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Festa della Terra: inaugurazione del Mulino di Comunità

Il primo Mulino di Comunità della Puglia è realtà: strumento per la democrazia del cibo e di lotta allo spopolamento nelle aree rurali. Domani, a Castiglione, dalle 9,30 al tramonto

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Arnese per praticare la democrazia del cibo, incentivo per l’agricoltura sana sul territorio, ma anche luogo di cultura e strumento di lotta allo spopolamento nelle aree rurali del Salento: il primo mulino di comunità della Puglia è ora realtà! Sarà inaugurato domani domenica 31 marzo a Castiglione d’Otranto (Andrano), nell’ambito della seconda edizione della “Festa della Terra”, che abbraccerà l’intera giornata, dal mattino fino al tramonto, in zona Trice (via Depressa).


Il mulino, ideato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, è un centro di trasformazione polivalente dei cereali di qualità e servirà a dare valore ad una grande biodiversità cerealicola e leguminosa. È il frutto di un percorso che ha intrecciato in maniera virtuosa la spinta dal basso alla collaborazione istituzionale, in un vero progetto corale, esperimento unico in tutta Italia.


Come nasce il mulino di comunità?


Dopo aver coltivato dal 2012 terre sottratte all’abbandono riconvertendole in agricoltura naturale, nell’autunno 2016 Casa delle Agriculture Tullia e Gino e Rete Salento Km0 hanno lanciato una campagna di raccolta fondi. In un mese, semplici cittadini e piccoli agricoltori hanno donato all’associazione 37mila euro, impiegati per la ristrutturazione dei locali che ospitano il mulino.


La Regione Puglia ha aggiunto uno stanziamento di 50mila euro nella legge di bilancio 2017, con un emendamento approvato dal Consiglio regionale su proposta del consigliere Sergio Blasi: quei fondi sono serviti per l’acquisto di una parte dei macchinari. Per poter ultimare i lavori, Fondazione Con il Sud ha concesso un contributo di 15mila euro.


Inoltre, per coprire i costi delle macchine e per l’acquisto dell’immobile, è stato acceso un mutuo da 70mila euro dalla cooperativa Casa delle Agriculture, realtà nata in seno all’omonima associazione con lo scopo di gestire il centro di trasformazione e creare nuova occupazione. I lavori, eseguiti dalla ditta Perrotta Group, sono durati un anno e, al momento, sono già tre gli addetti alla produzione.


La realizzazione del mulino, però, è stata molto di più di una collaborazione finanziaria: in tantissimi hanno cooperato da volontari a ideare, progettare, mettere a punto ogni dettaglio. In particolare, lo studio Metamor Architetti Associati ha curato, gratuitamente, l’intera progettazione, sovraintendendo con dedizione a tutte le fasi di cantiere.


Perché nasce il mulino di comunità?


Il mulino“,  spiegano gli attivisti di Casa delle Agriculture, “è un presidio del diritto al cibo sano soprattutto per le fasce più deboli, che per ragioni di costi, finora, sono state dirottate verso l’acquisto di cibi spazzatura. Azionando la leva della prossimità e dell’educazione, riattivando risorse dormienti come le terre incolte e i vincoli di solidarietà, noi cerchiamo di praticare la democrazia alimentare, perché è una questione di salute: alla qualità hanno diritto di accedere i figli dei ricchi quanto i figli dei poveri, dei disoccupati, dei cassaintegrati, dei salariati. Non ci possono essere compromessi su questo”.


Michele Emiliano


Il mulino di comunità è stato concepito come patrimonio di tutti“, dichiara Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, “anche per garantire un servizio di molitura a costi equi e sostenibili per famiglie, contadini, piccole e medie aziende. Ciò serve ad incentivare la coltivazione di cereali di qualità soprattutto tra i microproduttori, a dare una prospettiva ai tanti terreni improduttivi, a chiudere il ciclo attraverso un centro di trasformazione di alto livello. Per questo la Regione ha deciso di essere parte attiva di questo esperimento, capace di generare economia reale e innovazione sociale”.


Casa delle Agriculture ha scelto di praticare la restanza, cioè di restare o tornare e di resistere in un territorio come il Capo di Leuca, alle prese con il grande problema dell’esodo dalle campagne prima e dai borghi poi. Lo sta facendo testando nuovi approcci all’economia di comunità, includendo anziani, disabili e migranti.


Abbiamo seguito e a volte incrociato il percorso che Casa delle Agriculture ha intrapreso negli anni per la rinascita del territorio di Castiglione. Siamo felici”, dice Francesca Casaluci, al timone di Salento Km0, “che oggi questo sfoci in un progetto imprenditoriale, che valorizza le risorse agricole locali e crea occupazione in aree marginali e periferiche, pesantemente segnate dallo spopolamento e dall’abbandono”. Quello che si va ad inaugurare non è semplicemente un mulino, ma è un percorso di comunità”, puntualizza Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD, “Un cammino che inizia dal basso per coinvolgere realmente cittadini e istituzioni, pubblico e privato, che hanno contribuito non solo a livello finanziario, ma anche partecipando attivamente all’ideazione e progettazione del primo mulino di comunità della Puglia. In una terra che spesso si spopola per la difficoltà di riconoscere e sfruttare le sue risorse, credo che uno strumento come questo mulino sia una ventata di ottimismo e fiducia, perché consentirà non solo di far rifiorire terre a lungo incolte, ma farà rinascere l’entusiasmo delle persone chiamandole ad adoperarsi per il benessere del territorio e per la Comunità”.


Il mulino: luogo di lavoro e arte, di storia e futuro


Il centro di trasformazione è stato realizzato nel cuore dell’area rurale di Castiglione d’Otranto, paese di mille abitanti. Sorge infatti in zona Trice, dove da secoli si tiene la fiera di Santa Maria Maddalena, durante la quale veniva in passato fissato il prezzo dei cereali per tutto il circondario.

È stato progettato per essere multifunzionale: luogo di produzione e lavoro, ma anche di incontro e cultura. “Il mulino – spiega Mauro Lazzari, architetto dello studio Metamor e direttore dei lavori – prima di essere un’architettura è un atto politico, una sfida. Per questo abbiamo cercato, per quel che abbiamo potuto, di essere ‘esemplari’ e nello stesso tempo attenti alle ragioni di tutti”.


Non a caso sono stati previsti un piccolo giardino comune con alberi di frutti minori, uno spazio per la lettura e la little free library donata dalla Cianfrusoteca di Salice Salentino. Fiore all’occhiello è il graffito d’autore firmato da Cyop&Kaf, writers napoletani dall’identità segreta, antesignani della libera urban art con cui, partendo dai Quartieri Spagnoli, hanno ridisegnato gli scenari urbani della città partenopea trasformandoli in un grande racconto per immagini.


Il programma della festa della terra


Per l’occasione, domenica 31 marzo si celebrerà a Castiglione la seconda edizione della festa della terra, nello stile di una grande festa popolare. Il risveglio, al primo mattino, è affidato alla musica della Banda Filarmonica del Capo di Leuca che attraverserà le vie del paese.


Alle 9,30, dal centro “Zo è” di via fr.lli Cervi partirà la “Camminata in blu”, organizzata assieme a L’Adelfia nell’ambito della settimana dell’autismo: giungerà in via Depressa, dove, alle 10.30, si terranno il taglio del nastro e l’accensione del mulino. Seguiranno gli interventi istituzionali su “Mulino di Comunità, un’utopia reale”.


Poi, il parco verde del Trice ospiterà il pranzo del contadino e i laboratori di aquiloni e agrodidattica per bambini.


Si proseguirà fino al tramonto con la musica live di Luigi Botrugno; Luigi Panico e Rocco Giangreco; Ciccio Zabini; Enzo Marenaci, Antonella Dell’Anna e Aldo Nichil; Angelo Litti; Adriana Polo, Manuela Mastria e Stefania Polo; Accademia Folk; Tene Me Quia Fuggio; Trio Jeangot


La Casa delle Agriculture


L’associazione, intitolata a Tullia e Gino Girolomoni (pionieri del biologico italiano), è nata nel 2013, ma opera già da molto prima come gruppo informale. A Castiglione d’Otranto e nei centri limitrofi ha sottratto all’abbandono 15 ettari, concessi in comodato d’uso gratuito dai proprietari e coltivati a farro, orzo e grani, oltre che a legumi e ortaggi, con metodi rigorosamente naturali. Ha avviato il primo vivaio della biodiversità della Puglia, per il recupero delle sementi scomparse e la riproduzione delle piante madri ed è presidio Biodiverso; ha attivato un gruppo di acquisto popolare anticrisi e sessioni di Scuola di Agriculture; gestisce un apiario di comunità e tre asini di Martina Franca, impiegati nel diserbo naturale e nell’onotrekking; cura campagne di comunicazione sociale contro l’uso di pesticidi e sulla restanza; è promotrice di eventi che pongono al centro i temi ambientali, come la Notte Verde; porta avanti attività di inclusione di migranti, anziani e disabili. Dalla fine del 2017, è affiancata dalla omonima cooperativa agricola, suo braccio operativo, nata per gestire i terreni e il mulino di comunità. Le due realtà sono tra loro intrecciate: per statuto, il presidente pro tempore dell’associazione è anche il vicepresidente della cooperativa.


Le caratteristiche tecniche del mulino di comunità


Quello di Casa delle Agriculture è un mulino a pietra austriaco, costituito da un cilindro di acciaio, rivestito esternamente da legno che avvolge le due macine in pietra, sovrapposte tra loro. La distanza tra le due pietre (e dunque la finezza delle farine) è regolabile. Ciò che ne esce è lo sfarinato, da cui, attraverso il passaggio nel setaccio, si separano crusca e cruschello. Il procedimento a pietra permette al germe di grano e agli oli essenziali di fondersi. Per quanto si possa macinare il frumento, non si raggiungerà mai la farina di tipo 00, molto raffinata, ma una farina di tipo 0, 1, 2, non bianchissima ma ricca di profumi, proteine, vitamine. Inoltre, un pulitore aerodinamico garantisce la pulizia di cereali e legumi. Il centro di trasformazione è dotato anche di un impianto di decorticatura dei cereali, con una macchina ideale per l’asportazione della parte corticale di prodotti come grano, riso, farro, orzo e che limita al massimo la rottura del chicco. Il procedimento permette l’abbattimento della carica batterica e la riduzione delle ceneri su farine provenienti da cereali decorticati.


I benefici della molitura a pietra


I mulini a pietra sono l’unica alternativa per la produzione di farine di pregio e di gusto, poiché questo tipo di macinazione permette di conservare il germe, la parte più nobile del seme. Al contrario del metodo industriale, che lavora maggiori quantità ma raffina, surriscalda e quindi impoverisce le farine di vitamine e proteine, l’approccio dolce delle mole al grano consente di rispettare maggiormente le caratteristiche fisiche e chimiche delle granaglie, consegnando farine meno fini, ma più ricche di vitamine, oli, enzimi, sali minerali. Avere un mulino con macine in pietra significa garantire la lavorazione di qualità dei cereali antichi per ottenere farine sane.


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Olè, mobilità sostenibile sulle vie del Parco

Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase, laboratorio ad Andrano il 7 novembre. Tre le direttrici: tre direttrici ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea; intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marine; accesso alla costa e fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative

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Pianificare una mobilità lenta e sostenibile lungo il tratto di costa da Otranto a Leuca, per ridefinire insieme alla comunità una nuova idea di fruizione dell’area.

Con questo obiettivo nasce il progetto “Olè”, promosso dalla Provincia di Lecce, con il supporto tecnico di Città Fertile, finanziato dalla Regione Puglia, presentato oggi a Palazzo Adorno a Lecce.

Per illustrare tutti i dettagli e le opportunità di “Olè”, sono intervenuti il consigliere provinciale Ippazio Morciano, il dirigente responsabile Roberto Serra e, per Città FertileRino Carluccio.

L’obiettivo è quello di costituire un laboratorio partecipato per la fruizione sostenibile della Costa Otranto-Leuca, che possa operare come strumento di governance locale, cabina di regia e incubatore di progettualità condivise.

Il Laboratorio avrà un ruolo centrale per l’attuazione della pianificazione, la promozione e il dialogo tra comunità e istituzioni.

Il progetto, prendendo come riferimento la pianificazione in materia paesaggistica e della mobilità a livello regionale, provinciale e del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase, vuole promuovere la rigenerazione dell’attuale sistema della mobilità del tratto costiero e retro-costiero all’interno di un’area che si caratterizza per le sue peculiarità identitarie, paesaggistiche, ambientali e culturali.

Olè” è un progetto Integrato di Paesaggio, finanziato dalla Regione Puglia, Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio, nell’ambito del “Sostegno ai Comuni finalizzato all’implementazione degli strumenti di governance per l’esercizio delle funzioni di tutela e valorizzazione del paesaggio e per l’attuazione della pianificazione paesaggistica a scala locale”.

Il percorso progettuale prevede la realizzazione di un laboratorio di co-progettazione “Scenario Workshop la costa sostenibile” ispirato al metodo EASW (European Awareness Scenario Workshop), che si svolgerà ad Andrano il 7 novembre, presso il Castello Spinola-Caracciolo, sede del Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase.

La fase realizzativa sarà suddivisa in diversi step per conoscere le azioni in corso e quelle pianificate.

Ad un periodo di osservazione partecipata e al coinvolgimento degli stakeholders, seguirà la redazione del “Manifesto della transizione ecologica Olè”, per orientare le linee programmatiche provinciali e il sistema di governance.

Successivamente, verrà incoraggiata l’istituzione di tre forum e la definizione di progetti pilota su proposta dei partecipanti.

Il sistema della mobilità verrà analizzato e suddiviso secondo tre direttrici in linea con i rispettivi forum tematici: la mobilità attiva partendo dalla ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea, considerata come “Strada Parco”; l’intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marinel’accesso alla costa e la relativa fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative che vengono svolte a mare.

L’integrazione tra le criticità e le potenzialità emerse dai tre forum consentiranno di costruire, assieme alla comunità, la visione futura del territorio e la governance condivisa.

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Tartaruga liberata da rete fantasma

Associazione “A Mare”, straordinario salvataggio a Marina di Andrano: la grande Caretta Caretta visibilmente provata ma in buone condizioni, ha potuto riprendere a nuotare libera

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Un commovente intervento di salvataggio ha avuto luogo oggi pomeriggio lungo la costa di Marina di Andrano, dove una tartaruga marina Caretta Caretta di grandi dimensioni è stata ritrovata in difficoltà, intrappolata in una rete fantasma.

A intervenire prontamente sono stati i rappresentanti dell’associazione A Mare, realtà da sempre impegnata nella protezione dell’ambiente marino.

A guidare l’operazione tre volontari esperti: Dario Urso, Antonio Pellegrino e Danilo Minonne, che con grande abilità e delicatezza sono riusciti a liberare l’animale dalla rete e a restituirlo al mare in tutta sicurezza.

La tartaruga, visibilmente provata ma in buone condizioni, ha ripreso a nuotare libera.

Questi salvataggi sono la dimostrazione concreta di quanto sia urgente proteggere il nostro mare e le creature che lo abitano“, ha commentato uno dei volontari.

Le reti fantasma, abbandonate o perse in mare, continuano a rappresentare una delle più gravi minacce per la fauna marina, causando ogni anno la morte di migliaia di animali.

L’associazione A Mare lancia ancora una volta un appello alla cittadinanza: occhi aperti in mare e segnalazioni tempestive possono fare la differenza.

La salvaguardia dell’ecosistema marino è una responsabilità collettiva.

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Preludi alla Notte Verde: un nuovo vocabolario di terra e pace

Al via alla XIV edizione della Notte Verde di Castiglione d’Otranto, quest’anno dedicata ad Alessandro Leogrande e incentrata sui temi della pace e dei diritti della natura

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Primo giorno di preludi con Pietro Santamaria, il Collettivo FADA e il concerto di Ninfa Giannuzzi. Secondo giorno con Elvira Mujčić per il trentennale dell’eccidio di Srebrenica, Paolo Pileri e Laura Greco, con concerto di Claudio Prima.

Domenica la chiusura con la grande festa con Sigfrido Ranucci, Luisa Morgantini e i Mercanti di Liquore.

La Pace e i diritti della Natura sono i grandi temi che attraversano la quattordicesima edizione della Notte Verde di Castiglione d’Otranto, che prenderà il via con due intense giornate di Preludi, il 29 e 30 agosto, per concludersi con la grande festa di domenica 31 agosto. Lectio, mostre, dialoghi, laboratori, concerti, discussioni partecipate, presentazioni di libri: è un programma di elevato spessore quello della tre giorni che conferma la Notte Verde come il più grande evento pugliese dedicato alla terra e all’ambiente.

In questo tempo di fragilità e fratture – dicono da Casa delle Agriculture, l’associazione promotrice – abbiamo fatto una scelta politica: da quest’anno, la parola Pace si antepone al vocabolario che accompagna la Notte Verde da sempre, cioè Agriculture, Utopie, Comunità. L’abbiamo sempre considerata, a torto, un valore acquisito. Ci siamo sbagliati: l’art.11 della nostra Costituzione ci richiama a responsabilità nella costruzione di quel processo di “pace attiva” che richiede una pratica quotidiana, un esercizio costante di dialogo, giustizia sociale, cura della terra, legami di comunità.

La XIV edizione è dedicata ad Alessandro Leogrande, giornalista e scrittore tarantino che ha messo al centro del suo lavoro “l’umanità stratificata e complessa” per fare luce sulle ferite e i conflitti del Meridione, sulle ingiustizie e le frontiere del vecchio e nuovo secolo, punto di riferimento imprescindibile per coltivare un nuovo sguardo e una nuova ecologia delle narrazioni. 

La Notte Verde è un’ecofesta a ridotto impatto ambientale e accessibile. Tutto il programma è consultabile sul sito di Casa delle Agriculture: https://casadelleagriculture.com/it_it/notte-verde/ .

L’edizione 2025 è a cura di Casa delle Agriculture con il patrocinio del Comune di Andrano e con la collaborazione di Parco regionale costa Otranto-S. M. Leuca-Bosco di Tricase, Gus-Gruppo Umana Solidarietà “Guido Puletti”, Fondazione Girolomoni, Fondazione Di Vagno-Scuola di reportage narrativo Alessandro Leogrande, COSPE Onlus, Gal Capo di Leuca, Salento Km0, Santi Paduli, Manu Manu Riforesta, Auser Ponte Andrano-Castiglione, Un Ponte Per, Rete italiana Pace e Disarmo. Media partner: Terra Nuova Edizioni e Mondoradio.

La 14esima edizione Notte Verde rientra nei progettiSempreverdi di Casa delle Agriculture Tullia e Gino ODV, sostenuto da Aress Puglia nell’ambito dell’Avviso pubblico per l’invecchiamento attivo e la buona salute; GEA Global Green Generative Equal Educational Activities (AID 012618/03/8)finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e guidato da GUS.

DAL MATTINO A SERA: I PRELUDI ALLA NOTTE VERDE

AL MATTINO

Nelle giornate di Preludi, il 29 e 30 agosto, le attività inizieranno sin dalle ore 9.30: giornalisti e professionisti da diverse parti d’Italia sono già arrivati a Castiglione per seguire il Corso di alta formazione in Giornalismo di Pace, promosso dal Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace (CISP) dell’Università di Pisa, in collaborazione con il GUS – Gruppo Umana Solidarietà “Guido Puletti”, accreditato dall’Ordine nazionale dei Giornalisti e patrocinato dalla Rete delle Università Italiane per la Pace.  

NEL POMERIGGIO

In entrambe le giornate, dalle ore 17, poi, si avvieranno in contemporanea tre attività. La prima, in via Pisanelli e a ingresso libero, è quella dei Parlamenti Rurali,agorà di confronto sui beni comuni a partire dai reportage prodotti dalle allieve della Scuola di reportage narrativo “A. Leogrande”. Il 29 agosto, si incentreranno su “Il bene Terra”: saranno presentati i lavori di Valeria Cagnazzo, Marianna Lentini, Antonella Pagano; introdurrà Francesco Romito, direttore della Scuola di reportage narrativo Alessandro Leogrande; coordinerà Chiara Idrusa Scrimieri, regista e portavoce di “Salviamo gli ulivi del Salento”; parteciperà anche  Maria Giannico, madre di Leogrande. Il 30 agosto, si discuterà de “Il bene acqua”, partendo dai reportage di Francesca Arcai, Chiara Conte, Chiara Romano e Federica Scannavacca, con l’introduzione di Giuseppe Putignano e coordinamento di Ada Martella, giornalista e attivista di Manu Manu Riforesta.

La seconda attività è la Scuola di Agriculture con i tre laboratori (gratuiti su prenotazione al 329/4066530) di panificazione naturale con il panettiere Andrea Cirolla, “Edible memories” per la produzione di biscotti con l’attivista palestinese Saja Amro e “Tavole della Maddalena” sull’essiccazione di ortaggi e frutta con l’artista Luigi Coppola.

Alla stessa ora, presso la ex scuola elementare, la terza attività, la Notte Verde delle bambine e dei bambini: il 29 agosto, il laboratorio “Semi Sonanti per la produzione di strumenti musicali con materiali di riciclo e semi. A seguire, alle 19, lo spettacolo teatrale “Un cuore a pedali” di Ippolito Chiarello; il 30 agosto, alle 17 si terrà il laboratorio “Saremo Alberi” di Villa Paciugo e alle 19 “Acerbo. Drammaturgie sonore di quartiere”, viaggio in cuffia a cura di Zeromeccanico Teatro (tutti i laboratori e gli spettacoli sono gratuiti e ad accesso libero).

All’imbrunire, in tutti e tre i giorni, si potrà seguire lo spettacolare concerto Oud Solo” dai balconi di Palazzo Bacile:Massimiliano Almoraima suonerà il liuto arabo, creando un incontro tra i suoni della grande tradizione araba e le suggestioni musicali occidentali.

LA SERA

Il 29 agosto, alle 20, si terrà a Palazzo Mellacqua la presentazione del libro Microrganismi effettivi (EM) in agricoltura” (TerraNuova Edizioni, 2025) con l’autore Vanni Ficola, fondatore della Scuola Italiana della Tecnologia EM, e Gianfranco Delfine, Associazione Italiana Microrganismi Effettivi – Puliti senza chimica. 

In Piazza della Libertà, alle 21, BiodiverSO, l’urgenza di un nuovo paradigma”, lectio magistralis di Pietro Santamaria, docente di Orticoltura all’Università degli Studi di Bari. Alle 21.45, “La frontiera dell’impegno civile: omaggio ad Alessandro Leogrande” con la madre Maria Giannico e Francesco Romito, direttore della Scuola di reportage narrativo “Alessandro Leogrande”. Alle 22, è la volta di “Colonialismo chimico: l’agrobusiness spezza i popoli”: Marianna Lentini, sociologa, dialoga con le giornaliste Sara Manisera e Anna Toniolo/FADA Collective. Alle 23, si chiude con il concerto Il cielo capovolto”: la musicista e cantanteNinfa Giannuzzi, tra le voci storiche e più potenti della musica tradizionale salentina, sarà accompagnata da altri due artisti di grande esperienza e spessore, Emanuele Licci (voce e chitarra) e Ernesto Seclì (fisarmonica).

Il 30 agosto, alle ore 20, a Palazzo Mellacqua, sarà presentato il libro “Come si fa una comunità energetica (per davvero!)” (Altreconomia, 2025), con Gianluca Ruggieri, presidente “ènostra coop”, e Pietro Lecce, responsabile tecnico CER Gesuiti. In piazza della Libertà, alle ore 21, “Contro tutti i nazionalismi”, prima presentazione ufficiale di “La stagione che non c’era” sull’esperienza jugoslava con l’autrice Elvira Mujčić e Federica Ferri, GUS. Alle 22, il dialogo “Dalla parte della Terra con Eleonora Migno, Cospe Onlus, Paolo Pileri, docente di Pianificazione territoriale ambientale del Politecnico di Milanoe grande esperto in consumo di suolo, e Laura Greco, presidente dell’Associazione A SUD, promotrice della campagna “Giudizio Universale”. Alle 23 il concerto Claudio Prima Zakor Quintet con Claudio Prima (organetto e voce), Marco Ghezzo (violino), Marco Schiavone (violoncello), Emanuele Coluccia(sax), Ovidio Venturoso (batteria): la band porta sul palco un live che alterna i ritmi sfrenati della pizzica a brani della musica mediterranea e balcanica.

LA GRANDE FESTA DEL 31 AGOSTO CON SIGFRIDO RANUCCI, LUISA MORGANTINI E I MERCANTI DI LIQUORE

Il 31 agosto è il giorno della grande festa, con l’intero centro storico di Castiglione d’Otranto allestito con strade a tema, mostre e performance.

Alle 20.15, in piazza della Libertà, si terrà Bentornata, Notte Verde!”, l’apertura della festa a suon di banda con i saluti istituzionali. Alle 21.30, “Propaganda, manipolazione, distrazione: l’altra guerra e la libertà d’informazione”, lectio magistralis di Sigfrido Ranucci, giornalista, conduttore e autore di Report. A seguire, alle 22, “Palestina, il diritto di esistere e l’umanità che muore”, dialogo tra Luisa Morgantini, presidente Assopace Palestina, e Alfio Nicotra, direttivo AOI e Rete italiana Pace e Disarmo. Alle 23, il concerto finale “Non ci troverete mai” dei Mercanti di liquore, storica band lombarda ispirata a De André e che ha intrecciato il suo cammino con quello di Marco Paolini.

ARTE PUBBLICA, MOSTRE, INSTALLAZIONI

Con l’avvio dei preludi si inaugurano anche le mostre e installazioni. A Palazzo Mellacqua si potrà visitare (E)venti parole del cibo”, con le illustrazioni di Lorenzo Terranera e testi di Fabio Ciconte per la mostra promossa da Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) – Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Regione Puglia e Terra! Aps. La Cappella dell’Annunziata ospita “Vinculum, mostra dell’artista Luigi Coppola; il Mulino di Comunità Chemical Colonialism, mostra fotografica di FADA Collective; la ex scuola elementare Essere storie, raccolta di narrazioni visive realizzate dai beneficiari del progetto SAI di Lecce gestito dal GUS, frutto di un percorso di auto-racconto e rigenerazione curato da Francesca Russo.

Il Giardino di Palazzo Mellacqua, storico giardino che per la prima volta si apre al pubblico, diventerà il “Giardino della Pace Attiva”, ospitando Lullaby for the Land of Palestine (Ninne nanne per la terra di Palestina), mostra frutto del laboratorio partecipativo con il gruppo “(Im)permanente para diso”; le installazioni e mostre a cura del Gus “SREBRENICA. Cartografia affettiva di topofilia resistentee “Geografia agita di una lingua di frontiera”.

L’intera via Menotti accoglierà il 31 agosto Learning intentions/Learning in tensions. Curare (con) il rurale, installazioni di Free Home University sui dieci anni di innesti con Casa delle Agriculture e School of Emergency, tra arte, pedagogia e comunità, a cura di Alessandra Pomarico e Nikolay Oleynikov.

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