccer Academy. Provocato momentaneo blocco del respiro al direttore di gara. Necessario l’intervento dei carabinieri

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Lo sport scuola e palestra di vita, così si dice.

E così dovrebbe essere, soprattutto in campo dilettantistico e, a maggior ragione, nei settori giovanili.

Evidentemente, però, qualcosa non quadra.

Perché è anche vero che lo sport, il calcio in questo caso, è lo specchio della società che viviamo, dove rispetto, fairplay e lealtà vengono spesso e volentieri sopraffatti da prepotenza e violenza.

Come accaduto al termine della partita del campionato allievi tra Capo di Leuca e Lecce Soccer Academy di dove chi è chiamato a dare l’esempio ha clamorosamente toppato.

Apprendiamo dal Comunicato Ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio Lega Nazionale Dilettanti – Comitato Regionale Puglia che al Capo di Leuca è stata comminata un’ammenda di 300 euro e che al dirigente Rocco Villarosa, è stato inibito fino al 7 maggio 2028.

Perché a fine gara, come si legge nel comunicato della Federazione, in seguito all’espulsione di un calciatore della Capo di Leuca (il che non giustifica certo quanto avverrà), mentre il direttore di gara si dirigeva verso il suo spogliatoio, è stato avvicinato in modo minaccioso da un uomo che indossava la divisa della squadra locale e proferiva al suo indirizzo espressioni irriguardose.

Due altri dirigenti hanno provato a bloccarlo ma colui che si scoprirà in seguito essere un dirigente del Capo di Leuca, si lanciava contro il direttore di gara, afferrandolo per il collo e premendo con forza, sino a provocargli un momentaneo blocco del respiro.

Nonostante l’intervento di altri tre dirigenti, continuava nella sua condotta, impedendo che il direttore di gara chiudesse la porta dello spogliatoio.

In aiuto dell’arbitro è giunto un dirigente accompagnatore del Lecce Soccer, fino all’arrivo dei carabinieri che hanno identificato il dirigente aggressore che, nel frattempo, continuava a inveire contro il povero arbitro.

La punizione della Lega è arrivata ma non è questo il punto.

Come faranno allenatori, dirigenti e quant’altro a parlare di rispetto e comportamento esemplare a quei ragazzi che hanno visto un loro dirigente comportarsi così?

Inibizione fino al 7 maggio 2028?

In tutta sincerità ci saremmo aspettata una punizione ben più severa perché, chi non è un portatore sano di educazione, rispetto e lealtà, non può certo promuovere lo sport e tutti i suoi valori né, tantomeno, avere in carico l’educazione non solo sportiva dei più giovani.

Infine, per inciso e senza mnimizzare, si può anche sbagliare e chiedere scusa. E, in questo caso, sarebbe il minimo…

Giuseppe Cerfeda

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