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Tricase

Tricase: laggiù nel “Bronxs”…

Come un pugno nello stomaco: Quella zona deve smettere di essere un ghetto, deve essere ripulita e chi di dovere deve controllare perché la legge sia sovrana e non regni l’anarchia, dove chi più urla o minaccia ha sempre ragione

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La lettera: “Rocco ha sbagliato, però…”


Sono una signora che abita in quella zona denominata da tutto il paese “Bronxs”. Ci abito da 18 anni, e posso ben dire che il nome affibbiato a quell’angolo di paese ci sta a pennello, anche se qualche miglioria nel frattempo è stata apportata. Resta però un piccolo branco di teppistelli che fa in modo che la cronaca si occupi di noi: l’ultima volta il 3 settembre scorso, con l’ormai famoso “tentato omicidio”. Quello che è stato scritto è vero, ma non è stato sottolineato cosa Rocco (Sciurti) doveva ripetutamente subire, ormai da anni, da questi teppistelli per arrivare al punto di reagire in maniera così violenta. Per ciò che ha fatto non esistono scusanti, la violenza non può in nessun caso essere giustificata, ma il “branco”lo aspettava puntuale ogni qualvolta rientrava a casa per insultarlo; gli rompevano il vetro di casa lanciando pietre e bottiglie, inveivano contro di lui, lo spintonavano quando aveva bevuto un bicchiere di troppo; sono arrivati addirittura ad appiccargli le fiamme in casa! L’unico difetto di Rocco, lo sanno tutti, è quello del bere, ma è una brava persona, rispettosa di tutti. Ma è anche un uomo solo, senza alcuno che si prenda cura di lui. La sera tornava a casa a piedi in quella che per lui era casa (occupata abusivamente come accade anche in altri appartamenti di quella zona, ndr), ma l’intento dei teppistelli era chiaramente quello di mandarlo via da lì: ci sono riusciti! All’indomani dell’arresto di Rocco, altri si sono impossessati della sua casa con quelle poche cose che aveva. Adesso mi chiedo: perché tanta barbarie contro una persona indifesa? Quel che ha fatto è decisamente ingiustificabile ma quando uscirà di prigione, se uscirà, dove andrà, visto che gli hanno “sottratto” la casa? È possibile non ci sia più un pizzico di umanità? Spero che questo mio scritto possa servire a qualcosa per Rocco che saluto calorosamente: per me e per qualcun altro sei una persona speciale, speriamo che il Signore possa aiutarti e farti stare bene.


l.p.


Ghetti di provincia


L’episodio di cronaca nera e la tragedia sfiorata lo scorso 3 settembre hanno scoperchiato un pentolone bollente con all’interno un minestrone di miseria, isolamento, emarginazione e, spesso, di illegalità diffusa. Fermo restando che per l’episodio specifico dell’arresto di Rocco Sciurti sarà la giustizia a tutti i livelli a fare il suo corso, non si possono non considerare i tanti risvolti fatti emergere dalla lettera inviataci da una donna residente proprio in quell’angolo di  Zona 167. Ci riferiamo al luogo dove sono ubicate le Case Popolari, fatto oggetto, nella mattinata di venerdì 14 settembre, della visita dell’avv. Sandra Zappatore dell’Istituto Autonomo Case Popolari, dei funzionari dei Servizi Sociali e dell’Ufficio Tecnico del Comune, accompagnati da Carabinieri e Polizia Municipale. Eh si, perché l’arresto di Sciurti aveva liberato un appartamento, fatiscente per quanto si vuole, ma sempre un tetto da tenere sul proprio capo. E allora, complice anche lo scalpore suscitato dal già narrato fatto di cronaca, si è deciso di intervenire e far sgomberare quella casa occupata abusivamente. Episodio tutt’altro che isolato perché, come ci ha spiegato l’avv. Zappatore dello IACP, “quello di occupare abusivamente case dell’edilizia popolare è un fenomeno diffusissimo al quale è davvero difficile porre un argine. Ci sono poi persone che hanno già una casa ma non lasciano spazio ad altri e c’è addirittura chi “subaffitta”, soprattutto in località vicine al mare come Tricase. L’impegno per far rispettare le regole è totale sia da parte nostra che da parte dei Servizi Sociali dei Comuni e delle Forze dell’Ordine. Ma ciò spesso, purtroppo, non è sufficiente. Giova ricordare, che chi occupa abusivamente un alloggio popolare, sta privando di un’abitazione chi è in graduatoria e ne avrebbe diritto e bisogno. E, soprattutto, sta commettendo un reato penale; inoltre, se viene scoperto perde il diritto acquisito nelle apposite graduatorie”.

Quella mattina, in quell’angolo da tutti conosciuto come Bronxs, c’eravamo anche noi ed abbiamo inalato a fondo l’aria, per molti versi malsana, che vi si respira. La sensazione forte, come un pugno nello stomaco, è stata quella di una guerra tra poveri, una sorta di “mors tua vita mea” che si nutre della miseria. I funzionari e le Forze dell’Ordine intervenuti hanno dato dimostrazione di grande buon senso, riuscendo a far rispettare le regole, accompagnando la loro abnegazione al dovere con una buona dose di sensibilità. Hanno parlato, spiegato, ascoltato, tollerato improperi e soprattutto capito e consigliato per il modo migliore. Quella famiglia (con neonato al seguito) che voleva un tetto sulla propria testa, ora inizierà la trafila per avercelo in modo legale, speriamo il prima possibile. Ma non è, non può essere un lieto fine. Sono tante, troppe, le storture che abbiamo visto e sentito per voltare le spalle e metterci tutto dietro tanto, chissenefrega, noi una casa ce l’abbiamo e nel ghetto non ci viviamo. E già perché sin dall’ingresso nel “Bronxs” con quelle aiuole ricoperte di bottiglie di plastica piuttosto che di erba si capisce di essere arrivati in un angolo abbandonato a sé stesso, quasi un posto dove “isolare” gli ultimi, quelli che per un motivo o per l’altro non riescono a tenere il passo. Un ghetto appunto. Ma tra gli ultimi c’è anche chi lavora o vorrebbe farlo, rispetta la legge e gli altri, e chiede solo di poter avere una casa e quindi una vita dignitosa. Abbiamo parlato a lungo con loro e la nostra amarezza è aumentata in misura esponenziale: quell’angolo di Tricase deve smettere di essere un ghetto, deve essere ripulito e chi di dovere deve controllare perché la legge sia sovrana e non regni l’anarchia per cui chi più urla o minaccia ha sempre ragione.


E poi c’è quell’ultimo pugno nello stomaco, forse il più forte davanti a tanta miseria e disperazione: quei palazzi costruiti giusto alle spalle del Bronx e mai finiti, diventati dei veri e propri ricettacoli di rifiuti. Fossero completati ci sarebbe posto in abbondanza per tutti, le graduatorie sarebbero esaurite e nessuno avrebbe più bisogno di occupare abusivamente un appartamento fatiscente così come è avvenuto questa volta. Ma lo IACP non ha più risorse e il Comune… non ne parliamo! Il pugno nello stomaco resta e fa molto male…


Giuseppe Cerfeda


Casarano

Pagliaro: “Si chiama Aeroporti di Puglia ma dovrebbe chiamarsi Aeroporto di Bari”

L’ennesimo sfregio al Salento, con il suo aeroporto ancora una volta ignorato ed escluso, sono i due nuovi collegamenti United Airlines con New York, che da maggio si aggiungeranno…

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“Nuove tratte, ma soltanto su Bari. Si chiama Aeroporti di Puglia, ma per onestà dovrebbe chiamarsi Aeroporto di Bari, la società partecipata al 99,6% dalla Regione, finanziata con soldi pubblici e con i bilanci in perdita, gestita dal barese Antonio Maria Vasile”.

Esordisce così la nota di Paolo Pagliaro, consigliere regionale di Fdi, e continua: “L’ennesimo sfregio al Salento, con il suo aeroporto ancora una volta ignorato ed escluso, sono i due nuovi collegamenti United Airlines con New York, che da maggio si aggiungeranno a quelli già attivi su Bari, rafforzandone il posizionamento turistico tra le destinazioni europee.

L’Aeroporto del Salento resta invece a bocca asciutta, e ne patiscono le conseguenze le tre province salentine. Una disparità figlia di un Bari-centrismo cieco e strafottente, che calpesta e umilia il nostro territorio.

Ma non è tutto: nel piano operativo invernale 2025 presentato da Ryanair, a fronte di 34 collegamenti da Bari, ce ne sono solo 12 da Brindisi. Un terzo.

E se parliamo di destinazioni, se ne aggiungono due balcaniche da Bari (Bucarest e Bratislava), zero da Brindisi.

Già in passato, più volte, numeri alla mano, abbiamo denunciato lo squilibrio fra gli aeroporti di Bari e del Salento, particolarmente evidente nei collegamenti internazionali, con una forbice addirittura di 80 a 12. Una vergogna.

È dovere della Regione, e del suo braccio operativo in tema di trasporto aereo, incentivare l’incoming e potenziare i collegamenti su tutti gli scali regionali.

Ma il governo Emiliano e Aeroporti di Puglia hanno tradito questo mandato e continuano a farlo con strafottenza in sfregio al Salento, che non viene degnato neppure di un volo diretto con New York mentre su Bari ce ne saranno quattro a settimana”.

E chiude con una esortazione: “Il Salento smetta di subire, dica basta con il voto del 23 e 24 novembre a politiche di centrosinistra che da vent’anni favoriscono solo e soltanto Bari”.

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Attualità

Calciatori incredibili nella storia del pallone tra magie e statistiche 

Alcuni calciatori hanno vinto tutti i trofei più importanti, altri hanno piazzato le migliori statistiche a suon di gol nelle scommesse sportive e c’è chi non ha mai trionfato, ma ha regalato i gol più belli di tutti i tempi…

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Esistono istanti nei match di calcio che diventano pura poesia e lo diceva anche Pasolini, così come tutti i tifosi conoscono l’importanza di un gol magico o di un club che vince un trofeo prestigioso, per non parlare poi dei Mondiali di calcio.

Alcuni calciatori hanno vinto tutti i trofei più importanti, altri hanno piazzato le migliori statistiche a suon di gol nelle scommesse sportive e c’è chi non ha mai trionfato, ma ha regalato i gol più belli di tutti i tempi. 

Diego Armando Maradona: il Dios ribelle 

La sua storia è leggenda, i suoi gol hanno scritto le pagine più belle del calcio mondiale e internazionale, soprannominato Dios per il suo gol di mano nella Coppa del Mondo vinta nel 1986, Maradona è stato un talento ribelle, capace di emozionare ancora oggi intere generazioni con le sue prodezze. 

Magico Gonzalez: il dio personale di Maradona

Anche nelle categorie del calcio minori si sono esibiti geni assoluti inimitabili, come nel caso di Jorge Gonzalez, soprannominato “Magico”, un talento puro capace di rabone, dribbling e qualsiasi magia impossibile negli spazi stretti, tanto da impressionare e ispirare persino lo stesso Maradona, che più volte lo ha definito il suo idolo. 

Ibracadabra: la combinazione di talento e diverse discipline 

Zlatan è stato l’idolo dei club europei più blasonati al mondo, come Ajax, Juve, Inter, Milan, Barcellona e Paris Saint Germain, ha scritto le pagine più straordinarie del calcio contemporaneo con i suoi gol spettacolari che mischiavano tecnica calcistica allo stile taekwondo.

Uno degli esempi più puri della sua audacia è la rovesciata spettacolare nel 2012 contro l’Inghilterra, in un match vinto dalla Svezia 4 – 2, in cui si rese protagonista di un poker storico. 

Il sorriso di Ronaldinho del suo calcio spettacolare

Ha vinto la Coppa del Mondo nel 2002 con il Brasile, autentico talento di spettacolarità e imprevedibilità, è stato sicuramente uno dei calciatori più straordinari al mondo, capace di dominare contro ogni calciatore e club. Il suo palmares vanta anche la Champions e il Pallone d’Oro: Ronaldinho è il sorriso del calcio. 

George “the” Best 

Torniamo indietro nel tempo per un’altra leggenda, che con il Manchester United ha vinto Coppa dei Campioni e Pallone d’Oro nel 1968. Ecco un talento puro capace di dribbling eleganti e giocate sopraffine, con una vita eccentrica che ha ampliato il suo mito, esaltando il suo carisma. 

Il Divin Codino

Soltanto Baggio è riuscito a essere contemporaneamente umano e anche un dio assoluto del calcio, un talento strepitoso che ha fatto innamorare intere generazioni, capace di arrivare a un passo dalla Coppa del Mondo nel 1994, sbagliare il rigore decisivo e comunque vincere tutto l’amore di un intero Paese.

Oltre alle sue prodezze, lo amiamo ancora di più, perché con la sua tripletta nel Brescia, scatenò la famosa corsa di Carlo Mazzone sotto la curva dell’Atalanta. 

Totti 

Non servono aggettivi per descrivere il protagonista di record e statistiche della Serie A, l’unico bomber capace di segnare 250 gol con un solo club in 25 stagioni, vincere un Mondiale e timbrare il tabellino dei marcatori con autentiche perle da fuoriclasse. Il suo tiro eccezionale, lo rende ancora oggi uno dei migliori calciatori italiani. 

Messi e Cristiano Ronaldo, ma senza Pelé

Ecco i due campioni assoluti delle statistiche, perché non solo sono i migliori bomber all time di Champions, ma anche gli unici ad aver superato il muro dei 900 gol in carriera.

Al di là delle loro magie e delle giocate straordinarie, dopo Pelé e Maradona, Messi è CR7 rappresentano l’ultimo dualismo assoluto della storia del calcio. 

Certo, non abbiamo parlato di Pelé, ma sarebbe superfluo inserire O’ Rey, semplicemente perché è l’unico che è riuscito a vincere 3 Coppe del Mondo: praticamente un calciatore di un altro pianeta. 

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Appuntamenti

Area marina protetta Capo d’Otranto-Capo di Leuca: incontro pubblico

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Il Comune di Tricase invita cittadini, associazioni e operatori del territorio a partecipare all’𝐈𝐍𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐎 𝐏𝐔𝐁𝐁𝐋𝐈𝐂𝐎 𝐏𝐄𝐑 𝐋’𝐈𝐒𝐓𝐈𝐓𝐔𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋’𝐀𝐑𝐄𝐀 𝐌𝐀𝐑𝐈𝐍𝐀 𝐏𝐑𝐎𝐓𝐄𝐓𝐓𝐀
“𝐂𝐀𝐏𝐎 𝐃’𝐎𝐓𝐑𝐀𝐍𝐓𝐎, 𝐆𝐑𝐎𝐓𝐓𝐄 𝐙𝐈𝐍𝐙𝐔𝐋𝐔𝐒𝐀 𝐄 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐄𝐋𝐋𝐈, 𝐂𝐀𝐏𝐎 𝐃𝐈 𝐋𝐄𝐔𝐂𝐀”.

L’incontro si terrà:

SABATO, 18 OTTOBRE | ore 10:00
Presso la Sede di Tricase del CIHEAM Bari.

Ed è promosso dalla Regione Puglia – Assessorato all’Ambiente, nell’ambito delle richieste formulate dalla Divisione II – Istituzione, Vigilanza e Gestione Aree Protette della Direzione Generale Tutela della Biodiversità e del Mare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).

Un’occasione per ascoltare, confrontarsi e contribuire a costruire il futuro del nostro mare e delle nostre coste.

La partecipazione è fondamentale per valorizzare le risorse del territorio, tutelare l’ambiente e 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞.

Tutte le info sul sito istituzionale del Comune 🔗 https://www.comune.tricase.le.it/it/news/incontro-pubblico-azioni-di-partecipazione-per-l-istituzione-dell-area-marina-protetta

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