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Charlie Hebdo: la condanna dell’Imam leccese

“Attacchi a diverse moschee in Francia. Quello che volevano i terroristi, sta accadendo: rovinare la nostra società in cui viviamo in armonia”

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A pochi metri dalla Bastiglia, in una piccola strada nell’XI Distretto di Parigi, da qualche giorno si trova il capolinea della libertà di pensiero. Quella libertà violentemente e barbaramente soffocata dall’azione di due terroristi che ha prodotto un’autentica strage, sterminando non solo un modo di pensare ma anche e soprattutto un modo di proteggere, attraverso il sorriso della satira, l’indipendenza e l’autonomia del pensiero stesso.


La foto diffusa da una neo mamma sui social network dopo l'attacco al settimanale satirico e ripresa dal Corriere. Lo scatto mostra la mano di un neonato: piccolo, chiamato Charlie, porta al polso il classico braccialetto di riconoscimento con la scritta “Je Suis Charlie”

La foto diffusa da una neo mamma sui social network dopo l’attacco al settimanale satirico e ripresa dal Corriere. Lo scatto mostra la mano di un neonato: piccolo, chiamato Charlie, porta al polso il classico braccialetto di riconoscimento con la scritta “Je Suis Charlie”


Qui da un paio d’anni si trovava la redazione di Charlie Hebdo, settimanale satirico caustico e irriverente, “giornale irresponsabile” per autodefinizione, che per ragione sociale denunciava tutte le turpitudini politiche, religiose e umane. E proprio questa crociata laica in difesa delle libertà individuali, civili e collettive, contro ogni forma di fanatismo politico e religioso, è stata la causa scatenante di un’offensiva che ora potrebbe dare corso ad un’infinita spirale di violenza. Il feroce attacco terroristico, qualsiasi sia la matrice omicida che ha ispirato i suoi fanatici esecutori, non può che suscitare le più forti espressioni di condanna davanti ad un orrore così brutale. Tra le facili speculazioni politiche e i pericoli di una caccia alle streghe fomentata da rigurgiti anti-islamisti, ci si interroga sulle possibili conseguenze di questo vile attentato che rischia di diventare un nuovo 11 settembre europeo.


Saifeddine Maaroufi, Imam di Lecce

Saifeddine Maaroufi, Imam di Lecce

Sulla terribile vicenda è intervenuto anche l’imam della comunità musulmana di Lecce, Saifeddine Maaroufi, il quale, attraverso la sua pagina Facebook, ha condannato il massacro di Parigi: “Siamo musulmani, e il terrorismo non ci rappresenta! Lo dico e lo grido, prima che inizino le accuse contro l’Islam di chi fa di tutta l’erba un fascio! L’Islam non accetta l’anarchia e il caos. Ma questo deplorabile evento è una prova palese che l’estremismo genera l’estremismo. “Charlie Hebdo” era sì un settimanale satirico, molto islamofobo e provocatorio, ma questo non dà nessun diritto di uccidere i giornalisti che vi lavoravano e i poliziotti che facevano il loro dovere. Condannare questo attacco terroristico”, prosegue l’imam, “non vuol dire accettare le vignette contro l’Islam, ma significa differenziare tra il bene e il male. Chi ironizza contro l’Islam dimostra palesemente che ignora completamente questa fede. Ed è tramite il nostro impegno quotidiano, nel vivere l’Islam della pace e la misericordia, che gli diamo la prova del suo errore, ed è così che si combatte l’islamofobia e i suoi promotori. E diciamolo, unanimemente a colui che ha scelto la via della violenza e del terrorismo, che è isolato e che lo resterà per sempre. Per provare, a chi aveva ancora dei dubbi, che il terrorismo è nemico di tutti, dell’Islam in primis, sta accadendo quello che era prevedibile: attacchi a diverse moschee in Francia. Sta accadendo quello che volevano i terroristi: rovinare la nostra società in cui viviamo in armonia”. Reazioni forti anche dal mondo politico locale che registra le riflessioni di Adriana Poli Bortone, ex sindaco di Lecce ed esponente di FdI: “Siamo convinti che non tutti quanti gli stranieri o gli italiani di religione islamica siano terroristi, però ci aspettiamo un segnale chiaro di distacco da questi atti tremendi. Comunque è ora di guardare con attenzione alla tutela certa e alla sicurezza di tutti quanti i cittadini italiani a cominciare dai soggetti e dagli obiettivi più sensibili perché il susseguirsi di questi atti terroristici in diverse parti d’Europa può far pensare che anche l’Italia non debba stare tranquilla. Viviamo in una democrazia matura”, conclude la Poli Bortone, “nella quale la libertà d’espressione è un valore che va garantito e tutelato sino in fondo”. In questo clima esacerbato, fonte di gravi preoccupazioni, resta ora da chiedersi quale sia l’immagine peggiore: quella di una vignetta satirica disegnata su un foglio di carta oppure il video, pubblicato senza censura dalle testate di tutto il mondo, della crudele esecuzione di un inerme poliziotto già ferito?


Massimo Alligri


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I Matia Bazar a Taurisano per la festa del Crocefisso

Tutt’oggi nella giornata del 3 maggio la festa inizia fin dalla mattina, quando le famiglie taurisanesi intraprendono un pellegrinaggio rivisitato: raggiungono per una scampagnata l’altura del Manfìo

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C’è una tradizione lunga oltre cent’anni a Taurisano, nata grazie alla devozione di una coppia di coniugi. È la festa del Santissimo Crocefisso, che si celebra ogni anno il 3 maggio, presso l’omonima chiesetta.

Il luogo di culto, ubicato all’ombra di una splendida grande quercia, fu eretto nel 1904 per volere di Vito Schiavano e Maria Marraffa, che ne finanziarono la costruzione.

Da allora, la comunità di Taurisano onora con grande affetto e costanza il culto nei confronti del Santissimo Crocefisso, di cui peraltro è conservata una imponente raffigurazione proprio all’interno della chiesa, realizzata dal maestro cartepestaio leccese Giuseppe Manzo quale riproduzione fedele di un’altra opera presente a Galatone.

Il motivo di questa riproduzione trova senso ancora una volta nella storia dei succitati coniugi Schiavano, i quali erano soliti effettuare, a partire dalla data del loro matrimonio, un pellegrinaggio al Santuario di Galatone, per venerare proprio il miracoloso SS. Crocefisso della Pietà.

Questo pellegrinaggio durò circa trent’anni, fino a quando i due devoti, avendo ormai raggiunto una veneranda età e non potendo sostenere l’estenuante fatica di un viaggio così lungo, fecero appunto erigere, al limite di un fondo di loro proprietà, una cappella dedicata al SS. Crocefisso.

Per tradizione, tutt’oggi nella giornata del 3 maggio la festa inizia fin dalla mattina, quando le famiglie taurisanesi intraprendono un pellegrinaggio rivisitato: raggiungono per una scampagnata l’altura del Manfìo, situata tra Taurisano, Casarano e Ruffano, dove si trova la cripta basiliana del Crocefisso della macchia, in cui è consuetudine celebrare messa proprio in questa ricorrenza.
Dopo aver fatto visita al luogo di culto ci si ferma per trascorrere la giornata in campagna, al calar del sole si ritorna in paese e ci si prepara per la festa tradizionale.

Venerdì 3 maggio le celebrazioni si aprono sulle note della Banda “G. Verdi” di Taurisano e con le messe, delle ore 8 e delle ore 10, presso la Cappella del SS. Crocifisso.

A seguire, alle ore 11, la processione per portare la venerata immagine del Santissimo Crocifisso nella Chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo.
Ci si ritrova nel pomeriggio, alle 18,30, con la santa messa proprio nella Chiesa SS. Apostoli Pietro e Paolo.
Alle 19,30 la processione per le strade del paese. In chiusura dei riti religiosi, lo spettacolo di fuochi d’artificio.

In serata, poi, chiusura col botto. Una storica band della musica italiana salirà sul palcoscenico della festa.

Alle spalle della cappella, in via Pirandello, si esibirà l’iconico gruppo musicale Matia Bazar, due volte vincitore del Festival di Sanremo.
Il concerto avrà inizio alle ore 21, con ingresso libero.

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Tricase Destinazione Autentica 2024, avviso pubblico

Rivolto a soggetti pubblici e o privati, singoli e associati, anche a carattere religioso, ed è finalizzato ad individuare proposte di eventi ed iniziative progettuali di carattere culturale turistico di intrattenimento e spettacolo, da inserire nella programmazione della rassegna. C’è tempo fino al 31 maggio. online anche il bando “Una casa per giovani idee”

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Avviso pubblico per l’individuazione di progetti eventi di iniziativa da inserire nella programmazione culturale e turistica: “Tricase Destinazione Autentica 2024”.

L’amministrazione comunale intende valorizzare i principali attrattori culturali e turistici della città, delle frazioni e delle marine, al fine di promuovere un piano di sviluppo turistico culturale ricco e multidisciplinare.

L’avviso pubblico è rivolto a soggetti pubblici e o privati, singoli e associati, anche a carattere religioso, ed è finalizzato ad individuare proposte di eventi ed iniziative progettuali di carattere culturale turistico di intrattenimento e spettacolo, da inserire nella programmazione della rassegna dal titolo Tricase Destinazione Autentica 2024. Saranno accolte proposte che siano in linea con gli obiettivi prefissati dell’amministrazione comunale, in un’ottica di promozione turistica e riposizionamento competitivo della città. C’è tempo fino al 31 maggio.

Online anche il nuovo bando per “Luoghi Comuni”, “Una casa per giovani idee”. È un’iniziativa delle Politiche giovanili lanciata da Regione Puglia e ARTI Puglia con l’obiettivo di finanziare progetti di innovazione sociale proposti da organizzazioni giovanili, che possono essere accolti e realizzati in spazi pubblici.

C’è tempo fino al 28 maggio 2024 per candidare progetti di innovazione sociale per rivitalizzare la Chiesa della Madonna di Costantinopoli (la “chiesa dei diavoli”) e tutta l’ampia area all’aperto circostante del Comune di Tricase.

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Tricase, Pro Loco: rinnovate le cariche sociali

Nel segno della continuità e del rinnovamento. Paolo Scarascia confermato presidente all’unanimità

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Si è tenuta l’assemblea che ha dato il via al mandato 2024-2028 della Proloco Tricase, l’associazione che si occupa della promozione e valorizzazione turistica, delle potenzialità naturalistiche, ambientali, artistiche, storiche, culturali ed enogastronomiche della Città.

Sarà un Consiglio Direttivo da nove membri ad affiancare Paolo A. Scarascia, riconfermato all’unanimità presidente dell’associazione.

«In questi anni abbiamo lavorato per far sì che Proloco tornasse al centro della vita sociale di Tricase. Lo abbiamo fatto consapevoli dell’importanza e del ruolo istituzionale che gioca la nostra associazione. Dopo iniziative, eventi, collaborazioni e progetti, siamo pronti a fare un altro passo avanti» ha evidenziato Scarascia.

Il consiglio direttivo è composto da Andrea Ciardo, Gabriele Musio, Vito Sabato, Roberta Ferramosca (riconfermata vice presidente), Enzo Tamborrini, Maria Assunta Coppola, Antonia Morciano e Rocco Sparascio.

A loro, si aggiunge il collegio dei probiviri composto da Giovanni Sergi Battocchio, Tommaso Serrano e Francesco Zocco.

«Oltre alle partnership già siglate, il consiglio direttivo e i soci sono già a lavoro per l’organizzazione di iniziative territoriali che coinvolgeranno tutti i rioni, quartieri e frazioni di Tricase», ha concluso il presidente Paolo Scarascia, «vogliamo porre al centro l’importanza della socialità, della partecipazione e della valorizzazione delle peculiarità della Città».

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