Attualità
Presepe Vivente di Tricase, presentazione-evento a Palazzo Gallone
Tutto pronto per la quarantatreesima edizione. Nel corso della mattinata di domani la proclamazione dei vincitori del contest “Cartolina Challenge”, che ha coinvolto le scuole della città, e l’annullo filatelico di Poste Italiane

Con l’inizio di dicembre è partito il conto alla rovescia per la festa più magica dell’anno, Natale.
Che a Tricase, da 43 anni più o meno consecutivi, vuol dire anche e soprattutto Presepe Vivente, considerato che da Monte Orco con il suo stello sovrasta la città sin dal 1976.
Il presepe di Tricase è uno degli 8 presepi più longevi del Sud Italia.
È considerato dalla stampa nazionale la Betlemme d’Italia.
Domattina l’edizione 2024/2025 vedrà la luce con una cerimonia-evento in programma in piazza Pisanelli e Palazzo Gallone.
Dalle 10,30 in piazza risuoneranno le note della Street band dell’Istituto comprensivo Tricase -Via Apulia e dei flauti dell’I.c. “Giovanni Pascoli”.
Proprio il coinvolgimento delle scuole della città resta un punto fisso per il Comitato Presepe Vivente che anche quest’anno ha organizzato un contest per gli alunni di ogni ordine e grado.
Alle 11, nella Sala del Trono di Palazzo Gallone, l’apertura vera e propria dell’evento, presentato dal nostro Giuseppe Cerfeda.
Dopo i saluti istituzionali del presidente del Comitato Presepe Vivente Andrea Morciano, del sindaco Antonio De Donno e del Vescovo Mons. Vito Angiuli si entrerà nel vivo della cerimonia di presentazione.
Nel corso della mattinata vi sarà la proclamazione dei vincitori del Cartolina Challenge che ha coinvolto gli alunni dei due Istituti comprensivi della città e gli studenti dell’I.I.I.S. Don Tonino Bello, del Liceo Comi e del Liceo Stampacchia.
Il contest (le votazioni restano aperte fino alla tarda mattinata di domani) richiedeva l’elaborazione di una cartolina di Natale sul tema di questa edizione del Presepe Vivente: l’accoglienza.
Le cartoline vincenti saranno stampate con il logo di Poste Italiane i cui rappresentanti daranno vita, nella stessa mattinata di domani, al tradizionale annullo filatelico per il Presepe Vivente di Tricase.
Tra gli ospiti anche l’intarsiatore di Parabita Enzo Fasano.
Il maestro che ha elevato al rango d’arte la tarsìa, capace come di creare dei capolavori immortali solo con l’uso del legno. Attraverso il sapiente accostamento di lamine lignee naturali, ottiene straordinari effetti pittorici che fanno apparire le sue tarsìe veri e propri dipinti. La quasi totalità delle sue opere è legata al Salento.
Badisco, una meravigliosa raccolta di 20 tarsìe rappresenta l’apice della sua carriera artistica. Verso la fine degli anni Settanta, ha approfondito la ricerca sulle proprie radici storiche e culturali, lasciandosi affascinare dalle misteriose pitture preistoriche della Grotta dei Cervi di Porto Badisco, scoperte nel 1970. Così Badisco diventerà una mostra itinerante e l’attenzione che riuscirà ad attirare, unita alla sua caparbietà, contribuirà ad accendere un faro su un vero e proprio tesoro che oggi il Salento si fregia di custodire ma che, a quei tempi, rischiava di cadere nell’oblio.
Detiene anche il record del più grande quadro intarsiato al mondo, Salento nel tempo (3metrix6) custodito presso la nostra Camera di Commercio.
LE DATE DEL PRESEPE
Sabato 14 dicembre alcuni membri del Comitato e una rappresentanza dei personaggi del Presepe Vivente di Tricase saranno a Roma per partecipare all’udienza di Papa Francesco e all’evento Presepi d’Italia.
Per sabato 21 dicembre è previsto l’arrivo della Luce della Pace a Lecce, accolta dal gruppo Scout Tricase. Domenica 22 (ore 10) Santa Messa con la Luce della Pace nella parrocchia di Sant’Antonio di Tricase.
Il Presepe Vivente su Monte Orco sarà aperto nei giorni 25, 26, 28, 29 dicembre 2024 e 1, 4, 5, 6 gennaio 2025 (dalle 17,30 alle 20).
Lunedì 6 gennaio la tradizionale Sfilata con i Re Magi da Piazza Pisanelli.
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Attualità
Lavori da remoto? Ecco tutta la tecnologia che ti serve nel 2025
Vediamo insieme gli strumenti indispensabili per rendere il lavoro da remoto davvero produttivo, sicuro e – perché no – anche più piacevole

Il lavoro da remoto non è più un esperimento nato durante la pandemia: è diventato la normalità per milioni di professionisti. L’ufficio, oggi, può essere ovunque – una baita di montagna, un bar nel centro città o il tavolo della cucina. Ma per sfruttare davvero libertà e flessibilità, serve un kit tecnologico intelligente, capace di semplificarti la vita e proteggerti dalle insidie digitali.
Vediamo insieme gli strumenti indispensabili per rendere il lavoro da remoto davvero produttivo, sicuro e – perché no – anche più piacevole.
VPN: il passe-partout digitale di cui non puoi fare a meno
In un mondo in cui i caffè diventano sale riunioni e gli aeroporti uffici improvvisati, la VPN gratis resta lo strumento numero uno. Non si tratta solo di connessioni criptate: pensa a una VPN come al tuo scudo digitale.
Che tu stia inviando documenti riservati da un coworking o leggendo email sul Wi-Fi dell’hotel, una VPN crea un tunnel privato che tiene lontani occhi indiscreti e hacker. E non solo: ti permette anche di aggirare restrizioni geografiche, dandoti accesso a strumenti e piattaforme fondamentali ovunque ti trovi.
In breve? La VPN è il compagno di viaggio che ti serve sempre.
Produttività smart o caos digitale? La scelta è tua
Ogni giorno spuntano nuove app che promettono miracoli. Ma attenzione: riempire il tuo laptop di strumenti inutilizzati non ti renderà più produttivo.
La strategia giusta è scegliere con criterio:
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Calendari intelligenti che incastrano riunioni tra fusi orari senza mille email.
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Trello o ClickUp per gestire i progetti in squadra.
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Notion, la piattaforma tutto-in-uno amata da chi vuole ordine e chiarezza.
E ricordati: meno è meglio. Spesso un’app leggera e ben fatta batte sistemi complessi e pieni di funzioni superflue. A questo aggiungi uno storage cloud aziendale affidabile: così i tuoi file saranno sempre al sicuro e accessibili, senza intoppi.
Benessere e concentrazione: i veri alleati del lavoro da remoto
Non tutti gli strumenti utili al lavoro da remoto sono software professionali. Alcuni ti aiutano a restare concentrato e in salute:
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Krisp, che elimina i rumori di fondo durante le call.
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Playlist e suoni ambientali che trasformano le ore di focus in momenti davvero produttivi.
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Piccole pause di mindfulness che ti proteggono dal burnout digitale.
E non dimenticare l’ergonomia: un supporto per il laptop, un poggiapolsi o un poggiapiedi regolabile possono sembrare dettagli, ma sul lungo periodo fanno la differenza tra lavorare bene e lavorare soffrendo.
Un toolkit su misura per te
Il segreto del lavoro da remoto nel 2025 è semplice: non esiste una soluzione universale. Il tuo kit tecnologico deve rispecchiare le tue esigenze. Sicurezza dei dati, strumenti che ti fanno risparmiare tempo e piccoli accorgimenti che migliorano il benessere: questo mix è la vera formula vincente.
Essere sicuri – scegliere cosa serve davvero e cosa no – è la chiave per lavorare meglio, ridurre lo stress e godersi al massimo i vantaggi del lavoro da remoto. Perché l’ufficio, ormai, è dove decidi tu.
Attualità
Il Mezzogiorno inizia a Tricase
Presentato il nuovo libro di Uli Weber, fotografo internazionale che firma con questo volume un intenso omaggio al Sud Italia. Accompagnano le immagini, i testi della Premio Oscar e salentina d’adozione, Helen Mirren. e di Denis Curti, storico e critico della fotografia. Parte del ricavato del volume sarà destinato a sostenere le attività di Save the Olives

Un viaggio per immagini che si snoda dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, restituendo la forza dei contrasti che rendono unico il Mezzogiorno.
Scorci di armonia assoluta convivono con segni di disarmonia e abbandono; paesaggi naturali incontaminati si alternano a tracce antropiche e urbane.
È in questo equilibrio precario e affascinante che Weber trova la sua cifra poetica, capace di trasformare il paesaggio in emozione e di rivelarne la dimensione simbolica.
La sua fotografia si muove al di là dei cliché turistici per restituire un Grand Tour contemporaneo, un racconto iconografico che invita a guardare oltre la superficie, a cogliere il legame profondo fra l’uomo e il suo ambiente. Protagonista assoluta è la luce, che ora incide la realtà con precisione chirurgica, ora avvolge i luoghi in atmosfere sognanti.
«Questo libro vuole essere il mio omaggio all’Italia, Paese che amo e in cui vivo per buona parte dell’anno, e in particolare a quel Mezzogiorno che mi ha fatto innamorare 20 anni fa quando ho comprato la mia casa pugliese dove tutt’ora risiedo nella stagione estiva», spiega Uli Weber, «un Sud al cui fascino concorrono egualmente “pregi e difetti”, l’armonia assoluta di alcuni scorci e altresì la totale disarmonia di altri, in un contrasto che a mio modo di vedere ne caratterizza l’Unicità. Attraverso le migliaia di chilometri percorse, ho cercato di cogliere con la mia macchina fotografica un Mezzogiorno inedito, e al contempo familiare, in cui ciascuno di noi ritrova tracce di esperienze personali, o visioni inconsuete di posti conosciuti».
Ad accompagnare le immagini, i testi di Helen Mirren, attrice Premio Oscar e impegnata con l’associazione Save the Olives, che in Puglia combatte la devastazione degli ulivi secolari causata dalla Xylella, e di Denis Curti, storico e critico della fotografia, che offre le chiavi di lettura di un’opera sospesa fra poesia e testimonianza.
Parte del ricavato del volume sarà destinato a sostenere proprio le attività di Save the Olives, contribuendo concretamente alla salvaguardia di un patrimonio naturale e culturale unico.
Queste le parole di Helen Mirren, presente al lancio del libro: «Credo che nessuno possa dimenticare il primo incontro con i monumentali alberi secolari della Puglia. La loro presenza è travolgente. La loro forza immobile nasce dal movimento costante di centinaia, a volte migliaia di anni. Le loro intricate forme scultoree, opera della terra, del vento, del sole, della pioggia e delle mani dell’uomo che si è preso cura di loro nel corso dei secoli, fanno di ciascuno di essi un individuo, una testimonianza del legame tra uomo e natura. E ora questi testimoni della nostra storia sono sotto una terribile minaccia. Un batterio chiamato Xylella si sta diffondendo da circa dieci anni: partito da un piccolo angolo della punta più meridionale della Puglia, prosegue la sua marcia distruggendo tutti gli ulivi sul suo cammino, giovani e antichi. Dobbiamo fare appello alla nostra grande immaginazione umana, alle nostre conoscenze e alla nostra esperienza per salvare questo patrimonio».
«Il mio sentito ringraziamento a Uli Weber», conclude The Queen, «il cui straordinario libro cattura il fascino dell’Italia meridionale attraverso le sue fotografie, portando ulteriore attenzione internazionale alla piaga degli ulivi del Salento».
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Attualità
Tartarughe curate e rimesse in mare
Erano state ripescate lungo la costa di Leuca con problemi di galleggiamento che le mettevano a serio rischio. La reimmissione in natura importante per la conservazione della biodiversità marina

Due tartarughe marine affette da gravi problemi di galleggiamento, curate presso il Centro di Recupero delle Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento, sono state liberate in località Rivabella, a Gallipoli.
I due esemplari erano stati recuperati lo scorso agosto lungo la costa di Leuca, da un’unità navale del Corpo impegnata in un ordinario servizio di vigilanza e controllo del litorale.
Entrambi gli animali presentavano anomalie nel galleggiamento, che li esponevano a un elevato rischio di collisione con le imbarcazioni in transito.
Il recupero e la gestione delle operazioni sono stati resi possibili anche grazie al prezioso supporto logistico e operativo fornito dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Gallipoli, che ha messo a disposizione uomini e mezzi per facilitare le fasi di intervento in mare e garantire il trasporto in sicurezza degli esemplari fino al Centro di Recupero.
Dopo il soccorso, le tartarughe sono state sottoposte a esami diagnostici approfonditi presso il Centro, tra cui indagini radiologiche ed ecografiche, per escludere la presenza di corpi estranei e per valutare lo stato dell’apparato respiratorio.
La reimmissione in natura rappresenta un risultato significativo per la conservazione della biodiversità marina e testimonia l’efficacia della sinergia tra enti scientifici, forze dell’ordine e istituzioni pubbliche, impegnati in prima linea nella difesa dell’ambiente.
L’operazione conferma inoltre il ruolo attivo della Guardia di Finanza nella protezione degli ecosistemi marini, un impegno che si affianca ai compiti di polizia del mare, contribuendo in modo concreto alla tutela della fauna e della flora del nostro territorio costiero.
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