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Alessano

Nessuno può volare: la disabilità attraverso la lente della cultura

Il prossimo 13 novembre alla Sala del Trono di Palazzo Gallone di Tricase l’autrice Simonetta Agnello Hornby. L’incontro è organizzato dall’I.I.S.S. Don Tonino Bello di Tricase e Alessano nell’ambito dei “Dialoghi del Territorio”

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L’IISS “Don Tonino Bello” di Tricase e Alessano, nell’ambito del progetto “Dialoghi con il territorio”, incontra l’autrice Simonetta Agnello Hornby, la quale presenterà il suo ultimo lavoro “Nessuno può volare” edito da Feltrinelli.


L’incontro avrà luogo lunedì 13 novembre, alle 10,30 presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone a Tricase.


 “Nessuno può volare” è un progetto editoriale di Simonetta Agnello Hornby per Giangiacomo Feltrinelli Editore e laF in cui l’autrice, accompagnata da suo figlio George, racconta la disabilità, attraverso la lente della cultura, dell’arte e della storia, intrecciandola con la propria storia familiare: lo speciale racconto ha preso la forma di un libro, un tour di incontri nelle principali città italiane e un film documentario, realizzato da EFFE TVcon Pesci Combattenti, andato in onda lo scorso 25 ottobre in prima tv assoluta su laF (canale 139 di Sky).


Il progetto riprende il viaggio, fisico, intellettuale ed emotivo, compiuto da Simonetta Agnello Hornby e dal figlio George in Italia, alla ricerca di spunti, suggestioni, documenti, testimonianze per raccontare, in un’opera letteraria, in un documentario e in una serie di incontri nelle librerie e nei festival culturali italiani la percezione della disabilità oggi. Una riflessione che si estende più in generale alla bellezza, al dolore, al tempo che passa, al senso della vita e del suo corrispettivo, la morte.


Nessuno può volare, eppure volare è un sogno di tutti.


Questo viaggio e questo racconto attraverso il tempo scandito dall’arte e dall’architettura italiana narrano le storie di chi sa vivere pienamente la propria vita nonostante la disabilità, con coraggio e leggerezza.


Quando si nasce in una famiglia inconsueta come quella di Simonetta Agnello Hornby, sin da piccoli si cresce con la consapevolezza che si è “tutti normali, ma diversi, ognuno con le sue caratteristiche, talvolta un po’ strane’”.

Attraverso una serie di ritratti sapidi e affettuosi, facciamo così la conoscenza della cugina Ninì, sordomuta (“Ninì non parla bene”, si spiega agli estranei), dell’amata bambinaia ungherese Giuliana, un po’ zoppa, del padre con una gamba malata, e della “pizzuta” prozia Rosina cleptomane (Quando l’argenteria scompare dalla tavola, i parenti le si avvicinano di soppiatto per sfilarle le posate dalle tasche, piano piano, senza che se ne accorga, perché “la zia non deve sentirsi imbarazzata”).


E poi naturalmente conosciamo George, il figlio maggiore di Simonetta. Non è facile accettare la malattia di un figlio, eppure è possibile, e la chiave di volta risiede proprio in quel “nessuno può volare”: “Come noi non possiamo volare, così George non avrebbe più potuto camminare: questo non gli avrebbe impedito di godersi la vita in altri modi. Nella vita c’è di più del volare, e forse anche del camminare. Lo avremmo trovato, quel di più”.


Un proposito quotidiano che ci arriva anche da George, che da quindici anni convive con la sclerosi multipla e la cui voce si alterna a quella della madre come un controcanto ironico, ma deciso nel raccontare i tanti ostacoli di chi si muove in carrozzella.


Simonetta Agnello Hornby, autrice amatissima, ci porta con sé in un viaggio dalla Sicilia ai parchi di Londra, attraversando le bellezze artistiche dell’Italia.


Un viaggio che è anche, soprattutto, un volo al di sopra di pregiudizi e luoghi comuni, capace di consegnarci, insieme a molte storie toccanti, uno sguardo nuovo. Più libero.



Alessano

Utilitaria si ribalta, feriti due giovani

Il sinistro intorno alle 16 del pomeriggio sulla strada che da Alessano conduce a Presicce – Acquarica. Mentre per il ragazzo sono state sufficenti le cure sul posto, per la ragzza è stato necessario il ricovero all’ospedale di Tricase, ma non corre pericolo di vita

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Sinistro stradale nel pomeriggio sulla strada che da Alessano conduce a Presicce – Acquarica.

Una Lancia Ypsilon 10, con a bordo un ragazzo e una ragazza, si è ribaltata lungo la Porvinciale 79 e gli occupanti sono rimasti feriti.

Per cause ancora in corso di accertamento, l’autista dell’utilitaria ne ha perso il controllo e l’auto si è ribaltata.

I primi soccorsi sono arrivati dagli automobilisti di passaggio che hanno anche chiamato il 112.

Così sul posto sono intervenute due ambulanze provenienti dal Punto di primo intervento del presidio territoriale di Gagliano del Capo e dall’ospedale “Ferrari” di Casarano.

Il ragazzo è stato medicato sul posto, mentre per la giovane donna, vittima di fratture e contusioni, sono stati necessari il trasferimento al pronto soccorso dell’ospedale “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase e il successivo ricovero.

Secondo quanto si apprende, le sue condizioni non sarebbero gravi ma i medici non hanno sciolto la prognosi e continuerebbero a tenerla sotto osservazione.

Dopo quando avvenuto, erano circa le 16 di questo pomeriggio, la strada è rimasta chiusa la traffico per un’ora.

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Alessano

L’Ass. Naz. Carabinieri di Tricase a scuola contro bullismo e cyberbullismo

Domattina l’incontro con gli studenti del Comprensivo Specchia-Alessano

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Domani, mercoledì 19 novembre, la Sezione Tricase dell’Associazione Nazionale Carabinieri incontrerà studenti e studentesse del Comprensivo Specchia-Alessano per discutere di bullismo e cyberbullismo.

L’evento è diviso in due fasce orarie, per permettere alle classi di entrambi dei plessi situati nei due Comuni di beneficiare dell’iniziativa.

Interventi e dettagli di seguito in locandina.

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Alessano

In Cammino da Tricase ad Alessano

Il corteo, partito alle 14,30 da piazza Pisanelli a Tricase, ha attraversato il paese per giungere alla collina della Chiesetta della Madonna di Fatima. Più di 150 studenti hanno sfidato la stanchezza e ascoltato con attenzione tutti gli interventi, segno che la condivisione è parte di quel vocabolario della pace tanto caro al nostro Vescovo

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In Cammino prima della Marcia.

In attesa della Marcia per la Pace sulla via di don Tonino Bello (in programma domani dalle 9,30), si è svolto il quinto cammino da Tricase ad Alessano, sulla tomba di don Tonino.

Promosso dal gruppo parrocchiale “don Tonino” della Chiesa della Natività di Tricase, in collaborazione con la Fondazione “Don Tonino Bello”, il cammino ha coinvolto gli istituti scolastici di Tricase ed Alessano, con il consueto entusiasmo dei ragazzi.

Dopo il saluto del parroco don Gianluigi, il corteo, partito alle 14,30 da piazza Pisanelli a Tricase, ha attraversato il paese per giungere alla collina della Chiesetta della Madonna di Fatima.

Assistiti prima dalla Polizia municipale di Tricase e poi da quella di Alessano, grandi e piccini hanno condiviso quasi sette chilometri di strada, tra periferie e campagne, ulivi e cave dismesse.

All’arrivo, ad attendere i pellegrini sulla tomba del Venerabile, c’erano Stefano Bello, nipote di don Tonino, il sindaco Osvaldo Stendardo, il presidente della Fondazione Giancarlo Piccinni, i dirigenti Chiara Vantaggiato dell’Istituto G. Salvemini e Rina Mariano del Comprensivo Tricase – Via Apulia.

Protagonista del momento di approfondimento, l’ingegnere Vito Alfieri Fontana, testimone e pacificatore che, da produttore di armi, è diventato sminatore.

Tante riflessioni e domande da parte dei ragazzi degli istituti scolastici, che hanno trovato risposte certe nella scelta di un uomo che ha abbracciato la pace.

Più di 150 studenti hanno sfidato la stanchezza e ascoltato con attenzione tutti gli interventi, segno che la condivisione è parte di quel vocabolario della pace tanto caro al nostro Vescovo.

In chiusura, Maria Grazia Bello, rappresentante del gruppo “don Tonino”, ha ringraziato i partecipanti e le istituzioni coinvolte, consapevole delle difficoltà di svolgere iniziative che coinvolgono gli studenti in orario extrascolastico. Ma ne è valsa la pena perché l’insegnamento di don Tonino è proprio questo: «In piedi, costruttori di pace!».

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