Appuntamenti
Che trio!
Eugenio Bennato, Sergio Blasi e Alfredo Mantovano insieme.
Venerdì 30 marzo alle 19 a Galatone, nell’incantevole Atrio di Palazzo Marchesale in piazza S.S. Crocifisso, “per una vera unità, le verità calpestate, la forza della Taranta e la Saggezza popolare”
Eugenio Bennato, Sergio Blasi e Alfredo Mantovano insieme.
Venerdì 30 marzo alle 19 a Galatone, nell’incantevole Atrio di Palazzo Marchesale in piazza S.S. Crocifisso, “per una vera unità, le verità calpestate, la forza della Taranta e la Saggezza popolare”
Un inedito confronto tra il cantautore Eugenio Bennato, fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare, di Musicanova e Taranta Power; il consigliere e segretario regionale PD Sergio Blasi, già sindaco di Melpignano e fondatore della Notte della Taranta; il deputato Alfredo Mantonvano, coordinatore nazionale dei Circoli “Nuova Italia”, già sottosegretario all’Interno; lo storico Francesco Danieli, autore de Il Laudario dei Semplici (antologia di componimenti religiosi salentini della cultura orale popolare).
L’incontro, promosso dal Centro Studi Arpa e dall’Opificio Meridiano, prende le mosse dall’inesauribile successo, non solo musicale, della ballata “Brigante se more”, scritta da Eugenio Bennato nel 1979 e subito entrata nel repertorio di tanti gruppi musicali come inno di ribellione. L’estro del cantautore napoletano infatti, lo porta a comporre brani non solo di notevole pregio artistico, densi di emozioni, ma anche carichi di coraggiosa passione civile, come dimostrano l’omonimo libro Brigante se more e l’ultimo suo cd Questione meridionale che verranno presentati nel corso della serata.
“La buona conoscenza della storia ci unisce, la cattiva ci divide” (Fustel de Coulanges). Tuttora, finite le Feste per il 150° dell’unificazione, non si percepisce una vera Unità d’Italia. Troppi squilibri tra Nord e Sud, troppe omissioni nella storia del Risorgimento (le stragi di Pontelandolfo, Fenestrelle, ecc.) rendono precari i sentimenti unitari, indignano, quasi rivalutano le reazioni alla malaunità, ma senza mai cedere agli sterili nostalgismi preunitari.
Eugenio Bennato, infatti, canta le gesta di Ninco Nanco e di Michela De Cesare ma è lontano dalla “doppia retorica: dell’acritica apologia risorgimentale da un lato e del rivendicazionismo vittimista dall’altro” (Alfredo Mantovano) poiché come questi cerca l’Unità nella verità e nella pari dignità Nord/Sud. Con Sergio Blasi, invece, condivide l’approccio meridiano alla Taranta ovvero “la riscoperta delle radici, ma nello stesso tempo la loro proiezione nel mondo globale, la loro uscita da un isolamento feticistico, senza però vendere l’anima” (Franco Cassano). Con lo storico Francesco Danieli, infine, ha in comune la passione per la Cultura popolare, miniera di saggezza sempreverde e di coesione sociale.
Dulcis in fundo alla serata, la chitarra acustica di Ezio Lambiase, la voce e la danza di Sonia Totaro (la Taranta) accompagnano Eugenio Bennato per eseguire alcuni mirabili brani dal suo ultimo Cd Questione Meridionale.
Grazie a loro, in direzione ostinata e contraria, Balla la Nuova Italia!
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“Incontri” a Spongano: arriva il procuratore De Lucia
Figura di grande rilievo nella magistratura italiana, Maurizio De Lucia è da decenni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata
La comunità di Spongano si prepara ad accogliere una figura di altissimo rilievo istituzionale: il Procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio De Lucia, ospite della rassegna culturale “Incontri”.
L’appuntamento è fissato per domenica 2 novembre alle ore 18.30 presso il Centro di Aggregazione Giovanile.
Nel corso della serata, il magistrato dialogherà con il dott. Andrea Apollonio, collega e amico, sul volume “La cattura. I misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia” (Feltrinelli), scritto insieme al giornalista Salvo Palazzolo.
Il libro racconta le indagini e la lunga attività investigativa che hanno condotto, nel gennaio 2023, alla cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro, ponendo fine a una delle più lunghe e complesse latitanze della storia mafiosa italiana.
Figura di grande rilievo nella magistratura italiana, Maurizio De Lucia è da decenni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Già alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e successivamente Procuratore a Messina, ha sempre unito rigore giuridico e sensibilità umana, contribuendo a rafforzare il senso dello Stato e la fiducia dei cittadini nella giustizia.
“Accogliere chi ha guidato uno dei capitoli più significativi della storia recente della lotta alla mafia è un onore per la nostra comunità,” dichiara il Vicesindaco Giancarlo Marti, curatore della rassegna. “In un tempo che spesso smarrisce il senso dell’impegno civile, la sua presenza ci invita a credere ancora nella forza delle istituzioni e nella dignità della verità.”
Durante l’incontro, il dott. De Lucia offrirà una riflessione sul significato dell’arresto di Messina Denaro e sulle nuove sfide poste dalla mafia contemporanea, che – come egli stesso ha più volte ricordato – “non è solo violenza, ma anche potere economico e sociale che si insinua dove c’è silenzio e indifferenza”.
L’evento è promosso dal Comune di Spongano in collaborazione con Associazione Culturale NarrAzioni, Libreria Idrusa e Ultimi Fuochi Teatro, nell’ambito della rassegna “Incontri”, nata per creare spazi di dialogo tra istituzioni, cittadini e cultura.
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Dalla prima Papessa a Maria d’Enghien
Segreti, volontà, pensieri di queste donne eretiche ritenute da molti le prime femministe e il filo rosso che le lega con il Salento. Giovedì 30 ottobre, a partire dalle 17,30, alla casa degli artisti di Gallipoli il primo appuntamento dedicato alla prima Papessa della storia
Un riconoscimento a tre donne ancora poco conosciute che hanno marcato la storia del loro tempo fino ai giorni nostri. Il ricercatore culturale Raimondo Rodia vuole dedicare loro un premio, presso la Casa degli Artisti in via Lepanto 1, a Gallipoli, giovedì 30 ottobre, a partire dalle 17,30.
Tra le opere di Giorgio De Cesario e nella sua galleria permanente, il relatore Raimondo Rodia svelerà la figura di queste donne.
La prima Maria D’Enghien (nella foto in alto un suo ritratto) contessa di Lecce, committente insieme al primo marito dello splendido scrigno della basilica di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto a Galatina, poi regina di Napoli con il secondo marito Ladislao di Durazzo.
Maria D’Enghien nasconde un itinerario di conoscenza nascosto nelle pieghe degli affreschi di tre luoghi di cui lei era la committente.
Grazie a questo, Rodia ha scoperto la storia segreta delle altre due donne vissute tra la fine del XIII e gli albori del XIV secolo.
Sono Guglielma di Milano, conosciuta anche come Guglielma di Boemia, regina, santa, incarnazione terrena dello Spirito Santo, ma considerata eretica dall’inquisizione.
Le sue spoglie, per impedire che fossero meta di pellegrinaggi, furono bruciate al rogo decenni dopo la sua morte.
L’altra protagonista è Maifreda da Pirovano, suora, imparentata con i Visconti, erede del culto guglielmita e prima vera Papessa della storia, avendo officiato una messa nella Pasqua del 1300. Anche lei dopo questo gesto sacrilego per l’inquisizione di Bonifacio VIII finì al rogo insieme ad Andrea Saramita, ideologo del culto guglielmita e fautore dell’apertura della nuova era dello Spirito Santo predetta da Giovanni da Fiore.
Un trama che conduce fino al Salento, con i dipinti della basilica di Santa Caterina a Galatina, quelli criptici di Santo Stefano a Soleto e nella cripta di Ortelle voluti da Maria D’Enghien Brienne.
Segreti, volontà, pensieri di queste donne eretiche ritenute da molti le prime femministe.
Con questa relazione si vuole cancellare l’oblio della storia intorno a queste figure di donne che volevano il ritorno del matriarcato nella chiesa.
Un sottile filo rosso poi porta la vicenda fino ai giorni nostri con l’incredibile storia di Raffaele Mattioli, il banchiere umanista.
Un trittico che inizierà il 30 ottobre con la storia della prima Papessa della storia per continuare il 25 novembre con i protagonisti degli affreschi della basilica di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto ed i suoi segreti esoterici.
Infine, il 30 dicembre, con un percorso di conoscenza dei simboli esoterici ed alchemici.
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Appuntamenti
Paolo Di Stefano, storica penna del Corriere della Sera, a Tricase
𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟐𝟔 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐓𝐫𝐢𝐜𝐚𝐬𝐞 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐞𝐫𝐚̀ 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐃𝐢 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐨 presso le Scuderie di Palazzo Gallone, alle ore 19 e con ingresso libero.
Paolo Di Stefano è una voce autorevole nel panorama culturale italiano: 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐚, 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐚, ha al suo attivo una produzione letteraria fatta di romanzi, saggi e racconti, ed ha ricevuto riconoscimenti letterari per la sua capacità di fondere sensibilità narrativa e analisi culturale, su temi letterari, sociali e culturali.
Presenterà 𝑼𝒏𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒂 𝒎𝒆𝒓𝒂𝒗𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒔𝒂, un lavoro che indaga la straordinarietà che può nascondersi nel quotidiano.
Con delicatezza e profondità, Di Stefano invita a 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐥𝐞 𝐩𝐢𝐞𝐠𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 che scorre, cogliendo come il racconto possa trasformare l’istante in memoria e rivelazione.
Questa iniziativa rientra negli appuntamenti della rassegna 𝑨𝒍𝒕𝒓𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒊, realizzata da 𝑷𝒂𝒓𝒊 𝑨𝑷𝑺 e promossa dal Comune di Tricase con 𝑻𝒓𝒊𝒄𝒂𝒔𝒆 𝑬𝒎𝒐𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒂 𝑳𝒆𝒗𝒂𝒏𝒕𝒆.
Importante è la collaborazione con il 𝐋𝐢𝐜𝐞𝐨 “𝐆. 𝐒𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚” di Tricase, che sostiene e arricchisce l’evento con il coinvolgimento della comunità scolastica.
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