Appuntamenti
Tutino di Tricase in festa per Sant’Antonio

La comunità del rione Tutino a Tricase si appresta a vivere uno dei momenti più attesi dell’anno: la tradizionale Festa di Sant’Antonio, in programma sabato 7 e domenica 8 giugno 2025. Organizzata dalla parrocchia Santa Maria delle Grazie e dal Comitato Festeggiamenti Madonna delle Grazie e Sant’Antonio, la ricorrenza unirà come sempre devozione religiosa e intrattenimento civile in un clima di festa e partecipazione popolare.
Il programma religioso
I preparativi spirituali sono iniziati il 30 maggio con l’avvio della Tredicina a Sant’Antonio di Padova, con Santo Rosario alle ore 18.30 e la Santa Messa con preghiera nella chiesa parrocchiale alle 19.00.
Il clou religioso sabato 7 giugno. Alle ore 8.00 è prevista la Santa Messa, mentre alle 18.45 partirà la solenne processione per le vie del paese, con un itinerario che attraverserà le principali strade e piazze, toccando Via Giaccari, Via Credaro, Via San Leonardo, Via San Gaetano, Via Angiulli e molte altre, per concludersi in Piazza Madonna delle Grazie e ritorno in chiesa. Durante la giornata sarà presente la Grande Orchestra di Fiati Lirico Sinfonica di Terra d’Otranto “Città di Lecce”.
Domenica 8 giugno le celebrazioni proseguiranno con tre Sante Messe alle ore 08.00, 10.30 e 19.00, tutte nella chiesa parrocchiale.
Il programma civile
La serata di sabato 7 giugno, a partire dalle ore 21.00 in Piazza Madonna delle Grazie, vedrà protagonista la musica: salirà sul palco Stella Grande e Anime Bianche, nota band salentina pronta ad animare la piazza con uno spettacolo coinvolgente. Non mancheranno gli stand gastronomici con specialità locali, che renderanno l’evento ancora più accogliente e gustoso.
Appuntamenti
Tiggiano Prima di Abitare
Arte e sperimentazione giovedì 31 luglio con l’anteprima del festival “Una Perdita di Tempo”, progetto culturale e artistico dall’approccio multidisciplinare e partecipato

Lo storico palazzo Serafini Sauli di Tiggiano ospiterà Prima di Abitare.
L’evento, in programma il 31 luglio, che anticiperà la sesta edizione del festival.
Una Perdita di Tempo, progetto culturale e artistico che negli anni ha saputo ritagliarsi un ruolo di rilievo nella scena pugliese per il suo approccio multidisciplinare e partecipato.
La serata si aprirà alle 21 con una performance di slam poetry a cura di Angela Guidato, Flavia Papadia e Gionata Atzori, voci del collettivo Poetry Slam Puglia, che porteranno in scena uno slam show sul tema dell’abitare, esplorato attraverso linguaggi poetici diversi e complementari.
A seguire, il live set di Albisumbra accompagnerà il pubblico in un viaggio sonoro tra IDM, ambient e influenze folk, evocando un paesaggio sonoro sospeso tra il desolato e il magico, in dialogo con la dimensione mediterranea.
Spazio poi alla performance musicale firmata da Rosina Lesa e Francesca Pesce con il progetto “Memoria Madre: corpo rilievo del tempo”, una proposta sperimentale che intreccia gesto performativo, suono e memoria corporea.
La chiusura della serata sarà affidata al DJ set di P@ul, con Risonanza Arcana, una selezione musicale che attraversa groove partenopei, battiti mediterranei e tracce dell’italo elettronico dimenticato, in un set che vibrerà tra memoria e futuro.
Per l’intera durata dell’evento, il pubblico potrà inoltre visitare la mostra collettiva “Abitare”, che raccoglie le opere realizzate dal collettivo artistico del festival, offrendo un ulteriore spunto visivo sul processo creativo in atto.
“Prima di Abitare” è organizzato dall’associazione “Una Perdita di Tempo” APS-ETS e dal Comune di Tiggiano, in collaborazione con Tua APS-ETS.
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- Prima di abitare è in programma giovedì 31 luglio
- Dj P@aul
- Albisumbra
Appuntamenti
Suoni diVini con Patrizia Conte a Specchia
Intervista alla trionfatrice di “The Voice Senior”, questa sera in concerto al Jazz&Wine specchiese: «Sono molto contenta di ritornare nel Salento. Prima di The Voice ero stata a Lecce e a Tricase ma erano anni che non suonavo da voi»

di Giuseppe Cerfeda
La voce di Patrizia Conte non è nuova ai frequentatori degli ambienti jazz pugliesi e agli appassionati di musica.
Ma, paradosso dei tempi moderni, è arrivata al grande pubblico quando si è messa in gioco, partecipando (e vincendo) al talent Rai, The Voice Senior.
Lo ha fatto senza far pesare il suo ruolo di docente di conservatorio e la sua provenienza dal bel canto.
Del resto, nonostante la sua formazione lirica, è sempre stato il jazz il suo grande amore.
Patrizia Conte ci ha aperto le porte del suo mondo con un’intervista in esclusiva concessaci con l’intercessione di Elisabetta Marra, presidente di Risonanze Eventi d’Arte, che ha curato (con Enza Zocco, Pro Loco Specchia e Puglia Rewind) la prossima edizione di Suoni diVini, il festival jazz & wine voluto e organizzato dal Comune di Specchia e in programma dal 25 luglio.
Che effetto le fa il clamore mediatico seguito alla vittoria di The Voice Senior? Cosa è cambiato nella sua vita?
«Il primo effetto di cui ovviamente sono grata è che ora ho più concerti», ride, «ho tante richieste. E poi sono stata contattata da musicisti che prima non si facevano mai sentire. Ecco, questo è cambiato, la mole di lavoro: c’è molta, moltissima richiesta. Io però sono la stessa Patrizia di sempre. L’altro cambiamento riguarda i Social: mi scrive tantissima gente, giorno e notte. Continuano ancora a farlo, prima o poi la cosa si ridimensionerà».
Il suo grande merito, questo lo diciamo noi, è stato quello di mettersi in gioco senza far pesare il suo solido curriculum e partecipando a The Voice con una leggerezza che l’ha portata fino al trionfo finale.
«Sì, è vero, mi sono messa in gioco, ha detto bene, non so come io abbia fatto, ma comunque l’ho fatto.
E, devo dire, ci sono stati dei risultati. Molto evidenti. Ciò che mi lascia più soddisfatta, però, è che in trasmissione sono stata molto sincera, non c’è stato alcunché di artefatto. In tutta sincerità, la felicità più grande non è stata tanto quella di vincere, ma avvertire intorno a me tanti consensi. E senza che alcuno spingesse per me. Diciamo pure», riprende a sorridere, «che non ero raccomandata».
Parliamo di jazz. Alle nostre latitudini pare ci sia un certo fermento e che molti giovani si avvicinino al genere con la giusta curiosità. Solo apparenza?
«Sono una docente di Conservatorio e posso dire con contezza che, in generale, c’è poco background nell’ascolto. “Jazz” è spesso una parola modaiola che piace tanto, ma il suo senso profondo non è sempre compreso. Non vedo nei più giovani quella sofferenza, quella curiosità che avevo io quando ero giovane. Già a dieci anni avevo mille dischi, tutto mi incuriosiva e mi appassionava».
Colpa anche dalla tendenza usa e getta alimentata da Internet?
«Probabile. Però i ragazzi, oggi, rispetto a noi, hanno molto di più, dovrebbero usare il web che è uno strumento straordinario a loro favore, non subirlo. Parlando di musica dovrebbero andare oltre e invece si fermano alla canzone del momento. Invece, il jazz inizia da molto prima. È importante conoscere la storia della musica. Io vengo dalla lirica e ho imparato che tutto nasce dalla musica classica. È cinquant’anni avanti rispetto a tutta la musica del mondo. Sarebbe utile che anche i più giovani potessero esplorare questo mondo».
Nonostante le mode che vanno e vengono, c’è chi come Carmine Zocco, direttore artistico di Risonanze, imperterrito, da tanti anni, continua a spendersi per promuovere la buona musica.
«E meno male! Gli amatori, i cultori sono i bastioni che proteggono tutto l’ambaradan e ne garantiscono la sopravvivenza. In questo momento io mi ritengo più fortunata di altri. In realtà noi non lavoriamo. La nostra è una scelta di vita, non potrà mai essere la scelta di un mestiere. Pertanto, passiamo anche dei momenti veramente terribili, in cui tante certezze vengono a mancare».
The Voice non ha cambiato neanche i suoi compagni di avventura: la band è quella di sempre, vero?
«Sì, negli anni è cambiato solo il tastierista. Loro mi accompagnano da una vita e sono dei grandi professionisti, professori d’orchestra, anche loro docenti. Mi conoscono da tanto, siamo come fratelli».
Ci vediamo stasera a Specchia, con Suoni diVini…
«Sono molto contenta di ritornare nel Salento. Prima di “The Voice” ero stata a Lecce e a Tricase ma erano anni che non suonavo da voi. Venite perché sarà un bello spettacolo. Lo dico perché, comunque, tutto quello che sto facendo sta avendo tanto successo e io sono felicissima di presentare anche questo nuovo repertorio con le aggiunte».
JAZZ E VINO, LE TRE SERATE DI SPECCHIA
Fino al 27 luglio: dal canto raffinato di Patrizia Conte alle calde atmosfere brasiliane di Aquele Abraço, fino al jazz tradizionale di New Orleans con il progetto “Dixie Heritage”
Suoni diVini doneranno ulteriore magia al centro storico di Specchia per tre serate.
L’accoppiata jazz & vino si conferma vincente.
Il jazz è noto per la sua capacità di evocare emozioni e creare un’atmosfera rilassata, mentre il vino può aggiungere un tocco di raffinatezza e piacere.
Il jazz contribuisce a creare un’atmosfera rilassata e intima, perfetta per gustare un buon vino; i sapori del vino possono essere accostati ai suoni del jazz, creando un’esperienza multisensoriale. Il vino e il jazz, infine, sono entrambi considerati simboli di sofisticatezza e cultura.
La tre giorni specchiese prenderà il via venerdì 25 luglio, alle 21,30, nell’atrio di palazzo Risolo, dalle 21,30, Patrizia Conte Quintet: con Patrizia Conte (fresca vincitrice di The Voice Senior), Peppe Fortunato (tastiera), Pino Mazzarano (chitarre), Vito di Modugno (basso) e Mimmo Campanale (batteria).
U un viaggio nelle più belle melodie del jazz cantato, tra standard e rivisitazioni raffinate.
Sabato 26, sempre dalle 21,30, Il Jazz e la Musica Popolare, Aquele Abraço, con Francesca Leone & Guido Di Leone Quartet (Francesca Leone – voce; Guido Di Leone – chitarra; Gianluca Fraccalvieri – basso; Fabio Delle Foglie – batteria), special guest, Daniele Scannapieco: il calore e i colori del Brasile incontrano il jazz in un progetto che celebra le radici popolari e la bossa nova.
Domenica 27 luglio, dalle 21,30, per le vie del centro storico e, dalle 22,30, nell’atrio di palazzo Risolo, Il Jazz Tradizionale, con i Dixie Héritage (Mino Lacirignola – tromba; Francesco Manfredi – clarinetto; Franco Angiulo – trombone; Renzo Bagorda – banjo; Alessio Anzivino – tuba; Michele Fracchiolla – batteria; Cristina Lacirignola – voce): il sound del jazz delle origini, tra marce e swing di New Orleans, in una coinvolgente esibizione acustica itinerante.
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Appuntamenti
Ti racconto a Capo…Antonio Padellaro

La quindicesima edizione della rassegna “Ti Racconto a Capo”, organizzata dall’associazione Idee a Sud Est, continua con gli appuntamenti del proprio calendario Venerdì 25 luglio alle 21 con Antonio Padellaro.
Il giornalista e già Direttore de “Il Fatto Quotidiano” presenterà il nuovo libro “Antifascisti immaginari” (ed Paper Fist) fornendo una chiave di lettura del tutto nuova sulle polemiche che attraversano la vita politica. Padellaro si sgancia dalla contrapposizione in voga nei talk show sul busto di Mussolini a casa La Russa o sul perché Giorgia Meloni non riuscirebbe a dichiararsi antifascista, ritenendole polemiche inutili che distolgono l’attenzione dall’operato del Governo. Il libro è un esercizio di scarnificazione di finzioni e ipocrisie.
L’appuntamento sarà animato dalle domande di Danilo Lupo, giornalista d’inchiesta della trasmissione Piazza Pulita in onda su La7.
“La presenza del direttore Padellaro arricchisce la quindicesima edizione di Ti racconto a Capo – afferma il Presidente dell’associazione, Carlo Ciardo – non solo per la sua caratura professionale, ma anche per l’approccio mite e nel contempo diretto nell’affrontare temi scomodi. Il suo punto di osservazione, originale e suggestivo, conferma la volontà del nostro progetto di accogliere linee di pensiero autentiche, distanti dalla banalizzazione che troppo spesso uniforma il dibattito pubblico. Lo facciamo partendo dal Capo di Leuca, non come ultimo lembo di terra, ma come punto di origine di una riflessione culturale prolifica”.
Antonio Padellaro è giornalista professionista dal 1968. Ha lavorato per il Corriere della Sera dal 1971 al 1990 come redattore e responsabile della redazione romana. Nel 1990 è stato assunto da L’Espresso di cui è stato vicedirettore. Nel 2001 è passato a lavorare per L’Unità, di cui ha ricoperto il ruolo di direttore dal 2005 al 2008. Dal 2009 al 2015 è stato direttore de Il Fatto Quotidiano, quotidiano che ha contribuito a fondare, e dallo stesso anno è Presidente della Società Editoriale il Fatto ed editorialista del giornale. Tra le sue pubblicazioni: Senza cuore. Diario cinico di una generazione al potere, 2000; Non aprite agli assassini. Il caso Fenaroli e i misteri italiani, 2001; Il libro nero della democrazia. Vivere sotto il governo Berlusconi, con F. Colombo, 2002; Io gioco Pulito, 2009; Il Fatto personale, 2016; C’era una volta la sinistra, con S. Truzzi, 2019; Il gesto di Almirante e Berlinguer, 2019; La strage e il miracolo. 23 gennaio 1994 Stadio Olimpico, 2020; Confessioni di un ex elettore, 2023.
Il programma di “Ti Racconto a Capo” proseguirà Sabato 13 settembre con l’autore e attore Donato Chiarello, che presenterà il suo romanzo “Madammane” (ed. Besa).
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