Sport
3° Galà Pugilistico “Città di Ugento”
E’ la terza edizione ed è in programma giovedì 30 dicembre, a partire dalle 20, presso il PalaOzan “Tiziano Manni”. L’evento, è organizzato – sotto l’egida della Federazione
E’ la terza edizione ed è in programma giovedì 30 dicembre, a partire dalle 20, presso il PalaOzan “Tiziano Manni”. L’evento, è organizzato – sotto l’egida della Federazione Pugilistica Italiana (Fpi) – dalla Beboxe di Copertino, in collaborazione con l’As “Eventi & Sport” di Ugento e dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e allo Sport di Ugento; la manifestazione, inoltre, ha ricevuto il patrocinio del Coni, Comitato Provinciale di Lecce e il fattivo supporto di numerosi sponsor, grazie ai quali sarà possibile regalare al pubblico salentino un antivigilia di Capodanno all’insegna della boxe. Il match-clou della serata, vedrà salire sul ring allestito presso l’impianto ugentino, il professionista 29enne – Massimo Leggero – di Copertino, Emanuele Leo, 5 (KO 3)+0+0; l’atleta della scuderia “Opi 2000” di Salvatore Cherchi, affronterà – nel suo sesto match professionistico – il 26enne lituano, Remigijus Ziausys, il quale vanta un’interessante esperienza internazionale, impreziosita da quarantacinque incontri disputati 12 (KO 6)+30 (KO 1)+3. Ancora da definire nei dettagli invece, i match sottoclou, in cui saranno protagonisti anche i pugili dilettanti della Beboxe.
“Stiamo continuando a lavorare per allestire nel migliore dei modi il prossimo evento, che chiuderà di fatto un 2010 per noi molto entusiasmante – commenta il tecnico della Beboxe Francesco Stifani – Dopo aver ospitato numerosi eventi prestigiosi, come ad esempio il IV Torneo Nazionale Guanto d’Oro d’Italia “Boxeur des Rues” Trofeo “Aldo Garofalo”, abbiamo conseguito diversi risultati importanti soprattutto con i miei atleti, anche se brucia ancora l’amarezza di non aver potuto cogliere una meritata medaglia d’oro con Andrea Manco (kg 75), durante le Fasi Finali dei Campionati Italiani Youth 2010. Proprio per Manco, dovremo valutare nei prossimi giorni le condizioni della mano destra, ancora non del tutto recuperata e quindi la sua presenza ad Ugento, non è ancora confermata. In questi giorni, peraltro, è giunta per Manco, la convocazione in nazionale per il prossimo mese di gennaio ma, qualora le sue condizioni non dovessero garantire l’integrità del ragazzo, saremo costretti a rimandare la presenza al raduno di Assisi (Pg). Confermata invece la presenza del plurititolato ugentino Giuseppe Carafa (Junior kg 54) e quelle di Vincenzo Argano (Youth kg 91), Andrea Calcagnile (Junior kg 57), Angelo Perrone (Junior kg48), mentre resta in sospeso la partecipazione dell’altro beboxiano, Luca Mazzotta (Youth kg 57). Nel programma dei sette match sottoclou, dovrebbero salire sul ring, anche alcuni atleti della Boxe Iaia di Brindisi tra i quali anche il leccese Antonio Santoro (Elite I Serie), recentemente protagonista alle Finali degli “88esimi Campionati Italiani Assoluti Maschili”. Per quanto riguarda a Leo, crediamo di aver individuato un avversario che darà certamente del filo da torcere, quindi inevitabilmente il pubblico potrà assistere ad un finale davvero emozionante. Con Leo, nei prossimi giorni lavoreremo con maggiore intensità, cercando di effettuare una preparazione certosina, anche tenendo in considerazione le caratteristiche del lituano. Infine – conclude Stifani – ringrazio tutte le persone che continuano a sostenerci ma soprattutto un personale ringraziamento deve essere rivolto a Salvatore Carafà, oramai per me una figura molto importante e vero punto di riferimento. Carafa peraltro, continua a dimostrare di essere un valido organizzatore di eventi pugilistici e il Salento dovrebbe avere diverse persone che si prodigano come lui nella promozione di questo sport, così come Attilio Caputo, del gruppo “Caroli Hotels”, il quale continua a manifestare nei confronti dello sport, in tutte le sue espressioni una sensibilità e disponibilità decisamente disarmante”.
Ruffano
Volley femminile: Ruffano sogna la Serie C
A margine di una stagione da incorniciare, anche con la finale di Coppa Italia, domani la sfida al Matera che può valere la promozione

di Lorenzo Zito
Il Volley Ruffano femminile scrive una delle pagine più belle della sua storia sportiva. Un gruppo che, negli anni, è rimasto unito e coeso, trasformandosi da squadra di adolescenti appassionate a collettivo maturo e vincente.

Una crescita lenta ma costante, alimentata da una passione incrollabile per la pallavolo e da una determinazione che non è mai venuta meno, neanche nei momenti più difficili.
«Siamo una squadra che non si è mai modificata negli anni – racconta Michela Nuzzo, capitana della MB Volley – e questo è il nostro punto di forza. Anche quando sembrava tutto perduto, ci siamo sempre rialzate, sorprendendo gli avversari e spesso anche noi stesse».
La stagione appena conclusa ha superato ogni aspettativa: il Ruffano ha chiuso il campionato al primo posto, conquistando l’accesso ai playoff per la promozione in Serie C. Un traguardo importante, ma non l’unico. Le ragazze hanno infatti raggiunto per la prima volta nella loro storia la finale della Coppa Puglia, portando a casa un sorprendente secondo posto che ha lasciato il segno.
«È stato un anno duro, pieno di ostacoli – prosegue la capitana – ma ci siamo sempre rialzate, affrontando a testa alta ogni sfida».

Ora l’attenzione è tutta rivolta ai playoff, dove il Ruffano vuole giocarsi al meglio le sue carte: «Affronteremo questi playoff con concentrazione e determinazione, consapevoli del percorso fatto. Il duro lavoro ci ha portate fin qui, e continueremo a guardare in alto».
La prima dei play off sarà domani alle ore 18:30 in via dello Sport a Ruffano, nel locale palazzetto, contro il Matera. Il paese, da decenni grande amante del volley, sarà al loro fianco.
Casarano
Passerella d’onore per il Casarano
Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

GRAVINA- CASARANO 4-2
Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)
Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.
Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.
Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.
In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.
Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.
Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.
Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.
Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.
Giuseppe Lagna
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Cronaca
Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara
Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.
Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.
Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.
Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.
Ed è stato di parola!
Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.
Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.
Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.
E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.
Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.
Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.
Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».
I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.
Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.
Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.
Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.
Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.
Come se il dolore si potesse mettere da parte.
Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.
Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.
La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.
La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.
Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.
Attenzione, però!
Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.
Giuseppe Cerfeda
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