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Cronaca

Dopo Lecce-Carpi: basta idioti allo stadio

Speriamo li prendano tutti e che le condanne siano pesanti come meritano questi teppisti mascherati da tifosi, che hanno allontanato le famiglie dal Via del Mare

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Le manette si sono strette intorno ai polsi di Virgilio Coppola, 27anni, di Erchie (Br). Il teppista è stato fermato in flagranza: scagliava pietre contro la polizia nel corso della stessa sassaiola che ha portato al ferimento di nove agenti. Denunciati invece a piede libero, M.S., 33 anni di Surbo e L.Z., 19 anni di San Cesario, sorpresi a scagliare oggetti potenzialmente pericolosi durante la partita.


Il caos si è scatenato al fischio finale della gara, solo l’ultimo gradino di una discesa senza fine della quale in tanti dovranno assumersi le responsabilità. Aa partire da chi ha fatto finire il Lecce in Lega Pro (e non ci riferiamo certo ai giudici che hanno emesso la sentenza), per passare dai calciatori, dai (tanti)  tecnici e fino a finire all’attuale dirigenza, incapace di mantenere le promesse. Ma visto quanto è accaduto dopo Lecce-Carpi, probabilmente, per quel tipo di tifosi, anche la Lega Pro è troppo… Centinaia di quelli che si fanno chiamare ultras, dalla Curva Nord, hanno invaso il campo per sfogare la propria rabbia contro quei calciatori rei di non essere stati in grado di portarli in serie B. E sono state botte per tutti: dagli addetti alla sicurezza, ai reporter, a quant’altri si trovassero loro malgrado sulla strada di quella teppaglia nascosta sotto sciarpe e bandiere. Dopo la colluttazione, gli pseudo tifosi si sono ritirati sugli spalti, ma il pomeriggio della vergogna era tutt’altro che finito. Subito dopo, infatti, hanno cercato di sfondare la linea Maginot degli agenti in tenuta antisommossa con una sassaiola, hanno sfondato il vetro di un suv della polizia e, poi, gli hanno appiccato fuoco!

Finita la bufera è naturalmente partita la caccia ai responsabili di tale vergogna che getta fango sulla gloriosa storia dell’U.S. Lecce e sull’immagine dell’intero Salento. Speriamo li prendano tutti e che le condanno siano pesanti proprio come meritanoquesti idioti mascherati da tifosi, che hanno progressivamente allontanato le famiglie dal Via del Mare.


Cronaca

L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.

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Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.

I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.

Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.

Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.

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Cronaca

Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai

Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari

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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.

La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.

Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.

I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.

Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.

I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.

La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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