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Tricase: il cinema al Castello di Tutino

Panorama cinematografico pugliese in transizione. Inaugurazione della rassegna cinematografica giovedì 1° luglio: prima il “corto” di Edoardo Winspeare “Requiem per gli ulivi di Puglia” poi la proiezione di “Semina il vento”

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Sarà il “Requiem per gli ulivi di Puglia”, cortometraggio di Edoardo Winspeare ad aprire la serata di inaugurazione di giovedì 1° luglio (ore 22,30) di “Punti di vista. Panorama cinematografico pugliese in transizione”, rassegna cinematografica ospitata dal Castello dei Trane a Tricase, nel rione di Tutino.


Il corto di Winspeare è Una testimonianza del paesaggio pugliese prima e dopo il disseccamento degli ulivi, con una speranza per il futuro…


Subito dopo la proiezione di “Semina il vento”, un film di Danilo Caputo, con Yile Yara Vianello, Feliciana Sibilano, Caterina Valente, Espedito Chionna (Italia, Francia, Grecia 2020, 91’).


Una storia di ribellione e rinascita, ambientata tra alberi d’olivo e scenari industriali del tarantino, di una giovane donna che lotta per salvare la sua terra dai parassiti, naturali e sociali.


Nica, abbandona gli studi d’agronomia e decide di tornare in Puglia, nel paesino natale ai piedi dell’Ilva. Lì trova un padre sommerso dai debiti, una terra inquinata, degli ulivi devastati da un parassita. La giovane donna lotta con tutte le sue forze per salvare quegli alberi secolari ma l’inquinamento ormai è anche nella testa della gente e lei si troverà a dover affrontare ostacoli inaspettati…


Semina il ventoracconta sulla generazione pugliese, che non si arrende, un racconto che definisce i limiti del conflitto tra uomo e ambiente.


«A dieci chilometri da casa mia c’è il più grande polo siderurgico d’Europa», spiega il regista, «una fabbrica che inquina da 60 anni e della quale però non riusciamo a fare a meno. Perché il vero problema è l’inquinamento mentale. Questa strana patologia moderna per cui chi è disposto ad avvelenare la propria terra, è disposto ad avvelenare se stesso».


Dopo la proiezione del film incontro con il regista Danilo Caputo.


Per info e prenotazioni clicca qui oppure telefona al 333 181 7362.


Nato nel 1984, Danilo Caputo cresce in un paese vicino Taranto. Ha scritto e diretto i corti ‘Polvere’(2008), ‘Banduryst’ e ‘Il Posto Fisso’ (2009). Nel 2014 esce il lungometraggio ‘La Mezza Stagione’, un film senza budget, con attori non professionisti, che viene presentato in anteprima a Karlovy Vary. ‘Semina il vento’ ha avuto la sua première internazionale alla 70ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino nella sezione Panorama ed è stato presentato in anteprima italiana all’ultimo Bif&st di Bari.


PUNTI DI VISTA

Panorama cinematografico pugliese in transizione a cura di Valentina Cancelli, storica d’arte, Curatrice di rassegne cinematografiche e mostre d’arte tra Vienna e il Salento.


Cos’e’ la Puglia oggi? Racconti cinematografici di luoghi nella Finibus Terrae.


Autori di generazioni differenti raccontano, indagano, tracciano nuovi sguardi sui frammenti che compongono il mosaico del territorio pugliese.


Punti di Vista ospiterà una selezione di lungometraggi, documentari e cortometraggi, integralmente girati sul territorio e vedrà anche la partecipazione di registi e protagonisti che avranno il piacere di confrontarsi con il pubblico.


Oltre a musica e letteratura, il cinema pugliese ha contribuito a diffondere un’immagine della regione attraverso punti di vista parziali e in continuo compimento condizionando la percezione dei luoghi per chi vive il territorio e chi lo osserva da lontano.


La selezione di film intende restituire un panorama che, attraverso l’intreccio di tematiche come ambiente e lavoro, migrazione e restanza, sacro e profano, epica e poesia, dialetti e musiche, svela angoli nascosti di un territorio, che è un complesso crocevia di culture in transizione.


La rassegna non intende esaurire il ricco panorama di racconti cinematografici della Puglia, tantomeno idealizzare un territorio fatto di contraddizioni, ma, attraverso il cinema offre uno strumento che contribuisce alla costruzione di un’opinione.


Dal 1 luglio al 9 settembre in 11 appuntamenti serali saranno proiettati i seguenti film:


Semina il vento (R: Danilo Caputo) , Il Miracolo (R: Edoardo Winspeare), A Sud della musica – La voce libera di Giovanni Marini (R: Giandomenico Curi), Vento di soave (R: Corrado Punzi), LaCapaGira (R: Alessandro Piva), Il primo incarico (R: Giorgia Cecere), Il bene mio (R: Pippo Mezzapesa), La guerra dei cafoni (R: Davide Barletti, Lorenzo Conte), In viaggio con Cecilia (R: Cecilia Mangini, Mariangela Barbanente), Il Mondiale in piazza (R: Vito Palmieri), Babbo Natale (R: Alessandro Valenti), Lingua Madre (Giuseppe O. Schimera), La terra delle onde (R: Francesco Lorusso) e Il Successore (R: Mattia Epifani).


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Premio “il Volantino”: Massimo Nava a Tricase

Quest’anno il Premio avrà un ospite di primissimo livello: Massimo Nava, scrittore ed editorialista del Corriere della Sera. Un milanese che ha tanti rapporti con le nostre terre meridionali e pugliesi…

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Siamo partiti dall’idea che un “foglio settimanale” locale deve necessariamente aprirsi, arricchendosi ed arricchendo la comunità nella quale opera, con degli appuntamenti di prestigio, convinti che essere di provincia non significa essere provinciali”, questo scrive il direttore, Alessandro Distante, sull’ultimo numero de “il Volantino”, settimanale di Tricase, per presentare il prestigioso ospite che verrà premiato domani sera, giovedì 27 novembre, alle 19, a Palazzo Gallone, a Tricase.

Questa sarà la quindicesima edizione del Premio “Il Volantino”, che ogni anno organizza un appuntamento per dibattere, conoscere e crescere.

Quest’anno il Premio avrà un ospite di primissimo livello: Massimo Nava, scrittore ed editorialista del Corriere della Sera. Un milanese che ha tanti rapporti con le nostre terre meridionali e pugliesi.

La venuta di Nava a Tricase coincide con l’uscita del suo ultimo libro “Tastiere in gabbia”, una documentata riflessione sul tema attualissimo della libertà di stampa e del rapporto dell’informazione con il Potere.

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Il Gioco della Restanza – Le carte del dono

Ippolito Chiarello approda a Surbo e Corsano con la performance artistica e sociale che unisce teatro, sociologia e comunità. Il doppio appuntamento a Surbo (sabato 29)  e a Corsano (domenica 30) apre il calendario degli eventi promossi dal CSV Brindisi Lecce – Volontariato nel Salento ETS

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Ippolito Chiarello torna con una performance brillante, che apre il calendario degli eventi promossi dal CSV Brindisi Lecce – Volontariato nel Salento ETS.

Un mazzo di carte che non predice il futuro, ma lo costruisce.

È il cuore de “Il Gioco della Restanza – Le carte del dono”, la performance artistica e sociale ideata da Ippolito Chiarello e arricchita dalle atmosfere musicali del fisarmonicista Bruno Galeone.

Un’esperienza che unisce teatro, sociologia e comunità, ispirata alla ricerca sociale di Antonella Nicolì sulle forme contemporanee di volontariato e partecipazione giovanile nel Salento.

L’iniziativa rientra nel cartellone “Strade Volontarie 2025 – L’esperienza condivisa”, l’itinerario culturale e civile promosso dal CSV Brindisi Lecce – Volontariato nel Salento ETS, sostenuto da Coop Alleanza 3.0, con un calendario di quattro eventi che attraversano il territorio come fossero linee di una mappa emotiva e sociale.

La performance è realizzata nell’ambito dell’Avviso Pubblico Futura, in collaborazione con RISS – Ricerca e Informazione Sociale Salento APS e Comune di Corsano.

Il “Gioco della Restanza” mette al centro i luoghi e le storie delle associazioni del territorio, trasformati dall’autore in figure simboliche: vere e proprie carte che non illustrano archetipi del passato, ma modelli di presente attivo. Raccontano la scelta di chi è rimasto, di chi ha deciso di rigenerare la propria terra invece di abbandonarla.

Chiarello, in questa nuova tappa del suo percorso di “teatro in movimento”, conduce il pubblico dentro un racconto corale in cui le storie diventano strumenti di orientamento civile.

Ogni carta è una domanda aperta sul futuro del territorio e sulla responsabilità condivisa di immaginarlo. Le note di Galeone accompagnano e sospingono questo viaggio, trasformando la performance in una piccola agorà nomade.

NEL FINE SETTIMANA

La doppia data segna l’avvio degli appuntamenti salentini:

sabato 29 novembre, dalle 18, alle Librerie Coop Alleanza 3.0, c/o Ipercoop di Surbo; domenica 30, sempre dalle 18, presso l’Auditorium comunale di Corsano, in via San Luigi.

Luoghi quotidiani che, per due sere, si faranno spazi scenici e sociali.

Da Surbo a Corsano, il Salento disegna così le sue “strade volontarie”: percorsi che non si leggono su una carta geografica, ma nella trama delle relazioni che tengono insieme una comunità.

«Il linguaggio dell’arte», ricorda Luigi Conte, presidente del CSV Brindisi Lecce, «torna a essere una cassa di risonanza per un messaggio che dal territorio nasce e al territorio ritorna. Il volontariato diventa narrazione, immaginazione, possibilità».

Con questa performance, “Strade Volontarie 2025” apre un nuovo capitolo del suo viaggio: quattro eventi, per un’unica esperienza condivisa, dove la restanza non è solo tema, ma pratica viva. La prosecuzione del programma rafforzerà il dialogo fra arte, cittadinanza e tessuto associativo, estendendo la riflessione a tutto il territorio salentino.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

Il 5 dicembre Lecce celebrerà la Giornata Internazionale del Volontariato: al mattino, all’Hotel Tiziano, incontri con le scuole insieme a Tria Corda, Fondazione di Comunità del Salento e Mabasta; in serata, al Convitto Palmieri, “Esperienza Condivisa” con l’Orchestra Giovanile SMA.

Il 6 dicembre il programma si chiuderà tra gioco e visione: nel centro storico di Lecce tornerà la Mappa del Volontariato, l’urban game che porterà gli studenti alla scoperta delle associazioni; nel pomeriggio, all’Agriturismo Sante Le Muse di Morciano di Leuca, in programma gli Incontri circolariIl Futuro del Verbo Restare” che rappresentano un laboratorio di idee con donne giovani e visionarie del mondo culturale e della ricerca.

Tutti gli aggiornamenti su www.csvbrindisilecce.it

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“100 volte La Pupazza: cento autoritratti”, espone a Milano

Al secolo Eleonora De Giuseppe, l’artista salentina, è nata a Tricase, laureata al DAMS di Bologna, ora torna a Milano con autoritratti onirici in una potente esplorazione dell’identità

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La Pupazza, al secolo Eleonora De Giuseppe, artista salentina, nata a Tricase, laureata al DAMS di Bologna, torna a Milano con cento autoritratti onirici in una potente esplorazione dell’identità.

La galleria gli eroici furori presenta “100 Volte la Pupazza: cento autoritratti di un’esteta senza l’estetista”, esposizione personale delle opere della street artist la Pupazza, che riunisce i suoi autoritratti in un viaggio visionario, ironico e profondamente intimo attraverso le molteplici forme del sé.

La mostra, a cura di Elena Vukosavljevic, inaugura martedì 2 dicembre 2025, alle ore 18.30, e sarà visitabile fino al 10 dicembre 2025, in via Melzo 30 a Milano. 

Si tratta di un progetto ambizioso, sviluppato dall’artista nell’arco di diversi mesi, che si impone come una delle voci femminili più originali e radicali del panorama contemporaneo odierno. 

La mostra si inserisce nella programmazione della galleria curata da Silvia Agliotti, direttrice e fondatrice dello spazio, da sempre sensibile a temi che raccontano l’identità e la forza femminile.

Realizzati su cartoncino 21×30 cm con acrilico, spray e pennarello, gli autoritratti non seguono una cronologia, ma cavalcano un flusso emotivo e intuitivo. Ognuno di essi è accompagnato da una breve poesia: le sue celebri “poefantasie” sono versi immediati nei quali il nonsense diventa rivelazione, la leggerezza si fa pensiero e il paradosso apre brecce di significato.

Lontani dall’autocompiacimento, questi lavori sono dichiarazioni di forza e consapevolezza femminile, un atto di presenza di un’artista che si guarda senza filtri e senza rimpianti.

Come scrive la curatrice: «A quarant’anni si è nel pieno della propria vita. È l’età della voce sicura, dello sguardo che non cerca più approvazione, ma scava per comprendere. Ed è proprio in questa stagione dell’anima che la Pupazza ha scelto di raccontarsi attraverso cento autoritratti.»

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