Attualità
Migranti: accogliere o respingere?
Due nostri lettori dicono la loro sulla questione immigrazione
Pubblichiamo l’intervento di due nostri lettori sull’attualissima questione migranti che tocca in prima persona anche la nostra provincia, meta di sbarchi quotidiani e oggetti di speranza per migliaia di migranti africani e mediorentali.
Migranti, e se andassimo a prenderli noi?
di Francesco Greco
Affondare i barconi degli scafisti è un’idea balzana e irrealizzabile. Che solo a noi europei, negrieri di successo per secoli, poteva venire. Non è come per gli ulivi affetti dalla xylella, segnalati da una “x” rossa (la stessa con cui la Regione Puglia anni fa aveva censito i più belli e intoccabili: che bella schizofrenia!).
Come si fa a sapere quali appartengono agli scafisti? Sarebbe una perdita di tempo, come sparare nel mucchio per tacitare la rabbia dell’opinione pubblica. E poi, se è vero che esiste un’organizzazione ramificata in tutta Europa, un business molto sostanzioso (2 miliardi di euro), affondata una carretta, ne trovano subito un’altra: i mezzi non mancano. Gheddafi diceva di avere 2 milioni di migranti pronti, a mille euro l’uno: ecco come si arriva a 2 miliardi. E vuoi che gli scafisti si spaventino per un gommone bucato? La verità è che ci vorrebbe un radicale cambio di approccio alla tematica, una risposta politica, al di là delle belle parole e delle enunciazioni di principio, dell’umanitarismo di facciata. Ma né l’Italia né l’Europa la vogliono dare, per la semplice ragione che, essendo il business della speranza gestito dalla criminalità, e avendo questa penetrato larghi settori dello Stato, non debbono essere disturbati nei loro affari. Se ci fosse la volontà politica le soluzioni ci sarebbero. Il Libano, grande più o meno quanto la Sicilia, ospita ben 700mila profughi siriani, per dire… Parlano di stabilizzare la Libia; ma chi l’ha destabilizzata? E poi i tempi sarebbero biblici. Una cosa concreta si potrebbe fare da subito: usare ambasciate, consolati, missioni cattoliche e quant’altro come punti di riferimento per chi vuole abbandonare il suo Paese. E poi andare a prenderli noi. A costo zero, ovviamente. “Operazione Esodo” possiamo chiamarla. Tanto, al di là di quello che pensano i razzisti alla Salvini, arrivano lo stesso in Europa. Elementare, e per questo difficile a farsi, perché non c’è la volontà politica. E questa soluzione sarebbe nell’esclusivo interesse dei nostri fratelli di là del Mediterraneo, non dei politici, delle lobby, dei 20 mila burocrati del Parlamento Europeo con stipendi da nababbi. Ma questo è un altro discorso.
Mare Nostrum dell’indifferenza
di Giovanni Carità
Nel vedere le immagini dell’ennesima, annunciata, tragedia di migranti nel Canale di Sicilia mi sono tornate in mente le immagini del 28 marzo 1997. Era una Venerdì Santo e una motovedetta albanese con a bordo 120 profughi veniva affondata nelle acque del nostro mare, nel Canale d’Otranto. Era la prima grande tragedia di migranti nei nostri mari. Sono più di diciotto anni che puntualmente si ripetono tragedie simili, anzi ancora più gravi per numero di morti e per le condizioni in cui si verificano. Cosa è cambiato da allora? Tutto, in peggio! E cosa ancora più grave è mutato il sentimento comune nei confronti di queste tragedie. Vi è stata nel corso degli anni una assuefazione al dolore, un’indifferenza e, purtroppo in non pochi casi, una faticosa sopportazione dei morti. L’incapacità di indignarsi, l’estraniarsi dai fatti, il voltarsi dall’altra parte, sono la dimostrazione di quanto sia vuota la nostra società, di quanto ciò che non è nostro non conta, non ci appartiene, non ci interessa. Diciotto anni fa la tragedia del Venerdì Santo aprì, anche nelle nostre tarde contrade, dibattiti, assemblee, fiaccolate, per ricordare e per non dimenticare. Anche allora, come oggi, si disse e si scrisse che tragedie simili non sarebbe più accadute, che non sarebbero mai più dovute accadere. La storia, la cronaca, ci dicono altro. Ci narrano di un Mediterraneo come un cimitero senza croci, senza bare, senza che un sasso ne serbi il nome. E, insieme a tante vite, nei fondali del Mare Nostrum affonda la dignità degli essere umani, affondano negli abissi della memoria l’etica e la morale, la carità cristiana e la millenaria cultura della nostra cara vecchia Europa. Ad alzarsi, solitaria e sola, resta la voce di Papa Francesco mentre, nelle periferia del nulla di questa nostra società, i responsabili chiudono gli occhi per non vedere, oppure, aprono la bocca per sproloquiare parole cariche di odio, parole di cui tutti dovremmo vergognarci. La storia ci insegna che nel corso dell’umanità i popoli, tutti i popoli, sono stati migranti, tutti, senza eccezione alcuna. La storia più recente ci ricorda, finanche nei nomi delle nostre strade e con i monumenti delle nostre piazze, che anche noi italiani siamo stati migranti e per certi versi ancora lo siamo. Pensare altro, sostenere il contrario, vuol semplicemente dire mentire, ingannare. Accogliere queste falsità, applaudire a queste menzogne, ripararsi sotto l’ombrello lacerante del nazionalismo vuol dire, con maggior semplicità, ignorare, essere ignoranti. Ma la storia ci insegna che nessuno può sottrarsi agli eventi e che ogni chiusura, per quanto ermetica possa essere, determina prima ancora della morte del corpo quella, più deleteria, dell’animo. Laggiù, sul Mare Nostrum dell’indifferenza, ancora senza vele e senza sogni, si è accesa una lampara (cit. Don Tonino Bello), una speranza: che ancora una volta possa essere il grande cuore del Sud a tendere la mano agli altri sud del mondo.
Attualità
Istituto penale per i minorenni: «Non può aprire in quelle condizioni»
L’onorevole salentino Leonardo Donno presenta interrogazione al ministero della Giustizia. «L’Ipm, inaugurato di recente e presentato come modello di riabilitazione all’avanguardia, riporta numerose criticità»
Segui il Gallo
Live News su WhatsApp clicca qui
«Ho presentato un’interrogazione al ministero della Giustizia per chiedere di fare chiarezza sulla situazione in cui versa l’Istituto penale per i minorenni di Lecce».
Lo ha annunciato Leonardo Donno, deputato e coordinatore regionale per la Puglia del MoVimento 5 Stelle.
«Come emerso da recenti articoli di stampa e da denunce di sindacati, l’Ipm, inaugurato di recente e presentato come modello di riabilitazione all’avanguardia, riporta numerose criticità», spiega davanti ai nostri taccuini il deputato di Galatina, «diverse organizzazioni sindacali hanno anche annunciato lo stato di agitazione del personale e chiesto il differimento dell’apertura».
Secondo i sindacati sono tante le carenze anche sul piano della sicurezza e funzionalità: «Carenze che ho potuto riscontrare anche durante la mia visita alla struttura ieri mattina, martedì 16 dicembre. Un’ispezione in cui ho avuto modo di constatare di persona diversi problemi, dalle aree che sulla carta risultano già consegnate ma che di fatto sono ancora cantieri aperti fino a criticità nei luoghi che dovrebbero ospitare i minori con derivanti rischi per la loro sicurezza e dei lavoratori. Ho avuto modo di visionare, inoltre, lavori e rifiniture che ritengo non eseguite a regola d’arte».
Altro punto contestato dalle associazioni di categoria è il personale: «L’assegnazione delle risorse è stata definita insostenibile. È chiaro che l’insieme di questi elementi non consentono alla struttura, la cui apertura era prevista per il 15 dicembre, di svolgere il ruolo per il quale è preposta. Apertura già slittata a domani, 18 dicembre, data in cui, a quanto si apprende, dovrebbero arrivare i primi minori».
Per tutti questi motivi Donno ha chiesto se «alla luce di quanto emerso, il ministero non ritenga opportuno intervenire con urgenza e posticipare l’apertura dell’istituto fino alla realizzazione completa dei lavori a regola d’arte e alla totale messa in sicurezza a garanzia e tutela degli ospiti e dei lavoratori. E se non ritenga inoltre che le risorse lavorative assegnate siano insufficienti per lo svolgimento del ruolo e preveda quindi una dotazione organica congrua».
Il deputato salentino evidenzia anche come siano state «eseguite opere pagate con denaro pubblico, e per questo sarebbe opportuna una verifica approfondita dai soggetti e responsabili interessati, per valutare la sussistenza di un possibile danno erariale».
«Unitamente ai sindacati, qualora non avessimo le dovute rassicurazioni», conclude con una per nulla velata minaccia Leonardo Donno, «valuterò una segnalazione ad Anac e alla Procura».
Attualità
Matino Comune Ambasciatore d’Italia
Si è distinto per il conseguimento del premio 100 ambasciatori nazionali e per il Premio ambasciatori d’eccellenza. il riconoscimento è stato assegnato al Comune di Matino, per l’innovativo progetto di raccolta differenziata porta a porta con contenitori intelligenti dotati di sistemi di tracciabilità, esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, efficienza e partecipazione civica. Il sindaco Giorgio Salvatore Toma: «Son tornato da Roma», conclude il primo cittadino, «con grande orgoglio e con rinnovata responsabilità: continuerò a lavorare con determinazione affinché Matino possa crescere ulteriormente, mantenendo al centro il benessere della comunità e la valorizzazione del nostro territorio»z
Segui il Gallo
Live News su WhatsApp clicca qui
Momento centrale della cerimonia svoltasi svoltasi presso la Sala Koch di Palazzo Madama è stata la consegna del Premio Ambasciatori d’Eccellenza 2025, massimo riconoscimento dell’iniziativa, assegnato ai soli dieci vincitori individuati, tra i cento nazionali, nei principali ambiti strategici del Paese.
Tra questi dieci, relativamente all’ambito Comuni del Mezzogiorno, il riconoscimento è stato assegnato al Comune di Matino, per l’innovativo progetto di raccolta differenziata porta a porta con contenitori intelligenti dotati di sistemi di tracciabilità, esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, efficienza e partecipazione civica.
La cerimonia di consegna del premio “100 Ambasciatori Nazionali”, come ha sottolineato il sindaco Giorgio Salvatore Toma, «rappresenta per il Comune di Matino un momento di straordinario valore istituzionale e simbolico. Ricevere questo riconoscimento nella sede del Senato della Repubblica, alla presenza di numerose e autorevoli personalità dello Stato, conferisce ulteriore significato al percorso intrapreso dalla nostra comunità. Questo premio testimonia il lavoro serio e costante portato avanti dall’amministrazione comunale, dagli uffici e dai partner coinvolti, volto a promuovere modelli di sviluppo basati su sostenibilità, innovazione e qualità della vita».
«È un risultato che appartiene all’intera città di Matino», aggiunge Toma, «e che valorizza l’impegno quotidiano di chi opera per rendere il nostro territorio sempre più efficiente, inclusivo e attento alle esigenze dei cittadini.
La partecipazione a un’iniziativa di rilievo nazionale, sostenuta dalle più alte istituzioni della Repubblica, rafforza la consapevolezza che anche i Comuni di dimensioni medio-piccole possono essere protagonisti di buone pratiche amministrative e diventare esempi virtuosi a livello nazionale».
«Son tornato da Roma», conclude il primo cittadino, «con grande orgoglio e con rinnovata responsabilità: continuerò a lavorare con determinazione affinché Matino possa crescere ulteriormente, mantenendo al centro il benessere della comunità e la valorizzazione del nostro territorio».
Il Premio Ambasciatori d’Eccellenza si conferma così un riconoscimento di riferimento a livello nazionale, volto a valorizzare il merito, le competenze e il senso delle istituzioni, contribuendo a rafforzare l’immagine dell’Italia come Paese di eccellenze riconosciute e riconoscibili nel mondo.
GLI ALTRI RICONOSCIMENTI
Per l’ambito Sicurezza Nazionale e Relazioni Internazionali, il premio è stato conferito al Generale di Squadra Aerea Luca Goretti; per la categoria Dirigenti di Enti Pubblici, Associazioni e Fondazioni, il riconoscimento è andato al consigliere Roberto Alesse, per l’elevata competenza istituzionale e la guida autorevole dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché per l’impegno nel rafforzare la credibilità e la cooperazione internazionale del Paese.
Nell’ambito Giuristi e Magistratura, è stato premiato il Presidente Franco Massi, per il ruolo svolto nella promozione di trasparenza, legalità e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche, rappresentando un punto di riferimento per la governance nazionale.
Per il settore Servizi, il Premio Ambasciatori d’Eccellenza è stato conferito a Poste Italiane.
Per il settore Ricerca e Salute, al Dott. Marcello Cattani, per il contributo allo sviluppo di studi innovativi e progetti a elevato impatto sociale, favorendo il miglioramento della qualità delle cure e il rafforzamento del dialogo tra istituzioni e comunità scientifica.
Per l’ambito Innovazione, il premio è stato conferito all’ASI – Agenzia Spaziale Italiana.
Per il settore Turismo, il riconoscimento è andato al Grand Hotel Le Sirenuse di Positano, simbolo di eccellenza nell’ospitalità di alta qualità e nella valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.
Nell’ambito Giornalismo, è stato premiato Paolo Liguori, per il contributo offerto a un’informazione rigorosa e responsabile, capace di incidere con professionalità e autorevolezza nel dibattito pubblico nazionale.
Attualità
Luminarie Parisi nello spot di Natale di Poste Italiane
Torquato Parisi: “Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso”…
Le Luminarie Parisi 1876, storica realtà artigiana salentina con sede a Taurisano, sono partner di Poste Italiane per lo spot natalizio 2025 “La sera dei Miracoli”, girato in Puglia, tra Lecce e Monopoli e attualmente in onda sulle reti nazionali. Non un punto di arrivo, ma uno dei tanti traguardi di un percorso che vede l’artigianato salentino delle Luminarie Parisi 1876 misurarsi da tempo con scenari sempre prestigiosi.
«Siamo artigiani del Sud da generazioni e mai avremmo immaginato di arrivare fin qui», commenta Rocco Parisi. «Vedere il nostro lavoro all’interno di uno spot televisivo che parla a tutto il Paese è un’emozione che va oltre le parole».
Sulla stessa linea Torquato Parisi: «Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso. La partnership con Poste Italiane, realtà storicamente vicina agli italiani e simbolo del Paese, rafforza ulteriormente il valore di questo nuovo traguardo».
Lo spot “La sera dei Miracoli” racconta la storia di Filippo, un bambino che spedisce un pacco speciale, carico di ricordi, al nonno scomparso. Un gesto semplice che diventa metafora di un legame che resiste al tempo e alla distanza, valorizzando il ruolo dei servizi postali come strumento di prossimità e relazione. Le immagini restituiscono scorci autentici del territorio pugliese, tra atmosfere notturne e luci natalizie.
Con questa collaborazione, Poste Italiane sceglie la Puglia, valorizzandone i territori e le competenze artigiane all’interno di uno scenario nazionale che riconosce ancora una volta nella nostra tradizione un patrimonio di valore condiviso.
-
Cronaca4 settimane faColpo alla criminalità organizzata: 22 arresti
-
Attualità1 settimana faTricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas
-
Attualità4 giorni faLuca Abete: “Il figlio di Capitan Findus è a Tricase Porto”
-
Cronaca4 settimane faTricase: sequestrata villa con piscina
-
Cronaca1 settimana faColtelli, furti e inseguimenti: di notte con i carabinieri
-
Cronaca2 settimane faBrutto scontro all’incrocio: due auto ko a Tricase
-
Attualità2 settimane faTricase, è ufficiale: Vincenzo Chiuri candidato sindaco
-
Attualità2 settimane faA Tiggiano 60 anni dopo
