Cronaca
Acait/2, Antonio Coppola: “Ferita lacerante”
L?ex sindaco: “Attaccare me non serve a nulla, meglio guardare avanti e risolvere il problema. I nuovi amministratori, ne sono certo, saranno in grado di affrontare la situazione e trovare le giuste soluzioni
Chi per primo si è occupato del recupero dell’Acait ed ha lanciato l’idea di far tornare in vita l’ex tabacchificio come simbolo di Tricase e luogo di incontro o anche produttivo è stato sin dalla sua prima campagna elettorale l’ex sindaco Antonio Coppola, oggi bersaglio fin troppo facile di chi, forse, non aspettava altro.
“Per me è una ferita lacerante, una grossa sofferenza personale”, esordisce l’ex sindaco, “il dolore è talmente grande che supera anche qualunque volontà da parte mia di polemizzare o andare ad individuare, cosa che peraltro non mi sarebbe difficile, colpevoli o responsabili. Non credo serva a nulla davanti al fatto che abbiamo perduto una parte della storia di Tricase. Se qualcuno trova gioia nell’attaccarmi faccia pure, oggi a me non interessa. Mi auguro solo si riesca a trovare le risorse per ricostruire, mettere in sicurezza e, soprattutto, individuare le vere cause del disastro. Un crollo di queste dimensioni non può essere giustificato solo dalla pioggia seppur abbondante; occorre indagare anche per capire se la cosa possa ripetersi in altri punti dell’ex tabacchificio e mettere anche a rischio l’incolumità di persone. Il crollo mi ha sorpreso per l’estensione: le lesioni che presentava l’edificio, a mio avviso, non erano così importanti da lasciare presagire quanto è avvenuto”.
Coppola non si cura degli attacchi alla sua persona: “A cosa serve? Ormai Coppola non è più amministratore. Se mi vogliono attaccare facciano pure: gli attacchi all’ex sindaco mi scivolano sopra, l’amarezza per quanto avvenuto, invece, per Antonio Coppola resta enorme. Credo che ora sia il caso di guardare avanti e risolvere il problema. I nuovi amministratori, ne sono certo, saranno in grado di affrontare la situazione e trovare le giuste soluzioni”.
Cronaca
L’incubo di incendi di auto nella notte: altre cinque coinvolte
I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli.
Lecce si sveglia ancora con l’incubo delle auto incendiate: questa volta sono cinque le auto interessate.
I vigili del fuoco sono infatti intervenuti per spegnere due roghi nei quali sono stati distrutti i veicoli ed altre tre auto danneggiate.
Il primo verso le 2 e mezzo nel rione Borgo Pace, dove una Fiat 600 è stata avvolta da una fiammata; l’auto è di proprietà di una 58enne di origini brasiliane.
Oltre ai pompieri sono intervenuti anche i carabinieri, gli stessi che hanno cercato le videocamere installate in zona, per avviare le indagini e stabilire l’origine dell’accaduto.
Cronaca
Ruba a casa di anziana vicina, donna nei guai
Aveva arraffato mobili in oro dalla cucina dell’anziana signora. Ora è ai domiciliari
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Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Parabita, la donna ritenuta
presunta responsabile del furto perpetrato presso l’abitazione di un’anziana del posto.
La donna, di nazionalità italiana, poco prima, era entrata nell’abitazione di una vicina di casa.
Dopo alcuni minuti, all’insaputa della vittima,
la medesima iniziava a rovistare nell’appartamento, riuscendo ad arraffare alcuni monili in oro da un mobile della cucina.
I Carabinieri, in servizio di pattuglia nel centro abitato di Parabita, allertati da una segnalazione
al 112 (Numero Unico Emergenze), sono giunti sul luogo indicato e hanno individuato e bloccato la donna che usciva dalla casa.
Sottoposta a perquisizione personale è stata trovata ancora in possesso dei preziosi in oro del valore di circa 1500 Euro, nascosti
all’interno di una busta.
I militari hanno poi riconsegnato all’avente diritto tali preziosi.
La ladra è stata arrestata e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotta presso la propria abitazione e sottoposta agli arresti domiciliari.
Cronaca
Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese
Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro
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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.
Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.
È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.
Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.
Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.
Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.
Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.
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