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Concerti ungheresi a Tiggiano, Tricase, Giuliano e Leuca

Dal 15 al 22 settembre tornano nel Capo di Leuca alle alunne del liceo linguistico “Kodaly Zoltan” di Pècs, Ungheria. In programma anche una tournée di musica corale. Concerto finale presso la cascata monumentale di S.M. di Leuca

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Vitzontlatasra! È dal 1995 che, un anno si e uno no, nel Capo di Leuca diciamo “arrivederci” alle alunne del liceo linguistico “Kodaly Zoltan” di Pècs, Ungheria, e agli insegnanti che le accompagnano.


Vitzontlatasra! Un “arrivederci” difficile, sia per la lingua, l’ungherese, appartenente al ceppo linguistico ugro-finnico, sia per le lacrime che ogni volta bagnano di tristezza il distacco dalle famiglie in cui le giovanissime ragazze sono ospitate.


Anche quest’anno, dal 15 al 22 settembre, l’esperienza di ospitalità e di amicizia, guidata dalla Preside del Liceo, Béres Andrásné, si ripete nuovamente. Saranno coinvolti tre paesi, Tiggiano, Tricase e Giuliano (frazione di Castrignano del Capo), e i relativi assessori alla cultura: Francesco Melcarne, Lino Peluso e Leonardo Ferilli.


Sono i parroci di Giuliano e di Tiggiano, don Rocco Zocco e don Lucio Ciardo, a promuovere e a finanziare l’iniziativa, che prevede anche un’importante tournée di musica corale, alla quale le cinquanta ragazze di Pècs dedicano tre ore di studio settimanale sotto la guida dei professori Attila Kertetz, Bernadett Ròzsa, Andras Kortecsi e Gyorgy Màtès, ormai veterani della rotta Pècs – Leuca.


La proposta principale del liceo, che conta circa 800 alunni, resta però l’insegnamento delle lingue. Sette in tutto: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, italiano e cinese. Un liceo straniero, dunque, che promuove la lingua e la cultura italiana. Partecipare a quelle lezioni (le nostre delegazioni, nel ricambiare le visite, lo hanno sempre fatto) vuol dire confrontarsi con un’offerta scolastica di alto livello didattico.


Il liceo d’altronde ha sede in una città, Pècs (fondata dai Romani col nome di Sopianae) che nel 2010 è stata capitale europea della cultura. Vi si respira un’aria mitteleuropea e lo sguardo gode la vista di elegantissimi palazzi, sormontati dai tipici tetti spioventi decorati con porcellane ungheresi. A Pècs, peraltro, ha sede la Zsolnay, una storica fabbrica di porcellane rinomate in tutto il mondo. E’ inutile dire che la proposta culturale e ricreativa della città è ricca di eventi che attraggono turisti e appassionati da tutta Europa. Ma altrettanto grande è la voglia di viaggiare che motiva le ragazze di Pècs nel raggiungere amici di Paesi, allo studio della cui lingua si dedicano con passione. Quando non sono impegnate in capitali come Vienna, Budapest, Londra, dove partecipano a certami di musica corale, le nostre ragazze di Pècs vengono in Salento, dove apprezzano molto la simpatia, il paesaggio e soprattutto il mare. E anche noi apprezziamo molto la perfezione del loro canto. È risaputo, infatti, che il metodo musicale ungherese, voluto dal grande musicista Kodaly Zoltan, e in uso in tutte le scuole ungheresi a partire dall’infanzia, è uno dei migliori del mondo.


Il programma dei concerti

Domenica 15 settembre: in serata arrivo a Tiggiano.


Lunedì 16, ore 20: concerto nel palazzo baronale di Tiggiano.


Martedì 17, ore 19: festa nel parco dell’oratorio di Giuliano.


Mercoledì 18, ore 20 concerto a Palazzo Gallone a Tricase.


Giovedì 19, ore 20: cena ungherese (Attila cucina il Gulasc ?) nell’oratorio di Giuliano.


Venerdì 20, ore 19,30: concerto presso la cascata monumentale di Santa Maria di Leuca.


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Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità a Patù

Ospiti Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia

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Patù si prepara a ospitare un momento di confronto culturale di grande prestigio.

Domani, venerdì 12 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro dal titolo “Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità”.

La serata vedrà protagonisti due magistrati di spicco, la cui fama non si limita al contesto salentino.

Gli ospiti saranno Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia.

Al centro dell’incontro ci saranno anche le loro ultime pubblicazioni.

Né eroe né guerriero, ricordi e sfide di un magistrato di Mandoi, edito da Besa con prefazione del giudice Nino Di Matteo, racconta le sfide e le esperienze di una carriera nella magistratura.

Il Sillabario minimo della giustizia di Tanisi, pubblicato da Chiriatti, offre una riflessione sintetica e originale sui principi e il funzionamento del diritto.

La serata si aprirà con i saluti del sindaco Gabriele Abaterusso e del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo SalveMorciano Patù, Gianni Sergi.

Nell’occasione, l’amministrazione comunale donerà una copia della Costituzione italiana a tutti i ragazzi e le ragazze che hanno compiuto 18 anni, un gesto simbolico che lega l’evento alla formazione civica delle nuove generazioni.

La Libreria Idrusa di Alessano curerà il banchetto dei libri.

Coordinerà l’incontro  la giornalista Luana Prontera, che negli anni ha approfondito i temi legati alla legalità, all’antimafia sociale e alla comunicazione di prossimità.

Il dialogo si snoderà tra le esperienze dei magistrati e le questioni del presente, mettendo in luce oltre al contenuto dei libri anche le esperienze e i percorsi umani e sociali che li attraversano.

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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni

Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio

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Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.

Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.

Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.

Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.

Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.

Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.

Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.

Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.

A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.

Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.

Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.

Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.

Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.

Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.

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Fam(m)i d’Amore

Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce

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Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.

Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.

Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.

Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.

Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.

Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.

Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.

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