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Provincia: tutti i numeri dello Sportello per le Attività produttive
Nel corso del 2011, lo Sportello Unico per le attività produttive della Provincia di Lecce ha concorso alla realizzazione di 90 nuovi progetti di attività imprenditoriale presentati
Nel corso del 2011, lo Sportello Unico per le attività produttive della Provincia di Lecce ha concorso alla realizzazione di 90 nuovi progetti di attività imprenditoriale presentati dalle singole imprese, tramite gli Sportelli unici comunali. Quali sono le competenze della Provincia in merito ai progetti di nuovi impianti produttivi? Esprimere tre tipi di parere: del Servizio Viabilità (relativamente all’accesso all’azienda, ove tale accesso avvenga da strada provinciale, e al rispetto delle distanze dei manufatti aziendali dal ciglio delle strade provinciali); del Servizio Pianificazione Territoriale (relativamente alla conformità dell’intervento ipotizzato al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – PTCP); del Servizio Ambiente (relativamente al rispetto delle norme in materia di rifiuti, scarichi, emissioni). Inoltre, va segnalato che lo Sportello provinciale non esprime pareri in merito a tutti i progetti di realizzazione di impianti produttivi, ma solo rispetto a quelli che comportano una variante urbanistica.
Estrapolando i dati più significativi, va sottolineato che 11 (10,6%) sono stati presentati dal Comune di Ugento, 7 (6,7%) dai Comuni di Veglie e di Surbo, 6 (5,8%) dal Comune di Lecce, 4 (3,9%) dai Comuni di Melendugno e di Alezio. Interessanti i dati relativi ai Comuni più popolosi della provincia di Lecce: i Comuni di Nardò, Casarano, Tricase, Maglie, Gallipoli hanno presentato 1 progetto ciascuno e il Comune di Galatina ha presentato 3 progetti. Diversa la tipologia dei 90 progetti. I dati più rilevanti sono i seguenti: 20 (22,2%) attengono ad impianti turistico-alberghieri (4 a Lecce ed Ugento; 3 a Melendugno; 2 ad Alezio; 1 a Cutrofiano, Presicce, Castrignano dei Greci, Otranto, Giuggianello, Specchia ed Alliste); 12 (13,3%) sono stazioni di servizio carburanti (3 a Galatina; 2 a Taurisano; 1 a Martano, Ugento, Sanarica, Veglie, San Donato di Lecce, Surbo e Lecce); 9 (10%) sono impianti di selezione e recupero di materiali inerti (2 ad Alessano, 1 a Taviano, Tuglie, Martano, Martignano, Minervino di Lecce, San Donato di Lecce e Nardò). Sono stati presentati, tra gli altri, alcuni progetti originali: villaggio per animali domestici a Casarano; centro espositivo e di rappresentanza a Surano; impianto di stoccaggio e confezionamento di prodotti tricologici a Gallipoli; infrastrutture di supporto all’aviosuperficie a Lecce; ampliamento di una piattaforma di ricovero di batterie al piombo a Lizzanello. I 90 progetti d’impresa hanno comportato l’avvio di 104 procedimenti amministrativi da parte dello Sportello Unico, poiché 14 di essi, conclusisi con esito negativo, sono stati riproposti e conclusi entro lo stesso anno 2011.
“Gli uffici provinciali hanno concluso tutti i 104 procedimenti amministrativi avviati presso lo Sportello Unico Provinciale entro massimo 30 giorni, senza alcuna eccezione”, dichiarano il presidente Antonio Gabellone e l’assessore alle Attività produttive Salvatore Perrone. “Siamo convinti che ogni nuovo progetto d’impresa rappresenta un indicatore positivo per il territorio, in quanto ne esprime anche il dinamismo economico ed imprenditoriale. Sin dall’inizio del nostro mandato abbiamo cercato di investire sul rilancio delle attività produttive del Salento, creando ogni condizione utile e favorevole alla loro competitività, all’innovazione tecnologica e alla loro collocazione in un mercato sempre più ampio, oltre i confini provinciali. Le risposte che abbiamo avuto, del resto, sono positive, anche grazie ad un intenso rapporto con le organizzazioni di categoria e con le altre istituzioni, come i Comuni, con i quali intenso è stato il lavoro di questi anni”.
Andrano
Botrugno contro Amati, al centro il rimedio contro la Xylella
L’udienza, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.
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Prosegue la singolar tenzone che vede contrapposti il consigliere regionale Fabiano Amati (Azione), di Fasano e l’imprenditore Luigi Botrugno, di Castiglione di Andrano, creatore di NuovOlivo, il rimedio contro l’essiccamento degli ulivi dalla Xylella.
L’udienza predibattimentale, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.
Il fatto
Nell’ottobre di due anni fa, lo stesso imprenditore Botrugno, dopo le dichiarazioni del consigliere e presidente della Commissione Bilancio, Amati, che sosteneva che “si è trattato di un raggiro per evocare una fantomatica cura dalla Xylella”, seguito da un post pubblicato dallo stesso consigliere in cui sosteneva che “era una truffa”, aveva seccamente chiarito a BrindisiReport: “Innanzitutto, io non ho ideato una cura per la Xylella per debellare il batterio. Ma il mio prodotto, NuovOlivo, riesce a far rinverdire gli ulivi essiccati. Inoltre, è bene chiarirlo, non sono un truffatore. E non ci tengo a passare per tale”.
Ora il tribunale di Brindisi dovrà decidere se il consigliere regionale Amati debba andare a processo o meno con l’accusa di aver diffamato l’imprenditore Botrugno.
Amati nell’ottobre 2023 era stato citato a giudizio dal pubblico ministero Pierpaolo Montinaro dopo la querela presentata dallo stesso Botrugno.
Attualità
C’era una volta un albero, un Principe e la Politica a Specchia
Soldi spesi male? Perché, così come proposto dal nostro gruppo, nell’ottobre 2022, non siamo stati interpellati prima di prendere una decisione definitiva? Qual è il valore che i nostri amministratori danno ai soldi di tutti i cittadini, visto che come spesso accade, si spende e si spande, impegnando le somme del bilancio comunale, con una facilità inaudita?
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
La vicenda dell’albero di Bagolaro di via Principe Orsini, muove i suoi primi passi nell’ottobre 2022.
Risale, infatti, al 25.10.2022 la Determina con la quale si dava incarico al dottor Cannoletta, agronomo forestale di lunga e comprovata esperienza, di redigere una relazione tecnica finalizzata alla valutazione della stabilità della pianta di Bagolaro e alle eventuali modalità esecutive dell’intervento di conservazione della stessa mediante la sua messa in sicurezza ed il consolidamento del muro di contenimento adiacente.
Nella determina si metteva in risalto l’importanza di evitare l’abbattimento, trattandosi di un esemplare di considerevole pregio storico e naturalistico.
Appreso di questo problema, i nostri consiglieri, con una nota presentata all’ufficio tecnico e all’assessore ai Lavori Pubblici, chiesero di assistere al sopralluogo e, soprattutto, una volta ottenuta la relazione, redatta dall’agronomo, si resero disponibili ad individuare insieme ai tecnici ed alla maggioranza una soluzione ottimale, capace di salvaguardare l’albero e l’ambiente circostante.
Lo stesso Sindaco, Anna Laura Remigi, in un suo post di novembre 2022 scriveva: “L’albero non si può neppure eradicare perché porterebbe con sé metà strada. Abbiamo trovato somme in bilancio che ci consentiranno di salvare l’albero e mettere in sicurezza l’intera zona”.
Ed in effetti, le conclusioni con le quali Cannoletta chiude la sua analisi propendono per una soluzione di tale natura.
Infatti, scrive: “Sulla base di esperienze fatte in altre situazioni analoghe, si ritiene di poter affermare, con ragionevole certezza, che non è possibile effettuare un mero intervento localizzato, salvaguardando nel contempo l’albero. A questo punto si tratta di fare una scelta tra il tagliare l’albero o intervenire con un intervento importante di consolidamento”.
La prima ipotesi non è, a parere del sottoscritto, assolutamente praticabile. Estirpare senza danni collaterali di una certa rilevanza, una pianta di Bagolaro di quelle dimensioni e in quella posizione, non è assolutamente una strada percorribile! L’intervento innescherebbe una serie di frane con esiti disastrosi.
A distanza di più di un anno, da questa dettagliata relazione, cosa scopriamo?
La decisione finale è quella di abbattere l’albero! Ricapitolando, da ottobre 2022 ad oggi, cosa è accaduto:
– Ottobre 2022 viene dato incarico al dott. Cannoletta per redigere una relazione tecnica finalizzata alla valutazione della stabilità della pianta di Bagolaro. Costo € 2.000,oo
– Dicembre 2022, viene dato incarico per la caratterizzazione geognostica del terreno con redazione di relazione geologica. Costo € 3.425,76,oo
– La strada viene chiusa tramite ordinanza perché ritenuta pericolosa.
– Settembre 2023 viene dato incarico per la messa in sicurezza del muro di contenimento della massicciata stradale a ridosso del bagolaro. Costo € 2.000,oo
– Marzo 2024, viene indetta gara per “lavori di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza del muro in prossimità del bagolaro e della sottostante grotta”, in quanto (si legge nella relazione di accompagnamento alla gara presente sul portale TuttoGare del Comune di Specchia) l’abbattimento dell’albero si presenta come la soluzione più adeguata e responsabile di fronte alla priorità di salvaguardare la pubblica incolumità”. Costo € 16.863,37.
Ci chiediamo: perché spendere tanti soldi per poi arrivare alla soluzione più semplice e scontata?
Che fine hanno fatto tutte le considerazioni sul “considerevole pregio storico e naturalistico” dell’albero e sulla salvaguardia dei luoghi?
Perché, così come proposto dal nostro gruppo, nell’ottobre 2022, non siamo stati interpellati prima di prendere una decisione definitiva?
Qual è il valore che i nostri amministratori danno ai soldi di tutti i cittadini, visto che come spesso accade, si spende e si spande, impegnando le somme del bilancio comunale, con una facilità inaudita?
Cardigliano affidato per 70 anni, mutuo da 1 ml di euro con un piano di rientro di 29 anni, eradicazione pianta di Bagolaro e modifica dello stato dei luoghi…
Lista Civica, Adesso Specchia, Biasco Francesco
Appuntamenti
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