Cronaca
Nuova invasione di pulci in tribunale!
La Confsal-Unsa: “Una piaga che si riapre negli anni: manca la prevenzione. E proprio a maggio il Tribunale di Lecce ci ha impedito la contrattazione sull’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro”

“Sembra incredibile che a distanza di anni, presso gli edifici giudiziari di Lecce si debba ancora sentir parlare di invasione di pulci”: lo nota la Segreteria Generale della Confsal-Unsa, nuovamente allarmata dalle notizie di infestazione che arrivano dal Tribunale di Lecce.
“Dai lavoratori preoccupati abbiamo appreso per caso, il che è sconcertante”, dice Massimo Battaglia, segretario generale della Confsal-Unsa, “che dagli archivi del Tribunale si è diffusa una nuova infestazione di parassiti, che hanno aggredito un addetto all’archivio e si sono diffusi al quarto piano, dove ha sede la Presidenza. Dopo le infestazioni degli anni scorsi sembrava chiaro che la bonifica preventiva dovesse avvenire ogni anno, a cura di ditte specializzate incaricate dal Comune di concerto con gli Uffici giudiziari. Così non è stato, per cui dagli ingenti depositi cartacei, con la stagione calda, si diffondono pulci e parassiti. L’incuria generale e l’imprevidenza, in questo periodo di arretramento delle tutele, riguardano evidentemente anche la sicurezza e la situazione igienico-sanitaria”.
“Solo ora che le pulci si sono diffuse”, sottolinea Battaglia, “si chiede la disinfestazione ma, a ciò che risulta, rischia di essere fatta solo in poche stanze del quarto piano, il che è inaccettabile”.
“La Segreteria Generale Confsal-Unsa ha ottenuto, nel 2008 e nel 2011, due ispezioni del Servizio Igiene e Sanità Pubblica della ASL Lecce negli edifici giudiziari. Si rilevarono numerose inadempienze e se prescrissero gli interventi da compiere. Tra l’altro la ASL segnalò anche la necessità di far ruotare il personale addetto agli archivi. Ebbene, nell’aprile scorso, proprio per verificare la situazione dopo le due ispezioni ASL, abbiamo chiesto al presidente f.f. del Tribunale la contrattazione integrativa sulla sicurezza, anche a causa di un incendio scoppiato in via Brenta e per l’assoluta mancanza di misure per i dipendenti disabili. La contrattazione, pur espressamente dovuta, è stata negata dal Tribunale adducendo motivazioni inconsistenti”.
“Inoltre”, conclude Battaglia, “nonostante che lo preveda la normativa, gli uffici giudiziari non effettuano l’informazione preventiva e successiva al sindacato in materia di igiene e sicurezza nel luogo di lavoro. Ciò accanto al rifiuto della contrattazione spinge la Confsal-Unsa ad avviare le necessarie iniziative a tutela dei lavoratori e delle norme”.
Cronaca
Dramma a Tricase Porto: muore un bagnante
Vani i soccorsi per uomo di 62 anni, originario del posto ma residente fuori

di Lorenzo Zito
Una giornata di vacanza si è trasformata in tragedia questa mattina a Tricase Porto, dove un uomo di 62 anni ha perso la vita annegando nelle acque poco fuori dal bacino, oltre il faro.
La vittima, M. S. le sue iniziali, originaria di Tutino ma residente all’estero, si trovava in vacanza nel suo paese d’origine. Attorno alle ore 10, stava facendo il bagno nell’area retrostante il faro, subito fuori dal molo, quando improvvisamente ha accusato un malore.
Alcuni bagnanti si sono accorti delle difficoltà e sono intervenuti per soccorrerlo. Sul posto è accorso tempestivamente anche il personale del 118 di Tricase (con ambulanza e auto medica) che ha tentato a lungo le manovre di rianimazione. Purtroppo, ogni sforzo si è rivelato vano: l’uomo è deceduto sul posto.
L’episodio ha scosso i numerosi presenti che, come ogni domenica d’estate, popolano la scogliera tricasina. Sull’accaduto indagano i carabinieri della locale compagnia.
Cronaca
Dramma a Tricase: uomo ritrovato senza vita in casa

di Lorenzo Zito
Dramma a Tricase dove un uomo è stato trovato senza vita all’interno della sua abitazione.
La tragedia in un condominio di via Valsalva. A perdere la vita è Vito Antonio Musio, collaboratore scolastico in pensione da qualche anno, molto conosciuto a benvoluto in paese. Viveva da solo, nell’appartamento dove si era recentemente trasferito.
Le persone a lui vicine non lo hanno sentito per un paio di giorni, facendo scattare l’allarme.
Sul posto è accorsa, dopo il tramonto, la polizia locale di Tricase. Dopo le prime vane ricerche, l’arrivo dei vigili del fuoco del locale Distaccamento. All’ingresso nell’abitazione il ritrovamento. Poi l’intervento del medico legale, che ne ha constatato il decesso, con tutta probabilità per cause naturali.
Cronaca
Abusi edilizi scoperti con l’elicottero e col drone
Another Brick: i carabinieri forestali intervengono San Foca e mettono i sigilli a due costruioni realizzate senza permesso a costruire in zona sottoposta a vincolo paesaggistico

Proseguono a ritmo serrato i controlli dei carabinieri forestali con l’operazione “Another Brick”, che si concentra soprattutto sulle zone tutelate a vincolo paesaggistico e sulle aree naturali protette (parchi e riserve, regionali e statali) del Salento, che si situano in gran parte lungo i litorali adriatico e jonico, e relativo immediato entroterra.
Per la loro pregevolezza, queste aree si caratterizzano anche per un’intensa frequentazione turistica stagionale, con numerose località residenziali.
I pattugliamenti a terra sono spesso supportati dalle ricognizioni con l’elicottero AW-169 recentemente acquisito dal 6° Nucleo Carabinieri di Bari-Palese, e da inizio estate anche con un drone ad alta tecnologia, di base a Maglie.
In una di queste attività, i carabinieri forestali hanno individuato due abusi edilizi, in due proprietà distinte ma vicine fra loro, nella nota località marina di San Foca, nel comune di Melendugno.
Nel primo caso si tratta di un ampliamento di una costruzione preesistente con un nuovo vano della superficie di 50 metri quadri, con pavimentazione esterna per ulteriori 90 mq.
L’altra situazione ha evidenziato la realizzazione di 3 tettoie con copertura in legno e pilastri di sostegno in muratura, e pavimentazione esterna in cemento su una superficie di 300 metri quadri.
Tutte le suddette opere erano state realizzate senza alcun titolo abilitativo, e tantomeno con autorizzazione paesaggistica, necessaria in quanto zona sottoposta a vincolo dal P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale).
I titolari delle due proprietà sono stati, quindi, denunciati alla Procura della Repubblica di Lecce. Dovranno rispondere degli interventi edilizi realizzati in assenza di permesso di costruire ed autorizzazione paesaggistica.
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