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Casarano

Provincia: pubblicato il “report 2011” sul lavoro

La Relazione riporta i dati relativi sull’andamento del mercato del lavoro in Provincia di Lecce nell’intero anno 2011.

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L’Assessorato alle Politiche del Lavoro e Formazione Professionale della Provincia di Lecce, guidato da Ernesto Toma, ha pubblicato il “Report 2011”, prodotto dall’Osservatorio del Mercato del Lavoro (Oml) della Provincia, in collaborazione con Formez P.a.. La Relazione riporta i dati relativi sull’andamento del mercato del lavoro in Provincia di Lecce nell’intero anno 2011. “Oltre alle Relazioni Trimestrali sul mercato del lavoro, l’Assessorato mette a disposizione anche un Rapporto Annuale relativo all’anno 2011, utile per le analisi e le comparazioni con gli anni precedenti. Il Rapporto Annuale è un report approfondito sul mercato del lavoro provinciale, che affianca analisi ed elaborazioni sul mercato del lavoro ad un quadro delle tendenze generali per le variabili economiche più importanti del sistema produttivo provinciale. Questa impostazione è connessa all’ipotesi che le dinamiche del mercato del lavoro siano espressione degli andamenti più generali dell’economia”, sottolinea l’assessore Toma. “La Provincia di Lecce ha una popolazione residente particolarmente numerosa (815.597 al 1° gennaio 2011), con una densità piuttosto elevata, a prevalenza femminile ed ultraquarantenne, in crescita nell’ultimo decennio per effetto dell’invecchiamento della popolazione e una presenza straniera in tendenziale crescita. Le dinamiche di fondo del Mercato del Lavoro in Provincia di Lecce nel 2011 consentono di evidenziare determinati punti di forza, quali un saldo contrattuale positivo per i contratti a tempo indeterminato, un tasso di crescita delle imprese positivo, una propensione all’autoimpiego, una condizione giovanile e femminile migliore, per molti aspetti, rispetto al dato nazionale e regionale, una crescita del numero di laureati avviati al lavoro e una struttura imprenditoriale più complessa ed articolata del passato”, prosegue. “Con riferimento alla sola popolazione in età da lavoro e alle categorie in disagio occupazionale presso i Centri provinciali per l’impiego della Provincia di Lecce, risultano censiti, a vario titolo, 207.276 lavoratori, con netta predominanza femminile (59% circa). Crescono i censiti disoccupati (+8.8% nel triennio) e i sottooccupati (+19.5% nel triennio), mentre diminuiscono gli inoccupati (-10.1%)”.


La dinamica del Mercato del Lavoro in provincia di Lecce rileva un incremento del numero di avviamenti e di lavoratori avviati nel corso del triennio (+15.3% dei contratti e +9.5% del numero di lavoratori avviati con riferimento alle aziende della provincia dal 2009 al 2011). Particolarmente interessante è il dato secondo cui circa il 50.0% degli avviamenti riguarda titoli di studio di licenza media, e solo il 5.5% è riservato a laureati che, tuttavia, nel corso del triennio sono quasi raddoppiati”. “Con riferimento al triennio, la tendenza è di crescita delle assunzioni di figure relative a professioni high skill (+40% nel 2011), sebbene le percentuali di incidenza sul totale siano ancora molto basse (15%). Il bilancio occupazionale fa segnare una forte controtendenza (saldo positivo) delle professioni qualificate nelle Commercio e nei Servizi e di alcune professioni high skills. La tipologia di rapporto predominante è a tempo determinato (73.5%), sebbene sia apprezzabile anche il contratto a tempo indeterminato (15.3%)”, continua Toma. E aggiunge: “Esiste un interessante fenomeno di pendolarismo lavorativo, di outcoming ed incoming: nel 2011, il 12.9% dei domiciliati in provincia di Lecce è avviato altrove (motivo sostanziale sembra una maggiore stabilità lavorativa: indice di flessibilizzazione più basso); il 7.1% dei lavoratori domiciliati altrove ha trovato lavoro in Provincia di Lecce. Quindi, è rilevabile un saldo negativo tra esportazione ed importazione della forza lavoro, con minore attrattività della provincia di Lecce”. “Con riferimento alla condizione giovanile, è da segnalare che la percentuale di occupati giovani in Provincia di Lecce è tendenzialmente in aumento, soprattutto nel 2011, mentre la percentuale di forza lavoro inoccupata o disoccupata è in riduzione nel 2011 a causa dell’aumento dei potenziali lavoratori che hanno smesso di cercare un lavoro: più del 70% dei potenziali giovani in età da lavoro (15-24 anni) non sono alla ricerca di un lavoro”. “In relazione agli interventi a sostegno del reddito (CIG e mobilità), nel 2011 la CIG appare in riduzione rispetto al 2010, ma bisogna tenere in conto che lo strumento a sostegno del reddito quale la CIG evidenzia gli effetti della crisi con un delay time di 6-12 mesi. Nel 2011, 4.445 persone hanno fruito della mobilità, delle quali il 55.5% indennizzata. La mobilità sembra interessare più gli uomini che le donne e la fasce più prossime all’uscita dal mondo del lavoro: il 22.3% dei lavoratori ha più di 55 anni”. “Il Report relativo all’anno 2011 fornisce un ulteriore ausilio per la programmazione provinciale delle politiche attive del lavoro e assicura il diritto all’informazione sulla situazione locale del mercato del lavoro e sul monitoraggio dei fenomeni più rilevanti che emergono all’interno delle dinamiche locali relative all’occupazione. Le esigenze della popolazione vanno soddisfatte soprattutto pensando alle risorse umane che si “mettono in movimento” nella ricerca attiva e che sono interessate  fortemente alle analisi del contesto socio economico, comprendendovi sistema imprenditoriale e programmi occupazionali delle imprese”, conclude l’assessore. I Report, le pubblicazioni e gli studi condotti dall’OML sono uno strumento importante per l’operato di tutti gli attori sociali e i soggetti istituzionali del territorio e perciò saranno resi disponibili attraverso vari canali, quali le pubblicazioni sui siti istituzionali www.provincia.le.it e www.pugliaimpiego.it, oltre che  la diffusione attraverso i 60 attori della Rete dei Servizi per il Lavoro.

Attualità

Imprese a caccia di personale: 882 posti nel Leccese

La metà delle offerte di lavoro nel turismo. Il 15° Report settimanale delle offerte di Lavoro dell’ambito territoriale di Lecce di Arpal Puglia

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Con la stagione estiva alle porte, crescono le opportunità di lavoro nel comparto turistico.

Non a caso, si prospettano due giornate di selezioni aperte alla presenza delle aziende in cerca di personale.

La prima si terrà martedì 14 maggio, dalle 9 alle 17, a Nardò, presso il Chiostro dei Carmelitani, durante il Job Day organizzato da Its Turismo in collaborazione con Arpal Puglia.

La seconda è prevista giovedì 16 maggio, dalle ore 14,30 alle 17, presso il centro per l’impiego di Martano, dove l’azienda “SGS Outsourcing” terrà colloqui di lavoro volti alla selezione di venti addetti alle pulizie da impiegare in strutture ricettive di Torre dell’Orso, 15 per Cannole e altrettanti per Otranto.

Le offerte nel settore crescono anche nel quindicesimo Report settimanaleche conta 247 annunci, per un totale di 882 posti disponibili.

Poco meno della metà, 419, riguardano il turismo, la ristorazione e l’indotto legato al settore delle pulizie.

Nel settore edile196 posti disponibili; nei trasporti e riparazione veicoli ve ne sono 24; nel commercio 38; nel settore amministrativo e informatico 33; nel settore pedagogico 4.

Nella sanità e nei servizi alla persona si cercano 36 figure, mentre nel settore agricolo, agroalimentare e ambientale ci sono 16 offerte.

Le telecomunicazioni offrono 41 posti, il settore bellezza e benessere 8, il Tac 37, l’industria del legno 7 e il settore metalmeccanico 23.

Sono numerose anche le opportunità di lavoro diffuse dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures.

Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e sono diffuse anche sulla pagina Facebook  “Centri Impiego Lecce e Provincia“, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego.

Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

PER CONSULTARE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE IL 15° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL – AMBITO DI LECCE CLICCA QUI

REPORT Ambito Lecce

 

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Casarano

Il sorriso è… Legittimo: alla fine, Casarano ai Play Off

Tutto sembrava condurre ad un mesto addio alle eliminatorie per la promozione quando il difensore, casaranese doc, ha regalato ai suoi tifosi la gioia più grande

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CASARANO-BITONTO 2-1

Reti: pt 16′ Guastamacchia; st 14′ Mazzarano (B), 51′ Legittimo

La folla -unita ebbrezza- par trabocchi nel campo. Intorno al vincitore stanno, al suo collo si gettano i fratelli. Pochi momenti come questo belli…

Sono i versi di “Goal“, la famosa poesia di Umberto Saba dedicata alla sua Triestina, che sicuramente si addicono al sesto minuto di recupero di Casarano-Bitonto, ultima del campionato ieri al Capozza.

I Rossoazzurri erano ormai fuori dai play-off e le lancette ruotavano verso la fine, quando il difensore, casaranese doc, Matteo Legittimo, infilava con freddezza e lucidità la porta bitontina.

Non c’era più tempo nemmeno per la ripresa del gioco.

Repentino cambio d’umore sugli spalti, da delusione e sicura contestazione a gioia ed entusiamo incontenibili in campo e sui gradoni, molti con gli occhi lucidi.

Domenica esodo a Martina Franca in casa della seconda classificata, dove si farà di tutto per dare un senso

ad un’annata controversa e altalenante come non mai.

La situazione dei play-off, di per sé già ritenuti superflui, quest’anno lo sono ancor di più, ma che importa?

Nel dopogara mister Laterza, provato in volto, afferma che «i ragazzi meritano di giocarsi questi play-off con serenità e lo meritano i tifosi che ci hanno sostenuto sino alla fine».

Giuseppe Lagna

*Nelle foto: l’abbraccio della curva al match-winner Matteo Legittimo (in alto) e le squadre a centrocampo

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Attualità

Ma davvero i pugliesi sono i più infelici d’Europa?

Le indagini sono invece molto soggettive, e quindi discutili, quando vogliono entrare nella psicologia umana e valutare la felicità di una persona, felicità che non si può ridurre ad un dato statistico poiché è sempre personale sia per quello che uno desidera sia per i momenti della vita in cui si esprime

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ALLA FINE DEL GIORNO.  SIAMO FELICI O INFELICI?

di Hervé Cavallera

   Secondo un report ISTAT del 17 aprile scorso i lavoratori italiani sono trai più infelici d’Europa e tra gli Italiani i Pugliesi. Ciò riguarderebbe la percezione delle amicizie, l’utilizzazione del tempo libero, i rapporti familiari, la condizione economica e sociale. Un quadro certamente non esaltante e che sembra contrastare, per noi Salentini, quella che è considerata l’immagine ufficiale del “tacco d’Italia”, terra del sole, dell’ospitalità, dello svago. Si tratta quasi di squarciare il velo di autoprotezione e di scorgere una realtà ben diversa. 

    E tuttavia i dati sono da valutare con una certa cautela anche perché si entra nella dimensione intima dei soggetti e in essa l’emotività ha un ruolo notevole  e gli esseri umani sono spesso portati ad accentuare ciò che di positivo e di negativo hanno incontrato o incontrano nella propria esistenza. Dipende poi dalle diverse età della vita e dalle esperienze provate nella vicinanza del report. Immaginate un giovane intervistato a pochi giorni dal suo matrimonio con aperta davanti una luminosa speranza di vita e un giovane intervistato poco dopo la scomparsa di una persona a lui cara.

D’altra parte, secondo un discutibile report del 1923 attribuito all’ONU (Where young people are the happiest ossia Dove i giovani sono più felici) si troverebbero tra i più felici i giovani del nord Europa e in primo luogo i Lituani. Altri report giudicano la Finlandia lo Stato ove si vive meglio.

E questo sempre  tenendo conto del reddito pro capite, dell’aspettativa di vita sana, della libertà sociale. E a ciò si contrappone il fatto, attestato sempre da report, che il tasso maggiore dei suicidi avviene proprio nei Paesi Baltici  dove appunto esiste un più alto tenore di vita. E il suicidio, si capisce bene, è indubbia espressione di drammatica infelicità. Non è il denaro che assicura la felicità. 

   Insomma, non è facile tradurre in fredde classifiche, che vorrebbero essere oggettive e scientifiche, quelli che sono i sentimenti delle persone, sentimenti che variano non solo secondo le età e il successo lavorativo, ma appunto secondo lo stato d’animo del momento in cui si risponde ai quesiti dei report.

Nella percezione di sé gli elementi soggettivi si intrecciano inevitabilmente con  quelli oggettivi, sì da rendere molto dubbia la possibilità di una conoscenza oggettiva di come veramente si è. Le variabili sono tante e non codificabili.

Ad esempio, può naturalmente accadere che una persona con un reddito modesto possa  essere più sereno di un’altra con un reddito più alto ma con incombenze più pesanti. A voler poi richiamare la nostra tradizione cattolica, è pressoché difficile che nelle confessioni non si dichiarino delle colpe, degli errori, sia pur veniali. E il riconoscimento del peccato mostra come l’uomo non è mai esente dalle ombre, a meno che non si tratta di figure eccezionali di cui è riconosciuta la santità, ma anche loro hanno pur sofferto le “tentazioni”. Lo stato d’animo è fatalmente soggettivo e non può che riguardare il singolo individuo.

    Ciò non vuol dire che le classifiche, le statistiche, i “dati” siano da buttar via. Essi, quando veramente ben fatti e promossi da istituti di riconosciuti meriti scientifici, sono utili per individuare “frammenti” di vita, di aspirazioni, di stati d’animo, di aspettative; frammenti che possono servire come stimolo per venire incontro alle esigenze della comunità. 

I report sono certamente oggettivi allorché indicano dei dati come, ad esempio, stipendi, natalità, emigrazione, malattie, ecc. In questi casi dovrebbero costituire un pungolo nei confronti delle classi dirigenti politiche per migliorare in modo equo la qualità della vita dei cittadini.  

   Le indagini sono invece molto soggettive, e quindi discutili, quando vogliono entrare nella psicologia umana e valutare la felicità di una persona, felicità che non si può ridurre ad un dato statistico poiché è sempre personale sia per quello che uno desidera sia per i momenti della vita in cui si esprime. Si pensi ad un giovane che ha di fronte un futuro che è sempre, nel bene e nel male, pieno di incognite.

Nel giovane ora possono prevalere l’entusiasmo e la speranza, ora la delusione e l’incertezza.

  Ma ciò vale anche per l’anziano. Nel meriggio della propria esistenza egli può fare un bilancio di quanto accaduto e necessariamente trova gioia e dolori, vittorie e delusioni, errori e illusioni, successi e affetti.

A quali dare più peso, considerato che tutti insieme hanno costituito e costituiscono la propria vita? Vivere significa anche accettare gioie e dolori, sperando di commettere pochi errori e non gravi. 

  Ora, tornando al nostro Salento e prescindendo dai diversi problemi personali che possono riguardare le aspettative che si riscontrano nel proprio ambiente lavorativo, il quale dovrebbe essere analizzato secondo le diverse tipologie, è chiaro che in generale qualcosa non va nel mondo giovanile, e ne sono espressione oggettiva lo spopolamento e il calo demografico. La maggior parte di coloro che vanno a studiare o a lavorare fuori Terra d’Otranto non torna più. E di tale problema dovrebbe farsi carico il mondo della politica regionale e nazionale, come lo stesso mondo deve affrontare il tema della natalità che, pur connesso ad un modus vivendi che talvolta non vuole assumersi responsabilità, potrebbe essere in qualche modo modificato con agevolazioni e contributi per la nascite. 

   Importante, in ogni caso, è saper vivere insieme e  sapersi spendere per vedere crescere i propri cari, la propria terra. Questo in vario modo hanno fatto i nostri genitori, i nostri antenati e a questo compito non ci si può e non ci si deve sottrarre.   

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