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Collepasso

Morte Braj: Collepasso piombata nel silenzio

È sempre difficile scrivere in momenti come questi, quando vicino c’è chi ha perso un figlio, un marito, un padre, chi ha visto sparire di colpo i sogni di una vita.

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di Massimo Alligri


La camera ardente ad Herat (foto in esclusiva "il Gallo")

È sempre difficile scrivere in momenti come questi, quando vicino c’è chi ha perso un figlio, un marito, un padre, chi ha visto sparire di colpo i sogni di una vita. È sempre difficile scrivere quando la sofferenza annichilisce non solo chi ne è vittima ma anche chi ne è spettatore impotente. È sempre difficile reagire al silenzio che impone l’inadeguatezza delle parole, a quel silenzio che è piombato su Collepasso quando si è sparsa la notizia della morte di Manuele Braj, giovane carabiniere vittima di un vile attentato in Afghanistan. Manuele era in quell’angolo sperduto del mondo dallo scorso maggio, era alla sua quinta missione all’estero e si stava occupando dell’addestramento della polizia afgana quando la sua vita è stata barbaramente spazzata via dall’odio e dalla violenza. Quando notizie del genere si ascoltano solo in televisione senza pensare di esserne coinvolti direttamente, il primo impulso che affiora nella mente è l’incredulità, la diffidenza ad accettare qualcosa per vero. “Sono sconvolto da questa tragedia come è sconvolto tutto il paese”, dice il sindaco Paolo Menozzi, “per l’ennesimo tributo di sangue versato da un militare italiano. Manuele era un bravo ragazzo, onesto e coraggioso che ha inseguito i suoi sogni. Un ragazzo perbene, ero suo vicino di casa e lo ricordo ancora bambino, era uno sportivo, un lavoratore, ha sempre partecipato attivamente alle iniziative del paese, lo ricordo nei giochi del palio estivo, gareggiava con grinta e tenacia per far vincere il suo rione. Era sempre sorridente ed era riuscito a realizzare tanto, e anche se aveva appena 30 anni, ha dato esempio di attaccamento al proprio lavoro e di grande senso del dovere. Era un ragazzo splendido”, ripete Menozzi, “il suo sogno era sempre stato quello di arruolarsi nei Carabinieri e c’era riuscito, ma ora quel sogno si è infranto”. È incredulo anche il parroco, don Oronzo Orlando che, appresa la triste notizia, si è subito recato a dare conforto ai familiari di Manuele, chiusi nello strazio di un dolore lacerante. “Manuele e Federica (la giovane moglie, ndc) sono cresciuti in parrocchia, erano in Azione Cattolica sin da bambini e hanno sempre partecipato alla vita della comunità. Ho avuto modo di celebrare il loro matrimonio e ho battezzato pochi mesi fa il loro bambino. La loro è una bella famiglia dai valori sani e forti, non ci sono parole, ma la fede li aiuterà a superare questo momento”. Tanti sono stati i messaggi di cordoglio dei rappresentanti istituzionali che, come d’obbligo in questi casi, non fanno mai mancare la loro puntuale retorica. Invece, i messaggi veri, spontanei e sinceri sono quelli che gli amici di Manuele hanno voluto lasciare sulla sua bacheca di Facebook. E leggendoli si capisce quanto tutti lo ricordino come un ragazzo affabile, buono, allegro, di compagnia, sempre con il sorriso sul volto, amato e stimato. C’è chi tratteggia un ritratto dell’amico; chi è ancora incredulo e se la prende con il destino; chi lo ricorda per una parola di conforto o per un gesto ricevuto; chi gli racconta la sua giornata durante un turno in caserma; chi ha semplicemente “postato” il suo saluto. È sempre difficile scrivere in momenti come questi, ma qualcuno lo fa e lo fa con la consapevolezza di scrivere un pensiero… un pensiero ad un angelo volato via troppo presto.


Alessano

Da domani il 112 vale per tutti

Attivo anche nel distretto telefonico di Lecce, Gallipoli e Maglie quindi valido per tutti anche nella nostra provincia. Intanto sullo smartphone si può scaricare l’app “Where Are U”

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Da domani 112 NUE – Numero Unico di Emergenza Europeo sarà attivo in tutti gli Stati dell’Unione Europea.

Ovviamente, anche nel distretto telefonico di Lecce, Gallipoli e Maglie e quindi varrà per tutti i paesi della provincia di Lecce.

Il servizio, completamente gratuito, garantito 24 ore su 24, 7 giorni su 7, potrà essere utilizzato per ogni tipo di richiesta di intervento o soccorso.

Il 112 NUE sostituisce tutti quei numeri di emergenza attualmente utilizzati:

  • il 112 dei Carabinieri
  • il 113 della Polizia di Stato
  • il 115 dei Vigili del Fuoco
  • il 118 del Soccorso Sanitario
  • il 1530 dell’emergenza in mare

Il 112 farà capo ad una Centrale Unica di risposta del Dipartimento di Protezione Civile che provvederà ad indirizzare le chiamate a seconda del tipo di emergenza e assistenza necessaria nonché di priorità, avendo un quadro completo delle richieste sull’intero territorio.

Per tale motivo dalla Polizia di Stato invitano gli utenti residenti nei centri che fanno riferimento ai Commissariati di Galatina, Gallipoli, Nardò, Otranto e Taurisano a non contattare il numero diretto del Commissariato competente, ma di chiamare comunque il NUE 112 che sarà in grado di intervenire più velocemente.

Stesso discorso ovviamente per le caserme dei carabinieri, quelle dei vigili del fuoco per il soccorso sanitario e per le emergenze in mare.

Il numero può essere chiamato da rete fissa o mobile, anche da cellulare sprovvisto di SIM o privo di credito o bloccato ed è disponibile inoltre il servizio multilingue.

Inoltre il 112 NUE può essere chiamato direttamente scaricando dall’App store l’applicazione dedicata “Where Are U” che si consiglia di installare sul proprio telefono cellulari, in quanto la tecnologia utilizzata permette una localizzazione della chiamata in modo più preciso e veloce, particolarmente utile nel caso di chiamate mute o di utenti non udenti.

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Andrano

“Bolle di sapone”, 16 condanne e 67 anni di carcere

Era il 2013 quando vennero eseguite una serie di perquisizioni in tutto il Salento, a causa della falsificazione e vendita di noti prodotti per la casa…

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 67 anni di carcere, e 16 condanne, si chiude così il processo sulla maxi inchiesta “Bolle di Sapone”.

Era il 2013 quando vennero eseguite una serie di perquisizioni in tutto il Salento, a causa della falsificazione e vendita di noti prodotti per la casa.

I giudici della seconda sezione collegiale hanno inflitto: 9 anni e 6 mesi di reclusione ad Enrico Serafini, 59enne leccese; 9 anni per Antonio Costantino Vanzanelli, 73enne di Cannole; 6 anni a Maurizio Luciano Marti, 58enne residente a Sannicola; 5 anni e 6 mesi a Claudio Diamante, 43enne di San Cesario; 4 anni a Giorgio Vanzanelli, 47enne e Paride Vanzanelli, 41enne, entrambi di Otranto ed a Fulvio Conte, 56 anni di Surbo; 3 anni e 6 mesi a Claudio Conte, 64enne, Adriano Antonio Dima, 60enne, entrambi di Melendugno e per Francesco Leo, 49enne di Surbo; 3 anni a Mauro De Luca, 62enne leccese e Vittorio Perrone, 59enne di Lizzanello; 2 anni ad Antonio Capone, 44enne di Lecce, Fabio Coluccia, 54enne di Andrano e per Cristina Baraldi, 44enne originaria di Ferrara ed Antonella Fiocchi, 56enne residente a Sannicola (pena sospesa per entrambe).

Secondo l’accusa rappresentata dal pm Guglielmo Cataldi, rispondevano di associazione a delinquere, contraffazione e ricettazione e gli stessi potranno fare ricorso in appello.

Sono stati anche condannati al risarcimento dei danni con una provvisionale di 10mila euro per ciascuna delle parti civili. Disposto il non doversi procedere per prescrizione per 12 persone: Antonio Colluto, 52enne di Tricase; Maria Vittoria Colella, 62enne residente a Bari; Luigi Esposito, 54enne di Collepasso; Flavio Ferreri, 75enne di Recco (Genova); Gianni Junior Ingrosso, 50enne leccese; Cristian Luceri, 37enne leccese; Angela Concepita Mariano, 46enne di Racale; Lucio Mariano, 72enne di Racale; Antonio Mega, 74 anni di Palmariggi; Franco Pappadà, 60 anni di Specchia; Fabrizio Domenico Giuseppe Sobrero, 57enne residente a Verzuolo (Cuneo); Francesco Domenico Ungaro, 51 anni di Corigliano Calabro (Cosenza).

Assoluzione da ogni accusa per 10 imputati. Si tratta di Alfonso Dalia, 57enne di San Giorgio a Cremano (Napoli); Francesco De Padova, 69 anni di San Donaci (Brindisi); Antonio Donno, 40enne di Sogliano Cavour; Fernando Giannoccolo, 59enne di Carpignano Salentino; Santo Leo, 82enne di Cellino San Marco (Brindisi); Antonio Quaranta, 68 anni di Morciano di Leuca; Maurizio Valassina, 69enne originario di Desio (Milano); Vincenzo Casaburi, 63enne di Gallipoli; Cinzia Cipolla, 56 anni di Specchia e Samanta Colluto, 31enne di Andrano.

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Casarano

Omicidio Casarano, Prefetto intensifica controlli

Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in Prefettura. L’annuncio di Luca Rotondi riguarda anche i territorio di Collepasso, Matino, Melissano, Ruffano, Taurisano e Taviano

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Nella mattinata odierna il Prefetto di Lecce Luca Rotondi ha presieduto il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla presenza dei vertici delle Forze di Polizia e dei sindaci dei Comuni di Casarano, Collepasso, Matino, Melissano, Ruffano, Taurisano e Taviano.

L’incontro ha rappresentato l’occasione per un confronto sulle tematiche di pubblica sicurezza in tali aree territoriali, anche in relazione al grave evento criminoso perpetrato il 2 marzo scorso a Casarano.

Gli amministratori locali hanno espresso apprezzamento per il sostegno e la vicinanza dimostrata dalle Forze dell’Ordine attraverso consistenti attività di prevenzione e controllo del territorio, assicurando al contempo la massima sinergia delle Polizie Locali, nell’ambito delle proprie attribuzioni.

Il Prefetto ha reso noto che nell’area in questione è già stata disposta una ulteriore intensificazione dei servizi coordinati di controllo del territorio, per un’azione sempre più incisiva a tutela della collettività.

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