Attualità
Zona Economica Speciale: Casarano fuori!
Esclusa nonostante la sua zona industriale sia seconda per estensione in tutto il Salento ed abbia capannoni già realizzati, banda larga e servizi necessari già tutti disponibili…
“Provoca tutti i più deboli di lui, e quando fa a pugni, s’inferocisce e tira a far male. Non teme nulla, ride in faccia al maestro (…), è sempre in lite con qualcheduno. Egli odia la scuola, odia i compagni, odia il maestro”. Questo è il modo in cui Edmondo de Amicis ci dipinge Franti, il bullo del libro Cuore. Ognuno di noi ha conosciuto un bullo nella propria vita scolastica; il classico bullo, quello corpulento, quello che nemmeno ti ascolta quando gli parli e che fa tutto quello che gli passa per la testa aiutando, al massimo, soltanto i suoi amici, quelli del suo clan, quelli che in realtà amici non sono ma che sono disposti a stargli intorno a decantare quant’è bravo e simpatico.
Poi la scuola finisce e comincia la vita da adulto, sei convinto di non incontrarne più e invece, magari in un modo un po’ più sofisticato, i bulli popolano la vita di ognuno di noi. Ci sono bulli che nella vita diventano direttore di banca, altri che intraprendono la carriera militare, la maggior parte sicuramente quella imprenditoriale e qualcuno, inevitabilmente, intraprende la carriera politica. Sarebbe curioso sapere come si comportava Re Emiliano I, Re di tutte le Puglie, quando da giovane virgulto frequentava la scuola in quel di Bari.
Me lo immagino, nell’ora di educazione fisica, a decidere chi dovesse giocare e chi invece guardare da bordo campo, chi dovesse sedersi nei posti migliori del pullman in gita e chi invece nei posti sfigati. Non faccio fatica ad immaginarlo perché lo guardo adesso che di professione fa il Re delle Puglie, ha cambiato ovviamente le occupazioni ma non certo il suo modo di fare.
Noi casaranesi lo abbiamo già visto dare il meglio di sé quando ha deciso di intervenire sulla sanità con la stessa maldestra perizia con la quale un apprendista al banco macelleria farebbe un intervento a cuore aperto su di un paziente infartuato ma la maggior parte dei suoi sudditi lo ha conosciuto per la sua assoluta intempestività nella gestione del problema xylella.
Ma quando pensavamo di averle viste tutte, una sigla di tre lettere, “ZES”, ci fa ancora una volta riscoprire un re Emiliano non solo signore e padrone delle Puglie ma anche ricordare, nei modi, quel ragazzotto dall’aria da bullo che decide chi gioca e chi no.
Cerchiamo di capire cosa è una ZES: con l’affascinante nome di “Decreto Sud”, recentemente entrato in vigore, si è pensato ad un nuovo piano per favorire la crescita economica nelle aree del Mezzogiorno. Per fare questo, il Decreto introduce due misure principali: quella denominata “Resto al Sud” per l’imprenditoria giovanile; il nuovo concetto di “Zona economica speciale” (ZES appunto), già molto diffuso all’estero e che individua zone del Paese collegate ad una area portuale, destinatarie di importanti benefici fiscali e semplificazioni amministrative, che consentano lo sviluppo di imprese che già esistono o che si insedieranno, attraendo anche (e soprattutto) investimenti esteri.
La ZES più famosa e sviluppata, ad esempio, è Dubai. Ebbene, re Emiliano, in una prima individuazione di queste zone, con la logica dello statista del “prima i tuoi e gli altri se puoi” aveva distribuito queste zone tenendo accuratamente fuori l’intero Salento. Ovviamente c’è subito stata quel che si definisce una levata di scudi tanto che anche il più algido monarca qualche briciola l’avrebbe pur gettata ai poveri che vivono ai margini del suo regno.
E così è accaduto. In una totale assenza di chiarezza sui requisiti necessari per l’assegnazione delle ZES il sovrano regnante ha quindi deciso le zone del Salento dove istituirle: Lecce-Surbo (e ci può stare) e, invece che riconoscerla a Casarano (figuriamoci), seconda zona industriale del Salento, decide di assegnarla a Nardò.
Quando si scrivono questo tipo di articoli, il pericolo che il giornalista possa essere tentato a difendere esclusivamente il proprio campanile, è alto ed allora la risposta conviene lasciarla ai lettori limitandosi a fare delle domande.
Voi, cari lettori, al posto di Re Emiliano, fra Nardò che ha la propria zona industriale nemmeno ultimata (ci sono delle strade non ancora asfaltate), che non assicura la totalità dell’illuminazione pubblica e che non ha nemmeno la banda larga e la Zona Industriale di Casarano che, invece, è seconda per estensione in tutto il Salento, ha capannoni già realizzati e disponibili, la banda larga ed i servizi necessari già tutti disponibili… chi scegliereste? Re Emiliano ha scelto Nardò.
La perplessità è il primo sentimento che coglie anche in questo caso ma, proprio questo episodio è probabilmente illuminante per capire quali logiche generali guidino il monarca barese (e forse non ci voleva nemmeno tanto per capirle): prima accontento gli amici e poi, soprattutto, tengo presente quanto è grande il collegio elettorale, secondo l’infallibile regola del seminare là dove il terreno è più “fertile”.
“Quasi la metà di tutte le nostre ansie e paure derivano dalla nostra preoccupazione per l’opinione altrui”. (Arthur Shopenhauer)… e per i voti di preferenza ad essa connessi.
Antonio Memmi
Attualità
Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro
Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
di Antonio Memmi
Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti.
Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.
In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!
I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.
L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi.
Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.
Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.
Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.
Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.
L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.
E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.
Attualità
I carabinieri portano la magia del Natale in reparto
L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…
Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati.
L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.
Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini.
Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.
I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.
Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.
Aradeo
Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa
Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…
Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione
I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;
Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni;
un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi;
il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese.
Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.
Inoltre è stato notificata un Dacur per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche.
Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.
Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.
Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.
L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.
La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa.
Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.
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