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Attualità

SAP, quegli applausi dal sapore di viltà

Applausi per gli agenti condannati per il caso Aldrovandi? Per ogni battito di mani al Congresso nazionale del SAP, Federico e lo Stato sono morti nuovamente

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Cosa ne sappiamo del dolore di una madre che ha perso tragicamente il proprio figlio? Cosa ne possiamo sapere del senso di ingiustizia che la accompagnerà per tutta la vita? Cosa ne sa una massa di sedicenti “forze dell’ordine” che vigliaccamente trova il coraggio di applaudire per diversi minuti, omaggiando gli assassini di un giovane ragazzo che aveva la colpa di essersi preso una sbronza e di aver assunto piccole dosi di sostanze proibite (non esemplare, sì, ma che di certo non meritava la fine che ha fatto)? Cosa ne sanno?


Ultimamente si dice che le forze di polizia siano “i capri espiatori” della società, che si trovino “fra l’incudine e il martello”, addirittura “obbligati dal sistema” a caricare e a reprimere i manifestanti. Non ci piove che chi svolge questo nobile lavoro abbia le sue buone ragioni per crederlo, in questo periodo così teso e zeppo di interventi. Non si discute però sull’indecenza del comportamento di chi ha inscenato quell’orribile standing ovation al Grand Hotel di Rimini martedì 29 aprile. Qui si specula sulla morte di un ragazzo diciottenne, Federico Aldrovandi, percosso, costretto ad assumere una posizione disumana dal peso delle ginocchia dei suoi assassini e finito a colpi di manganelli per strada, nel 2005, da quattro “onorevoli” poliziotti, per nulla adempienti al massimo dovere per il quale lo Stato li ha incaricati: la difesa del cittadino. Non crediamo francamente che la morte per “asfissia da posizione” rientri nella corretta esecuzione di un arresto o di una perquisizione, né nella legittima difesa, ammesso che Aldrovandi sia davvero impazzito “aggredendo gli agenti con colpi di karate” come goffamente qualcuno cercava di far credere: in quattro contro uno, poi… di cosa stiam parlando? Battere le mani, a detta degli uomini del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), voleva essere un “bentornati” a quegli agenti assassini che hanno ripreso da poco il servizio dopo aver scontato una pena (irrisoria) per il reato di “eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi”. Ah, quindi non l’ennesima provocazione per offendere e oltraggiare il ricordo, già infangato altre volte, di un ragazzo che non c’è più? Allo stesso tempo ci sembra molto discutibile il rientro nel corpo della Polizia di Stato di questi elementi, macchiatisi di un reato così pesante come l’uccisione di una persona…


Resta un grande ultimo punto di domanda in questa vicenda inspiegabile: perché? Perché tanto odio? Perché farsi beffe di una famiglia distrutta ingiustamente? Nell’esprimere vicinanza ai tantissimi agenti che svolgono onestamente il proprio lavoro, non ci capacitiamo della scorrettezza reiterata e osannata da molti altri, che fanno cattivo uso dei propri mezzi. Con le vicende oscure che hanno visto morire terribilmente Aldrovandi (simili a quelle dei vari Cucchi, Bianzino, Sandri, quella recentissima di Margherini, morto dopo l’arresto, per citarne solo alcuni) non rimane ucciso solo un cittadino, ma si suicida lo Stato. E per ogni battito di mani al Congresso nazionale del SAP, Federico e lo Stato sono morti nuovamente.

Stefano Verri


Appuntamenti

Fine mercato tutelato: fermati. Non prendere la scossa!

Dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia: dal 1° luglio il passaggio automatico per milioni di italiani: una fase delicata, nella quale i consumatori avrebbero bisogno di una bussola per capire come comportarsi con i gestori e con le pratiche commerciali aggressive. Questo pomeriggio seminario in CGIL

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Già qualche giorno fa da queste colonne ci eravamo occupati del passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia e dell’iniziativa di Adiconsum per sostenere quegli utenti gabbati dagli eventi.

Bene, oggi vi segnaliamo l’iniziativa delle sezioni provinciali di Federconsumatori, Spi Cgil e Cgil, un seminario, in CGIL, sulla fine del mercato tutelato dell’energia.

Appuntamento questo pomeriggio, dalle 16,30 nella Sala Di Vittorio in via Merine, 33, a Lecce.

Dal 1° luglio il passaggio automatico per milioni di italiani: una fase delicata, nella quale i consumatori avrebbero bisogno di una bussola per capire come comportarsi con i gestori e con le pratiche commerciali aggressive che stanno caratterizzando questa fase.

Per questo motivo le organizzazioni territoriali hanno organizzato un primo seminario di un ciclo che coinvolgerà anche altri comuni della provincia.

Il passaggio del 1° luglio riguarderà le utenze domestiche dell’elettricità e seguirà quello del gas avvenuto il 10 gennaio scorso.

Una fase che avrà un impatto considerevole sulle condizioni economiche di milioni di persone, su cui regna grande confusione anche per le poche (e non sempre chiare) informazioni circolanti riguardo a cosa fare o non fare.

In questo scenario anche le persone più anziani e i fragili, sebbene destinatarie di trattamenti di maggior favore (potranno rimanere o rientrare nel percorso di tutela), rischieranno di compiere scelte a loro sfavorevoli, magari spinti da straordinarie e non sempre corrette campagne commerciali.

Per questa ragione CGIL, SPI e Federconsumatori hanno predisposto una capillare campagna dal titolo “Fine mercato tutelato: fermati. Non prendere la scossa!”, all’interno della quale rientra l’incontro di questo pomeriggio.

L’iniziativa è ovviamente aperta a tutti.

 

 

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Attualità

Whatsapp cambia ancora: le novità

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A pochi giorni dal lancio della nuova interfaccia per le app Android e iOS, e dell’annuncio dei nuovi filtri per le chat non lette e quelle di gruppo, Meta aggiorna anche l’interfaccia di WhatsApp Web, la versione per browser della piattaforma di messaggistica da 2,3 miliardi di utenti.

Si tratta di piccole novità, apparentemente quasi insignificanti, ma che vanno viste alla luce delle altre modifiche già annunciate. Meta, in pratica, ha fatto spazio nell’interfaccia di WhatsApp Web in vista dell’inserimento di altre icone per accedere alle nuove funzioni.

WhatsApp Web, la nuova interfaccia

La novità nell’interfaccia di WhatsApp Web è sostanzialmente una: la barra di navigazione spostata a sinistra, in verticale. Nella barra compaiono ora 8 icone e un separatore, segno che potrebbe non trattarsi della versione definitiva dell’interfaccia e che qualcosa, nelle prossime settimane, potrebbe ancora cambiare. Dall’alto verso il basso, le icone sono:

  • Chat (per accedere a tutte le conversazioni)
  • Stato
  • Canali
  • Archiviate
  • Importanti
  • Impostazioni
  • Profilo

Tra i canali e le chat archiviate c’è il separatore, che al momento è un semplice elemento grafico che non può essere spostato né modificato.

Oltre la barra laterale posta a sinistra, tutto il resto non cambia e resta identico a prima: colonna principale con l’elenco delle chat, dei canali, degli stati, e riquadro a destra con il contenuto delle chat.

Restano anche l’icona per cercare all’interno di tutte le chat e quella per cercare all’interno della chat attualmente aperta. Resta anche il filtro per le chat non lette che, però, molto probabilmente sparirà a breve.

WhatsApp Web cambierà ancora

Alla luce dell’annuncio dei nuovi filtri in arrivo sulle app per smartphone, è molto probabile che questa modifica all’interfaccia di WhatsApp Web sia solo un preparativo per portare i filtri anche sul browser.

Nella colonna a sinistra, infatti, c’è ora moltissimo spazio libero dove inserire nuove icone e c’è anche un separatore che, al momento, non serve a nulla e non ha alcun senso. Lo avrà, invece, quando le icone saranno di più con l’arrivo di quelle per mostrare solo le chat non lette o le chat di gruppo.

WhatsApp e le chat di terze parti

C’è, infine, un’ulteriore novità in arrivo da considerare: le chat con le app di terze parti, che WhatsApp è stata costretta ad accettare in Europa dopo l’entrata in vigore del Digital Markets Act e del Digital Services Act.

Queste chat arriveranno se, e solo se, altre piattaforme decideranno di aderire al sistema di interoperabilità messo in piedi da Meta. Sappiamo già che quasi nessuna delle piattaforme concorrenti è intenzionata a farlo, ma WhatsApp deve permetterlo per legge.

Eventuali chat con utenti provenienti da altre app e piattaforme, quindi, potrebbero essere raggiunte da un’apposita icona posizionata nella barra laterale sinistra di WhatsApp Web. Ciò permetterebbe anche a WhatsApp di mostrare, nella colonna dell’elenco di queste chat, un apposito messaggio sul diverso grado di sicurezza di queste conversazioni.

Sulla sicurezza delle future chat multipiattaforma, infatti, è in corso un acceso dibattito e la maggior parte degli esperti ritiene che esse non potranno essere tanto sicure come quelle tra utenti della stessa piattaforma.

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A Tricase la collezione Scolozzi apre le porte a Cimeetrincee

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Significativo incontro in questi giorni in quel di Tricase.

Il consigliere dell’Associazione Storica Cimeetrincee, Daniele Lissoni, ha fatto visita alla collezione di militaria curata dal tricasino Paolo Scolozzi, rimanendo particolarmente colpito dalla varietà della raccolta di cimeli.

“Ci auguriamo che all’orizzonte si profili un’interessante collaborazione tra le due realtà – Cimeetrincee è un’associazione di ricerca storica, con sede a Venezia e con soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si occupa di conservare la memoria in relazione ai fatti accaduti durante la Grande Guerra -, che dia risalto anche alla storia passata del nostro territorio salentino”, ha commentato Scolozzi.

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro.

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