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Attualità

Casarano: l’arte di girarci intorno

Dopo tre mesi(!) di lavori allo snodo per la zona industriale e per contrada Pietra Bianca, l’amara scoperta…

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C’erano una volta gli incroci, quelli normali, forse un po’ banali, fatti soltanto da due strade che per l’appunto si incrociavano. Poi arrivarono gli incroci canalizzati, quelli che con un semplice cordolo erano in grado di indirizzare tutto il traffico delle automobili. Con la tecnologia poi arrivarono i semafori con le loro luci ma anche con i tempi morti di un traffico inutilmente accodato a dare la precedenza al nulla, solo perché una luce non permetteva il passaggio. Fino ad arrivare a questi anni in cui l’apoteosi dell’incrocio ha preso la forma tondeggiante ed il nome di “rotonda”.


Queste semplici ma ingegnose soluzioni sono ormai dappertutto ed innegabili sono i loro meriti, soprattutto in termini di sicurezza stradale. Anche Casarano ovviamente, pur di rimanere al passo con i tempi, non si è fatto mancare le proprie. Fino ad ora si era limitato a quelle che danno il benvenuto in città, come ad esempio quella in via Taurisano che consente l’innesto alla tangenziale e che ha un inutile, quanto pericolosissima, variante stile Formula 1 che ha già fatto schiantare improvvidi automobilisti che, nella loro ingenuità, vedendo la strada proseguire dritta pensavano che anche la carreggiata lo fosse mentre, invece, arcani motivi forse legati ad espropri di terreni circostanti, hanno portato al disegno di una doppia curva dal carattere repentino. La tangenziale, poi, è zeppa di rotonde che hanno alcune loro peculiarità, come ad esempio quella di essere completamente al buio in alcuni casi, oppure di essere talmente complesse da essere studiate a tavolino prima di essere affrontate (come nel caso di “Poppolino-Petrose” e del suo groviglio di strade che la rende un labirinto multi level in cui perdersi è un attimo).


Il bello delle rotonde in tangenziale lo si raggiunge però all’innesto con via Taviano quando di rotonde se ne hanno ben due a distanza di meno di 20 metri l’una dall’altra: una sorta di zig-zag da far venire il mal d’auto a chiunque. Mancavano, però, le rotonde in città ed allora si è pensato bene di realizzarne una in prossimità di via Fabrizio de Andrè, quella, per intenderci, vicino agli uffici dell’INPS. L’incrocio e lo spazio a disposizione erano tali da consentire la realizzazione di una rotonda che avrebbe sicuramente portato con sé un aumento della sicurezza ed un miglioramento anche dell’illuminazione. E così è stato. Anche non avendo una laurea da ingegnere, suppongo che progettare una rotonda non sia un’impresa particolarmente ardua: basta prendere il compasso, un paio di squadrette graduate, una matita, prendere le misure dell’area in cui si va a realizzare e poi disegnarla.


Quello che, però, sembrava una banalità, si è trasformato in un calvario per gli automobilisti che è durato qualcosa come tre mesi di lavori; tre mesi in cui uno snodo fondamentale per la zona industriale e per contrada Pietra Bianca è stato bloccato, costringendo anche il traffico pesante a fare deviazioni complicate. La durata apparentemente infinita dei lavori, per un progetto apparentemente semplice, ha ingenerato qualche curiosità ed il sospetto (non proprio infondato) che quel cerchio con il compasso fosse stato in realtà sbagliato. Ed i continui e ripetuti lavori ai vari imbocchi hanno confermato nei fatti i sospetti dei molti.  E alla fine la rotonda è diventato un caso anche politico. Ovviamente non ha perso l’occasione il Pd che, in una nota, ha attaccato la Giunta, imputandola di incompetenza e di superficialità. Oggi l’ormai famigerata rotonda è stata aperta al traffico e “regalando” nuove difficoltà di svincolo dei mezzi pesanti provenienti da via de Andrè: appare quasi evidente e altresì scontato che, per svoltare a sinistra, saranno costretti ad “invadere” la rotonda stessa.

Al termine di quest’improvvida avventura però possiamo trarre una conclusione che, purtroppo, è sempre la stessa: l’impossibilità di individuare un responsabile. Ha sbagliato chi ha tracciato quel cerchio con il compasso, ma ha sbagliato anche la parte politica che ha appaltato e poi non se ne è più curata, così come ha sicuramente sbagliato l’ufficio tecnico preposto che, in tutti questi mesi, non ha vigilato su quel che gli operosi operai stessero realizzando e forse la stessa Ditta che, realizzando tante altre rotonde in giro per il Salento, non ha sollevato il dubbio che qui i camion probabilmente non sarebbero passati. Come vedete, tante responsabilità e, come sempre, quando ci sono tanti colpevoli… nessuno è colpevole.


Antonio Memmi


Appuntamenti

Fine mercato tutelato: fermati. Non prendere la scossa!

Dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia: dal 1° luglio il passaggio automatico per milioni di italiani: una fase delicata, nella quale i consumatori avrebbero bisogno di una bussola per capire come comportarsi con i gestori e con le pratiche commerciali aggressive. Questo pomeriggio seminario in CGIL

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Già qualche giorno fa da queste colonne ci eravamo occupati del passaggio dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia e dell’iniziativa di Adiconsum per sostenere quegli utenti gabbati dagli eventi.

Bene, oggi vi segnaliamo l’iniziativa delle sezioni provinciali di Federconsumatori, Spi Cgil e Cgil, un seminario, in CGIL, sulla fine del mercato tutelato dell’energia.

Appuntamento questo pomeriggio, dalle 16,30 nella Sala Di Vittorio in via Merine, 33, a Lecce.

Dal 1° luglio il passaggio automatico per milioni di italiani: una fase delicata, nella quale i consumatori avrebbero bisogno di una bussola per capire come comportarsi con i gestori e con le pratiche commerciali aggressive che stanno caratterizzando questa fase.

Per questo motivo le organizzazioni territoriali hanno organizzato un primo seminario di un ciclo che coinvolgerà anche altri comuni della provincia.

Il passaggio del 1° luglio riguarderà le utenze domestiche dell’elettricità e seguirà quello del gas avvenuto il 10 gennaio scorso.

Una fase che avrà un impatto considerevole sulle condizioni economiche di milioni di persone, su cui regna grande confusione anche per le poche (e non sempre chiare) informazioni circolanti riguardo a cosa fare o non fare.

In questo scenario anche le persone più anziani e i fragili, sebbene destinatarie di trattamenti di maggior favore (potranno rimanere o rientrare nel percorso di tutela), rischieranno di compiere scelte a loro sfavorevoli, magari spinti da straordinarie e non sempre corrette campagne commerciali.

Per questa ragione CGIL, SPI e Federconsumatori hanno predisposto una capillare campagna dal titolo “Fine mercato tutelato: fermati. Non prendere la scossa!”, all’interno della quale rientra l’incontro di questo pomeriggio.

L’iniziativa è ovviamente aperta a tutti.

 

 

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Attualità

Whatsapp cambia ancora: le novità

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A pochi giorni dal lancio della nuova interfaccia per le app Android e iOS, e dell’annuncio dei nuovi filtri per le chat non lette e quelle di gruppo, Meta aggiorna anche l’interfaccia di WhatsApp Web, la versione per browser della piattaforma di messaggistica da 2,3 miliardi di utenti.

Si tratta di piccole novità, apparentemente quasi insignificanti, ma che vanno viste alla luce delle altre modifiche già annunciate. Meta, in pratica, ha fatto spazio nell’interfaccia di WhatsApp Web in vista dell’inserimento di altre icone per accedere alle nuove funzioni.

WhatsApp Web, la nuova interfaccia

La novità nell’interfaccia di WhatsApp Web è sostanzialmente una: la barra di navigazione spostata a sinistra, in verticale. Nella barra compaiono ora 8 icone e un separatore, segno che potrebbe non trattarsi della versione definitiva dell’interfaccia e che qualcosa, nelle prossime settimane, potrebbe ancora cambiare. Dall’alto verso il basso, le icone sono:

  • Chat (per accedere a tutte le conversazioni)
  • Stato
  • Canali
  • Archiviate
  • Importanti
  • Impostazioni
  • Profilo

Tra i canali e le chat archiviate c’è il separatore, che al momento è un semplice elemento grafico che non può essere spostato né modificato.

Oltre la barra laterale posta a sinistra, tutto il resto non cambia e resta identico a prima: colonna principale con l’elenco delle chat, dei canali, degli stati, e riquadro a destra con il contenuto delle chat.

Restano anche l’icona per cercare all’interno di tutte le chat e quella per cercare all’interno della chat attualmente aperta. Resta anche il filtro per le chat non lette che, però, molto probabilmente sparirà a breve.

WhatsApp Web cambierà ancora

Alla luce dell’annuncio dei nuovi filtri in arrivo sulle app per smartphone, è molto probabile che questa modifica all’interfaccia di WhatsApp Web sia solo un preparativo per portare i filtri anche sul browser.

Nella colonna a sinistra, infatti, c’è ora moltissimo spazio libero dove inserire nuove icone e c’è anche un separatore che, al momento, non serve a nulla e non ha alcun senso. Lo avrà, invece, quando le icone saranno di più con l’arrivo di quelle per mostrare solo le chat non lette o le chat di gruppo.

WhatsApp e le chat di terze parti

C’è, infine, un’ulteriore novità in arrivo da considerare: le chat con le app di terze parti, che WhatsApp è stata costretta ad accettare in Europa dopo l’entrata in vigore del Digital Markets Act e del Digital Services Act.

Queste chat arriveranno se, e solo se, altre piattaforme decideranno di aderire al sistema di interoperabilità messo in piedi da Meta. Sappiamo già che quasi nessuna delle piattaforme concorrenti è intenzionata a farlo, ma WhatsApp deve permetterlo per legge.

Eventuali chat con utenti provenienti da altre app e piattaforme, quindi, potrebbero essere raggiunte da un’apposita icona posizionata nella barra laterale sinistra di WhatsApp Web. Ciò permetterebbe anche a WhatsApp di mostrare, nella colonna dell’elenco di queste chat, un apposito messaggio sul diverso grado di sicurezza di queste conversazioni.

Sulla sicurezza delle future chat multipiattaforma, infatti, è in corso un acceso dibattito e la maggior parte degli esperti ritiene che esse non potranno essere tanto sicure come quelle tra utenti della stessa piattaforma.

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A Tricase la collezione Scolozzi apre le porte a Cimeetrincee

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Significativo incontro in questi giorni in quel di Tricase.

Il consigliere dell’Associazione Storica Cimeetrincee, Daniele Lissoni, ha fatto visita alla collezione di militaria curata dal tricasino Paolo Scolozzi, rimanendo particolarmente colpito dalla varietà della raccolta di cimeli.

“Ci auguriamo che all’orizzonte si profili un’interessante collaborazione tra le due realtà – Cimeetrincee è un’associazione di ricerca storica, con sede a Venezia e con soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si occupa di conservare la memoria in relazione ai fatti accaduti durante la Grande Guerra -, che dia risalto anche alla storia passata del nostro territorio salentino”, ha commentato Scolozzi.

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro.

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